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Tempio del futuro perduto. Sardone: Scavuzzo li sgomberi non ci tratti

La notizia che il vice-Sindaco e Assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo, si sia limitata ad invitare gli autonomi del del collettivo “Tempio del futuro perduto” a lasciare gli spazi che occupano abusivamente all’interno della fabbrica del Vapore, senza prendere alcun provvedimento, invitandoli anzi a valutare percorsi regolari per tornare a essere a pieno titolo interlocutori dell’Amministrazione, non poteva passare inosservata all’opposizione. “Nella Milano della sinistra succube dei centri sociali succede anche che l’assessore alla Sicurezza invii una lettera aperta agli antagonisti per convincerli a regolarizzarsi: non si parla minimamente di sgomberi, ma addirittura si intavola una trattativa tra Comune e abusivi! Siamo veramente alla follia“, ha infatti commentato Silvia Sardone, Consigliere Comunale ed Europarlamentare della Lega. “Il Tempio del Futuro Perduto da anni fa soldi in nero nei locali occupati della Fabbrica del Vapore – ha continuato la Sardone, domandandosi – e l’assessore Scavuzzo gli chiede di valutare percorsi regolari? Lo stesso Comune che multa i commercianti regolari a ogni minima infrazione, propone un dialogo a dei delinquenti che non sanno nemmeno pronunciare la parola legalità?“. “Di culturale nelle attività del collettivo non c’è nulla: ci sono solo grossi affari senza lo straccio di mezzo scontrino. Perché i locali sono tenuti a rispettare orari e decibel, mentre i centri sociali sono liberi di fare ciò che gli pare? La politica dei due pesi e delle due misure, se da un parte tiene buoni gli abusivi dall’altra è molto pericolosa: i cittadini e i commercianti sono stufi di farsi calpestare da chi non rispetta le leggi. Consiglio all’assessore Scavuzzo – ha quindi concluso Sardone – di tenere conto delle leggi più di ogni altra cosa: le occupazioni abusive sono un reato e i centri sociali pertanto vanno sgomberati. Punto“.  

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Sgomberati i Pirati Riot dall’immobile occupato in via Cozzi

Le Forze Dell’Ordine hanno sgomberato lo stabile di in via Cozzi 1 occupato abusivamente in via Cozzi 1 dal collettivo Pirati Riot. L’immobile, composto da 4 appartamenti al primo piano, 3 al secondo e un piano terra/seminterrato che era stato adibito adibito a sala ricreativa. Dopo avere censito gli occupanti abusivi, le Forze dell’Ordine hanno provveduto al loro allontanamento: si tratta di 14 persone, 9 uomini e 5 donne, di cui 6 residenti fuori provincia. Il servizio è stato predisposto dal Questore allo scopo di tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica con un dispositivo che ha visto l’impiego di agenti della DIGOS, del Reparto Mobile della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia Locale e di personale dell’ATM. L’intervento è iniziato alle ore 7.00 e si è sviluppato sui tre piani dello stabile, con l’accesso del personale di Polizia di Stato che si è dislocata ad ogni singolo piano: all’interno della corte, utilizzata dagli occupanti per feste e rave party con finalitàdi autogestione, sono stati rinvenuti un fugone, una roulotte e tre automobili. Gli stessi occupanti, dopo che due di loro sono saliti per pochi minuti sul tetto, stanno provvedendo a lasciare lo stabile portando con sè i loro 5 cani e il materiale presente, liberando la struttura occupata da fine 2016 per la quale la società immobiliare proprietaria aveva sporto denuncia e i cittadini di zona avevano presentato degli esposti.  

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Sgombero di Soy Mendel, soddisfatta Forza Italia

Soddisfatti dello sgombero di Soy Mendel gli esponenti di Forza Italia la cui azione politica gravita intorno alla zona in cui insisteva l’occupazione abusiva. “Dopo tre occupazioni abusive di aree sia pubbliche che private, il curriculum del centro sociale Soy Mendel si arricchisce con lo sgombero di questa mattina in Via Cancano, all’ingresso del Parco delle Cave“. Commenta infatti Marco Bestetti, Presidente del Municipio 7, che aggiunge “Ringrazio la Prefettura e le Forze dell’Ordine per l’intervento, esortandoli a proseguire con la tolleranza zero verso questi recidivi professionisti dell’illegalità. Da parte nostra, continuiamo a lavorare con il massimo impegno per riqualificare le aree abbandonate e i vuoti urbani del nostro territorio, che si recuperano con progetti di riutilizzo ed investimenti, non certo occupandoli abusivamente“. “Mi riempie di soddisfazione la notizia dell’avvenuto sgombero del centro sociale Soy Mendel. Per Baggio si è finalmente conclusa una triste storia di prevaricazione e illegalità”  è invece commento del consigliere Comunale Di Forza Italia, Alessandro De Chirico. “Chiusa per ora almeno. Non sarebbe una novità se, come già accaduto in passato, gli autonomi tornassero ad occupare abusivamente quello o un altro immobile nell’indifferenza di Sala e della sua giunta. Nel frattempo mi godo questa bella giornata di sole e libertà in cui sono state, almeno in parte, soddisfatte le richieste che faccio fin da quando ero consigliere di zona in merito al combattere ogni genere di occupazione abusiva“. “Ora, – conclude De Chirico – auspico che siano restituiti alla comunità milanese anche tutti gli altri immobili comunali che si trovano nella stessa situazione. Chissà – conclude De Chirico – che il primo cittadino non riesca a smentire con i fatti la mia convinzione che la sinistra milanese coccoli certi ambienti invece di combatterli”.  

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Sgomberato il centro sociale Soy Mendel

E’ in corso dal mattino lo sgombero del centro sociale Soy Mendel, situato in uno stabile occupato di via Cancano, 5, una traversa di via Forze Armate, in zona Baggio a Milano. Ad annunciarlo sono stati gli stessi attivisti del centro sulla propria pagina Facebook. “Arriva l’estate e come da triste tradizione milanese riprendono gli sgomberi – affermano – questa mattina è toccato a Soy Mendel a Baggio che aveva rioccupato lo stabile di via Cancano già nel marzo 2015 e nuovamente lasciato al più completo abbandono. I compagni e le compagne lanciano un presidio solidale, chi puo’ accorra li‘”. Gli occupanti segnalano inoltre che le Forze dell’Ordine hanno identificato un redattore di MiM presente sul posto. Lo sgombero va avanti senza incidenti.  

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Bocciata la richiesta di sollecitare lo sgombero di Macao

E’ successo lunedì in Consiglio Comunale, quando, dopo ben due anni di attesa, è andata in discussione una mozione con cui Silvia Sardone, Consigliere Comunale del Gruppo Misto, chiedeva lo sgombero Macao, il centro sociale che da 6 anni occupa abusivamente in viale Molise un edificio di proprietà di Sogemi, società partecipata del Comune di Milano. “La maggioranza ha incredibilmente votato no – spiega Silvia Sardone – bocciando di fatto la richiesta di ripristino della legalità, pur trovandoci di fronte a una occupazione abusiva e a molteplici reati e abusi perpetuati in questi anni“, secondo cui “la sinistra ufficializza di essere connivente con i delinquenti. Il Pd supporta scandalosamente chi occupa, fa affari illegalmente e favorisce lo spaccio di droga dentro e fuori la struttura“. Bocciato anche un emendamento più soft con cui il Consigliere di Milano Popolare,  Manfredi Palmeri aveva cercato di rendere meno rigida la mozione, limitandola alla sola richiesta di invitare la Giunta a chiedere alle autorità competenti il ripristino della legalità liberando lo stabile. “Per il Sindaco Sala e la sua giunta il centro sociale Macao crea valore – continua la Sardone.  Ma di quale valore stiamo parlando? Forse valore elettorale, visto che il Pd trova in questi ragazzetti” un bacino di voti” ricordando quando nel 2016 l’assessore Majorino fece un dibattito in questo luogo per le primarie. L’ex azzurra ricorda quindi che a Macao si spaccia “sia fuori che dentro l’area, dalla cocaina fino alla mdma e ketamina“, che l’ingresso è a è a pagamento, vi è venduto “merchandising” venduto all’interno vi si può trovare “pizza, bar e persino crepes alla ganja” senza alcuna autorizzazione ne emettere scontrini, mentre la “musica assordante” trasmessa “senza nessun permesso della Siae” crea “disagi al quartiere fino alle 8 del mattino“ Nonostante eventi senza alcun permesso siano pubblicizzati sui social,  “il Comune non alza un dito per impedirli” sottolinea la Sardone “anzi, a più riprese aveva proposto una sorta di sanatoria per gli abusivi quando invece dovrebbe chiedergli i danni“.   concludendo “E’ indecente che Sala voglia fare un vergognoso regalo ai centri sociali – conclude la Sardone – Quanto successo in Consiglio Comunale crea un precedente devastante: la sinistra ha detto, forte e chiaro, di essere contraria alla legalità“.

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Leoncavallo, Cabassi pronti a chiedere i danni alla città

La famiglia Cabassi, tramite della societa’ L’Orologio S.r.l., ha diffuso una nota in cui chiede si proceda immediatamente allo sgombero dell’immobile di via Watteau 7, attualmente occupato abusivamente dagli autonomi del centro sociale Leoncavallo. Un’azione che potrebbe precedere di poco la richiesta di un risarcimento danni milionario nei confronti delle istituzioni che, nonostante tre sentenze esecutive dell’Autorità Giudiziaria, non hanno mai proceduto allo sgombero della palazzina perché tornasse nella disponibilità dei legittimi proprietari. L’Orologio srl precisa infatti, di avere “sempre richiesto il rilascio del proprio immobile, illegittimamente occupato da oltre 24 anni“, ma ad oggi, “89 richieste di sgombero, l’ultima delle quali del 10 settembre 2018, sono rimaste infruttuose a causa del rifiuto da parte degli occupanti di rilasciare spontaneamente l’immobile e del mancato intervento della Forza Pubblica“. I rappresentanti della famiglia Cabassi tengono a sottolineare che “su sollecitazione delle Autorita’ e delle diverse Amministrazioni cittadine che si sono succedute negli anni, si sono costantemente dichiarata disponibili a valutare eventuali proposte o soluzioni alternative” come testimoniato dalla Corte d’Appello di Milano, che definito l’atteggiamento della proprietà “caratterizzato da: tolleranza civile, costruttiva, sensibile alle istanze sociali sottese alla vicenda“, ma visto che la loro disponibilità non ha portato a nessun risultato concreto ritengono che “non sussistono più i presupposti per costruttive interlocuzioni“. La prospettiva che il possibile risarcimento ricada sulle spalle dei milanesi, ha causato la reazione del centrodestra milanese, che ha immediatamente scatenato un fuoco di fila contro la Giunta Sala. Secondo la Consigliera Comunale e Regionale del gruppo misto, Silvia Sardone, la maggioranza “anziché parlare di regolarizzazioni e accordi, dovrebbe mettere fine a questa situazione grottesca“. Per poi proseguire “Il Leoncavallo negli anni è arrivato a fatturare centinaia di migliaia di euro organizzando serate senza permessi e non battendo mezzo scontrino. Qual’è la sua presunta funzione sociale? Forse organizzare la festa del raccolto per sponsorizzare la cannabis?” e concludere “Sala faccia un passo indietro, anche gli stessi proprietari invocano lo sgombero, così come i residenti del quartiere che sono stanchi di convivere con l’illegalità: lo sgombero senza compromessi è l’unica soluzione sensata“. L’Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, riccardo De Corato, secondo cui “questa amministrazione ha troppo a cuore il futuro del centro sociale Leoncavallo“, ricorda che nella scorsa consiliatura l’allora maggioranza di sinistra guidata da Pisapia “dopo aver formalizzato dal notaio con il Comune la cessione dello stabile industriale di via Watteu in cambio di due immobili comunali in via Zama e in via Trivulzio, cosa che avrebbe così permesso la regolarizzazione del Centro sociale, fu fermata dalla dura opposizione del centrodestra”. L’ex vicesindaco prosegue chiedendosi “Il 7 maggio, quando il sindaco Sala ha affermato che la trattativa è in corso con la regia della Prefettura, ai Cabassi sembrava fosse tornato tutto in ordine, ricondotto nei binari di una profittevole trattativa. Oggi evidentemente a quelle dichiarazioni non fanno più affidamento. Ora cosa dobbiamo aspettarci?” per poi auspicare uno “sgombero immediato“, concludendo “spero che il ministro degli Interni prenda a cuore la provocazione con secondi fini della società l’Orologio, cioè quella di tornare in possesso del capannone, per mettere magari così la parola fine a 24 anni di connivenza politica dell’occupazione”. Il  vice-capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino, Alessandro De Chirico, rileva invece che “come era prevedibile, la connivenza fra sinistra istituzionale e autonomi potrebbe costare cara ai contribuenti milanesi. La famiglia Cabassi, forte delle ultime sentenze in tema di occupazioni abusive, si prepara a chiedere un risarcimento che difficilmente non le sarà accordato“. Per poi accusare “un danno che toccherà risarcire a tutti anche se la colpa sarà solo di quelli che hanno svenduto la legalità in cambio di una manciata di voti ” concludendo “non si dica che non l’avevamo detto. Spero almeno che ai colpevoli sia imputato il danno erariale oltre alla responsabilità morale di quanto accadrà“.  

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