23 Novembre 2019

Sardone: 38.000 euro per un murales pro-migranti

“Il murales di via Sammartini, presentato a inizio giugno in pompa magna dall’amministrazione comunale con la solita retorica buonista e multiculturalista, è costato ai milanesi la bellezza di 38.000 euro” denuncia Silvia Sardone, Consigliere Comunale ed Europarlamentare della Lega,  “come ho potuto apprendere – spiega – dalla risposta del Comune alla mia interrogazione: 16.000 euro prelevati dai fondi della Direzione Area Giovani Università e Alta formazione, 8.000 dai fondi della Direzione Politiche Sociali Area Emergenze sociali, diritti e inclusione e 8.000 dai fondi della Dirczione Cultura Area Valorizzazione patrimonio artistico. Inoltre, sono stati spesi altri 6.000 euro per l’ospitalità dei quattro artisti che hanno pernottato a spese dell’amministrazione in un ostello della città. Si tratta del progetto Lasciare il segno 2, realizzato dal Comune di Milano insieme all’Associazione BJCEM – Biennale des jeunes Createurs de l’Europe et de la Mediterranee, di cui il Comune è tra i soci fondatori”. “È assurdo – continua la Sardone –  che la sinistra faccia propaganda immigrazionista a due passi dalle distese di clandestini che popolano la zona della stazione Centrale: nel sottopasso Mortirolo ci sono decine di profughi senza documenti, in piazza Duca d’Aosta spadroneggiano i pusher extracomunitari e l’amministrazione si permette di gettare al vento 38.000 euro solo per lavarsi la coscienza di un’accoglienza sfrenata che non sa gestire”.  “In questo progetto sono stati coinvolti anche 29 ragazzi dei licei che hanno incontrato mediatori culturali e hanno visitato un centro d’accoglienza: ma è possibile che la sinistra sia sempre in prima linea per fare politica a senso unico persino nelle scuole? Per loro l’immigrazione indiscriminata resta sempre una priorità – conclude la Sardone – nonostante il parere opposto dei cittadini che a ogni tornata elettorale bocciano le politiche di Pd e compagni. Politiche che a Milano continuano a rivelarsi dannose senza che il sindaco Sala e i suoi assessori se ne accorgano minimamente”.  

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Forza Italia si spacca, 45 amministratori contro il coordinatore regionale

“Non parteciperemo ai congressi locali del partito, convocati dal coordinatore regionale (Massimiliano Salini ndr) in modo illegittimo nei tempi e nei modi, in palese violazione delle regole più elementari di democrazia interna. Stiamo predisponendo i ricorsi ai Probiviri e agli organismi di garanzia”. Lo annunciano in una nota 5 Consiglieri metropolitani, 7 Sindaci, 6 Assessori, 33 Consiglieri comunali fra cui 9 Capigruppo, 18 Coordinatori locali di Forza Italia in rappresentanza di oltre 30 Comuni dell’area metropolitana di Milano, contestando l’indizione di alcuni congressi territoriali prevista per domenica 24 novembre. “Ci chiediamo a chi possa giovare questa forzatura – aggiungono gli amministratori locali Azzurri – che sta mettendo a dura prova l’unità del partito e rischia di provocarne una pericolosa frammentazione. Siamo stati i primi a chiedere l’attuazione di nuove forme di democrazia diretta per l’organizzazione di Forza Italia, con regole precise, capaci di premiare il merito e la rappresentatività territoriale. Paradossalmente ora viene imposta una convocazione dell’ultim’ora che viola gli accordi intercorsi, non condivisa nella forma e nella sostanza, irrispettosa nei confronti di chi come noi, da anni, si impegna nelle istituzioni con impegno ed energia promuovendo le idee, le proposte e i valori liberali del nostro partito”. “Abbiamo chiesto un incontro urgente al Presidente Berlusconi – conclude la nota degli amministratori locali di Forza Italia – per rappresentare direttamente a lui le nostre preoccupazioni. Non si può promuovere la democrazia interna attraverso atti unilaterali che sono l’esatta negazione della stessa”.

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De Corato attacca l’ANPI che solidarizza con gli antagonisti

“Come si fa a definire ‘operato trasparente e pulito’ l’aggressione a una donna incinta e l’occupazione e l’assegnazione, dietro compenso, di alloggi alla Barona?! Tutto questo è stato oggetto di indagini da parte della magistratura milanese, che ha disposto per cinque antagonisti del CAAB il divieto di dimora nel Comune di Milano. Si tratta di metodi delinquenziali da katanga, altro che azioni ‘per un mondo migliore’!”. È il commento dell’ex vicesindaco di Milano e assessore regionale alla sicurezza Riccardo De Corato al volantino dell’ANPI Barona che solidarizza con il CAAB–Comitato autonomo abitanti Barona. “Dopo avere occupato lo stabile di viale Faenza 12/7, secondo quanto ha accertato la Digos, questi cosiddetti bravi ragazzi – spiega l’assessore De Corato – assegnavano gli appartamenti con tanto di preziario dai 700 ai 1.500 euro e l’uso di estorsioni e minacce, fino ad arrivare all’aggressione verso una donna in stato di gravidanza. Mi sembra che la ‘piena ed effettiva non conoscenza della realtà’ citata nel volantino ce l’abbia proprio l’ANPI!”.  

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