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Appello del 118: i cardiopatici non spalino la neve

Un uomo ha avuto un malore ieri mattina mentre spalava la neve in via Monte Grappa. Sul posto sono arrivate automedica e ambulanza che lo hanno trovato in arresto cardiocircolatorio. Il personale del 118 lo ha rianimato e trasportato al vicino ospedale Fatebenefratelli. Si tratta del primo di tre casi che si sono verificato ieri nel milanese e in provincia di Monza, tanto che Areu (Azienda regionale emergenza urgenza) ha emesso un appello in cui invita a non spalare la neve se si è cardiopatici, spiegando: “Il freddo già di per sé restringe i vasi sanguigni Se poi si abbina lo sforzo dello spalare la neve, con una maggiore richiesta di ossigeno e quindi di sangue, ecco che il cuore, soprattutto se già in presenza di una patologia cardiaca, può andare in tilt”.

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Sesto San Giovanni: denunciato il pregiudicato marocchino che sputò contro i soccorritori del 118

Sesto San Giovanni: denunciato il pregiudicato marocchino che sputò contro i soccorritori del 118. Il nucleo operativo di Polizia Giudiziaria, dopo un’attività di indagine, ha proceduto a deferire all’autorità giudiziaria un cittadino del Marocco, pregiudicato di 37 anni, senza fissa dimora sul territorio italiano e gravato da un decreto di espulsione esecutivo, per essersi reso responsabile il 30 giugno dell’aggressione fisica nei confronti di 6 soccorritori del 118. L’uomo, probabilmente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, verso le 20 era stato soccorso da un’ambulanza del 118 e, una volta giunto nei pressi del Pronto Soccorso della Multimedica, scappava prima ancora di entrarvi. Di lì a poco si rendeva responsabile di quella che si rivelava essere una serata di follia. L’uomo prima si gettava contro un’ambulanza della Cri di Sesto S. Giovanni, in transito sulla via F.lli Bandiera, rimanendo ferito, e al momento di essere soccorso, aggrediva violentemente i soccorritori. A dare ausilio al personale della Cri di Sesto S. G. giungevano altre due ambulanze e anche i soccorritori di queste ultime venivano aggrediti. L’uomo, con le mani e la bocca intrise di sangue a causa delle ferite, si scagliava violentemente verso i volontari, sei in totale i soccorritori percossi, uno riportava lesioni guaribili in sette giorni. Tutti venivano fatti oggetto di sputi con il chiaro intento di raggiungerli al volto, due soccorritori purtroppo venivano raggiunti nell’area congiuntivale, zona molto esposta al contagio infettivo, e purtroppo dalle indagini espletate si accertava che l’uomo risultava affetto da due gravi patologie ad alto tasso infettivo, pertanto per i sei soccorritori, visitati in due diversi nosocomi, veniva attivata una procedura di profilassi e per alcuni di loro un protocollo di monitoraggio a medio termine inerente il rischio biologico. L’uomo oltre a essere denunciato per le percosse e per le lesioni cagionate agli operatori, è stato inoltre indagato per aver usato violenza a incaricati di pubblico servizio e, in conseguenza delle sue azioni, per aver interrotto un pubblico servizio: tre equipaggi del Soccorso Sanitario infatti sospendevano la propria disponibilità, nelle ore successive ai fatti, per consentire le cure ai soccorritori aggrediti. L’uomo, tuttora ricoverato per le lesioni riportate nell’impatto con l’ambulanza, al momento dei fatti era sprovvisto di un qualsiasi documento, pertanto la Polizia Locale riusciva ad identificarlo dopo averne disposto il foto segnalamento e i rilievi dattiloscopici nel reparto ospedaliero dove era stato ricoverato. “Ringrazio il nucleo operativo di Polizia Giudiziaria per il prezioso lavoro svolto e sottolineo ancora l’importanza di avere a disposizione una squadra con questi specifici compiti. In questo caso – commenta Roberto Di Stefano – parliamo di un marocchino pregiudicato, sotto l’effetto di stupefacenti e senza nessun diritto di stare sul nostro territorio che si è permesso di aggredire sei soccorritori del 118, colpendoli e sputandogli in faccia e rischiando di infettarli. Per delinquenti del genere a Sesto San Giovanni non può e non deve esserci spazio, ma serve tolleranza zero: ora mi auguro che venga espulso al più presto e torni nel suo paese d’origine”.

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