22 Gennaio 2021

Giordani (IDI): “L’unità al centro del discorso di Biden”

Giordani (IDI): “L’unità al centro del discorso di Biden”. Paolo Giordani, presidente dell’Istituto diplomatico internazionale (IDI) ha commentato così il discorso di insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti: “Tutti gli osservatori hanno rilevato che “unità” è stata la parola più ripetuta dal nuovo presidente degli Stati Uniti, Joseph Biden, nel discorso inaugurale e giustamente l’hanno interpretata come concetto-cardine del suo appello ad una nazione che oggi appare divisa come non mai.  Nel discorso, indirizzato specialmente ai “fellow americans” dopo una lunga fase di lacerante contrapposizione, è stato per forza breve il passaggio dedicato al resto del pianeta: “Ripareremo le nostre alleanze e ci impegneremo ancora una volta con il mondo. Non per affrontare le sfide di ieri, ma quelle di oggi e di domani. Faremo da guida non solo con l’esempio della nostra potenza, ma con la potenza del nostro esempio. Saremo un partner forte e affidabile per la pace, il progresso e la sicurezza”. In realtà anche queste parole contengono un forte richiamo all’unità, intesa soprattutto come metodo, come modus operandi non solo all’interno del paese. A Donald Trump la nuova amministrazione rimprovera essenzialmente di aver diviso: tanto gli americani, quanto gli americani dagli alleati e gli alleati tra di loro. In politica estera, l’isolazionismo trumpiano, la sua molto personale declinazione dello slogan “America first” hanno prodotto effetti gravi e profondi. Tra un tweet e l’altro, per esempio, abbiamo visto spuntare il vagheggiamento di un ritiro dalla Nato, il plateale appoggio alla Brexit, il sostegno più o meno palese ai vari sovranismi, i tentativi di negoziare singolarmente con Paesi dell’Ue o addirittura di prestare garanzie personali a suon di pacche sulla spalla (ricordate la paterna compiacenza verso il disorientato “Giuseppi” del 2018?), la liquidazione del faticoso accordo con l’Iran e infine un atteggiamento tutt’altro che collaborativo nella lotta alla pandemia. Non c’è dubbio che la reimpostazione di una leadership transatlantica fondata per quanto possibile su valori e interessi realmente condivisi sia tra le sfide più importanti che l’amministrazione Biden dovrà affrontare.  Intanto un po’ di buoi sono scappati dalla stalla. La Cina si è mossa con efficacia e spregiudicatezza. Dopo aver firmato, nel novembre 2020, il più grande accordo di libero scambio del mondo, con 14 Paesi dell’Asia e del Pacifico, la Repubblica popolare ha accelerato i negoziati con l’Unione europea per chiudere a dicembre, prima del passaggio di testimone a Washington, l’accordo sugli investimenti in discussione dal 2013, fortemente voluto dalla Germania. Nella competizione globale con il gigante asiatico è urgente che gli Stati Uniti riassumano il ruolo di regista, La ricetta trumpiana a base di tariffe e sinofobia ha finito con l’incoraggiare il dumping cinese e favorire l’avversario, che è diventato più ricco e più forte. Al posto del vuoto nel quale ha potuto espandersi l’influenza cinese sul vecchio continente, subentrerà probabilmente uno sguardo più attento di Washington sulle mosse degli alleati, da richiamare al “gioco di squadra” occidentale. Un messaggio sarà recapitato anche all’Italia, dalla quale l’amministrazione Biden si attende meno strizzatine d’occhio alla Cina e più protagonismo nel Mediterraneo, dove abbiamo ceduto terreno alla Turchia e alla Russia di Putin.

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Pure Lupi scappa dalla candidatura

Pure Lupi scappa dalla candidatura. Il candidato non sarò io” ha detto durante il programa “TrueShow – Attenti a quei due” condotto da Fabio Massa e Barbara Ciabò. Maurizio Lupi, ex ministro e molto altro, sembra poco intenzionato a farsi avanti. E non è il solo, perché fino ad ora l’unico ad aver preso con entusiasmo l’idea di sfidare Giuseppe Sala è Roberto Rasia Dal Polo, per il resto c’è il deserto. O dinieghi come quello di Lupi. Forse è perché Sala sembra ancora forte nonostante una città a pezzi (e non solo per il Covid). In questi giorni abbiamo assistito alla surreale presentazione di una cartina della nuove metropolitane. Nei prossimi giorni ci aspettiamo di vedere una seconda presentazione di Expo 2015. Qualcosa tipo “il passato è ora e domani”. La stampa stesa come uno stuoino ha riportato la notizia con entusiasmo, segno che forse la turnazione dovrebbe essere applicata tanto nei ruoli apicali del Comune, quanto nelle redazioni perché sono pochi quelli a picchiare duro su un potente di cui sono diventati amici. Ma davvero non è sconfiggibile uno che presenta come una novità un pezzo di carta colorata? Perché le metropolitane sono messe molto male, ma pare che non si possa dire. Ma se Sala tira fuori la nuova mappa, tutti felici la riportano come se avesse concluso qualcosa. Probabile sappia colorare tutto un quaderno, ma davvero vale la pena scriverne? Ma pure Lupi scappa dalla candidatura a sindaco di una città importantissima a livello mondiale come Milano. Forse allora il problema non è Sala e i suoi molteplici punti deboli, ma il centrodestra. Nella coalizione non c’è unità d’intenti e dunque non si riesce a trasmettere fiducia ai candidati. Ma se non si suscita fiducia nei possibili primi cittadini, siamo sicuri che sia possibile ottenere quella degli elettori?

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De Corato (FdI): i nomadi abbattono palizzate per accendere la stufa

“Mentre il Comune di Milano riunisce la Commissione Sicurezza per parlare di discariche abusive, in particolar modo di quella di Vaiano Valle, i nomadi passano da “riciclatori” abusivi a taglialegna”, lo afferma Afferma così il Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato, in merito alla situazione di degrado di via Vaiano Valle, dove i nomadi hanno iniziato ad abbattere piante e palizzate per accendere fuochi per scaldarsi. “Nessuno vigila l’area – spiega De Corato – e per questo gli occupanti abusivi si sentono liberi di segare alberi e persino recinzioni per procurarsi legna da ardere. Il centrosinistra, come emerso in Commissione, pensa più all’aspetto dell’integrazione che allo sgombero dell’area. Non mi stupirei che, visto il freddo, qualcuno comprendesse il gesto. Ormai l’assenza delle istituzioni su quell’area è conclamata: non ci si può trincerare dietro alla giustificazione “c’è un’indagine in corso” e non intervenire sui reati che continuano a compiersi. Quella cascina ormai è il fortino dell’illegalità e non sono io a dirlo, ma la serie di reati che negli anni si sono verificati lì. Non solo reati ambientali, ma anche costruzioni abusive, ricettazione di merce rubata e falsa intestazione di veicoli usati poi per commettere crimini. Anche se il centrosinistra cerca di incolpare la proprietà per quanto accade, gli unici veri responsabili sono la Giunta Comunale e il Sindaco Sala che in cinque anni sono stati alla finestra a guardare pensando di cavarsela, come al solito, anche per Vaiano con una bella pista ciclabile”. “Chi doveva intervenire non è intervenuto. Perciò – conclude De Corato – presenterò un dossier in Procura per relazionare su quanto avviene in quell’area e su chi sarebbe dovuto intervenire in relazione alla casa abusiva, allo sversamento di rifiuti in tutta l’area e all’abbattimento di alberi non autorizzato, sempre da parte dei nomadi, per accendere fuochi per riscaldarsi”.

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Fratelli d’Italia: taxi costretti sui marciapedi da una ciclabile inutilizzata

“Guardando dalla finestra dell’ufficio, posso assistere tutti i giorni a uno dei tanti effetti collaterali negativi della pista ciclabile di Corso Buenos Aires: i taxisti in attesa, per non occuparla, non possono più sostare a lato del marciapiedi, come facevano un tempo, e sono costretti ad incolonnarsi salendoci sopra”. Lo riferisce Otello Ruggeri, Presidente del Circolo Nord Est Milano di Fratelli d’Italia. “Visto il calo di lavoro hanno subito, lo spazio di sosta a loro riservato non basta più e per non essere costretti a girare a vuoto si arrangiano come possono, evidenziando con il loro comportamento , che non infastidisce i pedoni, quanto spazio ci fosse per realizzare una ciclabile in sede protetta, stringendo un po’ il marciapiedi, piuttosto di stringere la carreggiata eliminando posti auto e spazio per il transito” conclude Ruggeri. “Il Sindaco Sala, perennemente impegnato in campagna elettorale, farebbe meglio a occuparsi della città che gli è stata affidata, piuttosto di continuare a commentare ciò che accade in Regione Lombardia o nei palazzi del Governo”, attacca l’Onorevole Marco Osnato di Fratelli d’Italia. “Capisco l’amarezza per avere visto sfumare le ambizioni da statista che aveva, ma ora torni con i piedi per terra e cerchi di porre rimedio ai danni fatti da lui e da certi suoi assessori che sono riusciti nella non facile impresa di rendere più caotico il traffico di una città semideserta, per realizzare una ciclabile che in questa stagione non usa praticamente nessuno. Non è così che si amministra una capitale europea – conclude Osnato – e non sarà così che la governeremo noi quando ci saremo liberati di lui e della sinistra che lo manovra come un burattino”.

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Lupi si sfila. De Pasquale (FI): non c’è fretta. De Chirico (FI): è il momento di correre

Candidato sindaco del centrodestra a Milano? “Non sono io”. Lo ha detto Maurizio Lupi nel corso della trasmissione The True Show – Attenti a quei due, condotta da Fabio Massa e Barbara Ciabò su Telelombardia. Aggiungendo, dopo essersi chiamato fuori: “Cerchiamo il candidato migliore ma non sono io”. Notizia che non ha scomposto il capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, Fabrizio De Pasquale, che sempre nel corso della stessa trasmissione ha commentato: “Non c’è fretta il nome di Gabriele Albertini fu trovato 35 giorni prima delle elezioni”.  Di parere diverso sembra essere un’altro Consigliere Comunale di Forza Italia, Alessandro De Chirico, che ricorda:  “Da luglio sento ripetere che tra 15 giorni ci sarà il nome del candidato che sfiderà Sala”. Poi, dopo avere ricordato tutti gli eventi che si sono succeduti da luglio in poi, fino ad arrivare alla ricandidatura si Sala, l’azzurro aggiunge, “Ogni volta sento dire che il candidato del centrodestra verrà presto svelato. Io me lo auguro veramente e continuo a lavorare con determinazione. Ho sentito fare tanti nomi, più o meno noti, con curriculum eccellenti”, ma, “A mio parere, lo sfidante di Sala deve essere un Politico con la P maiuscola”, concludendo, “È il momento di correre: ogni giorno che passa è un giorno perso”.

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Sardone (Lega): in Centrale bisca clandestina di immigrati

“In piazza IV Novembre sembra di essere al casinò di Montecarlo, peccato che qui sia tutto illegale: i tanti immigrati che popolano l’area della stazione Centrale stanno dando vita a una bisca clandestina, giocano a dadi e puntano soldi”, lo denuncia Silvia Sardone, Europarlamentare e Consigliere Comunale della Lega, che si chiede: Finisce nel gioco d’azzardo il pocket money?”. “E menomale che siamo in zona rossa – continua la Leghista – o le regole valgono solo per gli italiani? Il Comune batta un colpo anziché rimanere sempre inerte di fronte all’illegalità degli extracomunitari. Ci sono negozi che stanno fallendo – conclude – milanesi che hanno perso il lavoro causa covid e poi alla luce del sole devono assistere a queste scene?”. 

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