zona gialla

Fontana: Lombardia da zona gialla

“Da tre settimane la Lombardia ha i dati da zona gialla”: è quanto scrive su Facebook il presidente della Regione Attilio Fontana, auspicando che “dopo la settimana ingiustamente passata in zona rossa, oggi il Ministero possa prendere una decisione che tenga conto della reale situazione epidemiologica della nostra regione”. L’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza il 23 gennaio con cui la Lombardia è stata riclassificata da rossa ad arancione dura 15 giorni. Per passare prima in zona gialla servirebbe dunque un nuovo provvedimento ministeriale. Nel suo messaggio sui social, Fontana spiega che nella regione i “tassi di incidenza tra tamponi e positivi” sono “fortemente al di sotto della soglia d’allarme dei 250 casi su 100 mila abitanti”. Da qui l’augurio che il Ministero possa tener conto “della reale situazione epidemiologica” lombarda, “soprattutto – aggiunge – considerando che i ristori per commercianti e categorie, colpite da chiusure da parte del Governo, non arrivano e sono insufficienti”. ANSA

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Code per l’aperitivo nel primo giorno in zona gialla

A Milano, come in tutta la Lombardia, con l’ingresso nella zona gialla da oggi si torna a pranzare al ristorante e a prendere l’aperitivo o il caffè al bar, ma solo fino alle 18. Il centro di Milano, complice anche la bella giornata di sole dopo tanti giorni di pioggia, è stato letteralmente preso d’assalto dalle persone: c’è chi passeggia, chi compra i regali di Natale e chi torna a fare il rito dell’aperitivo. Al Camparino, storico locale in Galleria Vittorio Emanuele II, c’è la coda di persone pronte a entrare per bere un cocktail al banco o sedersi al tavolino nel dehor. Tra di loro c’è Paolo in compagnia di un amico: “ci è mancato moltissimo l’aperitivo a bar e quindi stamattina siamo usciti per concedercene uno”. La Galleria, il salotto di Milano, sembra tornata quella di sempre, con tantissime persone a passeggio e qualche coda fuori dai negozi dei marchi di lusso. I bar e i ristoranti però non sono tutti aperti, solo Cracco, la Pasticceria Marchesi e lo storico Savini hanno riaperto, mentre altri locali hanno deciso di rimanere con la serranda abbassata. Da Savini i tavolini sono quasi tutti occupati da persone che bevono l’aperitivo o pranzano. In centro a due passi dal Duomo c’è la famosa pizzeria napoletana da Sorbillo, alle 12 ci sono già i primi avventori. “Per oggi abbiamo abbastanza prenotazioni – ha spiegato Massimiliano Paradisi, direttore del locale -, vedo che la gente ha voglia di uscire e tornare a vivere”. Tra i ristoratori c’è voglia di ripresa: “c’è molta gente in giro e piano piano anche i tavoli si iniziano a riempire – ha spiegato Gianni del Bar Ristorante Le tre Gazzelle di corso Vittorio Emanuele -. Stamattina c’è stato anche un bel via vai coi caffè. Siamo contenti se non ci fanno richiudere altrimenti se ci fanno chiudere un’altra volta siamo rovinati”. ANSA  

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Confcommercio: speriamo in zona gialla prima di Natale

Il passaggio dalla zona Rossa a quelle Arancione della Lombardia è vista in maniera positiva dalla Confcommercio di Milano ma l’obbiettivo – da attuare gradualmente e in tutta sicurezza – è arrivare alla zona Gialla prima di Natale per poi riaprire completamente negozi, ristoranti e bar però evitando un terzo “drammatico” lockdown che sarebbe “gravissimo per la salute e l’economia”. Lo ha spiegato all’ANSA il segretario generale dell’associazione Marco Barbieri. “Nel solo secondo lockdown si sono persi in circa un mese qualcosa come un miliardo e settecento milioni di euro in città e nell’area metropolitana: dei 50 mila fra negozi, bar e ristoranti riaprono ora solo 12 mila negozi. E’ certamente un buon segnale perché vuol dire che il contagio si sta riducendo o tecnicamente che l’Rt si sta abbassando. Bisogna però che tutti rispettino rigorosamente i protocolli di sicurezza o saranno guai ancora più seri. I commercianti lo fanno e tanti clienti anche, bisogna che lo facciano davvero tutti”. Il Natale può essere ‘salvato’? “I numeri sono molto negativi fino a ora, se sulle festività l’impatto sarà pesante ma non pesantissimo è solo grazie alle vendite online. Stiamo facendo delle analisi in merito. E’ il negozio con sede fissa che è danneggiato di più. Mi auguro che fra 15 giorni si passi alla zona Gialla sempre con prudenza”. “Sono molto contento di queste riaperture perché non se ne poteva più del ‘Deserto dei Tartari’ e del buio delle vie”, spiega Leonardo Grippo titolare del negozio di intimo Le Trou Mode nella centrale viale Piave. “Da oltre un mese qui è un mortorio – ha aggiunto -. Da domani la città si potrà risvegliare e l’atmosfera sarà più natalizia con una parvenza di normalità. Sempre rispettando la sicurezza”. ANSA

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