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Consigliere di Fratelli d’Italia templare non per voto ma per voti

Il messaggio diffuso attraverso le chat vicine a Fratelli d’Italia dal consigliere nel Municipio 2, Paolo Roccatagliata, in cui annuncia di essere diventato un templare, ha suscitato un misto di stupore, perplessità e ilarità, fra i suoi colleghi di partito. Stupore perché, di norma, per aderire a questo genere di associazioni è necessario affrontare un lungo percorso che non risulta lui abbia mai intrapreso. L’ilarità è invece derivata dall’immagine con cui ha accompagnato il messaggio e si è ben presto trasformata  in un’ondata di “meme” (vedere copertina) realizzati e diffusi da alcuni buontemponi del partito. Più di tutto però a lasciare perplessi è stato il messaggio stesso. Quel “speriamo arrivino i voti” ha fatto supporre a molti che, più di volere votare se stesso alla causa cristiana, l’intenzione del  buon Roccatagliata sia quella di ottenere il voto di un maggior numero di cristiani possibile. Nulla di male ci mancherebbe altro, questo genere di associazioni cavalleresche da tempo non godono più di nessun riconoscimento ufficiale e ognuno è libero di aderirvi con lo spirito che crede. Ci auguriamo solo che il consigliere si accinga ad occuparsi di Milano con lo stesso impegno che metterà nel difendere Gerusalemme. Per quanto riguarda la cristianità: quella temiamo sia meglio si salvi da se.

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Acque agitate in Fratelli d’Italia Milano

Secondo fonti di palazzo, dietro all’apparente tranquillità con cui il gruppo di Fratelli d’Italia ha affrontato la prima seduta del Consiglio Comunale, si starebbe invece consumando uno scontro fra le diverse anime milanesi del partito. Primo campo di battaglia su cui si sarebbero confrontate è stato la scelta del capogruppo, motivo per cui il partito di Giorgia Meloni è stato l’ultimo a sceglierlo e comunicarlo. A contenderselo: il gruppo capitanato da Marco Osnato, quello (attualmente in difficoltà per i ben noti motivi) che fa riferimento a Carlo Fidanza e la “corrente” costituita dagli ex Forzisti approdati in Fratelli d’Italia, che per ora ha molti “capetti”, ma nessun leader ben definito. A causa dell’inferiorità numerica degli eletti di Osnato, all’inopportunità di nominare un uomo (o donna) di Fidanza e grazie a qualche spintarella romana (dove vedono di buon occhio qualsiasi scelta moderata), al sostegno di Daniela Santanchè, a quello meno palese del Coordinatore Cittadino Stefano Maullu, a prevalere sono stati i nuovi arrivati, ottenendo la nomina di Andrea Mascaretti, che non sarebbe mai stato eletto se si fosse andato al voto vista la volontà dei “meloniani” della prima ora di conservare intatta l’identità del partito. La scelta (già fonte di molti malumori) avrebbe però subito causato uno scontro interno, dovuto al tentativo del neo Capogruppo di accordarsi con il PD per ottenere qualche compensazione (la vicepresidenza del Consiglio o la presidenza della Commissione di Controllo delle Partecipate?) in cambio del voto favorevole all’elezione di Elena Buscemi a Presidente del Consiglio Comunale. Tentativo messo in atto senza avvisare gli altri componenti del gruppo e all’insaputa degli altri partiti d’opposizione, prontamente bloccato da alcuni dirigenti del partito che, presenti fra il pubblico, si sono resi conto di quanto stava accadendo. Insomma, contrariamente a quanto potrebbe sembrare, ci sarebbero acque agitate in Fratelli d’Italia che nei prossimi mesi potrebbe dare molto da scrivere ai commentatori politici milanesi.

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De Rinaldo (FdI): “Lavoriamo per una Milano più attrattiva”

De Rinaldo (FdI): “Lavoriamo per una Milano più attrattiva”. Abbiamo intervistato Eleonora De Rinaldo, avvocato 41enne, candidata in Comune per Fratelli d’Italia. Perché ha deciso di candidarsi? Ho deciso di candidarmi perché amo la mia città, l’ho vissuta da bambina, da ragazza e ora da mamma. Anche grazie al mio lavoro, conosco tutte le sfaccettature di questa grande metropoli, le problematiche legate alla sicurezza, ai trasporti e all’ambiente, le infinite burocrazie, le difficoltà economiche di migliaia di famiglie, ma, di contro, conosco anche le potenzialità che Milano ci offre e che dobbiamo coltivare, nell’interesse di tutti, e saper sfruttare nel migliore dei modi, non solo a parole ma anche nei fatti. Per questo motivo vorrei partecipare attivamente all’amministrazione della mia città e rappresentarne i cittadini. Come vede Milano domani? Vedo una Milano vivace, reattiva, più sicura e più attenta alle esigenze dei cittadini e delle famiglie. Una città a misura d’uomo ma ancora più aperta a candidarsi come centro di eventi e forum internazionali, valorizzandone l’accoglienza e la ricettività, i trasporti, e la tradizionale operosità dei suoi cittadini. Le prime tre cose da fare se vincete le elezioni? Solo 3 cose? Sono troppo poche….bisogna darsi da fare in ogni ambito. E’ necessario, in primo luogo, intervenire con politiche mirate e controllate a tutelare chi ha davvero bisogno di aiuti, siano essi economici, che sociali. Ridurre la tassazione locale e sostenere anche le piccole e medie imprese. Bisogna, inoltre, garantire una maggiore sicurezza nelle strade con l’ausilio dei vigili di quartiere, delle ronde notturne anche militari nelle zone a maggior rischio, con il potenziamento dell’illuminazione e l’implementazione delle telecamere collegate alle Forze dell’Ordine. Dobbiamo avere più cura dell’ambiente, agevolando e disciplinando anche i metodi di spostamento alternativi all’auto. Si devono realizzare corsie stradali e piste ciclabili percorribili e non lasciati alla “fantasia” dell’utente stradale. Cercherò di portare avanti, queste, e tante altre idee, con il massimo impegno e serietà

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“Prendersi cura della città”, uno sguardo sulla Milano del futuro

“Prendersi cura della città”, uno sguardo sulla Milano del futuro. Sabato alle 11 il convegno organizzato dal coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia al quale prenderà parte il candidato sindaco del centrodestra, Luca Bernardo. Uno sguardo sulla Milano del futuro, sulla sua rigenerazione urbana e sociale. E’ il tema al centro del convegno “Prendersi cura della città”, organizzato dal coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia al quale prenderà parte il candidato sindaco del centrodestra, Luca Bernardo. L’appuntamento è fissato per sabato 4 settembre, alle 11, nel centro congressi Confcommercio, “Sala Orlando”, in corso Venezia 47, Milano. Presenti il sen. Ignazio La Russa (vice presidente del Senato), l’on. Carlo Fidanza (Capogruppo di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo), il sen. Daniela Santanchè (portavoce regionale Fd’I), l’on. Marco Osnato (deputato Fd’I), l’on. Paola Frassinetti (deputato Fd’I) e l’on. Stefano Maullu (coordinatore cittadino Fd’I). Il documento di sintesi del dipartimento “Prendersi cura della città” sarà introdotto dall’arch. Maurizio Iannaco (dipartimento Urbanistica Milano Fd’I) e dall’arch. Joseph Di Pasquale (docente del Politecnico di Milano). Intervengono alla tavola rotonda: ing. Regina De Albertis (Ance-Milano), avv. Federico Filippo Orlana (Aspesi-Unione immobiliare), prof. Giorgio Merli (strategy consultant), ing. Giovanni Verga (presidente collegio ingegneri/architetti Milano), prof. Stefano Zecchi (scrittore), arch. Dante Oscar Benini (responsabile dipartimento Urbanistica-Territorio Lombardia Fd’I), arch. Joseph Di Pasquale (PhD Urbanistica, docente del Politecnico di Milano). Modera Marco Lombardo, caporedattore de Il Giornale.

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Ruggeri (FdI): “A quando l’Eagle Eye anti clandestini?”

Ruggeri (FdI): “A quando l’Eagle Eye anti clandestini?”. Il presidente del circolo Almerigo Grilz di Fratelli d’Italia ha commentato così l’entrata in servizio del nuovo sistema per multare i milanesi varato dall’Amministrazione di Giuseppe Sala: “Oggi a Milano entra in funzione “Eagle Eye” il nuovo strumento per multare chi si è dimenticato di rinnovare l’assicurazione o la revisione della macchina. Chissà quando ne inventeranno uno per individuare i clandestini che si aggirano per la nostra città. Magari prima che commettano uno stupro”.

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Ruggeri (FdI): “Il Comune smetta di chiedere ai cittadini di lavorare al posto suo”

Ruggeri (FdI): “Il Comune smetta di chiedere ai cittadini di lavorare al posto suo”. Il presidente del Circolo Almerigo Grilz Otello Ruggeri ha infatti contestato la lettura che Palazzo Marino ha dato tramite la stampa come una collaborazione tra cittadini e istituzioni. Una tendenza avviata dalla giunta Pisapia e proseguita con Sala. “Oggi Repubblica definisce “la Milano che si prende si cura di sé” gli 80 gli accordi di collaborazione tra Comune e gruppi di cittadini per gestire spazi pubblici, quando in realtà il titolo corretto sarebbe “Il Comune scarica sui milanesi i lavori per cui è pagato ma non riesce a fare da sé” – ha contestato Ruggeri – Colpa nostra comunque, se questa errata percezione di ciò che tocca fare ai cittadini e ciò che tocca alla Pubblica Amministrazione sta prendendo sempre più piede. Infatti, le prime associazioni che si occupavano di ripulire i muri dai “tag” furono fondate da esponenti di destra, che non si resero conto di fare il gioco della giunta Pisapia e poi di quella Sala nascondendone le mancanze con il loro lavoro. Il risultato è che ora sembra una cosa normale che i cittadini paghino le tasse per dei servizi che poi devono svolgere da se, anzi, Sala e compagni riescono addirittura a trasformarla in una concessione di cui prendersi il merito. Ecco, quello che vorrei per il futuro, è un’amministrazione che con i soldi dei milanesi faccia quello che le compete senza costringere i cittadini a fare i giardinieri gli imbianchini o gli spazzini in vece sua”.

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