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Droga: arrestato capo degli ultras del Milan

Portavano ingenti quantitativi di droga dal Marocco e dal Sudamerica: per questo sono scattate stamane otto misure cautelari a seguito di un’indagine condotta dalla procura di Milano.Tra queste tre sono state eseguite nei confronti di ultras e appartenenti alla Curva Sud, cuore del tifo milanista allo stadio Meazza. Tra loro anche Luca Lucci, capo della Curva Sud milanista, coinvolto in molte inchieste negli ultimi anni e arrestato per droga in passato, è diventato noto perché si fece fotografare il 16 dicembre 2018 assieme all’allora vicepremier Matteo Salvini in occasione della festa per i 50 anni della Curva Sud. Inoltre, era stato condannato per aver sferrato un pugno, nel derby Milan-Inter del 15 febbraio 2009, al tifoso interista Virgilio Motta facendogli perdere un occhio. Tre indagati sono stati portati in carcere, quattro agli arresti domiciliari e uno sottoposto all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria con divieto di dimora. Sono in corso anche numerose perquisizioni in abitazioni a loro riconducibili nelle province di Milano, Bergamo, Lodi e Monza Brianza. ANSA

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Arresti per rapina, droga e furto

Giornata molto attiva per le Volanti della polizia, ieri a Milano, nel quotidiano contrasto alla criminalità: fra rapine, droga, furti e tentati furti sono state arrestate 6 persone. Alle 7 del mattino i primi due arresti per rapina ed estorsione in concorso: davanti alla discoteca Tocqueville, nella via omonima, due marocchini pregiudicati, di 18 e 25 anni hanno aggredito un italiano, di 29 anni, rubandogli il cellulare, e poi hanno preteso 30 euro per restituirglielo. Ora sono in carcere. Poco prima delle 13, in corso Sempione, un italiano di 38 anni, è stato bloccato con l’accusa di furto dopo essere entrato in un deposito di un cantiere di uno stabile in via di ristrutturazione e aver preso tre cassette di elettroutensili. L’aver indossato un giubbotto da lavoro e aver preso l’autobus 57 nella fuga gli è servito a poco. Alle 14.30 , in via Gozzarini, è stato controllato un marocchino di 38 anni, con precedenti: addosso aveva circa 9 grammi di cocaina suddivisa in 14 confezioni. Arresto anche per lui, per possesso di stupefacenti finalizzato allo spaccio, così come per un uomo e una donna, lui di 23 anni e lei di 20, marocchini irregolarmente in Italia, che alla stessa ora avevano aperto 12 cantine in un edificio in via Oglio. Proprio in una una di queste sono stati sorpresi. Rispondono di tentato furto. La ha fatta invece franca un rapinatore che in una farmacia di via Michele Saponaro, poco prima delle 14 è entrato nel locale, ha tirato un pugno in faccia al farmacista ed è scappato con 50 euro. ANSA  

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Due arresti per droga in via Lodovico il Moro

Lunedì sera, i poliziotti del commissariato Lorenteggio, hanno arrestato in due diversi interventi, due italiani accusati di spaccio di stupefacenti e detenzione di armi clandestine. Lo ha riferito la questura, spiegando che al termine di un’indagine su un giro di spaccio, gli agenti hanno individuato l’abitazione al terzo piano di un condominio in via Lodovico il Moro, dove il 35enne padrone di casa, già noto alle forze dell’ordine, nascondeva un chilo di hashish e 120 grammi di marijuana, oltre a 1.170 euro in contanti e tutto il necessario per confezionare le dosi. Nello stesso stabile, dopo aver notato la presenza di piante di marijuana, i poliziotti hanno deciso di perquisire anche l’appartamento al pianterreno di un 54enne incensurato. Qui i poliziotti hanno sequestrato oltre alle quattro piante di “erba”, anche un panetto di quasi un etto di hashish e una pistola semiautomatica clandestina con il relativo munizionamento.  

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Fermati con 30 kg di droga nel furgone

E’ costato caro a due italiani di 38 e 48 anni non indossare la cintura di sicurezza. Tanto che, fermati per un controllo dagli agenti della Polizia locale in via Serra a Milano, gli agenti hanno ritenuto di controllare anche il furgone a bordo del quale viaggiavano e, all’interno, sono stati trovati sei chilogrammi di marijuana e oltre 24 chilogrammi di hashish pari a quasi 19mila dosi. I due, con precedenti per droga, sono stati arrestati e dovranno comparire davanti al gip per la convalida dell’arresto. ANSA

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Facevano confezionare la droga dal figlio undicenne

Tra i 37 destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare eseguita nella mattina di lunedì dai carabinieri della Compagnia Duomo di Milano c’è una coppia formata da un 53enne e una 36enne milanesi, che coinvolgevano il figlio 11enne della donna nelle consegne di stupefacente e nella preparazione delle dosi di cocaina che poi venivano spacciate anche nella loro abitazione nel capoluogo lombardo. Dalle carte dell’indagine, coordinata dal pm Gianluca Prisco della Dda della procura meneghina, su un’associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, emerge che i due erano i custodi della cocaina e dell’hashish, che preparavano e spacciavano al dettaglio nel loro appartamento di via Jacopino da Tradate, in zona Mac Mahon e nella vicina piazza Pompeo Castelli, mentre delle consegne tra i 50 e i 500 grammi per volta si occupava il solo 53enne, ritenuto dagli inquirenti “persona di fiducia” del presunto capo, un 45enne pregiudicato calabrese vicino alla ‘ndrina di Petilia Policastro (Crotone). E proprio dai servizi di osservazione e pedinamento e dalle intercettazioni, emerge come i due coinvolgessero spesso nei loro traffici anche il bimbo, che alcune volte viaggiava (anche di notte) con il convivente della mamma per portare lo stupefacente a qualche acquirente malavitoso, e che confezionava le dosi e riceveva in casa i clienti insieme con la madre e la “zia”. Con l’arresto in flagranza del padre nel maggio 2019 (la madre è stata arrestata intorno alle 4 di questa mattina), il ragazzino, che spesso non andava a scuola, inizia ad essere seguito dai servizi sociali e ora che ha 14 anni vive in una comunità protetta. Nel corso delle indagini, i carabinieri della Compagnia Duomo avevano sequestrato nella cantina dell’appartamento della coppia sei pistole e una carabina che erano risultate rubate.

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Droga e kebab: tre arresti

La Polizia di Stato, nell’ambito dei servizi finalizzati alla repressione del traffico di sostanze stupefacenti nella provincia di Milano, nella notte tra venerdì e sabato scorsi, ha arrestato tre persone di origine turca per la detenzione ai fini di spaccio di 15 kg di eroina. I poliziotti della Squadra Mobile di Milano, nel corso dell’attività investigativa, avevano acquisito la notizia che dei cittadini stranieri, venerdì pomeriggio, avrebbero importato sul territorio milanese un ingente quantitativo di stupefacente a bordo di una Volkswagen Tiguan di colore nero, proveniente dall’autostrada A1. Gli agenti della Sezione Antidroga hanno, quindi, predisposto un servizio di pattugliamento dell’arteria autostradale all’altezza della barriera Milano Sud dove, tra i veicoli che attraversavano il tratto autostradale, hanno notato proprio la vettura di colore nero a bordo della quale vi erano tre persone con tratti somatici tipici turchi. I poliziotti hanno intimato l’alt e controllato il veicolo in ingresso nel territorio milanese, poco dopo il casello autostradale: alla richiesta dei documenti identificativi, i tre uomini, uno dimorante a Milano, uno ad Alessandria e uno a Pordenone, hanno da subito manifestato una particolare agitazione, tipica di chi aveva qualcosa da nascondere. In effetti, all’interno del bagagliaio dell’auto, gli agenti Sezione Antidroga hanno trovato, riposti in una scatola di cartone, 12 panetti e altri sei involucri di modeste dimensioni di eroina purissima per un peso complessivo di 12,5 kg. I tre avevano anche quasi 2mila euro in contanti che sono stati sequestrati. Dagli accertamenti svolti dai poliziotti della Squadra Mobile è emerso, poi, come uno dei cittadini turchi fosse il titolare di un’azienda di fornitura di carne all’ingrosso per locali “kebab” sul territorio milanese. La successiva perquisizione effettuata presso la ditta del commerciante, con l’ausilio del cane antidroga dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Milano, ha consentito di rinvenire altri 2,5 kg. di eroina nascosti in un vecchio forno industriale e 12mila euro in contanti in uno scatolone. Ulteriori 5mila euro in contanti sono stati rinvenuti nell’abitazione dell’uomo. I tre arrestati sono sati associati al carcere di San Vittore a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente di Lodi e Milano.

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