28 Maggio 2019

Arrestato stalker pluripregiudicato

Ieri pomeriggio la Polizia di Stato ha arrestato un 51enne italiano, pluripregiudicato, per atti persecutori nei confronti della sua ex fidanzata. La donna ha telefonato in lacrime agli uffici della Divisione Anticrimine riferendo che il suo ex, per l’ennesima volta, era davanti al negozio dove lei lavora, tentando di entrarvi per convincerla a tornare insieme. I poliziotti dell’ Ufficio Stalking hanno allertato la Centrale Operativa che, subito, ha inviato sul posto una volante dell’ UPG La professionale sinergia tra i due Uffici della Questura ha permesso l’arresto in flagranza dello stalker.  

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Cinque arresti per spaccio e detenzione di droga

Ieri pomeriggio gli agenti delle volanti hanno arrestato in zona Corvetto due persone: un cittadino italiano di 51 anni e un cittadino Jugoslavo di 46 anni per detenzione ai fini di spaccio di droga. I poliziotti durante un controllo all’autovettura dei due soggetti hanno trovato 5 panetti di hashish per un totale di 5 chili. Ieri sera, durante il controllo del territorio in zona Turro, gli agenti delle volanti hanno arrestato un cittadino gambiano di 22 anni, per detenzione e spaccio di stupefacenti. L’uomo, che alla vista della volante ha provato a scappare ed occultare la droga dietro un cespuglio, è stato trovato in possesso di 7 dosi di marijuana per un peso complessivo di 8,5 grammi. La notte scorsa invece durante la perlustrazione nel quartiere Gratosoglio, gli agenti delle volanti del Commissariato Scalo Romana hanno proceduto al controllo di un’auto dalla quale uno dei passeggeri, alla vista dei poliziotti, ha lanciato un accendino dal finestrino contenente cocaina. Dopo aver perquisito la macchina sulla quale viaggiavano, è stata rinvenuta altra cocaina per un totale di 14 dosi. I due uomini sull’auto, italiani di 51 e 56 anni sono stati arrestati per detenzione e spaccio di droga.  

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CDA della Scala il 18 giugno per decidere il sovraintendente

Per il nome del nuovo sovrintendente della Scala bisognerà aspettare anche se il sindaco di Milano Giuseppe Sala, in qualità di presidente del teatro, assicura che “prima delle vacanze una decisione verrà presa“. Nel cda convocato oggi una scelta definitiva non è stata ratificata e una nuova riunione è stata fissata per il 18 giugno. Il sindaco vuole infatti parlare prima con il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli. “Mi pare una cosa di garbo” ha detto ai giornalisti. Già domani il sindaco sentirà Bonisoli al telefono. Il lavoro della società di selezione Egon Zehnder, chiamata a fornire una rosa di candidati, “è ufficialmente finito” e “a questo punto la rosa è molto ristretta“. Probabilmente più ristretta dunque dei tre nomi che giravano ultimamente (Fortunato Ortombina dalla Fenice, Carlos Fuortes dall’opera di Roma e Dominique Mayer da Vienna) a cui si aggiunge la possibilità di una conferma per uno o due anni di Alexander Pereira dopo la fine del suo contratto nel 2020. ANSA  

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Mille preferenze per Tatarella, respinta la richiesta di scarcerazione

Ha ottenuto poco meno di mille preferenze alle europee Pietro Tatarella, ex consigliere comunale di Milano finito in carcere lo scorso sette maggio in una inchiesta della Procura su un giro di tangenti. Tatarella si è candidato nel Nord Ovest con Forza Italia e ha ottenuto 996 voti, 465 a Milano probabilmente dati in segno di solidarietà da amici e parenti. Oggi però per lui è arrivata la doccia fredda della notizia che dovrà rimanere in carcere. Lo ha deciso il tribunale del Riesame di Milano che ha respinto la richiesta di revoca della misura cautelare avanzata da Tatarella coinvolto nella maxi inchiesta della Dda milanese. Sono state respinte anche le richieste di revoca di altri due indagati. In particolare, il Riesame col dispositivo della decisione (le motivazioni tra 45 giorni) ha confermato l’impianto accusatorio dei pm Silvia Bonardi, Luigi Furno e Adriano Scudieri, coordinati dall’aggiunto Alessandra Dolci, per il politico di Forza Italia, accusato di associazione per delinquere, corruzione e finanziamento illecito nella maxi indagine con al centro un sistema di mazzette, appalti e nomine pilotate e finanziamenti illeciti guidato, secondo le indagini, dal presunto ‘burattinaio’ Nino Caianiello. Un’inchiesta che vede oltre 100 indagati, tra cui anche Lara Comi, accusata di finanziamento illecito e corruzione.  

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Incontro “Mario Dondero. Un racconto”

Fondazione ISEC vi invita all’incontro dedicato al lavoro fotografico di Mario Dondero, nell’ambito di Milano PhotoWeek, a partire dal suo ultimo volume di immagini dedicate al porto di Genova. Introduce e modera: • Monica Di Barbora, Fondazione ISEC Intervengono: • Tatiana Agliani, ricercatrice • Sergio Bologna, ricercatore free lance • Emanuele Giordana, giornalista • Uliano Lucas, fotografo Durante l’incontro verrà presentato il dvd Calma e gesso. In viaggio con Mario Dondero insieme al regista Marco Cruciani. In collaborazione con Libreria Presenza, Sesto San Giovanni Lunedì 3 giugno 2019, ore 17,30 Fondazione ISEC, Villa Mylius, Largo La Marmora 17, Sesto San Giovanni-Città metropolitana Info: comunicazione@fondazioneisec.it

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Cinquantamila sfumature di miopia politica

Cinquantamila sfumature di miopia politica. A Milano si festeggia o si trova il modo di festeggiare nonostante gli unici a poter brindare a cuor leggero siano i leghisti e in parte Fratelli d’Italia. I più assurdi di tutti sembrano i dem: sono contenti di avere sempre gli stessi elettori (in numeri assoluti non sono cresciuti dalle ultime elezioni) e soprattutto di confermarsi partito fighetto: festeggiano perché sono avanti di parecchi punti rispetto alla Lega, ma questo vantaggio su Milano si traduce in cinquantamila voti. Cinquantamila sfumature di miopia politica diremmo noi: avete contro un partito guidato da Matteo Salvini, , forte di due milioni di preferenze personali, e gioite per cinquantamila voti di vantaggio? Le grandi opere sono in ritardo quasi romano (la metro 4, ad esempio, doveva essere finita tutta entro il 2015), il bilancio è talmente messo male da dover aumentare ancora il biglietto Atm, nelle periferie vi odiano e voi festeggiate? Per gli amici della Lega è comunque una buona notizia, perché invece loro ci sono nelle periferie e si occupano di far aggiustare marciapiedi, aumentare i controlli, avviare nuovi servizi e via dicendo. Lavorano anche se non sono in centro, per quelle persone senza istruzioni che gli house organ democratici si divertono a sbeffeggiare perché hanno la terza media. Ai suoi inizi la sinistra voleva dire proprio stare dalla parte di chi non capiva un tubo, o al massimo solo quello. Oggi il campione è Pisapia, ricco figlio di ricchi, con la parlata da salottiero, ma che ci piace tanto perché è sempre stato molto rosso. Dentro. Nelle sue magioni il popolo ci è entrato solo come cameriere o pulisci cessi, ma tant’è. Vale forse un sesto dei voti di Salvini, ma festeggiano. Pisapia, Sala, nessuno che venga dal Giambellino. Queste periferie, che il sindaco Sala conosce così bene da farsi i selfie con i capi famiglia di chi gestisce il racket delle occupazioni abusive, in fondo alla sinistra odierna non piacciono. Ma nelle cinquantamila sfumature di miopia politica non c’è solo il Pd: Forza Italia ha tutte le sue responsabilità. I casi Tatarella e Altitonante sono stati senza dubbio una mazzata importante, ma tra capigruppo in Consiglio comunale e coordinamento cittadino non mancano ulteriori responsabilità. E sempre parlando di quelli che consideriamo altri yes man senza futuro, il pesce puzza dalla testa: sono i piani alti del partito ad aver clamorosamente cannato tutte le scelte possibili. Erano così concentrati sullo spartirsi il potere riflesso rimasto da non capire che stavano andando a sbattere. Hanno perseverato sulla strada sbagliata e inevitabilmente hanno trovato il diavolo. Il caso Sardone è stato solo uno degli esempi lampanti della capacità ormai persa di gestire le risorse: perché non trovare il modo di valorizzarla? Perché se uno brilla troppo, magari oscura gli altri. Un ragionamento da cinquantamila sfumature di miopia politica che fa capire quanto gli attuali dirigenti non siano adatti a governare: se non sanno gestire al meglio le risorse di un partito passato ormai alla cifra singola, come potrebbero mai guidare una potenza economica? Per di più in un momento di fragilità. Per il partito ormai centrista è il momento di una seria riflessione. I nomi forti sono spariti verso altri lidi e probabilmente gli ultimi li seguiranno a breve. Nel complesso, la politica milanese ad eccezione di Matteo Salvini sembra messa come le sue squadre di calcio: ci sono ancora dei tifosi, ma ormai si accontentano di risultati buoni per provinciali come la Fiorentina. Finché non ritroveranno buoni comandanti e la fame che ora hanno altri partiti, non vinceranno più niente se non buoni piazzamenti in classifica.  

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