2 Agosto 2022

Ipotesi recinzione per la Loggia dei Mercanti

La Loggia dei Mercanti potrebbe essere recintata come soluzione ai continui episodi di vandalismo che si sono verificati da quando è stata riqualificata, su progetto di Cini Boeri, e riaperta. A proteggerla potrebbe arrivare una recinzione ‘leggera’, alta un metro e allestita con materiale trasparente, secondo l’ipotesi a cui sta pensando il Comune di Milano in accordo con Anpi. Il 18 luglio scorso in un incontro in Comune con il direttore generale, gli assessori alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi e l’assessore alla Cultura, Tommaso Sacchi, è stata analizzata “la possibilità di progettare una sorta di recinzione per una chiusura non completa della Loggia – ha spiegato il presidente di Anpi Milano, Roberto Cenati in commissione consiliare -, che sia un deterrente ai vandalismi. Noi siamo d’accordo sulla recinzione, ma è un progetto che la sovrintendenza non ha mai approvato”. In attesa di questo, l’Anpi ha ribadito la necessità di potenziare l’illuminazione, la videosorveglianza e di realizzare nella Loggia iniziative culturali oltre che di posizionare cartelli informativi sulla storia del monumento. L’assessore alla Sicurezza, Marco Granelli, ha spiegato in commissione che l’attività di controllo del territorio delle forze dell’ordine ha ridotto gli episodi di violenza. L’illuminazione della Loggia e nell’area circostante inoltre è già stata potenziata e il progetto di potenziamento e sostituzione delle telecamere, che adesso sono di vecchia generazione, è “alle ultime autorizzazioni e contiamo entro fine anno di fare il posizionamento”. ANSA

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Boom di occupati stabili ma nessuno ne parla

Boom di occupati stabili ma nessuno ne parla. Perché? forse perché la logica sottostante all’informazione attuale è che attira più attenzione una cattiva notizia di una buona. Eppure non si capisce perché. In fondo ci sono migliaia di esempi, come pagine di informazione o canali di comunicazione che si basano sulla comunicazione positiva. Kaby Lame è diventato super conosciuto scherzando. Ed è solo un esempio. Si potrebbero citare tanti altri esempi, ma non è questo il giorno. Ora è il momento di concentrarsi sul fatto che le persone con un contratto stabile non sono mai state così tante come oggi: oltre il 60 per cento. Un dato paragonabile solo ai mitologici anni Settanta del Novecento. Eppure la notizia appare solo in una riga in prima pagina di Repubblica. Scende la disoccupazione, cresce stabilmente l’occupazione “buona”, diminuiscono persino quelli che il lavoro manco lo cercavano. Ma per i grandi giornali e media pare più interessante seguire un dibattito a tratti ridicolo e surreale tra le forze politiche. Roba che si potrebbe esaurire in “ne stanno ancora parlando”. Invece ai pettegoli da redazione piace seguire questo monotono ciarlare come se fosse davvero il primario interesse di una popolazione che riceve solo notizie pessime da tre anni. Invece evviva due volte, ma pure tre per chi ha dedicato due pagine alla notizia che la situazione del lavoro migliora in Italia. Anche se a pagina 22, almeno ne hanno parlato ampiamente. Dopo un fiume di inchiostro buttato per seguire le dispute dell’oratorio, ma almeno spargono buone notizie. Vere notizie. Il lavoro c’è. Sempre di più e sempre meglio. Magari a volte è un lavoro del cazzo, ma c’è. Un piccolo spicchio di sole in cielo che sembra piacere solo se è nero e cupo.

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Ma quanto è incivile questa società civile?

Ma quanto è incivile questa società civile? Perché più andiamo avanti e più appare chiaro che la famosa “società  civile” non sia poi così civile. A parte il fatto che nessuno ha mai chiarito a cosa si contrappone la società civile, perché sarebbe il caso di indicare a tutti anche la società incivile. Un tema da  non sottovalutare soprattutto alla luce degli ultimi fatti di cronaca: ieri un ex manager, tale Hallecker, è stato messo ai domiciliari perché il suo ex capo lo ha denunciato per un presunto giro di mazzette che ruotava intorno agli appalti della Fiera di Milano. Bruscolini per una città dove ancora si spendono centinaia di milioni per metropolitane che poi sono rotte stabilmente o falliscono, ma pur sempre 16,5 milioni di appalti. Ma andiamo avanti, o meglio indietro: Carlo Sangalli, inamovibile presidente di Confcommercio, spiega alla politica cosa fare molto spesso. E sempre con il tono serio di quelli per bene, civili. Come la società cui appartengono. Eppure è stato travolto da uno scandalo su presunte molestie che lui ha negato minacciando querele a chiunque, fino a quanto al processo ha testimoniato un pesce più grosso di lui confermando che non era proprio tutto a posto. Perché un conto è far pressione su un direttore di giornale, tanto ormai sono pochi quelli con le spalle larghe. Un conto su un presidente di Fondazione Cariplo. Ovviamente gli auguriamo di uscirne del tutto indenne, anche se sembra difficile. Ma se andiamo a vedere le altre associazioni di categoria regionali come Confartigianato Bergamo la situazione non migliora: come abbiamo raccontato Giacinto Giambellini ha avuto più di un grattacapo con lo stesso codice etico di cui dovrebbe essere uno dei garanti. Ora c’è pure il caso di Hallecker che sicuramente dimostra pure la presenza di qualche anticorpo visto che il suo capo lo ha cacciato e denunciato. Ma questi casi dimostrano che forse c’è qualcosa da mettere a punto nella società civile lombarda. Forse serve un cambio della guardia. O forse solo un altro modo  di pensare e di parlare, perché il concetto stesso di società civile non ha senso. Anche perché mentre un politico ormai viene bersagliato in tutti i modi pure se come unica  colpa ha quella di non aver raccolto gli escrementi del cane, un membro della società civile pare godere di tutt’altra etica. Sembra quasi che il vero problema sia l’eventuale codice etico e sue interpretazioni troppo stringenti. Ma visto che siamo in tempo di liste elettorali, la domanda  sembra lecita: vogliamo che solo i politici siano sottoposti a una dura selezione o tutti i candidati? Sarebbe molto incivile usare  due pesi e due misure.

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Verni (M5S): “Solidarietà a Coming-Aut LGBTI+ Community Center”

Verni (M5S): “Solidarietà a Coming-Aut LGBTI+ Community Center”. Il consigliere regionale l’ha espressa in un comunicato. Questa mattina la sede di Coming-Aut LGBTI+ Community Center di Corso Garibaldi a Pavia è stata vittima di un atto vandalico: ignoti hanno fracassato una finestra mandandola in frantumi. Purtroppo non è stato un caso isolato, nel mese di giugno, durante una riunione, un gruppo di ragazzi ha gridato insulti gravi e discriminatori attraverso la finestra aperta e lanciato della spazzatura sulla porta e all’interno della sede. Simone Verni (m5S Lombardia): “Sono davvero addolorato per quanto è successo e al contempo preoccupato, per il pericolo di un’escalation di atti violenti e discriminatori, che va fermata al più presto. Nella sede di Coming-Aut LGBTI+ Community Center di Corso Garibaldi a Pavia operano attivisti volontari promotori del rispetto e della difesa dei diritti umani e civili, pronti a dare ascolto, aiuto e sostegno a persone bisognose di attenzione. Fatti come questi sono purtroppo all’ordine del giorno ed è per questo che non mi stanco di ribadire che Regione Lombardia si debba dotare di una normativa che estenda alle persone LGBT+ maggiori tutele da atti violenti e discriminatori. Il Progetto di Legge “Nanni” – Norme contro la discriminazione determinata dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere – a mia prima firma, ha già iniziato l’iter in Commissione: è il momento che questa regione si prenda degli impegni seri nei confronti di tutte quelle persone che si aspettano con atti concreti, non solo a parole, maggiore difesa dei diritti umani e civili.”

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In memoria di Gao Yuan Cheng

In memoria di Gao Yuan Cheng, Perché  qualcuno dovrà pur ricordare “Franco”,  come veniva  familiarmente chiamato dalle persone di Monteforte Irpino. Era un uomo pacifico, una persona che quanto chiudeva il suo negozietto andava a innaffiare un piccolo orto a poca distanza dalla sua attività commerciale. Apprezzato dai vicini e conoscenti è stato finito a martellate da Robert Omo, nigeriano 24enne, che aveva deciso di distruggergli il negozio. Gao Yuan Cheng ha provato a fermare la furia nigeriana, ma quello lo ha aggredito strappandogli la vita a colpi di martello. Un cliente, un bulgaro di 50 anni, ha provato a salvargli la vita intervenendo con l’unico risultato di essere spedito in terapia intensiva da Omo. Quest’ultimo non pago della strage si è poi diretto in strada dove una donna e la figlia gli sono sfuggite per volontà della Fortuna. E solo l’intervento di più persone e un furibondo confronto fisico hanno fermato la furia del nigeriano. Ma  di questo i tg non parleranno. Sindaci, assessori e presidenti non porteranno i giornalisti a intervistare i parenti di Gao Yuan Cheng, Perchè lui era solo un cinese. Pacifico. Con una attività regolare. Insomma il nemico numero uno dei benpensanti. Perché lui non pretendeva nulla dalla società italiana, si guadagnava la vita lavorando giorno dopo giorno. Insomma un nulla rispetto a Alika Ogorchukwu il nigeriano ucciso a mani nude da un italiano, Filippo Ferlazzo. In fondo ai grandi media piace più parlare degli italiani cattivi che dei nigeriani che ammazzano un cinese e quasi uccidono un bulgaro. Perché in questa squallida classifica informale a quanto pare cinesi e bulgari vengono dopo i nigeriani.  Nove su dieci ci troveremo con qualche targa in ricordo di Alika Ogorchukwu, senza che qualcuno si sia posto domande: è diventato subito un eroe in quanto picchiato a morte da un metalmeccanico italiano. Di Gao Yuan Cheng e del bulgaro che ha provato ad aiutarlo non gliene fregherà nulla a nessuno. Perché i Kabobo e gli Omo secondo il pensiero dominante ce li meritiamo. Specialmente perché tanto le stragi non le compiono mai nelle vie dei ricchi, gli stessi che sono a favore dell’accoglienza, basta che non sia a vista. Addio Gao Yuan Cheng, lasci un Italia che non ti meritava. Rip.

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Il 3 agosto in anteprima all’ARENA MILANO EST il nuovo spettacolo di Giorgio Montanini

Il 3 agosto in anteprima all’ARENA MILANO EST il nuovo spettacolo di Giorgio Montanini. Che è più carico che mai, anzi RELOADED. Tra i pochi rappresentanti della vera stand-up comedy italiana, il marchigiano regala al pubblico dell’arena estiva del Martinitt il suo ultimo monologo, ancora inedito, che porterà in tournée il prossimo inverno. L’autore e attore dalla voce graffiante ha diversi colpi in canna e nel mirino quello che siamo diventati: ignavi, individualisti, non più umani. Dalla politica alla cronaca, dal politically correct tutta apparenza al vivere quotidiano, il suo assolo ne ha per tutti. Dopo un anno senza calcare palcoscenici perché impegnato nel cinema, il comico italiano più fedele in assoluto alla stand-up comedy all’inglese sceglie proprio i riflettori dell’Arena Milano Est e il pubblico del Martinitt (che già più volte lo ha applaudito senza riserve) per lanciare in anteprima assoluta il suo nuovo spettacolo. RELOADED, in scena mercoledì 3 agosto sotto il cielo dell’arena più grande di Milano, è il nuovo, incavolato monologo di Giorgio Montanini, fin qui inedito, che l’autore e attore dalla voce graffiante porterà poi in giro per l’Italia il prossimo inverno. Tema dolente (ma divertente per il modo geniale e pungente con cui è trattato) siamo tutti noi. O meglio, anzi peggio, quello che siamo diventati. Le cronache di questi stessi ultimi giorni ci sputano in faccia una realtà che Montanini, grande osservatore, ha già messo a fuoco e nero su bianco. Il dito è puntato contro l’ignavia, l’indifferenza, l’individualismo e il cinismo di noi esseri non-più-umani. Giorgio Montanini Ha debuttato a teatro con L’Edipo Re di Sofocle nel 2004 per la regia di Franco Branciaroli. Nel 2013, nel programma di Rai2 #Aggratis!, è stato ospite fisso, nonché autore dei testi della trasmissione. Nel 2014 è stato il protagonista assoluto di Nemico Pubblico su Rai 3, la sua prima trasmissione televisiva, scritta con Filippo Giardina, Francesco De Carlo, Paolo Lizza e Giovanni Filippetto. Nello stesso anno, con tutto il gruppo di Satiriasi, ha riscosso grande successo di pubblico su Sky (Comedy Central) con Stand Up Comedy. Ha registrato sold out nei più grandi e prestigiosi teatri italiani con NEMICO PUBBLICO, LIBERACI DAL BENE, PER QUELLO CHE VALE, ELOQUIO DI UN PERDENTE, QUANDO STAVO DA NESSUNA PARTE, COME BRITNEY SPEARS. Nel 2020 è stato protagonista sul grande schermo di un film per la regia di Pietro Castellitto “i Predatori”. Oggi impegnato nella tournèe del nuovo spettacolo dopo gli impegni cinematografici che lo vedranno presto protagonista di alcune importanti pellicole.

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