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Trovato clochard morto con mani e piedi legati

L’hanno trovato morto poco fuori da un parcheggio, all’aeroporto di Linate, deserto dall’estate scorsa perchè in fase di ristrutturazione fino al 26 ottobre, quando riaprirà. Davide Baruffini, 42 anni, un senzatetto che andava sempre in giro con il suo strumento, e per questo era conosciuto come il trombettista, era legato con del filo di ferro alle mani e ai piedi, morto da alcune ore per ragioni ancora tutte da accertare da parte degli agenti della Squadra Mobile, della Polaria e del medico legale che sono stati a lungo sul posto con il pm di turno, Luisa Baima Bollone. Sul cadavere, salvo una frattura alla gamba, non vi erano tracce di violenza che giustificavano la morte. Sarà quindi l’autopsia, che è stata disposta, a indicare la causa della morte. Nella zona dello scalo era conosciuto, era uno di quei personaggi che non davano problemi, vivendo di piccole elemosine e altri espedienti. Era entrato in contatto con i Servizi Sociali del Comune di nel 2015 ma fino a due anni dopo aveva sempre rifiutato di dormire in una struttura. Lo fece nel 2017, una sola volta, poi se ne andò senza più contattare i Servizi. Il corpo era ai piedi di un parcheggio di quattro piani piani. Indossava scarpe da ginnastica e jeans. Polsi e caviglie erano legati con del filo di ferro, forse materiale da cantiere, considerando che anche nel parcheggio sono in corso lavori. Gli agenti della squadra Mobile, che con la Scientifica hanno eseguito lunghi accertamenti, non si sbilanciano: potrebbe essersi trattato di un omicidio ma, allo stesso tempo, per quanto meno probabile, di un gesto volontario e dimostrativo. Gli investigatori hanno acquisito le immagini delle telecamere della zona, alcune delle quali, però, sembrano non essere funzionanti. Quel che è certo è che il Trombettista, da tempo gravitava in zona e, nei dintorni, si era anche creato un giaciglio dove sono state trovate le sue poche cose. Sono stati alcuni operai a trovarlo e a dare l’allarme. Il corpo era prono, non presentava segni di violenza evidente, sembra da escludere che si sia gettato da uno dei piani del parcheggio. Ora, con i famigliari (il padre è stato nel pomeriggio negli uffici dell’aeroporto per il riconoscimento) si ricostruirà la vita di questo fantasma metropolitano che aveva problemi psichiatrici, per capire se davvero abbia voluto farla finita o, invece, sia rimasto vittima di una lite tra clochard o, invece ancora, di un regolamento di conti, forse per questioni legate al passato. ANSA  

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Muratore muore per overdose in un ostello di Lambrate

Un muratore di 47 anni è stato trovato senza vita, con una siringa nel braccio sinistro, nel bagno di un ostello in via Rimembranze di Lambrate. A scoprire il corpo, attorno alle 10.45, è stato un nigeriano di 28 anni che lavora nella struttura come addetto alle pulizie. E’ stato lui a dare l’allarme al 112 e a raccontare ai carabinieri del nucleo Radiomobile di aver trovato il cliente in uno dei bagni in comune. Si chiamava Fabrizio Fusco il carpentiere morto per overdose, aveva precedenti per reati contro il patrimonio e per droga, era sdraiato sul pavimento con una ferita al volto dovuta probabilmente alla caduta, accanto a lui c’era un kit per prepararsi una dose. Non ci sono molti dubbi sul decesso dovuto a overdose. La vittima risultava aveva una lunga storia di tossicodipendenza e aveva tentato senza successo un percorso di riabilitazione presso laComunita’ del Giambellino, una struttura terapeutico-riabilitativa per persone con problemi di dipendenza. Resta da chiarire il motivo della sua presenza nella struttura, intanto i carabinieri hanno sequestrato il suo cellulare nella speranza di trovare elementi utili. Secondo i dati della Direzione centrale per i servizi antidroga del Viminale, lo scorso anno in Lombardia sono stati registrati almeno 32 decessi per overdose, di cui 9 a Milano. Il numero, che sarebbe parziale in quanto risulta impossibile avere la certezza di tutti gli episodi, segna un aumento del 128% rispetto al 2017. Rettifica Su richiesta del legale della famiglia Fusco pubblichiamo le seguenti precisazioni: “le cause del decesso del sig. Fusco Fabrizio sono ancora tuttora al vaglio della Procura della Repubblica di Milano che ha aperto un fascicolo a carico di ignoti e che è in attesa di conoscere gli esiti degli esami disposti sulla salma. Ad oggi, nonostante l’esame post mortem disposto dall’Autorità Giudiziaria ed eseguito dal consulente tecnico designato, non sono ancora state accertate le cause del decesso (e men che meno che trattasi di morte da overdose), giacché il Consulente tecnico si è limitato nella diagnosi necroscopica di causa di morte di indicare: Acuta insufficienza di circolo. Inoltre, allo scopo di non alimentare tesi estemporanee, la famiglia fa sapere che il congiunto scomparso si trovava presso l’ostello dove è stato ritrovato privo di vita (tra l’altro prenotato e pagato da uno dei familiari) perché era in attesa di prendere possesso di un appartamento che si sarebbe liberato da lì a pochi giorni. Allo stesso modo, non vi è alcuna prova del fatto che il sig. Fabrizio Fusco sia stato ritrovato privo di vita con l’ago di una siringa ancora infilato nel braccio“.  

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Rogoredo, terza morte da gennaio

Un cadavere in avanzato stato di decomposizione è stato trovato questa notte in via Sant’Arialdo, nei pressi del boschetto di Rogoredo, zona di spaccio e consumo di eroina a Milano. La polizia è intervenuta intorno alle 23:40, chiamata perché’ il cadavere era stato visto a ridosso del muro della ferrovia. Il corpo era nascosto fra le piante e si trovava lì sicuramente da più di una settimana. Quindi si è proceduto all’identificazione: si tratta di un uomo italiano di 35 anni che già da un mese aveva fatto perdere le sue tracce. Dopo un periodo in una comunità di recupero era infatti sparito; aveva precedenti per droga e reati contro il patrimonio connessi alla tossicodipendenza. Il cadavere è stato messo a disposizione dell’autorità giudiziaria per accertare le cause della morte: potrebbe trattarsi di overdose, ma saranno effettuate le ulteriori analisi. “Ciò che è avvenuto la scorsa notte nel boschetto della droga di Rogoredo è l’ennesimo brutto episodio di degrado e delinquenza a Milano”. Commenta l’Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, Riccardo De Corato, “Dall’inizio dell’anno ad oggi – prosegue – nella nostra regione, i decessi per droga sono stati, contando anche quello di ieri, almeno 15. Questa è la terza morte a Rogoredo da gennaio ad oggi. Numeri decisamente troppo alti“. Secondo De Corato è necessario smetterla “con le chiacchiere di Sala, le passeggiate e i concerti” per “invece intervenire subito ed in maniera drastica!” poiché è “evidente che la strategia messa in atto per fermare queste stragi non è efficace e ci sono enormi buchi nella stessa“. “Occorre una strategia d’urto più forte, con telecamere e militari strade sicure!” continua l’ex vice-sindaco, ricordando,   “Quando governavamo noi del Cdx con Albertini prima e Moratti poi  avevamo presidiato in maniera massiccia i vari Parchi delle Cave, Alessandrini, delle Basiliche e Sempione con telecamere, postazioni, vigili e Caserma di Carabinieri, – concludendo – cosa aspetta l’Amministrazione Sala a fare lo stesso?“.  

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E’ morto Francesco Saverio Borrelli, guidò il pool di Mani Pulite

Francesco Saverio Borrelli è morto oggi a Milano, dopo una lunga malattia, all’età di 89 anni. L’ex magistrato ha guidato il pool di Mani Pulite, l’inchiesta giudiziaria che ha segnato la fine della Prima Repubblica. Entrato in magistratura nel luglio 1955, ha legato la sua carriera a Milano dove, salvo un anno a Bergamo, ha svolto ogni tipo di funzione: pretore, giudice fallimentare e poi civile, pubblico ministero, procuratore capo dal 1988 fino alla nomina di procuratore generale nel 1999. Sposato con Maria Laura e padre di due figli, il primogenito Andrea è giudice civile a Milano. Tra i suoi interventi a difesa dell’indipendenza della magistratura resta celebre la frase pronunciata nel 2002, a pochi mesi dalla pensione: “Resistere, resistere, resistere come su una irrinunciabile linea del Piave“. Uk Sindaco Giuseppe Sala ha così immediatamente commentato la notizia su Twitter “Francesco Saverio Borrelli ha saputo dare risposte concrete al bisogno di giustizia e onestà in uno dei momenti più difficili del nostro Paese. La sua azione e il suo impegno resteranno per sempre un esempio che Milano, sua città adottiva, non dimenticherà“.

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Senzatetto morto, forse malore per caldo

Un uomo di 72 anni è stato trovato morto questa mattina, intorno alle 7.50 in piazza Luigi di Savoia, davanti alla stazione Centrale di Milano. Secondo una nota diffusa dal 118 si trattava di un senza fissa dimora. Gli operatori sanitari, quando sono arrivati sul posto allertati dalle segnalazioni dei passanti, hanno potuto solo constatare il decesso, che potrebbe essere sopravvenuto per un malore. Restano da accertare le cause. In questi giorni la città di Milano è stata investita da un’ondata di caldo che nella giornata di oggi farà salire le temperature intorno ai 40 gradi. E’ un clochard di nazionalità romena l’uomo che questa mattina è stato trovato morto in un’aiuola davanti alla stazione Centrale di Milano. I servizi sociali del Comune sono al lavoro per identificarlo. L’ipotesi che all’origine del malore che l’ha ucciso ci sia il gran caldo che colpisce la città in queste ore non è comunque l’unica presa in considerazione dagli investigatori che si stanno occupando del caso.  

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Si da fuoco in viale Lunigiana, morto

All’arrivo dei soccorritori, l’uomo era già morto, il corpo semicarbonizzato: nella serata di ieri, intorno alle 21.30 una persona, non identificata, si sarebbe cosparsa di benzina poi dandosi fuoco nei pressi di un distributore di caburante in viale Lunigiana angolo via Sammartini. I soccorritori del 118, arrivati sul posto con un’automedica e un’ambulanza hanno potuto solo constatare il decesso. Intervenuti anche Vigili del Fuoco, Carabinieri e Polizia Locale. Da chiarire la dinamica, anche se dalle prime testimonianze sembrerebbe un gesto volontario, e l’identità dell’uomo.

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