1 Aprile 2020

Un app di Regione Lombardia per combattere il virus

Un’app sul cellulare “per tracciare la mappa del rischio di contagio“: si chiama allertaLOM e il vicepresidente della regione Lombardia Fabrizio Sala ha chiesto ai lombardi di scaricarla. “Dobbiamo chiedervi impegno, sforzo, di scaricare questa app su cellulare che si chiama allertaLOM“. La app raccoglierà i dati forniti dai cittadini in modo anonimo. Nella app, ha spiegato Fabrizio Sala, c’è un servizio coronavirus dove “bisogna compilare un questionario anonimo” in cui viene chiesto il sesso, l’età e se si sono avuti alcuni sintomi e contatti con positivi. Il questionario può essere aggiornato ogni giorno, ma non più di una volta al giorno. La app serve “ai nostri virologi, epidemiologici per trarre una mappa del rischio contagio” e “serve per fini statistici“. “Non sostituisce nessun test né il controllo dei medici” è stato spiegato, ma “è un’arma in più per contrastare l’emergenza coronavirus“.  

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Rapinatore pentito si costituisce tramite YOUPOL

Ieri notte a Milano la Polizia di Stato ha eseguito il fermo di polizia giudiziaria di un giovane di 18 anni, incensurato, perché indiziato della rapina a mano armata commessa lo scorso 21 marzo ai danni di una farmacia in via Palanzone 33. Alle ore 23.15 di lunedì, la centrale operativa della Questura ha ricevuto sul sistema informatico della app della Polizia di Stato YOUPOL il messaggio: “Ho fatto una rapina alla farmacia di Niguarda nord la settimana scorsa. Abito in via… resterò nel cortile fino alle 2 di notte. Ho sbagliato e l’ho capito mi voglio costituire” ed pertanto ha inviato sul luogo indicato una volante del Commissariato Greco Turro. Giunti sul posto gli agenti hanno trovato un ragazzo in evidente stato di agitazione, che ha riferito loro di aver commesso la rapina in via Palanzone 33 lo scorso 21 marzo, all’ora di chiusura della farmacia. In relazione a questa rapina quella sera era intervenuta una volante dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura. Accompagnato in Commissariato, il giovane si è dimostrato reticente circa la dinamica della rapina fornendo agli agenti, inoltre, dichiarazioni contraddittorie circa l’eventuale presenza di complici e l’arma utilizzata, che ha detto essere stata una pistola a salve priva di tappo rosso, e che tuttora non è stata ritrovata. Dai filmati dell’impianto di videosorveglianza della farmacia e dalla denuncia sporta dal farmacista, i poliziotti del Commissariato Greco Turro avevano ricostruito la dinamica della rapina: verso le 19.50 di sabato 21 marzo il ragazzo, calzando dei guanti di lattice, si era avvicinato alla porta d’ingresso del negozio cercando di attirare l’attenzione del personale ma, non riuscendovi, si era allontanato per farvi ritorno dopo 3 minuti, con un berretto in testa. A quel punto, il giovane si era messo a bussare con il pugno sul vetro della porta d’ingresso e, una volta giunto il farmacista che aveva ipotizzato una necessità urgente data l’attuale situazione di emergenza, aveva estratto la pistola dalla cinta dei pantaloni per armarla e puntarla, prima al torace poi alla nuca del farmacista, dicendo “Muoviti, dammi tutti i soldi” per poi avvicinarsi alla cassa da cui aveva prelevato circa 250 euro. Vista la corrispondenza tra la giacca e le scarpe indossate durante la rapina e ieri sera ed alla luce del il riconoscimento effettuato nella notte dal farmacista vittima della rapina, gli agenti del Commissariato Greco Turro hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria il diciottenne che, seppur costituitosi spontaneamente alla Polizia di Stato tramite la app YOUPOL, non ha voluto fornire spiegazioni sulla rapina e indicazioni utili al ritrovamento dell’arma utilizzata.

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Serendebity: prima degli eurobond rilanciamo garanzie statali

Serendebity: prima degli eurobond rilanciamo garanzie statali. L’intervento che propone questo approccio è di Davide Pracchi, ingegnere gestionale del credito, fondatore e CEO di Serendebity, ha una vasta esperienza in materia di NPL e UtP, sia sul mercato italiano, sia su quello internazionale. Le basi di un’efficace gestione aziendale prevedono la necessità di disporre di risorse per finanziare circolante (spese correnti) ed investimenti (spese a valenza pluriennale) nelle aree più critiche della catena del valore aziendale (funzioni dove si produce il valore aggiunto). Questa meravigliosa “blockchain” ante-litteram che è la catena del valore aziendale cessa di produrre effetti positivi nel momento in cui non si dispone di liquidità. Effetti positivi, si badi bene, non significa assolutamente profitto ma anche impatto sociale (e.g. mancati finanziamenti in R&D per un’azienda technology-based).  Anche le imprese finanziariamente più virtuose, quelle non indebitate che trasformano il valore aggiunto economico in disponibilità finanziarie (vendono con profitto e incassano velocemente) non potranno che assistere a una restrizione dei flussi provenienti dalla loro clientela, figurarsi quelle che già oggi “boccheggiano” schiacciate tra credit crunch derivante da practice europee di assegnazione di rating sempre più stringenti e meno forgiving e le annunciate concentrazioni bancarie (Intesa UBI). Non credo ci sia bisogno di soffermarsi sul ruolo virtuoso che l’intrapresa privata ha all’interno della nostra società moderna: offerta di lavoro, welfare/benessere privato, contribuzione al bilancio dello stato, impatto sugli ecosistemi, financo diffusione del brand nazionale etc. Il bisogno di liquidità Se le imprese hanno bisogno di liquidità com’è possibile innescare un meccanismo che ne garantisca a sufficienza? Le due “cinghie di trasmissione” che permettono di trasferire capitale di debito (liquidità) alle imprese sono liquidità dallo Stato Centrale (meno tasse, meno contributi) liquidità dalle Banche(finanziamenti, mutui) liquidità alle imprese dallo Stato (liquidità “implicita” attraverso la leva fiscale – comprendendo anche una spalmatura bipartisan della riduzione del cuneo fiscale) Uno stato può attuare una politica fiscale accomodante (ridurre le tasse, ridurre cuneo fiscale) quando le regole europee lo consentono (e le regole europee non sono state fissate a caso bensì a salvaguardia della stabilità dell’ecosistema Europa). L’Italia, come sappiamo, non é nella condizione di utilizzare questa leva (fiscale) a causa dell’alto debito e del disavanzo di bilancio (deficit). Quindi l’Italia deve affrontare (è nei fatti obbligata) un percorso di Stabilità a livello Europeo; di qui la necessità di ricorrere ad una liquidità sovranazionale quale quella Europea attraverso l’emissione di Eurobond/Europe Recovery Bond/Coronavirusbond o attraverso il Meccanismo Europeo di Stabilità 1.1.Eurobond. Trattasi di titoli di debito sovranazionali non emessi dai singoli Stati partecipanti all’Ue bensì dall’Europa stessa. Questi titoli vengono venduti a investitori istituzionali (certamente la BCE in ultima istanza); il corrispettivo derivante dalla vendita di questi bond verrebbe girato a favore dei singoli stati e da questi all’economia reale secondo alcuni assi decisi a livello politico (politiche fiscali accomodanti, interventi sul welfare e sul lavoro pubblico). I vantaggi fondamentali sono rendimenti vicini allo zero ed effetto neutrale sui debiti pubblici dei singoli stati. Questa è la prima cinghia di trasmissione da debito (sovranazionale) a economia reale 1.2 Ricorrere al MES Il Meccanismo Europeo di Stabilità é un fondo che emette prestiti (concessi a tassi fissi o variabili) per assicurare assistenza finanziaria ai paesi in difficoltà e può acquistare titoli sul mercato primario (contemporaneamente all’attivazione del programma Outright Monetary Transaction), ma a condizioni molto severe. Alle severissime condizioni attuali sappiamo tutti che questa  non é una strada percorribile: a fronte di un po’ di respiro finanziario ci troveremmo a vendere sovranità nazionale e questa non é un’opzione. liquidità dal sistema bancario Le Banche oggigiorno, sia le nazionali che quelle internazionali hanno (almeno per il momento) bilanci sani essendosi liberate del 90% dei crediti deteriorati (NPL) ed hanno una fonte di provvista (liquidità) quasi inesauribile (la BCE) che oggi offre (non “chiede” ! offre!) lo 0,75% di interesse annuo alle banche che prendono a prestito della liquidità per immetterla nel tessuto produttivo di aziende e famiglie. Purtroppo i meccanismi di rating europei a vario titolo declinati dalle banche italiane rendono complicatissima l’erogazione di nuovo credito a favore delle imprese rendendo de facto antieconomico erogare nuovi prestiti alle aziende che ne fanno richiesta. Finanziamenti 2.1 Finanziamenti alle imprese senza garanzie di terzi Perché dunque il credit crunch? Perché anche in questi momenti è così maledettamente difficile ottenere finanziamenti dalle banche a favore delle Pmi in particolar modo? Come sempre le colpe non sono solo da una parte: Lato imprese: Le imprese, per lo meno in Italia, hanno la tendenza ad essere sottopatrimonializzate. I business plan degli imprenditori si affidano in massima parte a capitale di debito Lato Banche: Le riserve di liquidità obbligatorie che le Banche devono detenere a fronte dei prestiti concessi riducono la possibilità di emettere finanziamenti Gli accantonamenti obbligatori che le Banche sono obbligate a fare sui prestiti erogati in ragione della “certezza” del recupero dei prestiti erogati rendono antieconomico finanziare una Pmi.

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