30 Ottobre 2018

Al Blue Note un novembre di grandi momenti musicali

Dalla terza edizione di JAZZMI alla canzone d’autore, il Blue Note si prepara a un novembre di grandi momenti musicali. Ad aprire JAZZMI in via Borsieri il 1 novembre sarà la cantante Nnenna Freelon, storica interprete e autrice che ha incantato tra gli altri Ray Charles. Il 2 e 3 toccherà alla fusion di Victor Wooten, star del basso con 5 Grammy in bacheca, in trio con Dennis Chambers alle pelli e Bob Franceschini al sax. Domenica 4 un altro mito delle quattro corde, il contrabbassista Dave Holland, guiderà l’Aziza Quartet. Sempre per JAZZMI arriva la stella pianistica americana Steve Kuhn in trio (6/11), seguito il giorno dopo da un altro nome da hall of fame, il chitarrista John Scofield, che presenterà l’album ‘Combo 66’. Altro maestro della chitarra è Bill Frisell, che giovedì 8 debutterà al Blue Note da solista. Tra gli ospiti più prestigiosi del mese, venerdì 9 arriverà Ron Carter, contrabbassista ha scritto la storia del jazz tra sperimentazione e potenza, con Miles Davis, Herbie Hancock e tanti altri. Dopo il pop raffinato di Chiara Civello con ‘Eclipse’ (10/11), il jazz torna al centro con il pianista Christian Sands (11/11) e i veterani della fusion Yellowjackets (13-14/11), ultimi protagonisti di JAZZMI al Blue Note. Dopo la tribute-band Italian Dire Straits (15/11), il 17 salirà sul palco Terence Blanchard, trombettista nonché compositore prediletto di Spike Lee, con le contaminazioni funk e R&B cariche di senso civile dell’E-Collective. Domenica 18 il pianista Antonio Faraò celebrerà 20 anni del disco ‘Black Inside’ con Jeff Watts e Ira Coleman. Dopo il chitarrista Pat Martino in trio (20/11), il 22 e 23 è il turno di un’altra icona, il leggendario bassista fusion e funk Stanley Clarke, che presenterà l’album ‘The Message’. Il 23 novembre, con il tour ‘Camminando camminando’ in duo, debutterà al Blue Note Angelo Branduardi. Dai nomi storici alle nuove stelle, il 24 toccherà alla cantante Jazzmeia Horn, con le intersezioni di jazz e neo-soul di ‘A Social Call’. Quindi tocchera’ a due virtuosi: il 25 il pianista Gianluca Di Ienno; il 27 e 28 il chitarrista Mike Stern, in quartetto con il nuovo disco ‘Trip’. Ultimo appuntamento il 30 (in replica il 1 dicembre) sarà con il direttore artistico del Blue Note, Nick The Nightfly, che presenterà il disco cosmopolita ‘BeYourSelf’.

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Detenuto in semilibertà nascondeva armi e droga in pizzeria

Nascondeva armi e droga nella pizzeria dove gli era stato concesso di lavorare come regime alternativo alla detenzione. In manette è finito un pluripregiuicato italiano di 37 anni: era detenuto nel carcere di Bollate dopo aver collezionato diverse condanne per rapine in banca, possesso di armi illegali e traffico di droga, con fine pena previsto nel 2015. Aveva ottenuto il beneficio del lavoro estero, da svolgere in una pizzeria di proprietà di un suo parente in zona Bicocca, quartiere alla perferia Nord di Milano, con l’obbligo di rientrare in carcere durante la notte. Intorno alle 17.30 di ieri è stato fermato dalla polizia per un controllo. Gli agenti della Squadra Mobile, insospettiti, hanno deciso di effettuare una perquisizione all’interno locale. Nel controsoffitto del bagno riservato ai dipendenti c’erano 170 grammi di cocaina, 600 grammi di marijuana, 600 grammi di hashish e un migliaio di euro in contanti. I controlli si sono così allargati al sottoscala della pizzeria dove, nascosti dentro un tubo di areazione, sono stati trovati una doppietta belga a canne mozze (risultata rubata nel 2012 a Genova) e una rivoltella con matricola probabilmente estera. Il 37enne, che sarebbe dovuto rientrare a Bollate, è invece finito a San Vittore per detenzione di droga ai fini di spaccio, possesso di armi illegali e ricettazione della doppietta a canne mozze.

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Prefetto Saccone: contrario a manifestazioni politiche nei cimiteri

Si svolgerà domani la prima riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduta dal nuovo Prefetto Renato Saccone, vi si affronteranno tutti i temi inerenti la scurezza cittadina compresa la questione relativa alla commemorazione al Campo X. “Personalmente credo che certi luoghi non devono prestarsi a strumentalizzazioni, non devono essere politicizzati, ma la decisione sarà collegiale“. Ha dichiarato il neo Prefetto di Milano, e rispondendo a una domanda sulla cerimonia ai caduti della Rsi al Cimitero Maggiore di cui il sindaco, Giuseppe Sala, ha chiesto la sospensione, Saccone ha poi concluso “Domani il tema della cerimonia di commemorazione nel Campo X sarà al centro di un Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. La decisione se permetterla o meno sarà presa congiuntamente“. Il prefetto oggi ha incontrato il presidente della Regione, Attilio Fontana, il sindaco, Giuseppe Sala, e i vertici delle forze dell’ordine. Nel pomeriggio poi, nel corso di un incontro con la stampa, ha parlato a tutto campo delle priorità che riguardano il capoluogo lombardo: droga, immigrazione, occupazioni abusive, traffico di rifiuti e altro ancora.

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Chiesti dieci anni a testa per gli aggressori di Bettarini

Meritano ognuno una condanna a 10 anni di carcere per tentato omicidio e “nessuna attenuante” i quattro giovani arrestati la scorsa estate per aver aggredito a calci, pugni e coltellate Niccolò Bettarini, il figlio 19enne dell’ex calciatore Stefano e della conduttrice tv Simona Ventura, che quel mattino del primo luglio scorso era da poco uscito da una discoteca milanese e che finì ricoverato all’ospedale Niguarda. E’ la richiesta formulata dal pm di Milano Elio Ramondini nella prima udienza del processo abbreviato, davanti al gup Guido Salvini, alla quale ha voluto essere presente anche lo stesso ragazzo vittima di quel “brutale” blitz. “Ho provato solamente rabbia nel rivederli”, ha detto ai cronisti il giovane, accompagnato dal legale di parte civile Alessandra Calabrò e dopo aver incrociato il suo sguardo con quelli degli imputati nell’aula. “Comunque – ha aggiunto – parlerò alla fine del processo, perchè si parla sempre e solo alla fine della partita. Noi ci crediamo fino alla fine e io credo nella giustizia“. Davide Caddeo, il 29enne accusato di aver sferrato otto coltellate difeso dal legale Robert Ranieli, Alessandro Ferzoco (difeso da Mirko Perlino), Andi Arapi e Albano Jakej (col legale Daniele Barelli), secondo il pm, volevano uccidere e sapevano che quel pestaggio e quei fendenti in “parti vitali” con una lama da 20 centimetri “avrebbero potuto produrre conseguenze mortali“. Il pm, tra l’altro, ha anche contestato agli imputati l’aggravante di aver “agito per motivi abietti (in quanto discriminatori) e futili” per quella minaccia “sei il figlio di Bettarini, ti ammazziamo” che lo stesso Niccolò sentì quel mattino, dopo la notte passata all’Old Fashion, così come gli aggressori. Stando alle indagini (una tranche è ancora aperta sugli altri componenti del ‘branco’), il giovane riuscì a salvarsi solo grazie all’intervento di alcuni amici che si gettarono nella mischia. Le difese hanno chiesto e ottenuto dal gup l’acquisizione della cartella clinica e lo stesso pm ha voluto anticipare e smontare uno degli argomenti difensivi incentrati su quel documento. Il 19enne, ha spiegato, è “risultato positivo ai test sull’uso di stupefacenti“, ma “questo non è reato ed è irrilevante” nel tentato omicidio. Le difese, invece, potrebbero puntare su quei dati della cartella clinica per cercare di far cadere l’aggravante dei futili motivi, sostenendo che fu il 19enne, sotto effetto di droga, a colpire per primo uno degli imputati con un pugno e a far scoppiare la rissa. Intercettato al telefono con un amico, Bettarini racconto’ cosi’ l’accaduto: “si avvicina sto ‘albanollò e mi dice ‘tu c’hai gli orecchini come i miei’ (…) mi ha dato il buffettino in faccia, io gli ho dato un cartone (…) E poi boh, me ne sono trovati quindici addosso“. Per il pm quelle parole, però, sono solo invenzioni “per farsi bello” e fu il gruppo, invece, a scagliarsi contro di lui. L’avvocato di parte civile ha espresso soddisfazione per la richiesta di 10 anni (15 anni ma con lo sconto del rito abbreviato) e parlera’ in aula il 29 novembre, cosi’ come le difese.

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Policlinico, Terapia Intensiva Pediatrica, sempre più vite salvate

“Cosa posso fare per i tuoi bambini?“. Con questa semplice domanda nacque 20 anni fa la prima Terapia Intensiva della Lombardia a misura di bambino. A chiedere fu Agostino Cornaggia Medici, un benefattore dell’Associazione Bambino Nefropatico (ABN Onlus), che si impegnò con grande generosità a supportare in quel 1998 il progetto di Fabio Sereni, all’epoca direttore della Clinica De Marchi del Policlinico di Milano. Da allora la TIP, ovvero la Terapia Intensiva Pediatrica, ne ha fatta di strada: oggi è punto di riferimento regionale e nazionale per l’assistenza specialistica dei casi piu’ delicati. Una presenza fondamentale, dato che ancora oggi a livello regionale un bimbo su quattro viene ricoverato in una Terapia Intensiva per adulti (a livello nazionale il dato è ancora più alto), dove non sono presenti le competenze pediatriche necessarie. E questo influenza la prognosi del piccolo paziente, anche in termini di mortalita’: quella di un ricovero in Terapia Intensiva Pediatrica è nettamente inferiore, il che si traduce in piu’ vite salvate. “La gestione del bambino in condizioni critiche richiede una formazione e un’esperienza specifiche – spiega Edoardo Calderini, direttore dell’Anestesia e Terapia Intensiva Donna-Bambino del Policlinico – se queste competenze non sono disponibili, la prognosi dei pazienti è significativamente compromessa. Anche la presenza di medici intensivisti pediatrici ha dimostrato avere un impatto favorevole sulla prognosi. Gestire un paziente con meno di 3 anni è molto più difficile per un rianimatore non pediatrico: anche per questo è sempre più indispensabile concentrare questo tipo di ricoveri nei centri specializzati“. Al Policlinico un terzo dei bimbi ricoverati in TIP proviene da altre strutture. “I nostri sforzi per un’assistenza pediatrica all’avanguardia non si fermano – commenta Simona Giroldi, direttore generale del Policlinico di Milano – forti di questi primi 20 anni, abbiamo già in atto tre progetti che potenzieranno ulteriormente le cure ai bambini che ne hanno bisogno. Parliamo della ECMO pediatrica, ovvero della macchina ‘cuore-polmoni’ indispensabile per il supporto vitale dei casi più critici, con uno specifico progetto di formazione per implementarla; dell’individuazione del nostro Ospedale come centro di riferimento per il Politrauma pediatrico, che diventerebbe il secondo a livello regionale dopo quello di Bergamo; e infine della realizzazione di un Trasporto Pediatrico Esperto in collaborazione con Areu e Regione Lombardia, per ottimizzare il trasporto dei bambini più critici nei centri di alta specialità che dispongono di una Terapia Intensiva Pediatrica, mettendo i nostri specialisti a disposizione in tutte le fasi di questo trasporto“.

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Perquisizioni in box e cantine della Comasina

E’ in corso nei quartieri di Comasina e Bruzzano un controllo da parte dei carabinieri con perquisizioni all’interno dei box e delle cantine della zona. Il servizio, che si avvale del supporto di un elicottero, è iniziato intorno alle 9 ed è tuttora in corso, sono state controllate 30 persone e almeno un paio sono state segnalate in Prefettura per l’assunzione di stupefacenti. Lo scorso 11 settembre in piazza Gasparri si è verificata una sparatoria davanti a un bar-tabaccheria, un uomo con casco integrale ha esploso diversi colpi di pistola verso un’altra persona (rimasta ignota) che ha risposto al fuoco con la propria arma. Nessuno è rimasto ferito ma quell’episodio non è stato ancora risolto. Da quel momento si sono intensificati i controlli nel quartiere.

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