12 Luglio 2022

Dire fare continuare

Dire fare continuare. Perché un conto sono gli annunci, un conto le azioni pensate nel tempo continuo. Oggi come oggi siamo prigionieri di un eterno presente. Solo pochissimi esempi di persistenza resistono all’isteria del tempo. Tutto il resto va a ritmo di social. Soprattutto a spessore di social, cioè nullo. Ciò che accade si misura in base alla dimensione fisica di un titolo o di un’installazione: un esempio sono i sottomarini, le lumache o le mega installazioni comparse nel cuore delle città che lasciano vaghi ricordi visivi e nessuno di contenuto. Chi ricorda qual era la compagnia navale e perché installò una gigantesca prua che usciva dal Palazzo della Borsa milanese? O perché Milano si trovò cosparsa di lumache rosa giganti? O di mucche (che vennero pure “rapite)? Lo stesso effetto si ha con ForestaMI, come dimostra l’articolo di apertura di oggi. Perché un conto è distribuire migliaia di alberelli delocalizzando in stile ikea  la parte noiosa del lavoro, un conto è pensare che funzioni nel tempo. Oggi forse ci sarebbe più bisogno di dire fare continuare. Perché la continuazione nel tempo è l’aspetto che dà il significato. La storia si segna con singoli eventi specifici, ma perché sono parte di percorsi di lungo respiro. Di continuazioni. Di persistenze. All’interno di questi sentieri c’è posto per interpretazioni, adattamenti al presente e tanta flessibilità, ma la strada deve essere una. Deve esserci una continuazione, altrimenti si finisce che si piantano alberi che non cresceranno. Si piantano alberi come si prende un aperitivo, proseguendo nella costruzione di una città che non ha senso. Un luogo che potrebbe pure non esistere, perché si fanno i soldi con consulenze e si spendono in cazzeggio. Dietro al continuare del nostro titolo, c’è il significato dell’anima di una città. Anima che perderemo, se non troveremo di nuovo il bandolo della matassa.

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Loggia dei Mercanti: lite fra ANPI e Sala

È stata ripulita la Loggia dei Mercanti imbrattata con scritte nella notte fra sabato e domenica. Le squadre di intervento del Comune hanno ripulito l’area, a pochi passi dal Duomo, ad eccezione di uno scarabocchio sulla stele dedicata a Primo Levi. L’ennesimo atto vandalico nel luogo simbolo della Resistenza milanese scatena la polemica tra il sindaco, Giuseppe Sala, e l’Anpi. “Non è che la colpa di problematiche del genere sia solo del Comune, noi ci prendiamo la nostra parte di colpa ma l’Anpi si deve prendere le sue responsabilità”, commenta il primo cittadino, secondo cui “per tanti anni l’Anpi ha immaginato un luogo che non potesse essere toccato perché ogni intervento ne sviliva il senso”. Sala incontrerà nei prossimi giorni i rappresentanti dell’Anpi: “lavoreremo insieme ma rifiuto categoricamente l’idea che la colpa è del Comune”, conclude auspicando “una protezione fisica” dell’area. “Non ritengo che l’Anpi abbia responsabilità sul decoro, la tutela e la sicurezza di un luogo così importante per Milano”, replica il presidente dell’Anpi provinciale, Roberto Cenati, che si dice d’accordo “con la proposta del sindaco di prevedere qualche forma di recinzione e di protezione fisica per la Loggia, da noi sollecitata più volte anni addietro, ma respinta dalla Sovrintendenza”. ANSA

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Turismo, arriva il webinar “Le nuove scommesse per cultura e turismo tra Realtà Estesa e Metaverso”

Turismo, arriva il webinar “Le nuove scommesse per cultura e turismo tra Realtà Estesa e Metaverso” giovedì 14/07/2022, ore 15:00 – 17:00, promosso dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi in collaborazione con Formaper. La partecipazione è gratuita. Informazioni e iscrizioni al link. Destinatari sono i titolari d’impresa o responsabili aziendali che si occupano di management delle imprese con sede legale e/o operativa nelle province di Milano, Monza Brianza e Lodi, dei seguenti settori: imprese creative e culturali, gestori e sviluppatori di beni e servizi culturali, imprese digitali che operano nei mercati culturale e turistico, attrazioni culturali, tour operators, guide turistiche, altri portatori d’interesse nei settori di riferimento. Il Workshop ha l’obiettivo d’integrare le competenze degli operatori della cultura e del turismo e fornire indicazioni utili per cogliere le nuove opportunità e trasformare punti critici in vantaggi competitivi. Il sistema dell’offerta culturale e turistica è nel mezzo di una rivoluzione radicale, nel segno dell’accelerazione digitale e dei nuovi modelli di consumo e business consolidati durante la pandemia. Il nuovo scenario internazionale, d’altra parte, ha ulteriormente accelerato il ritorno – in Italia e in Europa – a modelli di turismo ad alta intensità, che si confrontano però con un cambio importante nei paradigmi d’offerta. La scommessa degli operatori del settore culturale, creativo e del turismo sta nella capacità di comprendere e tramutare in opportunità di business il nuovo mondo del post Covid, dove molti sono i nuovi modelli di fruizione mista, fisico-digitale. Le valute tradizionali si confrontano con le crypto valute, l’universo dell’esperienza si espande col Metaverso e la Realtà Estesa; gli attrattori culturali si trasformano in hub dai quali partire per scoprire il museo diffuso del territorio; i borghi storici e il turismo lento conquistano un ruolo sempre meno collaterale. Ad accrescere il livello della sfida e delle opportunità ad essa collegate, intervengono le misure del PNRR, che spingono verso l’innovazione digitale e una nuova dimensione di sostenibilità della cultura e del turismo, anche alla scoperta dei luoghi “minori” e del territorio di prossimità. Il webinar si concentra su questi scenari, anche con alcune applicazioni pratiche, con l’obiettivo di integrare le competenze degli operatori della cultura e del turismo e di fornire indicazioni utili per cogliere le nuove opportunità, trasformando punti critici in vantaggi competitivi. Programma per la prima parte sugli “Scenari”: il nuovo scenario di mercato: main trends, i nuovi modelli di fruizione phygital, musei diffusi e borghi storici, le opportunità del PNRR. Programma per la seconda parte sulle “Applicazioni”: la Realtà Estesa: AR, VR, MR, il Metaverso nella cultura e nel turismo, crypto arte, blockchain e NFT.

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Crittografia post quantistica tra sicurezza nazionale e geo-politica globale

Crittografia post quantistica tra sicurezza nazionale e geo-politica globale. Il National Institute of Standards and Technology (NIST) del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha scelto il primo gruppo di strumenti di crittografia progettati per resistere all’assalto di un futuro computer quantistico. Il calcolo quantistico ha infatti una potenza di elaborazione tale da costituire una potenziale minaccia per la violazione delle misure di sicurezza utilizzate a protezione della privacy nei sistemi interconnessi dell’ecosistema digitale e, più in generale, per la sicurezza delle nostre informazioni digitali. Ed invero, i sistemi di crittografia a chiave pubblica attualmente “in campo” utilizzano la matematica per proteggere le informazioni elettroniche sensibili, assicurando che le informazioni digitali siano inaccessibili a terze parti indesiderate. Tuttavia, un computer quantistico sufficientemente capace, basato su una tecnologia diversa rispetto agli odierni computer convenzionali, può risolvere rapidamente i problemi di matematica posti alla base dei sistemi di crittografia attuali, violandone pertanto la confidenzialità. Per contro, gli algoritmi resistenti ai quanti si basano su problemi matematici (principalmente reticoli strutturati ma anche funzioni di hash) che sia i computer convenzionali che quantistici dovrebbero avere difficoltà a risolvere. Gli algoritmi sono progettati per due compiti principali per i quali viene generalmente utilizzata la crittografia: -crittografia generale, utilizzata per proteggere le informazioni scambiate su una rete pubblica -firme digitali, utilizzate per l’autenticazione dell’identità. L’annuncio del prossimo rilascio di standard crittografici segue uno sforzo di sei anni gestito dal NIST, che nel 2016 ha invitato i crittografi di tutto il mondo a ideare e quindi controllare metodi di crittografia in grado di resistere a un attacco da un futuro computer quantistico. I quattro algoritmi di crittografia selezionati diventeranno così parte dello standard crittografico post-quantistico del NIST, che dovrebbe essere finalizzato in circa due anni. Per la crittografia generale, il NIST ha selezionato l’algoritmo CRYSTALS-Kyber caratterizzato da chiavi di crittografia relativamente piccole che due parti possono scambiare facilmente con maggiore velocità di funzionamento. Per le firme digitali, spesso utilizzate per verificare l’identità durante una transazione digitale o per firmare un documento a distanza, il NIST ha selezionato i tre algoritmi CRYSTALS-Dilithium, FALCON e SPHINCS+. Ma perché l’annuncio del NIST sugli algoritmi crittografici post-quantistici è così importante sul piano tecnologico nel contesto geo-politico? E’ notorio che il governo cinese ha stanziato ben 10 miliardi di dollari per promuovere l’informatica quantistica, aumentando gli investimenti governativi di oltre il 7%. Di contro, il Dipartimento del Commercio USA ha bandito otto entità tecnologiche affiliate alla Cina nel perseguimento di una strategia mirata ad impedire che le tecnologie emergenti statunitensi vengano utilizzate o, peggio, sfruttate per progressi nel calcolo quantistico della Cina funzionali ad applicazioni militari con conseguenziale sviluppo della capacità di violare la crittografia o sviluppare crittografia infrangibile. A questo riguardo, proprio in questi giorni, i capi dell’MI5 e dell’FBI ha diramato un avviso congiunto sulla crescente minaccia dalla Cina. In particolare, il direttore dell’FBI Christopher Wray ha affermato che il governo cinese “rappresenta la più grande minaccia a lungo termine per la sicurezza economica e nazionale, per il Regno Unito, gli Stati Uniti e gli alleati in Europa e altrove”. Wray ha poi chiaramente avvertito che il governo cinese “rappresenta una minaccia ancora più seria per le imprese occidentali ed è pronto a rubare le loro tecnologie”. Ne consegue che l’annuncio del NIST va accolto con la consapevolezza che la corsa alla crittografia post-quantistica è allo stesso tempo una questione di sicurezza nazionale, sul piano geo-politico globale, e di privacy (confindentiality del dato) nell’ecosistema digitale dell’internet of everything. Ed infatti, va detto che, sebbene gli attuali algoritmi di crittografia siano abbastanza sicuri contro gli attacchi convenzionali, non sono tuttavia resistenti e non lo saranno certamente a tendere, agli attacchi quantistici, motivo per cui (in parte) i governi di tutto il mondo stanno allocando miliardi di investimenti per la nuova corsa all’oro. In tale scenario, mentre lo sviluppo della tecnologia quantistica prosegue alacremente, non si può trascurare uno scenario in cui attori ostili e criminal hackers esfiltrino set di dati crittografati, riservandosi di applicare, solo in un secondo momento lo sfruttamento quantistico. Per queste ragioni, il NIST e la Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA), al fine di meglio prepararsi al potenziale rilascio nel 2024 di nuovi standard crittografici, raccomandano di fare l’inventario dei sistemi organizzativi per le applicazioni che utilizzano la crittografia a chiave pubblica e di testare gli standard (quando ufficialmente rilasciati) in un ambiente di laboratorio. Sarà comunque fondamentale prepararsi al meglio per educare e preparare le infrastrutture pubbliche, private e critiche per questa nuova transizione. Mentre lo standard è in fase di sviluppo, il NIST incoraggia comunque gli esperti di sicurezza a esplorare i nuovi algoritmi e considerare come le loro applicazioni li utilizzeranno, ma non a inserirli ancora nei loro sistemi, poiché gli algoritmi potrebbero cambiare leggermente prima che lo standard sia finalizzato. di Davide Maniscalco, Coordinatore regionale Aidr, Legal e Privacy officer Swascan, Tinexta Group

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BagnaMI, la campagna dei cittadini per salvare gli alberelli dimenticati di ForestaMI

BagnaMI, la campagna dei cittadini per salvare gli alberelli dimenticati di ForestaMI. Con BagnaMI i Milanesi hanno scoperto l’acqua fredda: quella che lasciano scorrere nella doccia prima che arrivi la calda, quella che usano per lavare la frutta, o per sciacquare una pentola senza detersivo, e tutta quella che in altri casi può essere recuperata dopo un primo uso domestico. La raccolgono dentro bottiglie o taniche di plastica e poi la adoperano per irrigare i giovani alberi piantumati in gran numero nell’ambito del programma ForestaMI o altri progetti “green” in giardini, parchi ed altre aree verdi del Milanese. La campagna è stata lanciata attraverso la pagina Facebook “ForestaMI e poi DimenticaMI?” amministrata da Adriana Berra, attivista in diversi comitati civici milanesi tra cui “Salviamo il Parco Bassini”, famoso per aver cercato di impedire al Politecnico di Milano di costruire il suo nuovo dipartimento di Chimica proprio sul parco, distruggendo i suoi 6 ettari di verde profondo e abbattendo una trentina di grandi alberi. Oggi il comitato Bassini è tra i promotori della campagna BagnaMI. Adriana è anche uno dei fondatori della Civica AmbientaLista, lista di cittadini attivi e ambientalisti che alle elezioni comunali del 2021 si è presentata propugnando un ambientalismo più radicale ed autentico rispetto al greenwashing a loro avviso praticato dal sindaco Sala. Sulla pagina “ForestaMI e poi DimenticaMI?” il post di lancio della campagna BagnaMI spiega: “Parecchi cittadini, già da qualche estate, hanno preso l’abitudine di bagnare gli alberelli neo-piantumati (che hanno bisogno costante di acqua, o rischiano seriamente di morire) con bottiglie, annaffiatoi o taniche riempiti alle fontanelle pubbliche. Quest’anno la siccità conclamata non permette proprio di sprecare acqua. Ecco allora un’idea veramente ecologista: tenere da parte l’acqua usata in casa ancora usabile per bagnare le piante e conservarla in recipienti che poi si caricano su bici o auto, o un carrello della spesa”. Il post fornisce anche indicazioni su come bagnare gli alberelli, tra cui: “Per aiutarli a sviluppare radici che scendono in profondità, irrigateli con parecchi litri di acqua un paio di volte la settimana, piuttosto che tutti i giorni con poca acqua” e termina con un’esortazione: “Se tutti la facciamo diventare un’abitudine, salveremo tanti alberelli. Anche -o soprattutto – quelli di ForestaMI che una volta piantati finiscono spesso dimenticati”. La pagina “Forestami e poi Dimenticami?” riceve ogni giorno messaggi di milanesi che raccontano con orgoglio di essere dediti all’annaffiatura degli alberelli già da tempo, oppure di aver aderito all’appello per BagnaMI e cominciato a irrigare giovani alberi vicino a casa o in aree verdi che frequentano abitualmente. Alcuni “bagnatori” si stanno organizzando in piccoli gruppi che operano su specifiche aree verdi del loro quartiere. Alla pagina Facebook arrivano anche numerose segnalazioni (corredate da foto o video) di gruppi di giovani alberi morti o in sofferenza. La pagina le verifica e le rilancia. Lo stesso fa con alcuni dei numerosi post di cittadini che su Facebook lamentano e documentano la morìa degli alberelli nei parchi milanesi, alcuni anche centrali come il Ravizza o il Baden Powell. Tra i followers della pagina figurano anche un paio di utenti qualificatisi come manutentori del verde per il Comune di Milano: nei loro commenti spiegano le difficoltà e le frustrazioni del loro lavoro, rivelando anche alcuni retroscena sconcertanti del programma ForestaMI. Una pagina – “Forestami e poi Dimenticami?”- che denuncia le diffuse situazioni di incuria o cattiva gestione del verde milanese e sollecita quei cambiamenti promessi in campagna elettorale dall’assessore al Verde uscente (Pierfrancesco Maran promise per la primavera-estate 2022 la fine dell’esternalizzazione della gestione del verde, ma risulta invece che l’appalto scaduto sia stato rinnovato, per il terzo anno consecutivo, alla società AVR che lo vinse nel 2016 con il ribasso del 36%) e da quello entrante, Elena Grandi, che insieme ai “suoi” Verdi ora entrati in consiglio comunale e nei Municipi promise di incidere “da dentro” sulle politiche ambientali di Sala, loro alleato politico alle elezioni. Nell’attesa che questo lavorio interno si traduca in un evidente miglioramento della gestione del verde cittadino, “ForestaMI e poi DimenticaMI?” sollecita i Milanesi ad andare oltre le denunce e le lagnanze e sposare la filosofia di BagnaMI: “Armiamoci di taniche, buona volontà e tanto amore per i nostri amici alberi: oggi noi salviamo loro, domani loro salveranno noi!”. Per informazioni e approfondimenti: “ForestaMI e poi DimenticaMI?” cell. 3715840791 (inviare un messaggio Whatsap per un primo contatto)

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Le città visibili: con la ristampa tre appuntamenti in arrivo

Le città visibili: con la ristampa tre appuntamenti in arrivo. A un mese dall’uscita del libro in cui ho provato a tracciare l’esperienza politica e amministrativa dei miei 20 anni al servizio di Milano, l’editore mi ha annunciato che andiamo in ristampa: una cosa che mi rende davvero felice, perché è un libro cui ho lavorato tanto e che in molte e molti lo comprino e lo leggano mi fa davvero piacere. Nei prossimi giorni ci saranno diversi incontri per presentarlo e discutere insieme dei contenuti e del futuro delle città. Mi piace l’idea che queste presentazioni siano ben distribuite sul territorio per consentire la massima partecipazione e permettere così modalità di approfondimento differenti. Questo lunedì 11 luglio alle ore 20.45 sarò all’Arci Bellezza (via Giovanni Bellezza 16/A) insieme a Irene Tinagli, Carlo Cerami, Arianna Censi, Mattia Cugini, Francesca Cognetti e Mario Ricciardi. Martedì 12 luglio alle ore 18 all’ADI Design Museum (piazza Compasso d’Oro 1) son davvero felice di poter parlare del libro con una delle persone da cui più ho imparato in questi anni in Comune, Ada Lucia De Cesaris. Insieme a noi interverranno Patricia Viel e Andrea Cancellato, e penso che sarà indubbiamente una bella occasione per discutere dello sviluppo urbano di Milano. Mercoledì scopriamo un bel locale in via Pietro Calvi 31, EST – enosteria sociale con terrazza e, guidati da Sara Monaci, parleremo del libro insieme ad Alessandra Ghisleri e Filippo Barberis.

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