12 Maggio 2022

Fontana: nessuna tensione con Salvini

“Dopo il periodo della pandemia ho smesso di sorprendermi di fake news, che fortunatamente il tempo galantuomo ha smentito. Per questo le ricostruzioni giornalistiche apparse oggi sulla stampa di fantasiose tensioni tra me e Salvini non mi stupiscono”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo le indiscrezioni di stampa sulle regionali del 2023 e la sua possibile ricandidatura alla guida della Regione Lombardia. “Matteo ha già chiarito questa mattina come stanno le cose – ha aggiunto – Siamo impegnati a lavorare per il futuro dei lombardi che in questo momento hanno bisogno di azioni concrete, non di chiacchiericci, che lasciamo a chi non ha progetti”.    

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Sala: rinuncia di Fontana non basterebbe per vincere

“Avrei pensato il contrario, pensavo che la ricandidatura di Fontana togliesse imbarazzi alla Lega e che frenasse altre volontà di candidature. Quindi sono un po’ sorpreso ma è un articolo e non so se corrisponde a verità”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano un commento sulla ricostruzione del Corsera in merito ad un’ipotetica offerta di un seggio in Senato fatta dal segretario della Lega, Matteo Salvini, al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che non ha ancora sciolto la riserva su una sua eventuale ricandidatura al ruolo di governatore alle Elezioni del 2023. Il sindaco ha quindi ribadito la necessità per il centrosinistra di “avere una candidatura credibile e partire presto”, sottolineando che “quando dico che le possibilità del centrosinistra oggi sono inferiori al 50%, la mia parte politica mi da un po’ del disfattista ma in realtà io sono realista perché sono 29 anni che il centrodestra governa”. “Non ci aspettiamo che si vinca solo perché nell’altra parte c’é qualche dissidio – ha concluso – si vince solo se si hanno un buon candidato e un buon programma”.

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Revocata Sala Alessi per l’evento sull’esodo istriano

La presidente del Consiglio comunale, Elena Buscemi, ha revocato l’autorizzazione ad un evento sull’esodo istriano organizzato dal consigliere comunale e vicecommissario cittadino della Lega, Samuele Piscina, il prossimo 13 maggio nella Sala Alessi di Palazzo Marino. In una nota diffusa dal Comune, si precisa che sull’evento, che aveva scatenato polemiche, “ieri sono state diffuse informazioni fuorvianti e false”. “E’ emerso, da semplici ricerche, che la locandina e le informazioni su un evento con ospiti e la presentazione di un libro di cui non si è mai parlato in Ufficio di Presidenza (dunque mai autorizzati) sono stati pubblicati sulla pagina Facebook della casa editrice Ferrogallico, che ha editato quel libro” prosegue il comunicato, aggiungendo che “risulta inoltre un’agenzia di stampa nazionale che riporta informazioni e dichiarazioni del presidente dell’Associazione 10 febbraio che parla di evento organizzato da loro a Palazzo Marino”. “Alla luce di questi fatti – conclude la nota – ritenendo che non sia possibile creare un precedente permettendo a qualcuno di parlare e convocare eventi a Palazzo Marino senza averne alcuna autorizzazione, diffondendo false informazioni (anche utilizzando i nomi dei consiglieri) e creando confusione tra i cittadini, per tutelare lo stesso consigliere e il ruolo dell’Ufficio di presidenza, si è ritenuto opportuno sospendere l’evento”. La vicenda era emersa il 10 maggio scorso, quando Rifondazione comunista di Milano aveva chiesto al sindaco Giuseppe Sala di “revocare lo spazio a chi fa della propaganda fascista”. Sui social di Ferrogallico Edizioni si spiegava infatti che venerdì prossimo ci sarebbe stata la presentazione di “Una vita per Pola”, graphic novel dedicata all’esodo istriano, a cui avrebbero partecipato oltre che Samuele Piscina e Stefano Zecchi, autore del volume, anche Giuseppe Parlato, Emanuele Merlino (presidente C10F), Carla Cruccu, e gli esuli istriani Piero Tarticchio e Tito Scoponich. “Ferrogallico – aveva spiegato il Prc – è una casa editrice di estrema destra specializzata nella produzione di fumetti sul revisionismo storico”.

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Arrestati sei pregiudicati per furto di furgoni

I carabinieri della Compagnia di Corsico (Milano) hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cinque italiani e un albanese, tutti pregiudicati tra i 29 ed i 58 anni residenti nel Milanese, accusati di aver rubato 16 furgoni e un’auto per un valore complessivo di circa un milione di euro. Furti commessi quasi tutti tra i quartieri periferici di Quinto Romano e Baggio a Milano, e in provincia di Monza. Lo ha riferito l’Arma in una nota, spiegando che il provvedimento emesso dal gip del Tribunale di Milano su richiesta della locale Procura, scaturisce dalle indagini avviate nel settembre 2020 dai militari delle Stazioni di Settimo Milanese e Cornaredo (Milano) a seguito dell’individuazione degli autori del furto di un furgone a Cornaredo (Milano). Si è così scoperto che il gruppo criminale nella maggior parte dei casi riusciva, in pochi minuti, a sostituire la centralina motore originale con una decodificata dai veicoli regolarmente parcheggiati, e in altre occasioni rubava i veicoli nelle aziende, approfittando del fatto che gli autisti, durante le consegne, lasciavano le chiavi inserite nel quadro. Nel marzo 2021, i carabinieri avevano ritrovato in un capannone di Rosate (Milano), quattro furgoni (tutti prototipi non ancora immatricolati) che erano stati rubati pochi giorni prima in un’azienda di Assago (Milano). Tre indagati erano poi stati denunciati per riciclaggio dopo essere stati sorpresi in un capannone in zona Quinto Romano, che si è accertato fosse il centro di smontaggio dei veicoli rubati dalla banda e “dove sarebbero entrati e mai usciti, oltre 35 veicoli tutti provento di furto”. Tre degli odierni arrestati sono stati reclusi a San Vittore mentre gli altri sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.

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Sgominata rete di narcotrafficanti

La Polizia di Stato sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 31 persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga e con forti legami con trafficanti sudamericani, latitanti ed esponenti di spicco della criminalità organizzata. L’operazione, coordinata dalla Dda di Milano sta interessando varie regioni e stati tra cui Olanda, Spagna e Lituania. Inoltre è in corso il sequestro di una galleria d’arte moderna ad Amsterdam nella quale, con false fatturazioni, venivano riciclati i proventi del narcotraffico anche nell’acquisto di quadri e altre opere. L’operazione condotta dai poliziotti della Unità Specializzata Antidroga della Squadra Mobile della Questura di Milano è iniziata a settembre 2019 con l’individuazione di una cellula locale di trafficanti milanesi, riconducibile a due imprenditori nel campo della ristorazione. Da lì si è risaliti a un importante broker internazionale della droga con collegamenti diretti con referenti sul territorio nazionale della criminalità organizzata campana, pugliese e albanese.  

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Via Moro, De Corato: “Ennesimo rapper che tiene in ostaggio una via del centro”

“Oggi l’ennesimo rapper ha tenuto in ostaggio una via del centro di Milano, più precisamente via Giacomo Moro. Qui il cantante Shiva ha chiamato in adunanza i suoi fans. Al suo arrivo, molti di loro, per riuscire a vederlo meglio sono saliti sulle macchine parcheggiate rompendo carrozzeria e vetri. Troppi sono gli episodi di assembramenti non autorizzati organizzati da questi cantanti. Di norma quando vi è un afflusso così importante di persone si vieta la sosta, proprio per evitare questi danneggiamenti alle vetture. A vedere il video (link video allegato) si capisce che tutto poteva essere evitato, ma forse il fine di questi assembramenti chiamati via social dai rapper sta proprio nella trasgressione. Questa sera qualche milanese tornerà a casa con la macchina distrutta in nome di Shiva”, commenta così le immagini postate sui social riguardanti il raduno in via G. Moro per un rapper, l’assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale, Riccardo De Corato.

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