16 Novembre 2019

Spacciavano con bambino in macchina, arrestati padre e nonna

Un uomo di 28 anni e sua madre di 60 sono stati arrestati ieri dalla polizia, accusati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. I due, entrambi italiani, sono stati fermati dagli agenti in via Caterina da Forlì mentre erano a bordo di un’automobile insieme a un bambino di 2 anni, figlio del 28enne e nipote della donna. Con loro i due arrestati avevano 800 euro e 1,5 grammi di cocaina. Nelle successive perquisizioni in casa i poliziotti hanno trovato 26,60 grammi di cocaina, 14,07 grammi di marijuana e 2,3 grammi di hashish, oltre a materiale per il confezionamento degli stupefacenti e 1.400 euro in contanti.  

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Cinque arresti per spaccio, rapine e furti

Ieri gli agenti della Squadra Mobile nel corso di servizi antidroga e antiborseggio, hanno arrestato tre persone. In mattinata, dopo aver svolto indagini sullo spaccio in zona Scalo Romana, i poliziotti si sono posizionati in via Palmieri nei pressi dell’abitazione di un cittadino tunisino, irregolare sul territorio nazionale, perché sospettato di spacciare droga dal proprio appartamento. Verso le ore 10 un cittadino italiano di 58 anni è salito per raggiungere il quinto piano dello stabile, ha raggiunto la casa dello straniero e, dopo esser stato sul pianerottolo per alcuni secondi, ha pagato e ricevuto una dose di eroina. Fermato dai poliziotti in una via limitrofa, l’italiano ha confermato l’acquisto e gli agenti rimasti nello stabile sono saliti in casa dello straniero approfittando della porta aperta dalla moglie. Da un controllo dell’abitazione, sono stati rinvenuti e sequestrati 170 euro in contanti, un bilancino di precisione nascosto in un calzino e 50 grammi di eroina detenuti in 4 differenti involucri che hanno portato all’arresto del 57enne tunisino. Poco prima delle 21, invece, gli agenti della Squadra Mobile hanno arrestato un cittadino algerino di 27 anni e un libico 24enne per furto aggravato in concorso. Durante il servizio di prevenzione e repressione dei reati di tipo predatorio, infatti, i poliziotti avevano notato i due giovani che osservavano attentamente le persone in attesa del tram in via Torino per poi salirci sopra e guardare minuziosamente le tasche e gli zaini dei passeggeri. Scesi senza aver commesso nulla, i due giovani stranieri si sono posizionati nel mezzanino della stazione Porta Genova e, giunto un gruppo di ragazze romagnole in gita, si sono uno avvicinato ad una di esse per rallentarne la camminata e l’altro posizionato alle spalle per rubarle il cellulare dalla tasca. La ragazza si è resa conto subito del fatto e, urlando, si è ripresa il telefono dalle mani del ragazzo: i poliziotti, che avevano assistito alla scena, sono intervenuti subito arrestando entrambi per furto. Infine, in via Ettore Ponti, in zona Barona, gli agenti hanno arrestato un ragazzo di 19 anni e una ragazza di 18 anni che in un supermercato avevano rubato della merce per un totale di 100 euro. Un addetto alla sicurezza, che aveva sorpreso i due, è stato aggredito. Gli agenti li hanno arrestati per tentata rapina in concorso.  

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Trenta nordafricani si prendono a sediate in centro

Due 18enni e un 17enne tunisini sono stati denunciati dai carabinieri per una rissa scoppiata attorno alle 18.20 di ieri nella centralissima piazza dei Mercanti, a due passi dal Duomo. I tre facevano parte di un gruppo di circa 30 nordafricani che si sono affrontati lanciando bottiglie e sedie prese dai locali con tavolini all’esterno. I militari della compagnia Duomo sono riusciti a bloccare i 3 tunisini, accompagnati all’ospedale Fatebenefratelli per medicare le ferite. Il più grave è uno dei 18enni, dimesso con 8 giorni di prognosi per una “ferita parietale destra” al capo. “Anche piazza del Duomo è diventata un luogo di scontri per nordafricani. È difficile ricordare un episodio simile, con trenta persone coinvolte in una rissa a ridosso della basilica. Tra l’auto che giovedì notte è passata nella Ztl fino ad arrivare sotto il sagrato del Duomo e la rissa di ieri pomeriggio con lanci di bottiglie e sedie, la zona è diventata come una delle tante piazze della periferia, nelle quali gli immigrati irregolari dilagano“. Ha commentato così l’accaduto l’Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, Riccardo De Corato, concludendo, “È indispensabile l’arrivo di altri uomini delle forze dell’ordine, perché Milano risulta sguarnita nonostante il grande lavoro svolto da polizia e carabinieri, che però non sono sufficienti ad arginare il degrado che ormai ha raggiunto anche il pieno centro città”.  

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Fratelli d’Italia presenta patriotidigitali.it

Si è svolto oggi nella Sala Alessi di Palazzo Marino un evento dedicato agli amministratori di Fratelli d’Italia e alla trasformazione digitale, che offre una nuova sfida per tutti i rappresentati del partito. Si chiama ‘Res Publica 4.0’ l’iniziativa presentata oggi a Palazzo Marino, alla presenza di eletti, militanti e simpatizzanti di FdI in Lombardia. Al centro dell’evento il lancio del nuovo portale web www.patriotidigitali.it, per permettere la messa in rete dei rappresentanti negli enti locali e la condivisione delle best practices amministrative che Fratelli d’Italia esprime sul territorio. A fare gli onori di casa, il. Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale, Andrea Mascaretti e l’organizzatrice, la senatrice Daniela Santanchè. “Oggi Fratelli d’Italia presenta il suo portale per mettere in rete tutti gli amministratori lombardi, i sindaci, i consiglieri e gli assessori. – spiega Santanchè – La tecnologia ci offre nuove possibilità e anche noi dobbiamo saperle sfruttare al meglio. Gli amministratori potranno vedere attraverso questo portale tutte le iniziative di sindaci, assessori e consiglieri e le migliori che verranno promosse“. “Moltissimi gli amministratori locali riuniti oggi in sala Alessi per condividere le buone pratiche nella pubblica amministrazione“. Ha aggiunto Andrea Mascaretti, “Un’ottima iniziativa – ha aggiunto – che coniugando innovazione e buona amministrazione ci consentirà di replicare le migliori soluzioni a vantaggio dei cittadini. Con Res Publica 4.0 sfrutteremo una potente piattaforma digitale per migliorare le prestazioni dei nostri amministratori“. “Il nostro intento – ha concluso la senatrice Santanchè – è quello di replicarle in tutti i comuni della Regione Lombardia. Ecco perché abbiamo invitato gli amministratori, i nostri responsabili nazionali, come Giovanni Donzelli, responsabile nazionale organizzazione FdI, Mauro Rotelli, responsabile nazionale comunicazione FdI, e Guido Castelli, già sindaco di Ascoli Piceno e oggi responsabile nazionale enti locali del partito. E’ un progetto pilota che possiamo pensare di estendere perché il vero patrimonio di qualsiasi partito politico sono gli amministratori e noi vogliamo curarli nel migliore dei modi“. All’evento, aperto sulle note dell’Inno di Mameli, erano presenti più di un centinaio di persone, presenti per ascoltare i vari oratori che si sono succeduti sul palco, oltre ai già citati, fra gli altri, hanno preso la parola: il Senatore Riccardo De Corato, l’Eurodeputato Carlo Fidanza, l’Onorevole Marco Osnato, gli assessori regionali Lara Magoni e Riccardo De Corato, il Consigliere Regionale Franco Lucente.  

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Scuole paritarie, il dibattito è ancora aperto

di Alessandro Pavanati – Scuole paritarie, il dibattito è ancora aperto. Sulla scuola continua a consumarsi uno scontro fra ideologia e la razionalità di chi sa che per venire a patti con la realtà bisogna fare i cosiddetti “conti della serva”. A drogare il dibattito è ancora spesso il conflitto generato da una visione che identifica la scuola paritaria con la scuola privata ed elitaria, anziché concepire il servizio pubblico come quello che garantisce un’effettiva parità di accesso a tutti i cittadini secondo eguali diritti. In Italia, il sistema scolastico è egualitario sulla carta, ma nei fatti non rimedia le differenze di partenza tra gli studenti legate al contesto familiare e sociale, anzi le rinforza. Col risultato paradossale che, alla fine, abbiamo effettivamente un sistema scolastico elitario. Il Rapporto Ocse-Pisa mostra chiaramente che in Italia non tutti gli studenti hanno pari accesso a un insegnamento di alta qualità. Questa disuguaglianza può spiegare gran parte dei divari di apprendimento osservati tra gli studenti più favoriti e quelli svantaggiati. La possibilità di accedere all’educazione, infatti, rappresenta l’ago della bilancia dell’equità sociale. I dati raccolti dall’Ocse dimostrano come l’alta percentuale di abbandono scolastico in Italia sia chiaramente determinata dalle risorse economiche di cui dispongono le famiglie. Le famiglie più agiate tendono a scegliere le scuole pubbliche – paritarie e statali – migliori e seguono con più attenzione i loro figli. Coloro che hanno la maggiore probabilità di andare male a scuola o di abbandonarla senza diplomarsi, molto spesso vengono da famiglie povere o di immigrati, secondo il rapporto. Parlare di un contrasto fra scuola paritaria e scuola statale significa mettere in scena una guerra fra poveri, nella quale nessuno dei due pseudo-contendenti si rende conto di dover essere alleato dell’altro per la realizzazione di un vero sistema di istruzione pubblica. Se si applica il sistema del cosiddetto costo standard di sostenibilità per paziente, nell’ambito sanitario, non c’è ragione per farlo anche in quello scolastico. A strutturare una dimostrazione di come il costo standard di sostenibilità per studente sia il sistema sulla base del quale parametrare un vero servizio pubblico è stata Suor Anna Monia Alfieri, coautrice negli scorsi anni del saggio “Il diritto di apprendere”. “Puntare sulla scuola per promuovere una crescita equa del Paese – dichiara – significa garantire uguaglianza proprio nell’accesso all’istruzione: questa uguaglianza di accesso, cioè una libertà senza preclusioni economiche, da parte della famiglia, di scegliere la buona scuola pubblica paritaria o statale, in Italia non c’è. Quali possono essere le iniziative per migliorare questa disuguaglianza? L’Italia spende male per l’Istruzione pubblica statale, questo è un dato di fatto”. L’occasione è stata, negli scorsi giorni, il confronto organizzato a Milano dalla Uil Scuola, cui hanno partecipato tra gli altri anche Valentina Aprea, deputato di Forza Italia ed ex assessore all’istruzione della Regione Lombardia e Valeria Fedeli, senatrice del Partito Democratico ed ex ministro della Pubblica Istruzione. Un punto condiviso è stata l’esigenza di riattivare il tavolo sulla scuola a partire dal fatto che ogni alunno della pubblica statale costa al contribuente 10.000 euro all’anno, con scuole che cadono a pezzi, docenti sottopagati e alunni dispersi o “culturalmente azzerati”. “Tutto ciò – specifica Suor Anna Monia Alfieri – nonostante la sussidiarietà al contrario degli alunni delle paritarie che garantiscono ogni anno allo Stato entrate per più di 6 miliardi di euro. Infatti, non costano nulla (500 milioni di euro a fronte dei 53 miliardi, per un decimo della popolazione scolastica) e in più pagano le tasse per la scuola pubblica statale, che non frequentano”. Chiara la posizione della Uil Scuola, per cui la scuola è una funzione dello Stato e non può essere delegata al privato se non per consentire una sua convivenza alle condizioni della Costituzione. Un’impostazione che mostra chiaramente una divergenza di visione sociale, che tuttavia è sfociata nella comune intenzione di riaprire un confronto serio e aperto sul tema dell’istruzione.

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Cena solidale a Sesto San Giovanni, Mediterranea querela il Sindaco Di Stefano

Diventa un caso la ‘Cena solidale per Mediterranea’, in programma il 27 novembre in una parrocchia di Sesto San Giovanni, dopo le critiche del sindaco Roberto Di Stefano e l’annuncio della Ong di adire le vie legali. “Il ricavato della cena – aveva scritto sul proprio profilo Facebook il sindaco di Sesto – verrà devoluto alla ong che aiuta gli scafisti a riempire di clandestini il nostro Paese. Trovo assurdo che l’evento si svolga all’interno di un oratorio: e’ inconcepibile che la parrocchia presti il fianco a un’iniziativa politica e orientata a sinistra come fosse un centro sociale“. “Esistono due modi per sostenere Mediterranea” ha risposto la Ong. “Uno e’ nobile e virtuoso, l’esempio è quello di ‘Sesto per Mediterraneà, ragazzi e ragazze di Sesto San Giovanni che organizzano una cena di raccolta fondi perché Mediterranea, con la sua nave Mare Jonio ancora bloccata, possa tornare in mare il prima possibile. Il secondo modo, invece, è quello del sindaco di Sesto San Giovanni che ha deciso di fare pubblicità all’iniziativa a modo suo, con odio gratuito, calunnie, e accuse di traffico di esseri umani. Come sempre in questi casi, procederemo per vie legali”.  ANSA  

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