caldo

A Milano inverno caldo e piovoso

Con una temperatura media di 6.3 °C l’inverno meteorologico a Milano è stato più caldo della norma. Lo rende noto la Fondazione OMD – Osservatorio Meteorologico Milano Duomo, spiegando che il dato, relativo alla stagione compresa tra il primo dicembre 2020 e il 28 febbraio 2021, supera infatti di 1.1 °C il corrispondente valore del CLINO 1991-2020, il nuovo periodo di riferimento per descrivere il clima, e addirittura di 2.3 °C il CLINO 1961-1990, utilizzato come parametro per attestare i cambiamenti climatici. Le rilevazioni confermano la tendenza all’aumento delle temperature nel capoluogo lombardo: a eccezione degli anni 2011/2012 e 2012/2013, infatti, tutti gli inverni dell’ultimo decennio sono stati più caldi della norma. A spiccare è stato febbraio, la cui temperatura media di 8.8 °C ha superato il corrispettivo valore CLINO 1991-2020 di ben 2.5 °C. La media di dicembre è stata di 5.5 °C, contro i 4.9 °C di riferimento, mentre quella di gennaio 4.6 °C (+ 0.3 °C rispetto al CLINO). La minima assoluta (-2.0 °C) è stata registrata il 19 gennaio e in totale sono stati dieci i giorni di gelo, cioè con temperatura minima inferiore agli zero gradi: tre a dicembre, tre a gennaio e quattro a febbraio. Per quanto riguarda le precipitazioni, l’inverno 2021/2021 è stato il secondo più piovoso dell’ultimo decennio dopo quello del 2013/2014. Si è concluso infatti con 235.8 mm cumulati, circa 70 mm al di sopra della media CLINO, e a spiccare è stato soprattutto dicembre, il più piovoso degli ultimi dieci anni con 98.5 mm di precipitazioni. ANSA

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Comune: segnalate le persone in difficoltà per il caldo al 800 777 888

In questi giorni di intenso caldo, il Comune invita a segnalare i casi di persone in difficoltà utilizzando i numeri messi a disposizione dell’Amministrazione nell’ambito del piano socialità: il numero verde gratuito 800 777 888, che risponde dalle 8 alle 20 dal lunedì al sabato e  anche la domenica dalle 8 alle 19 in caso di ondate di calore segnalate dai bollettini ATS e che può essere utilizzato per richiedere e attivare prestazioni di assistenza domiciliare come la consegna dei pasti, le consulenze mediche, il supporto per l’igiene della casa e della persona, il sostegno relazionale. Il Comune rivolge inoltre un’attenzione particolare anche ai senza dimora che possono trovarsi in difficoltà a causa delle alte temperature. Oltre alle unità mobili notturne e diurne messe in campo, in collaborazione con le associazioni del Terzo settore, per monitorare la situazione di chi rifiuta l’accoglienza nei centri, è attivo il numero 02 884 47646 per le segnalazioni da parte dei cittadini. Palazzo Marino è inoltre convenzionato con una decina di centri diurni attrezzati affinché chi non ha una casa possa avere un posto dove stare al fresco, usufruire dei servizi igienici e delle docce e mangiare. “In questi giorni in cui le temperature raggiungono picchi molto alti – dichiara l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti – rinnoviamo l’appello ai cittadini affinché segnalino le persone in difficoltà per aiutare i servizi sociali ad intervenire tempestivamente. Il Comune monitora diverse migliaia di persone che sono segnalate come più vulnerabili, ma abbiamo bisogno degli occhi attenti di tutti i milanesi perché aiutino gli operatori comunali e del Terzo settore nella realizzazione del piano socialità e contro la solitudine”.

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Caldo, attenuazione nel fine settimana, poi la risalita

Fra domani e domenica l’anticiclone nord africano sembra accusare qualche timido segnale di cedimento: dunque, farà meno caldo in questo weekend. Ma si tratta di un calo termico temporaneo perché da lunedì è attesa una nuova ondata di calore. Il team del sito www.iLMeteo.it comunica che se oggi ci saranno caldo e afa con temperature ancora vicinissime ai 40 gradi su molte città del Centro-Nord (anche sopra in Piemonte), ecco che sabato si attiveranno deboli spifferi d’aria meno calda che riusciranno ad insinuarsi su alcuni tratti del Nord specie sui settori centro orientali dove si potra’ registrare un calo delle temperature intorno ai 4-6 gradi rispetto ai giorni precedenti. Un lieve ed effimero calo termico si avvertirà anche al Centro, ma essenzialmente sul lato adriatico. Poche le novità sul resto del Paese con ancora caldo intenso sul Nord Ovest e moderato al Sud. Attenzione invece ai temporali pomeridiani che, seppur non tanto probabili, si potranno comunque sviluppare sul comparto alpino in particolare fra il Trentino Alto Adige ed il Veneto. Tanto sole invece sul resto del Paese salvo qualche nube di passaggio sulla dorsale appenninica. Domenica le timide correnti d’aria meno calde saranno già in fase di attenuazione e l’alta pressione nord africana continuerà a soggiornare sull’Italia, specialmente quella centro settentrionale, senza particolari problemi di sorta. Farà dunque ancora parecchio caldo ed il tempo non farà registrare particolari scossoni salvo qualche timido annuvolamento nelle ore più calde sempre a ridosso dei rilievi, soprattutto quelli alpini. Questa fase di totale stabilità atmosferica, sarà il preludio all’arrivo di un’ennesima ondata di calore attesa con l’inizio della nuova settimana. Secondo il sito www.iLMeteo.it se dai primi giorni di luglio cominceranno a svilupparsi temporali via via più frequenti sull’arco alpino e poi in Pianura padana, lunedì e martedì saranno ancora due giornate infuocate con temperature che torneranno a misurare 36-38 C afosi su molte regioni del Nord e della Toscana come a Milano, Bologna, Ferrara, Rovigo e Firenze. Una definitiva attenuazione del caldo su queste regioni potrebbe avvenire a partire da mercoledi’ 3 luglio.  

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Caldo, disagi nei pronto soccorso e brevi black out

Disagi a causa del caldo e delle temperature roventi di questi giorni. Nella serata di ieri – riferisce l’Agenzia regionale emergenza urgenza – per i pronti soccorsi la situazione è stata “critica“, a causa dell’alto numero di richieste per malori dovuti al caldo, soprattutto nel capoluogo, ma anche nel resto della regione. Le ambulanze hanno avuto “difficoltà a portare i pazienti negli ospedali“. Ieri pomeriggio si e’ verificato un breve black out dovuto all’uso dei condizionatori: intorno alle 17, quando il termometro esterno segnava temperature vicine ai 40 gradi, il Palazzo di Giustizia è rimasto al buio per qualche minuto. A causa dell’allarme ozono, le autorità sanitarie mantengono la raccomandazione ad evitare di uscire nelle ore centrali della giornata per anziani e bambini piccoli. Oggi la situazione rimane critica anche se le previsioni meteo indicano massime in lieve calo, che si accentueranno nei prossimi due giorni, per poi riprendere a salire già lunedì. AGI

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Senzatetto morto, forse malore per caldo

Un uomo di 72 anni è stato trovato morto questa mattina, intorno alle 7.50 in piazza Luigi di Savoia, davanti alla stazione Centrale di Milano. Secondo una nota diffusa dal 118 si trattava di un senza fissa dimora. Gli operatori sanitari, quando sono arrivati sul posto allertati dalle segnalazioni dei passanti, hanno potuto solo constatare il decesso, che potrebbe essere sopravvenuto per un malore. Restano da accertare le cause. In questi giorni la città di Milano è stata investita da un’ondata di caldo che nella giornata di oggi farà salire le temperature intorno ai 40 gradi. E’ un clochard di nazionalità romena l’uomo che questa mattina è stato trovato morto in un’aiuola davanti alla stazione Centrale di Milano. I servizi sociali del Comune sono al lavoro per identificarlo. L’ipotesi che all’origine del malore che l’ha ucciso ci sia il gran caldo che colpisce la città in queste ore non è comunque l’unica presa in considerazione dagli investigatori che si stanno occupando del caso.  

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Ondata di Calore, Milano a rischio blackout

Ondata di calore in arrivo per fine giugno con temperature vicine ai 40 gradi soprattutto nelle aree urbane della pianura Padana e, come conseguenze, possibili blackout dovuti alla congestione sulla rete elettrica per l’elevata domanda di energia per rinfrescarsi e anche possibili ricadute determinate in modo diretto proprio da cambiamento delle condizioni climatiche. E’ quanto si evince dalla lettura delle elaborazioni fatte dai ricercatori di Rse – organismo per la Ricerca sul Sistema Elettrico nazionale – impegnati nello studio e nello sviluppo di tecnologie operative per la gestione del sistema elettrico. Grazie alle elaborazioni modellistiche dei dati globali analizzati e rielaborati con dati locali e attualizzati per il territorio italiano, i ricercatori di Rse, sebbene l’orizzonte di previsione sia ancora oltre i 5-7 giorni, stimano che una forte ondata di calore interessi in special modo il Nord Italia e la Sardegna tra il 25 e il 30 giugno. Il picco massimo della ondata di calore di matrice nord africana dovrebbe interessare le città padane proprio il 28 giugno e durante la fine della settimana prossima. L’elevato tasso di umidità e le temperature prossime ai 40 gradi nei centri urbani, il tutto amplificato dall’effetto “isola di calore”, porterà ad una forte domanda per condizionamento. Anche le temperature minime, complice l’elevata umidità, si manterranno superiori ai 26 gradi nelle aree più urbanizzate. Oltre alle possibili congestioni della rete elettrica dovute ad una elevata domanda di energia per i condizionatori e altri sistemi di raffrescamento, specie per il settore Nord Italia, il sistema di distribuzione dell’energia potrebbe affrontare altre particolari criticità soprattutto nelle aree metropolitane dove si possono verificare disservizi imputabili all’alta temperatura nelle cabine di distribuzione e guasti ai cavi interrati. Questi ultimi sono favoriti anche dall’inaridimento del suolo e dalla conseguente minore capacità del terreno di disperdere il calore dei cavi. Da tenere in considerazione anche le calme di vento che, combinate alle elevate temperature, potrebbero portare ad una ridotta capacità di trasmissione dell’energia per il rispetto dei limiti progettuali delle tratte aeree della rete. L’ondata di calore e le sue conseguenze sulla rete elettrica, insomma, confermano che i cambiamenti climatici stanno già avendo effetti concreti sulle nostre infrastrutture strategiche sia in una prospettiva vicina – con le criticità immediate: aumento di domanda e guasti – sia soprattutto in una prospettiva di immediato futuro: bisognerà fare i conti con reti e impianti progettati e costruiti anni fa per un territorio che ora ha caratteristiche sempre più diverse. Askanews  

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