17 Maggio 2021

Sala è orgoglioso di una Milano spazzata via dal Covid

Niente, non si rassegna. La Disenyland di cartapesta sorta attorno e grazie a Expo è ancora al centro dei pensieri del primo cittadino di Milano. E che il Covid l’abbia spazzata via, lasciando una Milano disorientata e da reinventare è solo un accidente passeggero. Sala ha sempre lo stesso problema: la realtà è una cosa che tocca gli altri. E se dissente da lui è un problema che non lo riguarda. Dice il Sindaco: “Abbiamo lavorato sull’attrattività di Milano, non tanto perché è bello essere una città attrattiva ma perché porta tanto lavoro – ha aggiunto – e lo abbiamo fatto dopo l’Expo raddoppiando i turisti, portando tanti universitari stranieri e investimenti, noi abbiamo portato tanto lavoro”. Ci spiega come siano andate davvero le cose il sempre attento Consigliere di Municipio Franco Vassallo: “Beppe non riesce a farsene una ragione: Expo non l’ha portato lui, i turisti li ha portati Expo e il Covid si è portato via tutto. In questo film il massimo cui possa aspirare è un premio come miglior attore non protagonista. Sala è il vecchietto che sta tutto il giorno a guardare gli altri lavorare e alla fine dei lavori si vanta dei risultati. Con l’aggravante che negli ultimi quindici mesi il cantiere se l’è guardato in streaming da Palazzo Marino. In poltrona. Ecco, se dovessimo descrivere in maniera plastica cosa ci resta della Milano di Sala dovremmo proprio sottolineare questo: viviamo e abbiamo vissuto una città col pilota automatico. Dove le scelte erano già state fatte e lui doveva limitarsi a non fare danni. Un Pisapia senza ardore ideologico o rivoluzionario. Il problema è che le cose buone fatte da altri stanno finendo. E qui ci vuole un piano per uscirne. E Sala, detta chiaramente, non ce l’ha. Si vede chiaramente dall’idea, folle, che Milano possa ripartire da turismo e studenti universitari. Milano può ripartire solo sa un luogo, preciso, individuato geograficamente ed economicamente: dal rilancio della periferia produttiva. Non quella agricola, non quella verde, non quella a quindici minuti dal nulla. Non quella tagliata fuori dalla provincia dalla Zona B e dalla Città Proibita protetta dai Navigli dalla Zona C. Quella che produce, delle botteghe, degli artigiani, delle attività produttive nei cortili dei condomini. Dove chi vuole fare può sognare. Quella che sta distruggendo una pista ciclabile inutile alla volta. Quella che non può rinascere finché Sala e Maran non accetteranno l’esigenza di seguire la legge sulla Rigenerazione degli immobili abbandonati approvata dalla Regione. Insomma, se il luna park post Expo ha chiuso definitivamente, la Milano produttiva è ancora viva. Soffre, ma resiste. E potrebbe rilanciare l’intera città. Basta poco. Basta un nuovo sindaco….”

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Martedì a Palazzo Pirelli la presentazione del progetto Young Inclusion

Martedì a Palazzo Pirelli la presentazione del progetto Young Inclusion. Si svolgerà martedì 18 maggio, alle 12.30 all’Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli la conferenza stampa di presentazione di “Young Inclusion”, il progetto nato per recuperare situazioni di grave marginalizzazione delle persone colpite da disturbo borderline di personalità, attraverso il lavoro delle community care in Lombardia volto a riaccendere il desiderio di vita. Il progetto sarà presentato da Alessandro Fermi Presidente del Consiglio regionale, Letizia Caccavale Presidente Consiglio Pari Opportunità, Alcide Gazzoli project manager del Progetto Young Inclusion, Raffaele Visintini Responsabile Day Hospital Disturbi di Personalità IRCCS Ospedale San Raffaele e Don Walter Magnoni Responsabile per il Servizio per la pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Milano, in occasione del mese dedicato alla sensibilizzazione del disturbo borderline. Durante la presentazione verrà proiettato un breve video sul percorso di guarigione affrontato da alcune giovani della Comunità per il trattamento del Disturbo di Personalità Borderline “Alda Merini” di Castellanza (VA). Disegni, collage e creazioni attraverso cui le ragazze raccontano la loro sofferenza, ma anche di rapporti che si riallacciano, gusti che si scoprono, giornate che si fanno più vivibili e un desiderio di vivere che si riaccende. L’evento sarà trasmesso in streaming sul sito del Consiglio regionale al link https://mediaportal.regione.lombardia.it/embed/live/22  

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Covid: sempre meno ricoveri e 18 decessi

Con 32.385 tamponi eseguiti è di 796 il numero di nuovi positivi al Coronavirus registrati in Lombardia, una percentuale del 2,4 in leggerissimo aumento rispetto al 2,3 di ieri. Si conferma anche oggi la tendenza alla diminuzione dei ricoveri: in terapia intensiva i pazienti sono 382 (otto meno di ieri) e negli altri reparti 2.053 (-106). Sono invece 18 i decessi, che portano il totale da inizio pandemia a 33.347.

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Centinaia in piazza per manifestazione pro Palestina

Sono alcune centinaia i palestinesi che stanno deciso di manifestare in Largo Cairoli a Milano contro l’escalation di violenza tra Palestina e Israele. “Israele via, via. Palestina terra mia”, tra gli slogan più scanditi. “Israele minaccia per l’umanità, media industria del falso “, è scritto sullo striscione dell’Associazione dei palestinesi d’Italia (Api). “Fermare i criminali nazisti e sionisti”, è scritto su un sltro. Da un camion sono diffusi canti palestinesi. Numerose le famiglie coi bambini. “Ciao a tutti compagni e compagne di tutte le religioni e nazionalità – ha detto un’oratrice dal palco – grazie per esserci per dire basta a questa carneficina”. E’ poi stato diffuso l’inno nazionale palestinese che i partecipanti hanno cantato con il pugno chiuso alzato. Fra gli interventi, quelli telefonici dell’ex parlamentare 5Stelle Alessandro Di Battista e dell’attore Moni Ovadia. “Io oggi mi schiero con il diritto di esistere di Israele, ma dico il popolo oppresso è quello palestinese: non si può essere equidistanti, ora. Io mi schiero con voi” ha detto il pentastellato. Mentre Ovadia ha espresso la sua “solidarietà a ogni donna, bambino e uomo palestinese che è costretto a vivere in una terra coperta di macerie. Il popolo palestinese è il popolo più solo del mondo perché la Comunità internazionale non se ne cura minimamente. Io sono con voi”. ANSA

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Albertini: pronto a fare il vicesindaco di Fabio Minoli

Gabriele Albertini ha spiegato che non intende candidarsi per il centrodestra a sindaco di Milano, ma è pronto a fare il vicesindaco “di una figura come quella di Fabio Minoli”. L’ex sindaco elenca le qualità di Minoli, attuale capo comunicazione di Bayer Italia, ex direttore relazioni esterne di Confindustria e deputato di Forza Italia dal 2001 al 2006.  “E’ stato coordinatore cittadino di Fi, deputato e fondatore dei club azzurri e quindi ha anche una sensibilità politica. Ma – ha aggiunto – è anche uno che non vive di politica e quindi ha la garanzia di essere in contatto con la realtà”. “Ha dimostrato di poterne fare a meno – ha sottolineato Albertini – e di poter scegliere con indipendenza. Potrebbe essere la persona giusta”. Ai partiti, l’ex sindaco ha già fatto il suo nome, o per lo meno “Giancarlo Giorgetti – ha raccontato – mi ha chiesto un nome. Gli ho fatto quello di Minoli e lui ha apprezzato”. “E’ chiaro che loro volevano che corressi ma oggi il vecchio leone, visto che non può dare il cattivo esempio – ha concluso – può almeno dare dei consigli. come canta De Andrè e per me Minoli è un ottimo candidato. Di lui si può dire quello che Salvini ha detto di me: ‘Sfido chiunque a dirmi di che partito è Albertini”. “Molto lusingato dell’endorsement”: non si sbottona più di tanto Fabio Minoli, l’ex deputato di Forza Italia, direttore comunicazione di Bayer Italia che Gabriele Albertini ha indicato come possibile candidato a sindaco di Milano per il centrodestra.

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Milano Marathon con record

E’ tornata a corrersi la Milano Marathon e questa volta con tempi da record. Il keniano Titus Eriku ha infatti chiuso la gara in 2h02’57”, sesto tempo mondiale e migliore in assoluto del 2021. Mai la Milano Marathon era stata così veloce, il record di gara era infatti 2h04’46”, tempo battuto anche dal secondo classificato, Reuben kiprop Kipyego (2h03’55”) e Barnabas Kiptum (2h04’17”). Ma dietro al trio di atleti keniani, hanno superato il precedente record anche il quarto e quinto classificato, gli etiopi Seifu tura Abdiwak (2h04’29”) e Leul Gebresilase Aleme (2h04’30”). Tempi da record anche fra le donne. L’etiope Hiwot Gebrekidan Gebremaryam ha vinto con 2h19’34”, seguita dalle keniane Racheal jemutai Mutgaa (2h22’50”) ed Eunice Chebet Chumba (2h23’10”). In totale sono 15 atlete scese sotto il muro delle 2h30′. Diciassettesima Anna Incerti, prima fra le italiane con 2h31’17” mentre il primo italiano in classifica è stato Alessandro Giacobazzi, 29esimo, con un tempo di 2h17’36”. Accanto alla 20ma edizione della Milano Marathon, in questa special edition dopo lo stop del 2020 per Covid, si è svolta anche una 10 km competitiva, a cui hanno potuto partecipare i runner con requisiti Fidal, cioè quelli tesserati o in possesso della run card. Una corsa con partenza da piazza del Cannone che è stata in qualche modo una festa per il ritorno alle gare per molti. ANSA

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