A Roma c’è un quartiere che si sente tradito. Si chiama Infernetto, e oggi vive con l’incubo di diventare il nuovo deposito dei rifiuti domestici della Capitale. Sì, proprio così, il Sindaco Gualtieri e la sua giunta comunale sembrano intenzionati a collocare una discarica di rifiuti urbani in una zona residenziale, abitata da famiglie, bambini e anziani. La vicenda del cantiere Ama di via Ermanno Wolf Ferrari è esplosa come una bomba. Da settimane, l’area è ferma, transennata, ma senza controllo. Secondo diverse fonti, sarebbero stati rinvenuti materiali pericolosi, tra cui, si mormora, perfino amianto. Eppure dal Campidoglio, ancora silenzio. Nessuna nota ufficiale, nessun sopralluogo del sindaco, nessuna spiegazione pubblica ai cittadini che vivono ogni giorno con la paura di respirare sostanze nocive. Il quartiere è in subbuglio. Le famiglie si chiedono come sia possibile che in una zona densamente abitata, già provata da anni di incuria, si possa anche solo ipotizzare di collocare una discarica. E soprattutto, come sia stato possibile lasciare per oltre venti giorni il sito completamente abbandonato, esposto alle piogge, senza alcuna misura di sicurezza. È una fotografia impietosa di un’amministrazione che sembra disinteressarsi della salute pubblica, concentrata più sulle carte che sulle persone. Il gruppo capitolino e municipale di Forza Italia ha alzato la voce, parlando di un comportamento “superficiale ed irresponsabile” da parte del Comune. E annuncia battaglia con una richiesta di convocazione urgente della commissione Trasparenza, un esposto alla Procura della Repubblica, un’interrogazione municipale e una segnalazione alla Asl. L’obiettivo è chiaro dobbiamo capire chi ha deciso cosa, chi ha controllato e, soprattutto, chi non lo ha fatto. Perciò la politica, da sola, non basta. Perché la rabbia dell’Infernetto è reale, profonda e umana. I cittadini sono pronti a scendere in piazza, insieme alle associazioni e ai comitati di quartiere, per difendere il loro diritto a respirare aria pulita, a vivere in sicurezza, a non essere trattati come cittadini di serie B. Il sindaco Gualtieri e l’assessora Alfonsi devono risposte chiare per chi ha autorizzato il progetto della discarica? E quali siano stati i controlli ambientali? Cosa è stato trovato davvero nel terreno del cantiere Ama? E, soprattutto, perché il Comune non ha ancora sospeso i lavori fino a quando non saranno garantite condizioni di piena sicurezza? Roma non può più permettersi questa gestione opaca e distante. Il rispetto per l’ambiente e per le persone non può essere solo uno slogan da campagna elettorale. L’Infernetto merita trasparenza, dignità e tutela. Perché se il degrado diventa la regola e la sicurezza un optional, allora non è più una città, ma è una discarica morale e politica.

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