24 Ottobre 2019

All’asta l’ex Padiglione 3 della Fiera di Milano

Sarà battuto all’asta, con il meccanismo dell’incanto,  l’ex “Padiglione 3” della Fiera di Milano, già noto come “Palazzo dello sport”. La struttura di pregio, costruita nel 1923 e restaurata di recente, è di proprietà del Comune ed è inserita all’interno del nuovo quartiere City life. Lo spazio di 20 mila metri quadrati è disposto su quattro livelli e sarà venduto a partire da una base d’asta di 14,2 milioni di euro. “La vendita dell’ex Padiglione 3 della Fiera è un altro passaggio rilevante del percorso per la valorizzazione del patrimonio immobiliare per finanziare interventi sul territorio della città ed in particolar modo le periferie”. Lo afferma l’assessore al Demanio, Roberto Tasca, che aggiunge: “La strada della vendita attraverso l’asta pubblica è il modo più corretto e trasparente di stimolare il mercato, rispettare le regole della concorrenza e allo stesso tempo valorizzare economicamente un bene, garantendo un mix di funzioni di interesse pubblico, salvaguardando i volumi e le strutture originarie e rilanciando uno spazio simbolico per la città”. Il palazzo è infatti sottoposto a vincoli di carattere storico da parte della Soprintendenza, che ne ha indicato le future possibilità di utilizzo inserite nel bando:  attività di interesse pubblico (culturali, espositive, sportive e commerciali fino a 2.550 metri quadrati di superficie vendita) che dovranno comunque essere sottoposte ad una preventiva approvazione della stessa Soprintendenza. I partecipanti dovranno presentare l’offerta economica in busta chiusa entro le 12 del 16 dicembre 2019. Saranno accettate tutte le offerte superiori alla base d’asta di 14,2 milioni di euro. Successivamente, il 18 dicembre, si procederà in seduta pubblica all’asta attraverso il meccanismo dell’incanto. Si partirà dall’offerta più alta con  rilanci non inferiori a 200 mila euro ogni tre minuti. L’ex “Padiglione 3” della Fiera è stato restaurato nel 2017 ad opera della società Citylife S.p.A. come scomputo degli oneri di urbanizzazione secondaria ed è tuttora in custodia dalla stessa Società. Milano conosce il “Padiglione 3” con il nome di “Palazzo dello sport”. Realizzato nel 1923 su disegno dell’architetto Paolo Vietti Violi, noto progettista di impianti sportivi, fu concepito per ospitare grandi manifestazioni sportive indoor. Nel corso degli anni è stato utilizzato anche come luogo di spettacoli e come padiglione espositivo della Fiera Campionaria di Milano. Nel 1946, a seguito dei bombardamenti che ferirono anche il centro della città, il “Palazzo dello sport” ospitò la prima stagione estiva del Teatro della Scala. Tra gli elementi emblematici dell’edificio ci sono la cupola realizzata in ferro e il disegno ellittico della parte centrale, circondato da una sequenza di colonne in cemento armato. Il recente restauro conservativo ha messo in risalto le diverse facciate del palazzo originario. In particolare, spiccano gli elementi decorativi in tardo gusto “Art nouveau”, dove i serramenti esterni risultano elementi essenziali per l’equilibrio compositivo dell’immobile. Vendita con asta pubblica, dell‘ex Padiglione 3 della Fiera di Milano (già Palazzo dello sport)

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Arrestati due spacciatori in zona Garibaldi Venezia

Ieri sera, intorno alle 21.30, gli agenti della Squadra Mobile hanno arrestato un cittadino eritreo nei pressi dei Giardini Pubblici di via Vittorio Veneto. Il 38enne è stato colto in flagrante spaccio di hashish ad un ragazzo minorenne. Circa due ore dopo, in via Vitruvio i poliziotti della Squadra Mobile di Milano hanno arrestato un cittadino giordano con precedenti per spaccio. Il 44enne era a bordo di una volkswagen Polo a bordo della quale, per pochi minuti, ha fatto salire a bordo un cittadino italiano. Trovato quest’ultimo in possesso di una dose di cocaina, gli agenti in borghese hanno fermato l’autista della macchina. Addosso aveva la somma di 815 euro contanti più altre due dosi di cocaina contenute in una scatola. La perquisizione dell’appartamento dell’uomo ha portato al sequestro di 20 dosi ulteriori di cocaina, più pezzi della stessa sostanza per un totale di 106 grammi, nascosta in casa vi era anche la somma di 4000 euro contanti in diverso taglio e materiale per confezionamento.  

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Aggredì militare, la Procura valuta una perizia psichiatrica

La Procura di Milano sta valutando di chiedere al gip di effettuare una perizia psichiatrica su Mahamad Fathe, il 23enne yemenita che il 17 settembre ha ferito con delle forbici alla stazione Centrale di Milano un militare in servizio per l’operazione ‘strade sicure’ e che se l’è cavata con lievi ferite. L’uomo, accusato di tentato omicidio aggravato dalla finalità terroristica e dalla violenza a pubblico ufficiale nell’inchiesta del pm Enrico Pavone e dei carabinieri, è stato di recente trasferito nel carcere di Alessandria. Per il gip Natalia Imarisio la sua è stata un’azione pianificata a cui, come lo stesso 23enne ha messo a verbale, stava pensando da tre giorni, dettata dal radicalismo religioso, compiuta con lucidità, malgrado abbia detto di essere stato spinto dalle “voci”, e che ha sparso il terrore davanti alla stazione Centrale. Per gli inquirenti, ad ogni modo, l’accertamento sulla capacità di intendere e di volere del giovane sarà necessario nel corso del procedimento. AMSA  

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Milano ostaggio della pioggia

Milano ostaggio della pioggia. Pare una battuta o un’esagerazione, ma per quanto sembri strano la capitale economica italiana non è più in grado di reggere la pioggia. Chi aveva avvertito i corifei della città dell’Expo che prima o poi i conti si pagano ha la magra consolazione di avere ragione: va bene rilanciare sempre sul futuro perché una città ha bisogno di prospettive per vivere, ma non bisogna dimenticare il presente. Le scuole chiudono quando piove perché non sono stati finiti i lavori in tempo (qualcuno invece che alle vacanze poteva fare una ricognizione estiva?), mentre la circolazione impazzisce tra strade ristrette dalla nuova urbanistica e allagamenti stagionali che rallentano o impediscono al circolazione. Non ci stracciamo i capelli per le “mamme col suv” perché potranno arrivare in ritardo in palestra provando una volta tanto a spostarsi a piedi, ma per i servizi essenziali che vanno in crisi per motivi discutibili: la scuola Meleri, una delle tante chiuse per pioggia, ha dovuto chiamare in tutta fretta qualcuno che si occupasse di pulire le grondaie. La grondaie. Non dovevano costruire un’astronave, ma occuparsi di un problema troppo piccolo per l’ego di chi amministra la città. E quindi non l’hanno fatto. E le scuole chiudono. Alcune fino a venerdì che è appena stato dichiarato giorno di sciopero. E quanti medici e infermieri hanno lasciato gli ospedali sguarniti per ore perché il personale era bloccato in mezzo al delirio di auto incolonnate? Quanti poliziotti? Già perché checché ne pensi chi vive nel 20121, c’è un sacco di gente utile oltre il giardino dorato dell’Area C. Un mondo in cui non si possono percorrere venti o trenta chilometri in bici tutti i giorni solo per raggiungere il posto di lavoro. L’auto privata serve, come sa chiunque abbia preso la metro o un autobus in orario d’ufficio. Ma da Palazzo Marino minimizzano. Il sindaco Sala ha addirittura detto che la responsabilità dell’Amministrazione è relativa per gli allagamenti. Eppure sarebbe il sindaco pure delle periferie, anzi aveva dichiarato di volerne fare un’ossessione. Avercene. Milano ostaggio della pioggia e un ossessionato in Brera. Forse non è tagliato, dovrebbe diventare presidente del Municipio 1, perché la città è messa molto male: pensa che ti ripensa al futuro, ci siamo persi il presente. Questa Amministrazione efficiente a parole rimarrà nella storia per essersi dimenticata l’appalto per la manutenzione ordinaria delle strade: ricordate il periodo in cui si aprivano buche sulle strade che pareva ci fosse un’invasione di talpe? Ecco, mancava chi si occupasse della manutenzione ordinaria. L’assessore Granelli reagì con una toppa, un’azienda che tappò alla meglio migliaia di buche in pochi giorni. Buona parte dei rattoppi durarono poco però. Adesso per i bambini della scuola di via Guicciardi si è pensato a un trasferimento temporaneo in altra sede. Un’altra toppa. Milano ostaggio della pioggia in questo modo è uno spettacolo che la città non merita. Milano ha superato gli anni peggiori della crisi dando una speranza all’intera Italia, come può essersi ridotta così?  

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