14 Ottobre 2019

Un altro pusher ingoia cocaina, salvo per miracolo

Ha avuto un malore durante un controllo dei carabinieri in Piazza Duca d’Aosta, davanti alla stazione Centrale di Milano. I militari, che sabato sera stavano verificando i documenti delle persone presenti, si sono allarmati e l’hanno portato in ospedale. Qui si è scoperto che il nigeriano, 29 anni, con precedenti di polizia e senza fissa dimora, aveva ingoiato 31 ovuli per 360 grammi di eroina, altri 17, contenenti altri 200 eroina, e altri ancora con 120 grammi di cocaina. L’uomo, portato all’Ospedale Città studi si è salvato, è stato dimesso e portato in camera di sicurezza nell’attesa dell’udienza di convalida dell’arresto. L’altro ieri, un tunisino di 43 anni era morto dopo aver ingoiato degli involucri di droga per sfuggire ai controlli della Polizia. Era stato portato in questura per essere fotosegnalato e subito in ospedale non appena aveva cominciato a stare male ma era morto all’ospedale Fatebenefratelli. ANSA  

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In Baiamonti cittadini pronti a rompere le catene

In Baiamonti cittadini pronti a rompere le catene. Le ultime notizie sulla seconda costruzione che sorgerà in piazza Baiamonti i cittadini di Baiamonti Verde Comune hanno annunciato per il prossimo sabato una protesta: sono infatti decisi a rompere le catene che chiudono l’area verde che sarà sostituita da un altro edificio ultramoderno. La notizia che alcuni consiglieri abbiano raccolto le loro proteste e abbiano ottenuto l’impegno di utilizzare i fondi a scomputo oneri per la realizzazione di un altro parco non basta. Con un comunicato durissimo il comitato di cittadini ha annunciato che non ci sarà alcuno stop alle proteste, anzi è confermata l’intenzione di rompere la catena che impedisce l’entrata nel parco che c’è già. Ecco le parole del comitato: ALL’IPOCRISIA NON C’E’ MAI FINE leggiamo da un trafiletto sul corriere di oggi che, a seguito delle proteste “ambientaliste”, alcuni consiglieri avrebbero presentato una mozione per cui gli oneri a scomputo della “dépendance” della piramide di viale crispi sarebbero vincolati per la realizzazione di un parco di mille metri quadrati. ma ci state prendendo in giro??? ancora una volta??? noi non ci caschiamo più in questi proclami vuoti, decontestualizzati, di cui nessun contorno e tempistica è chiara. e poi non chiamateci “ambientalisti”, a noi non interessa un parchetto per far scorrazzare i cani, come ci è stato rinfacciato. a noi, come scritto e detto in tutti i modi, interessa una città ecologica, più verde, meno inquinata e più democratica. lo vorremmo dire anche all’assessore maran, ma evidentemente per lui parlare e confrontarsi con i cittadini è una perdita di tempo. intanto noi ci vediamo tutti SABATO 19, ALLE ORE 16, PER SCIOGLIERE LE CATENE dei liberi giardini di baiamonti. Come reagirà Palazzo Marino? Perché dietro al progetto di riqualificazione di cui ha scritto anche Gianni Barbacetto sul Fattoquotidiano ci sono famiglie importanti come i Feltrinelli, da sempre grandi elettori della sinistra e tra i pochi intoccabili d’Italia. Avrà il Comune il coraggio di fermare i loro progetti? Ci sono tanti soldi in ballo, ma è proprio l’Amministrazione ad aver spesso messo gli interessi green di fronte alle necessità della vita quotidiana dei milanesi. Ci riuscirà anche questa volta?

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Cassa commercialisti: nel 2018 il patrimonio immobiliaria oltre i 250mila mq

Cassa commercialisti: nel 2018 il patrimonio immobiliaria oltre i 250mila mq: è questa la superficie complessiva del patrimonio immobiliare della Cassa dei Dottori Commercialisti, per un totale di 56 immobili sul territorio nazionale, di cui 35 amministrati direttamente dall’Ente e 21 affidati alla gestione indiretta di due fondi immobiliari riservati e chiusi. Come emerge dal Reputational Report – il documento che la Cassa pubblica a cadenza annuale – al 31 dicembre 2018 l’Ente può contare a livello di patrimonio 462 contratti, un dato in aumento del 4,5% rispetto all’anno precedente.  Nella porzione di patrimonio ad uso abitativo sono 268 gli appartamenti locati per un totale di oltre 22mila metri quadri a disposizione delle 670 persone residenti. Roma, Milano e Firenze sono le tre città su cui si sono concentrati gli investimenti della Cassa nel 2018, con la compravendita di due immobili ad uso uffici nella capitale e nella città meneghina e di un edificio a destinazione alberghiera nel capoluogo toscano. “L’attenzione all’efficienza economica – spiega Walter Anedda, presidente CNPADC – è accompagnata dalla valorizzazione del patrimonio gestito, grazie ad attività costanti di riqualificazione degli immobili, in modo particolare di quelli rinvenienti dagli anni in cui la Cassa era un Ente pubblico, in linea coi nostri rigorosi standard di ecosostenibilità ed efficientamento energetico. In questo senso nel corso del 2018 sono stati 334 gli interventi di manutenzione che abbiamo realizzato, per un importo complessivo di 2,1 milioni di euro.”

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Milano maglia nera per reati denunciati

La maglia nera per numero di reati denunciati nel corso del 2018 spetta a Milano, che con 7.017 denunce ogni 100 mila abitanti mantiene questa leadership poco lusinghiera, registrando però un calo (-5,2%) rispetto all’anno precedente, in linea con il trend nazionale. A scattare la fotografia è la classifica pubblicata oggi dal Sole 24 Ore che analizza la situazione nelle 107 province del Paese. Subito dietro: Rimini e provincia, con 6.430 reati denunciati, e Firenze, con 6.252 denunce e, questa volta, un +9,5% rispetto a quelle depositate nel 2017. Il capoluogo lombardo continua a spiccare sul fronte dei furti – è primo sempre davanti a Rimini -, mentre a Roma (sesta nella classifica generale) va un altro primato “negativo”: quello dei reati di produzione, traffico e spaccio di droga che sono aumentati del 10,9% rispetto a quanto registrato nel 2017. ANSA  

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La memoria di Norma Cossetto coperta con il nastro adesivo

Succede nel Municipio 4 dove doveva essere innaugurato un giardinetto in memoria della giovane martire, ma all’ultimo momento una mano ignota ha coperto con del nastro adesivo il nome di Norma Cossetto, che era già stato stampato da tempo sui cartelli del Comune di Milano posti sul cancello d’ingresso del parchetto. Nonostante alcuni giorni fa sia stato inaugurato lo studentato del Politecnico, che ha realizzato anche il parchetto antistante, per il secondo il taglio del nastro è stato rimandato senza che da Palazzo Marino siano stati forniti chiarimenti in merito ai motivi del rinvio, comunicato al Municipio dallo stesso Politecnico, con una mail in cui si spiegava di avere provveduto a coprire la targa del giardino di via Einstein come indicato dal Comune. A quanto trapelato il problema sarebbe stato causato da un errore nell’iter burocratico seguito dal Municipio per ottenere l’intitolazione, una spiegazione che molti sospettano sia una delle solite scuse utilizzate dalla sinistra per creare problemi quando a essere ricordati sono gli infoibati e gli italiani costretti a fuggire da Istria, Fiume e Dalmazia. Francesco Rocca (FdI), Presidente Commissione Sicurezza e Verde del Municipio 4, raggiunto telefonicamente ci ha riferito che, “Le motivazioni che hanno bloccato l’inaugurazione del giardino dedicato a Norma Cossetto sono formalmente legate a una non corretta procedura“, sottolineando però che “invece la procedura, che è stata rispettata e concordata con gli uffici, è la stessa seguita in un altro Municipio per l’intitolazione di un altro giardino riqualificato dal Politecnico di Milano“. Nonostante tutto l’esponente del partito di Giorgia Meloni si augura che “l’intitolazione del giardino a nome della giovane studentessa universitaria istriana, Medaglia d’Oro al Merito Civile e alla Memoria, torturata, stuprata e gettata in una foiba dai comunisti jugoslavi, non venga ignobilmente ostacolata da intoppi ideologici e burocratici” concludendo “La storia di Norma Cossetto, donna e italiana, non può più essere ignorata“. Una questione che a già superarato i confini della città, grazie all’interessamento di Giorgia Meloni, che l’ha commentata su Facebook definendola, uno “Scandaloso smacco alla memoria di Norma Cossetto“, promettendo “Fratelli d’Italia andrà fino in fondo a questo scempio” per poi concludere con una domanda, “il Comune e la sinistra si vergognano forse di ricordare i martiri delle foibe?“.

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De Corato: Sala portavoce dei centri sociali. Sardone: basta clandestini a Milano

La dichiarazione del Sindaco Sala, secondo cui il CPR di via corelli “non sara’ un centro di detenzione”, accompagnata dal proposito di incontrare Pierfrancesxo Majorino “per capire un po’ cosa possiamo fare”, ha come era facilmente prevedibile causato la razione di alcuni esponenti del centrodestra milanese. Silvia Sardone, Consigliere Comunale della Lega, ricorda “che persino il ministro Lamorgese ha confermato di voler portare avanti” il progetto del CPR, eppure “si ha sempre più l’impressione che il Sindaco sia allineato agli anarchici e ai comunisti che sono scesi in piazza per protestare“. Secondo la leghistaSala e Majorino “proprio non ci possono pensare di rispedire al loro paese i tanti clandestini che a causa della sinistra hanno riempito piazza e parchi di Milano spesso commettendo crimini“, perché secondo la sinistra “vanno coccolati non rimpatriati“. “Un’ideologia pericolosa – conclude la Sardone – che ovviamente si ripercuote sui cittadini milanesi“. Secondo  l’Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, Riccardo De Corato “il Sindaco di Milano è sulle stesse posizioni dei no global”, poi ricorda di avere lui stesso visitato la struttura di via Corelli, dove “sono stati spesi circa 1 milione di euro per lavori di ristrutturazione e sono state apportare diverse ed importanti migliorie tra cui un’alta videosorveglianza, dotata di telecamere a raggi infrarossi, a microonde e ottiche, tutte sorvegliate da un’apposita control room. Inoltre, sono state anche installate numerose garitte di sorveglianza, doppie cancellate anti-evasione, arredamenti amovibili per evitare sommosse“. Un progettato e realizzato dell’Aeronautica Militare per “un motivo ben preciso, ovvero che dovrà diventare un vero e proprio centro di detenzione per clandestini, in attesa di espulsione“. “Se il Sindaco Giuseppe Sala, vorrà cambiare la destinazione in centro di accoglienza – conclude De Corato – ne risponderà in prima persona alla Corte dei Conti visto che” se ciò si verificasse presenterà “un esposto/denuncia alla Magistratura contabile per false spese e per danno erariale a carico dello Stato“.  

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