aggressione

Appartenenti a un centro sociale aggrediscono i Vigili del Fuoco

“Ci hanno accerchiato….tirato bottiglie e rubato le chiavi dell’autopompa, non permettendoci di fare il nostro lavoro…. Via Gola Milano. Solo l’intervento delle Volanti della PS e una Botte a supporto ci ha permesso di spegnere l”incendio di rifiuti buttati in mezzo alla strada. subito dopo la mezzanotte”, lo hanno scritto i Vigili del Fuoco di Milano sulla loro pagina Facebook. Il motivo dell’aggressione sembrerebbe essere stato la loro intenzione di spegnere un rogo di rifiuti appiccato di proposito per festeggiare il capodanno. Secondo l’Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, Riccardo De Corato (FdI), a dare addosso ai pompieri, poco dopo la mezzanotte sarebbero stati alcuni appartenenti al centro sociale “Cuore in Gola” di via Gola, più volte al centro delle cronache, e altri loro amici e ospiti che stavano festeggiando in strada. Secondo quanto riferito dalla Polizia, intervenute sul posto con tre volanti, i presenti hanno ammassato masserizie nel centro dell’incrocio con via Pichi, per poi incendiarle. Le fiamme si sono però in modo preoccupante, alzandosi di parecchi metri e producendo molto fumo. I residenti hanno quindi chiamato il 115, ma all’arrivo dei mezzi dei VdF alcune persone hanno ostacolato i pompieri, accerchiandoli e spintonandoli, mentre qualcuno si introduceva nell’autobotte per spegnerla e portare via le chiavi.  

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Membri dei collettivi aggrediscono studenti di destra

Lo denunciano i militanti di Azione Universitaria  che sulla loro pagina Facebook spiegano, “Questa mattina noi di Azione Universitaria Milano ci siamo ritrovati nella sede dell’Università degli Studi presso via Festa del Perdono, per effettuare, come di consueto, un banchetto informativo“. “Al termine della mattinata – continuano – un gruppo composto da 45/50 facinorosi membri di alcuni collettivi universitari antifascisti, ci hanno aggredito verbalmente e fisicamente tentando di danneggiare il materiale presente e di rubare la nostra bandiera“. “Per fortuna nessuno di noi è rimasto ferito ma siamo stati costretti con la forza ad allontanarci dall’Università al grido : Via via, fascisti e polizia. L’università – concludono – sarà sempre un luogo di libertà e di confronto di idee, non saranno questi soggetti a fermarci”. “Questi ragazzi di destra, ai quali va tutta la mia solidarietà, sono stati cacciati fuori dall’Università“, è stato il commento all’episodio dell’Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, che ha poi aggiunto, “anche questa volta, silenzio tombale ed assordante da parte delle istituzioni, del sindaco Giuseppe Sala, che quando si tratta di centri sociali non si lascia sfuggire nemmeno una parola di condanna“. “Mi auguro, al contrario di quanto mi aspetto,- ha concluso De Corato- che questa sia l’occasione per il primo cittadino di condannare quanto accaduto”.

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Fedez a processo per aggressione

Il rapper Fedez è imputato per lesioni davanti al giudice di pace per una lite con un vicino di casa, che ha riportato 10 giorni di prognosi, in zona Tortona, avvenuta intorno alle 6 del mattino il 12 marzo del 2016. Nell’udienza dello scorso 21 novembre, davanti al giudice Tommaso Cataldi, ha testimoniato il cantante Fabio Rovazzi, che era presente al momento della rissa e ha riferito che sarebbe stato il vicino a colpire Fedez con un pugno. Fedez e il vicino di casa avevano entrambi sporto denuncia dopo la lite, di cui si era parlato all’epoca sui media. Quello che si sta svolgendo davanti al giudice di pace milanese è il procedimento a carico del rapper 30enne. Nell’imputazione a carico di Federico Leonardo Lucia, in arte ‘Fedez’, si legge che lui avrebbe aggredito il vicino di casa che si era affacciato alla sua porta per via della musica alta che proveniva dell’appartamento, causandogli anche un trauma cranico lieve. ANSA  

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Quanto silenzio sulla consigliera aggredita a NoLo

Quanto silenzio sulla consigliera aggredita a NoLo. Mentre Fassina qualsiasi che viene spostato dalla polizia per permettere l’entrata in ufficio dei lavoratori scandalizza mezzo mondo, una consigliera municipale può essere presa a manate da sudamericani furibondi perché gli viene chiesto di rispettare i vicini. Chiamale se vuoi pari opportunità. In fondo uno è un uomo di sinistra, l’altra solo una donna leghista quindi il partito femminista può tacere. Che gli frega di una donna di destra? Secondo il pensiero dominante una donna di destra non merita lo stesso rispetto delle altre, se cerca di svolgere il compito affidatole dagli elettori poi ancora meno a quanto pare. La solidarietà infatti è arrivata solo dal centrodestra. E nemmeno da tutti. Un atteggiamento che rivela come in realtà il conservatorismo vero sia quello dei così detti progressisti che reputano “gli altri” meno di loro. Anzi, probabilmente secondo loro Francesca Testa se l’è cercata la mazzata. Un po’ come quando le donne stuprate doveva spiegare che sorridere o portare un certo vestito in realtà non era per niente un invito a violentarle. Ma qui c’è il colore che è sbagliato. Questa volta è il colore politico, una volta era il colore della pelle, ma è lo stesso principio di discriminazione che il pensiero dominante non ha ancora perso. La nostra solidarietà a Testa invece va. E in pieno: mentre in tanti politici di quartiere, e non solo, sbraitano del degrado e dei problemi serali dei quartieri, Testa ha avuto l’onestà intellettuale di provare a scendere in prima linea per fare quanto promesso a chi l’ha votata. Essendo in prima linea, ha preso le mazzate. Come ha imparato pure Fassina che però se l’è presa con uomini dello Stato che stavano compiendo il loro dovere. E ovviamente quei poveracci verranno messi all’indice perché lui è un potente uomo di sinistra. Testa invece è una donna di destra eletta che ha affrontato persone che definire cafone a questo punto è riduttivo, quindi non avrà altre solidarietà. E i suoi aggressori nessuna punizione. Per noi rimane un esempio positivo, sicuramente molto più onesto e positivo di un Fassina qualsiasi. Però quanto silenzio sulla consigliera aggredita a NoLo.  

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Libico aggredisce Agente, 30 giorni di prognosi, protestano i sindacati di Polizia

Protestano i sindacati di Polizia, dopo che un libico di 35 anni è stato arrestato dalla polizia per resistenza e lesioni aggravate per avere fratturato il metacarpo a un agente che ieri sera lo ha fermato per un controllo all’angolo tra viale Lunigiana e via Melchiorre Gioia. L’episodio e’ avvenuto all’1.40. Il poliziotto si è avvicinato per controllare i documenti dello straniero (risultato poi irregolare) ed è stato aggredito riportando ferite giudicate guaribili in 30 giorni. A denunciare l’episodio sono stati il segretario provinciale generale di Uil Sicurezza, Alessandro Montunato, che si chiede: “Dove sono i tanto promessi e sbandierati taser? ” aggiungendo “Siamo stanchi di sentir parlare di razionalizzazione di personale, di mezzi e quant’altro. La sicurezza va fatta in maniera adeguata e bisogna avere il coraggio di destinarle risorse adeguate” e il Segretario Provinciale del Sindacato Autonomo di Polizia, Massimiliano Pirola, che sottolinea “Poliziotti , Carabinieri, Finanzieri, Agenti di Polizia Penitenziaria, Agenti della Polizia Locale, Militari ..ogni dannato giorno finiscono in Ospedale“. Ribadendo a sua volta la carenza di mezzi Pirola lamenta l’assoluto “silenzio della parte politica che dovrebbe avere come priorità la Sicurezza dei propri Uomini e Donne che ogni giorno difendono la gente perbene da una criminalità sempre più sfrontata e violenta” concludendo “Ebbene, la misura è colma! Siamo stanchi di aspettare e vogliamo avere la Dignità di svolgere il servizio sapendo di avere una tutela sopra la testa e non essere mandati allo sbaraglio!“. Fra i primi a esprimere “solidarietà” all’agente ferito, Alessandro De Chirico Consigliere Comunale di Forza Italia, che spiega di avere appreso la notizia mentre svolgeva “un sopralluogo accompagnato dagli uomini del Commissariato di Villa San Giovanni“. De Chirico conscio “dell’inadeguatezza dei mezzi causata dalla scarsità dei fondi stanziati dal Governo” è scettico sulla possibilità che “da parte dal centrosinistra, lo stesso che amministra Milano” arrivi un impulso alla fornitura dei taser visto che “è noto cosa pensano di questo strumento così utile per evitare queste aggressioni”  sottolineando però che “se ai selfie in divisa fossero seguiti dei fatti concreti, probabilmente oggi non saremmo qui a preoccuparci per la salute degli ennesimi operatori della Polizia di Stato feriti in servizio“. Subito dopo di lui è intervenuta il Consigliere Comunale della Lega Silvia Sardone, il cui “pensiero va ai due agenti feriti con la speranza che possano presto rimettersi per tornare a garantire la nostra sicurezza”. La leghista, che ovviamente non concorda con l’azzurro De Chirico sulle responsabilità del leader del suo partito, punta invece il dito contro “la sinistra che amministra Milano e marcia per i clandestini” chiedendosi se “Stanno aspettando un morto per intervenire?“.  

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Aggressione a un Militare, centrodestra all’attacco, sinistra: non strumentalizzare

L’aggressione a un Militare avvenuta in stazione Centrale per mano di un extracomunitario irregolare che lo ha colpito alle spalle con delle forbici mentre gridava “Allah Akbar!” , fortunatamente senza ferirlo gravemente, ha come era prevedibile fatto insorgere il centrodestra, le cui bordate sono state rintuzzate dalla segretaria metropolitana del Pd, Silvia Roggiani: “Destra e Lega ci risparmino la solita retorica populista strumentalizzando l’aggressione al giovane militare, che merita solo rispetto e un augurio di pronta guarigione“, ha detto, esprimendo “solidarietà a Matteo Toia” e “ferma condanna per la vile aggressione commessa“. Secondo il segretario della Lega Lombarda, Paolo Grimoldi, invece, “Non è possibile che non passi giorno a Milano senza che un immigrato extracomunitario non commetta un grave reato. Qualche giorno fa un senegalese ha cercato di aggredire una ragazza fuori da una discoteca, ieri un africano si è denudato in pieno centro in piazza Edison, stamattina un uomo in piazza Duca d’Aosta tenta di uccidere e aggredisce con delle forbici un nostro militare, ferendo al collo, mentre urla ‘Allah Akbar’. Ma ci rendiamo conto? A Milano ormai la sicurezza e’ fuori controllo“. “Complimenti – aggiunge – invece ai nostri militari per la prontezza e l’efficacia con cui hanno fermato e immobilizzato questo assalitore, auguri di pronta guarigione al militare ferito“, auspicando che “ora la magistratura indaghi e faccia chiarezza“. l’Assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato, che saputo dell’aggressione ha portato la sua solidarietà ai militari in Piazza Duca d’Aosta, ha definito l’episodio di oggi “veramente grave“. De Corato non esclude si possa parlare di “un’aggressione terroristica di matrice islamica” sottolineando che “gli extracomunitari continuano ogni giorno a bivaccare sulle aiuole e all’interno dello scalo ferroviario, ad importunare, aggredire e derubare i passanti e, principalmente i nordafricani, a spacciare indisturbati” fino ad arrivare alle “aggressioni ai militari“. De Corato ha a sua volta ribadito, “la situazione è ormai fuori controllo, bisogna procedere con la bonifica dell’area da sbandati e delinquenti: servono Polizia e pulizia“, azioni “concrete per riportare immediatamente la legalità e, di conseguenza, il decoro all’interno e all’esterno dello scalo ferroviario“. Ma “la giunta e Sala sottovalutano che si tratta di una delle zone più a rischio e nella piazza continua a mancare un presidio della Polizia Locale“. Anche secondo Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Stazione Centrale e zone limitrofe sono ormai “una vera e propria polveriera sotto gli occhi di tutti. Gli unici a non essersene accorti sembrano essere i membri della giunta milanese, che pensano di risolvere l’emergenza sicurezza con aiuole, arbusti e composizioni floreali”, servono invece “più agenti nelle strade, maggiori controlli, potenziamento delle pattuglie. E’ inaccettabile – ha concluso Comazzi – che le migliaia di persone che ogni giorno arrivano a Milano trovino questo raccapricciante biglietto da visita“. Secondo Silvia Sardone, Consigliere Comunale della Lega, l’episodio “rappresenta un punto di non ritorno” nell’indifferenza del “Comune” che “fa sempre finta di non sentire ed ecco i risultati”. La prova, conclude la Sardone che “l’accoglienza indiscriminata tanto cara alla sinistra si dimostra fallimentare ogni giorno di più“.  

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