Tre arresti

Estorsioni: tre arresti. Indagato capo ultrà

Gli avrebbero fatto “intravedere il calcio di una pistola” e avrebbero anche pronunciato frasi come “tu devi fare quello che ti diciamo noi, altrimenti ti ammazziamo”, oltre a mandargli messaggi di questo genere: “fai il bravo conviene a tutti”. Sono solo alcune delle presunte minacce rivolte all’imprenditore Enzo Costa, titolare della Ferco srl che si occupa di servizi di pulizie soprattutto negli appalti sanitari, vittima di una presunta tentata estorsione da oltre 2 milioni di euro. Nell’ambito dell’indagine  la Squadra mobile di Milano ha arrestato tre persone: Ivan Turola, Gerardo Toto e Ezio Carnago. E’ indagato (non arrestato) anche Vittorio Boiocchi, storico capo ultrà della curva interista. Turola, 42 anni, si era candidato (non eletto) alle elezioni regionali lombarde del marzo 2018 nella lista ‘Noi con l’Italia’ di Maurizio Lupi (estraneo alle indagini). Lo si legge nell’ordinanza del gip Ramundo dalla quale risulta che Paolo Cambedda, anche lui in carcere, parlando intercettato con Boiocchi, indicava Turola come “il politico”. Tra l’altro, si legge negli atti, Turola, che ha patteggiato 4 anni e mezzo a Palermo dopo l’arresto per corruzione del maggio 2020 (per aver favorito la Ferco di Costa in un appalto), nel 2019 “aveva fatto parte di un cordata di imprenditori che avevano rilevato la società calcistica Savona”. Poi, ci sono leintercettazioni nelle quali anche Boiocchi parlava del presunto piano di intimidazione nei confronti di Costa. Già nel gennaio 2021, parlando con Cambedda, avrebbe fatto riferimento ad un “recupero” da fare, ossia un “recupero crediti”, quello per conto di Turola. E il 18 febbraio chiedeva: “Serve una pettorina (finta della Gdf, ndr) e basta?”. E Cambedda replicava: “Sì la pistola la porto io”. Il piano del blitz di marzo (interrotto dall’intervento, non casuale, della polizia), stando alle intercettazioni, “sarebbe stato quello di prelevare” Costa dai suoi uffici e portarlo a casa di Turola e poi dirgli: “Adesso ve la dovete sbrigare voi”. Costa decise di denunciare le minacce il 18 giugno. Secondo l’ordinanza, l’imprenditore era “ben consapevole” di chi fosse il “mandante” di quelle intimidazioni e quale fosse il “contesto”. Come emerge dall’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Ileana Ramundo, su richiesta del pm Carlo Scalas, la “pretesa estorsiva” portata avanti dal gruppo (cinque gli indagati per tentata estorsione) si sarebbe consumata “in tre ‘round’”, ossia con tre ‘visite’ minatorie, a marzo, aprile e giugno 2021, sui luoghi di lavoro dell’imprenditore. E il movente di quella richiesta di soldi stava nel fatto che Turola rivendicava di aver fatto vincere alla Ferco di Costa una gara sui servizi di pulizie in Sicilia. Era stato arrestato per corruzione e turbativa d’asta nel maggio 2020 in un’indagine dei pm di Palermo, nella quale era indicato come “referente” della Ferco. Nel 2014 Enzo Costa era rimasto coinvolto in una tranche dell’ormai nota inchiesta milanese sulla ‘cupola per gli appalti Expo’ e aveva subito collaborato con gli inquirenti. In una nota Noi con l’Italia-Lombardia precisa che Turola “si presentò nel 2018 alle elezioni regionali lombarde nella lista composita Nci-Udc, prima che Maurizio Lupi venisse nominato presidente di Nci, il 17 giugno 2020. Inoltre Ivan Turola – viene chiarito – è estraneo alla vita del partito e non ne è nemmeno iscritto”.

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Aggressioni e rapine a festa di liceo: tre arresti

Tre minorenni sono stati arrestati dalla Polizia di Stato in relazione ad aggressioni e rapine avvenute lo scorso ottobre, alla festa studentesca del liceo scientifico Vittorio Veneto. Nei loro confronti è stata emessa dal gip del Tribunale per i minorenni un’ordinanza di custodia cautelare che ha disposto per due il carcere e per il terzo l’accompagnamento in una comunità educativa. I tre sono “gravemente indiziati della commissione di rapine aggravate, sfregio permanente al volto, lesioni aggravate e furto realizzati lo scorso ottobre alla festa studentesca” in cui si erano introdotti abusivamente. Il gruppo di ragazzi durante la festa aveva anche lanciato delle bottiglie di vetro verso alcuni studenti e una di queste aveva colpito al volto un giovane ferendolo gravemente e provocandogli uno sfregio permanente. Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile hanno avuto inizio con un intervento del Commissariato Bonola in largo Gavirate dove si stava svolgendo la tradizionale festa studentesca del liceo scientifico Vittorio Veneto, il 2 ottobre scorso. Durante le perquisizioni nelle abitazioni degli arrestati sono stati trovati un orologio e collanine, probabilmente oggetto di altre rapine, alcune delle quali erano state riprese con il cellulare e condivise sui social. ANSA

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Tre arresti per furti in centro

La Polizia di Stato, al termine delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano, ha eseguito questa mattina l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di due cittadini italiani e uno romeno, ritenuti responsabili di 6 furti (di cui uno tentato) in abitazione commessi, tra settembre 2020 e febbraio 2021, nel centro storico milanese. L’attività investigativa condotta dai poliziotti del Commissariato Centro ha preso il via dopo il primo furto commesso il 5 settembre 2020 in via Chiaravalle: le tre persone destinatarie della misura cautelare eseguita oggi risultano aver agito, in maniera determinata e specializzata, utilizzando quattro volte su sei le chiavi stesse degli appartamenti, trafugate in precedenza con un’efficace attività preparatoria. In due casi, invece, l’accesso negli appartamenti oggetto di furto è avvenuto grazie all’effrazione della porta e delle finestre. I furti contestati agli indiziati, oltre a quello di settembre, sono quello compiuto il 26 dicembre 2020 in via Passione, i due – uno tentato e uno commesso – l’8 gennaio 2021 in via Mellerio, quello commesso il 15 gennaio 2021 in via privata Maria Teresa e quello consumato il 24 gennaio 2021 in via Brisa: il volare del denaro in contante, gioielli, pietre e orologi asportati si aggira, nel totale, a circa mezzo milione di euro.

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Sequestrata droga dello stupro spedita via posta: tre arresti

I poliziotti della sezione antidroga della Squadra mobile di Milano hanno arrestato per spaccio tre italiani, sequestrando complessivamente circa tre litri di Gbl (la cosiddetta “droga dello stupro” o “ecstasy liquida”) e 221 grammi di catinoni sintetici (la molecola psicoattiva della pianta del Khat). Lo ha riferito in una nota la questura meneghina, spiegando che gli agenti sono arrivati ai tre dopo aver intercettato la consegna di due pacchi postali a Milano. Per la consegna del primo pacco postale contenente una bottiglia dal un litro di Gbl, il 10 novembre scorso in via Vitruvio, gli agenti hanno organizzato una “consegna controllata” che però non è andata a buon fine perché il reale destinatario non era quello indicato sulla bolla postale bensì un 37enne che abita nella vicina via Settala, e che aveva ideato lo stratagemma per non essere individuato. Ottenuto dalla procura un decreto di perquisizione, i poliziotti si sono presentati nella sua abitazione e lo hanno arrestato assieme ad un 28enne che vive con lui, dopo aver trovato 8,1 grammi circa di catinoni sintetici e numeroso materiale per confezionare le dosi. Il secondo pacco, è stato ritirato il 24 novembre in via Crespi da un 34enne (il cui nome non era quello indicato sulla bolla di consegna) che è stato bloccato. Nel cartone c’erano due bottiglie da un litro ciascuna di Gbl e nell’abitazione sono stati trovati e sequestrati altri 213 grammi lordi di catinoni sintetici e 3.450 euro in contanti.    

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Sparatoria di agosto: tre arresti per tentato omicidio

La Polizia coordinata dalla Procura della Repubblica, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre uomini ritenuti responsabili del tentato omicidio di un 26enne commesso lo scorso 29 agosto. In quell’occasione furono esplosi diversi colpi di arma da fuoco sotto un porticato in via Creta, nella periferia sud-ovest della città, e il ferito venne trasportato in gravi condizioni all’ospedale San Carlo. Gli arrestati sono un 19enne, ritenuto dagli investigatori della Squadra mobile il materiale esecutore del tentato omicidio, un 27enne, che aveva partecipato alla lite con la persona poi ferita, sotto i portici di un palazzo popolare in via Creta, e un 34enne, il presunto mandante del ‘chiarimento’ poi degenerato, azione maturata nell’ambito degli equilibri all’interno delo spaccio di zona. Tutti hanno precedenti. Il 19enne è stato arrestato a Margherita di Savoia (Barletta-Andria-Trani) dove si era rifugiato da parenti, gli altri due, abitanti in via Creta, a Milano. Il ferito, un 26enne anch’egli con precedenti per spaccio, colpito a un fianco, e che rischia la compromissione della deambulazione, non ha mai collaborato alle indagini. La Polizia ha effettuato 8 perquisizioni a carico di altrettante persone sospettate di essere variamente coinvolte con la vicenda o lo spaccio di zona. ANSA

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Piazza Duomo: tre arresti e 91 identificati

Gli agenti della Polizia di Stato hanno identificato 91 persone, arrestandone tre e denunciandone al momento due al termine della manifestazione No Green pass di ieri, a Milano, in cui un gruppo di manifestanti è entrato in piazza Duomo nonostante i divieti. Gli arrestati sono un 18enne accusato di resistenza a pubblico ufficiale in piazza Duomo, un 38enne piacentino, con precedenti di polizia, arrestato in piazza Beccaria per resistenza e minacce, e un 30enne milanese (con precedenti), per resistenza e lesioni a un funzionario di Polizia in piazza Duomo. Due le denunce e una decina i provvedimento amministrativi, avvisi orali e fogli di via. ANSA

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