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Torna l’allarme per le polveri sottili

A Milano torna l’allarme per le polveri sottili. Ieri le tre centraline dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) della Lombardia attive in città, hanno fatto registrare valori di PM 10 ben oltre la soglia massima consentita che è di 50 microgrammi per metro cubo d’aria: 82 microgrammi in Marche, 78 in Pascal e 80 al Verziere. Il record negativo è stato toccato in provincia, con gli 87 microgrammi di Pioltello. Un po’ meglio la situazione a Cassano d’Adda (70) e a Magenta (67). Sempre secondo quanto riportato nel quotidiano bollettino stilato da Arpa Lombardia, il PM10 sfora i limiti anche nella provincia di Monza, con 72 in Machiavelli, 71 al Parco e 65 a Meda. Idem nel Lecchese, con Merate a 65 microgrammi, e nel Varesotto con Saronno-Santuario a 58 e Fermo a 52.  

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Sul corteo violento di Milano l’allarme “al fascista” cancella la notizia

Sul corteo violento di Milano l’allarme “al fascista” cancella la notizia. L’allarme sul ritorno del fascismo è ancora uno di quei temi che unisce moltissimi italiani, riflesso tipico di un Paese ormai senza valori e idee. Però la sua riproposizione a ripetizione causa non pochi problemi, come la perdita del contatto con la realtà nel caso del corteo violento di Milano e i suoi partecipanti: infatti sul corteo violento di Milano l’allarme “al fascista” cancella la notizia. Anche se qualcuno l’aveva riportata: “La vera novità di ieri sera sono i più giovani, nordafricani di seconda o terza generazione che comunicavano in arabo, si davano la carica a vicenda in perfetto milanese e cantavano in gruppo slogan francesi tipici delle banlieue – ha scritto l’Ansa – Per molti di loro era la prima manifestazione, non sapevano neppure distinguere i lacrimogeni dallo spray al peperoncino. Eppure è stata la parte più attiva, violenta e pericolosa perché davvero imprevedibile”. Sfortunatamente nei giorni successivi il racconto generale invece ha parlato solo di: fascisti, commercianti a favore o contro le proteste, il poco appassionante dibattito su “c’erano o no i commercianti in strada”, eccetera. Non una parola su quella che l’Ansa stessa reputa giustamente la notizia: la novità è la diversa composizione sociale dei manifestanti perché è il sintomo di come si stia evolvendo la società italiana e milanese. Poco tempo fa un centro studi milanese ha realizzato uno studio su come si stesse modificando la geografia abitativa della provincia milanese e il risultato era semplice: si sta concretizzando un rischio banlieue, nel senso che nelle zone periferiche si stanno concentrando gli immigrati. In parte per questioni di costo, in parte perché non hanno l’esigenza di vivere nel capoluogo. Ma il risultato è lo stesso: si sta rischiando uno schema alla francese, con Parigi circondata da paesini in cui si concentrano immigrati e le fasce più deboli della popolazione. Persone che poi si sono riversate in massa a mettere a ferro e fuoco la capitale francese rendendo noto a livello mondiale il termine banlieue. Oggi Milano rischia lo stesso effetto e come dimostra la manifestazione violenta dell’altro giorno il processo è già in atto. Con le stesse dinamiche. Però tutti preferiscono pensare alla minaccia fascista. E intanto ci si perde il presente.

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MM Cadorna chiusa per allarme bomba

Questa mattina fre le 7:40 e le 8:10 la stazione della metropolitana di Cadorna, è stata evacuata a causa dell’individuazione di uno zaino abbandonato. Come da protocollo, Atm ha bloccato gli ingressi e fatto uscire i passeggeri presenti all’interno della stazione, fino a quando l’intervento delle forze dell’ordine ha permesso di verificare che il contenuto dello zaino non era pericoloso. Durante le operazioni, nelle altre stazioni sono stati diffusi dei messaggi che spiegavano quanto stava accadendo, mentre la circolazione dei convogli della linea Verde non è stata interrotta, ma i treni in transito hanno saltato la fermata fino a quando non è stato dichiarato cessato il pericolo ATM ha in seguito comunicato che tutto si è svolto senza momenti di panico, anche  perché a quell’ora non c’erano molti passeggeri.  

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Via Padova impazzita: denunciato il pericolo gallina

Via Padova impazzita: denunciato il percolo gallina. Sembra uno scherzo e qualcuno lo ha pure ipotizzato, ma tanti lo hanno preso davvero sul serio: su Facebook infatti è comparso un allarmato post su un giovane dotato di un rapace. Il giovane mendica soldi e ai rifiuti opporrebbe la minaccia di lasciare libero il “pericoloso rapace”. In realtà la descrizione corrisponde a quella di uno sbandato che durante la festa di via Padova cercava di spillare qualche euro ai passanti con un numero da circo con una gallina. Un numero a dire il vero poco “magico”, ma in tanti si sono lasciati convincere per tenerezza dell’uomo gallina. Eppure su Facebook è apparso il delirante post che vi riportiamo. PERICOLO URGENTE IN VIA PADOVA. Da alcuni mesi, gira in Via Padova, un uomo sui 35 anni, che porta sulla spalla, o sulla bici, un enorme uccello marrone, questo rapace è molto pericoloso, penso sia un falco, percorre indisturbato tutta la via, chiede soldi, ai passanti e ai negozianti, se non lo si asseconda, minaccia di lasciarlo libero. Per cortesia, possiamo fermarlo, basterebbe solo un giro delle forze dell’ordine, è visibilissimo, grazie per il bene di tutti gli abitanti. Mi appello a Samuele Piscina, sempre attento ai problemi degli abitanti del Municipio 2 e a tutti i consiglieri. Nei tempi moderni però anche una gallina diventa un falco e un pericolo urgente. E pensare che la città è piena di piccioni, per non dire di lucertole, zanzare e, come qualcuno ha detto davvero pochi giorni fa per attaccare Sala, ragni. Tra i tanti motivi per lanciare allarmi e per contestare il sindaco forse si poteva trovare qualcosa di meglio.

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Falso allarme bomba in via Torino

Intervento dei carabinieri, stamani intorno alle 8.20, per un allarme bomba in via Torino angolo via Nerino. Sul posto – dopo aver interrotto temporaneamente la circolazione – è intervenuta la Squadra Artificieri su segnalazione di oggetti simili a candelotti esplosivi in un cestino della spazzatura. L’intervento si è concluso alle 9.30 dopo le verifiche dei militari che hanno constatato che si trattava di un “simulacro vuoto”, simil candelotti in plastica vuoti. Sono in corso le analisi e le verifiche sul materiale.  

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Falso allarme bomba, denunciato mitomane

Un falso allarme bomba si è verificato ieri mattina nel Duomo di Milano, e dopo una serie di verifiche si è capito che si trattava per fortuna di una segnalazione inconsistente. Sul posto si sono recati diversi reparti delle forze dell’ordine ma non è stata necessaria nessuna misura straordinaria. Un anonimo dalla voce senza inflessioni ha chiamato la questura di Milano segnalando la presenza di “esplosivo” sia nella cattedrale sia “nella sede di Rtl” a Cologno Monzese . L’uomo, di cui al momento non si conoscono le generalità, è un italiano che ha telefonato dall’Abruzzo. La sua chiamata è stata geolocalizzata dalla centrale operativa e il mitomane, che ha precedenti per procurato allarme, è stato segnalato all’autorità giudiziaria. I controlli sono scattati congiuntamente da parte di Polizia e Carabinieri, in Duomo anche con l’ausilio di un’unità cinofila antiterrorismo. Non è stato trovato nulla e dopo un’ora di perlustrazioni tutto è tornato alla normalità.

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