25 Settembre 2019

A Natale tornano i monopattini, ma non più di 2.000 e con nuove regole

Tornano i monopattini a noleggio in città, dopo le polemiche per l’abbandono sui marciapiedi e nei luoghi più improbabili, ma ci saranno nuove regole più stringenti e un tetto a 2mila veicoli in tutto. Sono le decisioni della giunta comunale di Milano, che, con l’assessore alla Mobilità, Marco Granelli, e la vicesindaca e assessore alls Sicurezza, Anna Scavuzzo, ha reso noti i particolari del nuovo regolamento. Per i monopattini divieto assoluto di circolare sui marciapiedi, ma saranno invece consentite le zone 30 (ma non contromano o tenendo la sinistra, insomma contravvenendo al codice della strada), le piste ciclabili e le aree pedonali ad una velocità massima di 6 chilometri l’ora; per la circolazione nei parchi pubblici servirà invece una modifica al regolamento comunale del verde. Per evitare l’abbandono in luoghi sensibili del centro storico, come i portici del Teatro alla Scala, è introdotta una nuova regola alla quale le società dovranno adattare le app, con sistemi di geolocalizzazione: chi prenderà un mezzo tramite app dovrà riporlo solo e soltanto nell’apposito stallo, altrimenti non sarà possibile chiudere il noleggio. “In tutta la città ci sono già oltre 32mila stalli, di cui 4300 nella cerchia dei Navigli, 3350 nel resto della città e oltre 6900 vicino alle metropolitane” ha sottolineato l’assessore Granelli. Il Comune emetterà un avviso pubblico entro la meta’ di ottobre alle società che vorranno immettere in città i loro mezzi; queste dovranno partecipare al bando entro novembre, aggiudicandosi un lotto dei 2mila ‘posti’ disponibili, con un margine di tolleranza fino a 2500; i monopattini potranno andare in strada entro dicembre, quando sarà completata anche la segnaletica a bordo città e in centro (120 cartelli sono già stati acquistati, ma ne saranno aggiunti altrettanti). Il Comune inoltre chiederà alle societa’ di sharing un contributo di 25 euro per ogni mezzo, che servirà come caparra nel caso in cui i mezzi vengano abbandonati e si richieda l’intervento della polizia locale per rimuoverli; le società dovranno poi pagare 8 euro per ogni mezzo come tassa di occupazione del suolo pubblico e dovranno impegnarsi a investire 10 euro all’anno per ogni singolo monopattino o bicicletta in informazione sulle regole della strada e il corretto uso dei veicoli. Campagne di cui il Comune dovrà avere un rendiconto. Questi contributi riguarderanno anche le biciclette in free floating, e gli scooter, anche quelli elettrici, per i quali perà il contributo sarà più alto: 50 euro di fideiussione e 100 euro per occupazione di suolo pubblico e informazione. “La rivoluzione dei monopattini l’abbiamo trasformata in introduzione progressiva; vogliamo far capire alle aziende che hanno davanti una città non ostile ma attenta. Nel corso dei mesi abbiamo ricevuto tante lamentele dai cittadini perché i monopattini sono stati vissuti male, anche alla città vogliamo spiegare che un monopattino in più è un’auto in meno”. AGI  

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Fratelli d’Italia vuole modificare il testo della “dichiarazione antifascista”

Con un l’intervento in articolo 21 svolto nel corso della seduta del Consiglio Comunale di lunedì, il Consigliere di Fratelli d’Italia Andre Mascaretti, ha implicitamente confermato l’intenzione del suo partito di tentare di modificare il testo della cosidetta “dichiarazione antifascista“, che tutti i cittadini sono costretti a sottoscrivere per avere rapporti con la Pubblica Amministrazione, facendosi forte dell’invito fatto a tutti gli stati membri dell’UE dal Parlamento Europeo di “formulare una valutazione chiara e fondata su principi riguardo ai crimini e agli atti di aggressione perpetrati dai regimi totalitari comunisti”. Mascaretti, ha esordito proprio richiamandosi a questa, per poi elencare tutte le vittime, italiane e non, di regimi e persecuzioni comuniste, ricordando quando, nel 2007, come Assessore del Comune di Milano fu presente alla posa una lapide per ricordare le vittime italiane del totalitarismo, nel Cimitero Memoriale di Levashovo, nei pressi di S. Pietroburgo, sorto sul luogo dove furono fucilati e sepolti in fosse comuni migliaia di innocenti perseguitati negli anni delle grandi purghe di Stalin. Mascaretti, secondo cui è dovere del Consiglio Comunale “rendere giustizia a quelle vittime“, ha concluso auspicando che nessuno faccia dei distinguo per giustificare la gravità dei crimini commessi da quelle dittature. Un’auspicio caduto nel vuoto quello dell’esponente del partito della Meloni. Infatti, il primo a prendere la parola per ribattere alle sue dichiarazioni è stato Carlo Monguzzi Consigliere del PD, che ha ironizzato dicendo che “questo argomento non interessi assolutamente a nessuno“e che sono cinquant’anni che sente gente di destra sostenere tesi simili per poi sparire. Basiglio Rizzo, Consigliere di Rifondazione Comunista, gli ha invece risposto con un classico: “I conti con i fascisti l’Italia li ha fatti il 25 aprile del 1945” aggiungendo che è grazie ai comunisti se lui può raccontare in aula una storia diversa da quella che c’è stata nel nostro paese”. Paolo Limonta, Consigliere Comunale di Milano Progressista, lo ha invece liquidato dicendo: “E’ difficile potere accettare lezioni da chi ha aderito a un partito che non ha mai rinnegato il fascismo“. Nonostante i distinguo che sono comunque venuti da parte della maggioranza, a quanto è dato sapere, non è intenzione di Mascaretti ne’ del suo partito di recedere dai loro propositi.  

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Milano Ristorazione, i dati di gradimento dei bambini e il nuovo menù

I bambini hanno scelto la semplicità. L’indagine sul gradimento delle pietanze, realizzata per Milano Ristorazione dall’Istituto Piepoli esposta a Palazzo Marino, fa emergere i gusti dei piccoli milanesi: piatti semplici e genuini. Presentati oggi anche il nuovo menù inverno 2019/2020 e la nuova edizione dell’iniziativa ‘Frutta a metà mattina’. Per l’anno scolastico 2018/2019 la rilevazione ha interessato 14.544 bambini e bambine delle 27 Scuole Primarie che hanno aderito all’indagine, individuate come campione rappresentativo della popolazione scolastica. L’opinione dei piccoli milanesi sui menù è stata, anche quest’anno, globalmente positiva. Pasta e pizza rimangono, tra i primi piatti, i più apprezzati. Tra le paste, le più amate dai bambini si riconfermano essere quelle delle ricette classiche, tradizionali e più semplici della cucina italiana: ad esempio quelle a base di olio e parmigiano o pomodoro e basilico. Tra i secondi, è la carne a ottenere il primo posto, in particolare nelle preparazioni impanate, con ricette come la cotoletta di lonza alla milanese o le rustichelle di pollo. Cresce l’apprezzamento anche per l’arrosto di tacchino agli aromi, inserito anche nel prossimo menù invernale 2019-2020 che entrerà in vigore il prossimo 21 ottobre. Come negli scorsi anni, i contorni hanno ottenuto un gradimento minore rispetto a primi e secondi, confermandosi tanto necessari in una alimentazione equilibrata e sana, quanto poco amati dai bambini. Il “fine pasto” più gradito dai bambini è stato il succo di frutti rossi di Sicilia, prodotto da cooperative che gestiscono le terre confiscate alle mafie e servito il 21 marzo, in occasione del menù speciale realizzato, in collaborazione con Libera Terra, per la giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Tra la frutta proposta i bambini preferiscono le banane rispetto a mele, pere e arance. L’indagine ha coinvolto per la prima volta anche 79 insegnanti, su base volontaria, che svolgono la propria attività nelle 103 classi aderenti all’indagine e che hanno ‘promosso’ Milano Ristorazione, con una nota di merito rivolta al personale incaricato della somministrazione dei pasti nei refettori scolastici. “La mensa scolastica non è soltanto un servizio che riteniamo fondamentale per una città come Milano, ma anche un momento educativo e di condivisione importante – commenta l’assessore all’Educazione Laura Galimberti –. Ci sono bambini e ragazzi che grazie alla mensa consumano l’unico pasto completo della giornata e che possono in questo modo contare su cibi sani e nutrienti bilanciati. In particolare, voglio ringraziare Milano Ristorazione perché in questi anni ha dimostrato una costante capacità di ascolto e miglioramento, che sono certa proseguirà anche in futuro, grazie all’ottimo lavoro che svolge in collaborazione con i rappresentanti delle commissioni mensa, gli educatori, gli insegnanti e con gli stessi bambini. Quest’apertura dimostrata al giudizio di adulti e piccini è sinonimo di grande trasparenza e serietà”. “Misurare il gradimento dei nostri menù e del nostro servizio è per noi fondamentale – dichiara il Presidente di Milano Ristorazione Bernardo Lucio Notarangelo – perché ci aiuta nel nostro compito di migliorare costantemente la qualità di ciò che facciamo. Ogni giorno le Commissioni Mensa, composte da genitori e nonni dei nostri piccoli utenti, ci valutano attraverso questionari sui quali basiamo le nostre azioni di miglioramento. Ogni anno ci valutano i bambini, attraverso l’indagine che oggi è stata presentata. Da quest’anno abbiamo coinvolto anche gli insegnanti, che rivestono un ruolo determinante nel rapporto tra noi e i bambini. In questo dialogo con tutti, in cui dobbiamo ascoltare per migliorare, ci auguriamo anche una sempre maggiore adesione ai nostri progetti, che hanno l’obiettivo di stimolare una buona pratica alimentare fin dai primi anni e di diffondere una cultura della sostenibilità contro lo spreco alimentare”. Presentato oggi anche il nuovo menù inverno 2019/2020 vede novità e riscoperte di anni precedenti.  Tra i primi piatti, le lasagne al ragù di soia biologica e la crema di zucchine con rigatini di farro biologico; tra i secondi piatti il nasello al pomodoro, olive e capperi, l’arrosto di tacchino, la frittata con le zucchine e la caciotta biologica. I contorni prevedono, oltre al consueto ritorno in menù inverno del purè di patate, le carote a tronchetto, servite prima della pizza. Come dessert viene introdotto il tortino biologico equosolidale alla carota. Confermata la presenza di prodotti biologici corrispondenti al 37% del totale complessivo, ciò a riprova della sempre crescente attenzione che Milano Ristorazione pone alla valorizzazione degli aspetti di sostenibilità ambientale nella selezione di materie prime di qualità. Torna infine anche quest’anno l’iniziativa ‘Frutta a metà mattina’, che nell’anno scolastico 2018/2019 ha visto coinvolte 680 classi per un totale di 14.622 bambini e bambine. L’iniziativa del Comune di Milano e Milano Ristorazione, che hanno contribuito con proprie risorse straordinarie nei primi anni, per l’anno scolastico 2019/2020, sarà sostenuta dal “Programma QuBì -La ricetta contro la povertà infantile-”, promosso da Fondazione Cariplo e sostenuto da Fondazione Vismara, Intesa Sanpaolo, Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi e Fondazione Fiera Milano, e coinvolgerà fino a 75 scuole e circa 20.000 alunni e alunne delle Primarie milanesi. La scadenza per le scuole che intendono aderire al programma è fissata per il 4 ottobre 2019. “Nei primi anni del progetto ‘Frutta a metà mattina’ Milano Ristorazione ha constatato un ottimo impatto sulle abitudini alimentari di bambini tra i 6 e i 10 anni, che riescono così a maturare importanti basi per un migliore stile di vita – conclude Anna Scavuzzo, vicesindaco con delega alla Food Policy – e dopo due anni dall’avvio del programma è stato rilevato che consumare frutta al posto di altri cibi a metà mattina ha aumentato il gradimento del pranzo dell’11% (dal 63% al 74%) e diminuito lo spreco alimentare del 17%. Il programma ‘Frutta a metà mattina’ contribuisce inoltre al raggiungimento degli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs), definiti dalle Nazioni Unite e su cui Milano sta compiendo un percorso significativo per l’Agenda 2030”. Indagine di gradimento  Nuovo menù Video Frutta a metà mattina  

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A Spoleto appuntamento per il counseling

A Spoleto appuntamento per il counseling. Oltre 70 counsellor professionisti si sono dati appuntamento a Spoleto il 28 e 29 settembre per il convegno dal titolo “Il counselling a supporto delle nuove complessità territoriali”, organizzato dal Coordinamento regionale Lazio-Marche-Umbria del CNCP, Coordinamento Nazionale Counsellor Professionisti, associazione nata nel 2002 per promuovere la diffusione del counselling e successivamente per definirne e attestarne gli standard qualitativi secondo la Legge n. 4/2013. Ma cos’è il counselling e chi è il counsellor? Il Counselling è un percorso di relazione in cui il Cliente può accrescere il suo livello di autonomia e di competenza decisionale mediante l’acquisizione di una maggiore consapevolezza dei propri bisogni e del proprio potenziale di risorse. Il Counsellor è la figura professionale che, senza la necessità di giudicare le sue scelte, aiuta il Cliente a cercare soluzioni su specifici problemi di natura non psicopatologica e, quindi, a prendere decisioni, a gestire crisi, a migliorare relazioni, a sviluppare le risorse personali, a promuovere la consapevolezza di sé. Queste figure professionali si pongono al servizio delle persone e delle comunità per aiutare a migliorarne l’approccio alla vita personale e alle relazioni e si interrogano sui problemi con cui i loro clienti si confrontano: il convegno di Spoleto, in particolare, pone l’attenzione sul tessuto delle comunità locali e delle nuove complessità che devono affrontare, in riferimento ai diversi servizi presenti sul territorio – assistenziali, scolastici, organizzativi – e alle relazioni tra individui, gruppi e istituzioni. Un momento di riflessione importante per poter diffondere benessere sociale rispondendo alle sfide del nostro tempo. Per info: www.cncp.it. Riferimenti e contatti: Coordinamento Regionale CNCP Lazio-Marche-Umbria, laziomarcheumbria@cncp.it.

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Presi i sei componenti della banda dei Rolex

Era una “paranza” a tutti gli effetti, ovvero un gruppo ben organizzato – formato da uomini tutti di origine napoletana – in cui i ruoli erano fissi e i colpi andavano sempre a segno: la squadra Mobile di Milano ha arrestato i 6 componenti della “banda dei Rolex” che da anni colpiscono con rapine di orologi di lusso la città nei periodi di massima affluenza, soprattutto la settimana della moda e quella del design. Sei i colpi più recenti (tra novembre 2017 e marzo 2018), ma almeno una trentina a partire dal 2008. Negli ultimi casi il valore degli orologi rubati supera di gran lunga i 100mila euro: fra questi anche un modello Rolex Daytona degli anni ’60 di cui nemmeno il proprietario ha saputo quantificare il valore. E’ servita la memoria storica dell’ex dirigente della squadra antirapine di Milano e l’occhio di un poliziotto fuori servizio a concludere questa indagine: al centro sempre un tipo di moto che la banda usava da almeno un decennio come mezzo privilegiato, la Honda Hornet. Un modello che è considerato particolarmente maneggevole nelle vie cittadine: uno degli arrestati, peraltro, èstato raggiunto stamattina dall’ordinanza in casa sua a Giugliano (Napoli) mentre era ingessato, per aver subito un incidente a bordo dello stesso modello a Cervia, dove era andato verosimilmente per “lavorare” evadendo dai domiciliari, quest’estate. La moto è stata riconosciuta a Milano da un poliziotto fuori servizio, che l’ha notata qualche tempo fa, in una zona affollata, affiancarsi ad uno scooter per poi lasciare che il suo passeggero scendesse per trasbordare sull’altro veicolo: un movimento sospetto che lo ha portato a registrare la targa. Questo ha fatto sì che i passaggi del mezzo potessero essere riscontrati con le telecamere delle Ztl e di Area C: passaggi che corrispondevano ai giorni delle denunce per rapina. Il modello ha portato a indagare a colpo sicuro i 6 che già in passato avevano colpito il centro di Milano sulla stessa moto. E’ così stato inequivocabile che si trattasse della banda composta da Roberto Santopaolo, 35 anni; Giuseppe Prinno, 43anni; Giuseppe Prinno, 52 anni (cugino dell’omonimo); Antonio Mazzocchi, 37 anni; Alessandro Cannava 48 anni ed Ernesto Speziale, di 41 anni. Se l’ultimo aveva l’unico ruolo di trasportare con un camioncino le moto da Napoli a Milano, in occasione delle “partenze programmate”, il penultimo (anche lui originario di Fuorigrotta, come gli altri) gestisce un ristorante pizzeria napoletana in corso Vercelli a Milano e nella ‘paranza’ aveva il ruolo di basista. Quando gli altri 4 venivano in città trovava loro alloggi tramite AirBnb o altre piattaforme di affitti brevi, giustificando la loro presenza come operai che stavano ristrutturando il suo locale. Questa mattina le ordinanze hanno raggiunto 4 dei 6 componenti della banda mentre stavano già scontando misure cautelari, qualcuno in carcere, qualcuno ai domiciliari. AGI  

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Pagamenti digitali, i consumatori stanno con Conte

Pagamenti digitali, i consumatori stanno con Conte. “Sensibilizzare i cittadini all’utilizzo della moneta elettronica per contrastare l’evasione fiscale è da sempre un nostro obiettivo. La coalizione che presiedo sarà sempre a fianco di un Governo che promuove i pagamenti digitali – ha affermato Francesco Luongo presidente di Consumers For Digital Payments (C4DiP), la coalizione di associazioni di consumatori formata da Movimento Difesa del Cittadino, Asso-consum e U.Di.Con, a margine dell’intervento del Premier Conte riguardo al piano del nuovo Governo per ridurre la pressione fiscale. La proposta di Conte punta ad attaccare in maniera decisa il sistema fiscale di un Paese in cui il contante è ancora la prima opzione di pagamento per molte persone. Infatti, come dimostrato da una recente indagine della BCE, banconote e monete sono ancora usate dai consumatori italiani nell’85,9% dei casi, mentre alle carte è riservato solo il 12,9% delle transazioni. Nonostante questo sui pagamenti digitali, i consumatori stanno con Conte. “Proporre dei bonus fiscali per premiare le persone che scelgono gli epayments – commenta Luongo – ci sembra un provvedimento innovativo, che non penalizza attraverso nuove tasse, ma gratifica i cittadini e sostiene quel cambiamento culturale necessario per combattere l’economia sommersa”. L’onestà è l’altro punto su cui si concentra l’iniziativa di Conte, che chiede fiducia ai consumatori nei confronti di una manovra che garantirebbe la tracciabilità delle transazioni e la riduzione del contante in circolazione. “Sono felice che il Premier abbia toccato il tema dell’onestà – aggiunge Francesco Luongo – Uno dei motivi dell’arretratezza dell’Italia nei confronti dei vicini Paesi dell’Ue in tema di epayment è dovuto anche ai “furbetti del Pos”, che non accetta o accetta di malavoglia i pagamenti digitali. Sconfiggere queste resistenze e incentivare i pagamenti digitali potrebbero rilevarsi la strategia vincente in questa lotta all’evasione”. “L’iniziativa del Premier – conclude il presidente di C4DiP – arriva in un momento benevolo per noi: i pagamenti digitali in Italia con carte di pagamento sono cresciuti di oltre il 10% nel 2018, un incremento reso possibile da una maggior consapevolezza e fiducia dei consumatori verso questi strumenti. Ci auspichiamo ora una manovra solida, che tuttavia non dia per scontato l’importanza dell’educazione finanziaria: i cittadini devono essere messi al corrente dei loro diritti e doveri al fine di poter utilizzare gli epayments in assoluta tranquillità e sicurezza”.

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