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Un “composto naturale” per ridurre il rischio Covid: il progetto bresciano consegue nuovi importanti risultati

Le molecole naturali sono al centro del dibattito relativo alla lotta contro il Covid-19. Per quanto il loro utilizzo non sia stato del tutto ancora sdoganato, infatti, alcune di queste molecole possono svolgere un ruolo nella lotta alle infezioni respiratorie. La conclusione è semplice: c’è chi è convinto che possano rappresentare un’arma utile nei confronti di questo stato pandemico. Non un’arma concorrente al vaccino, bensì complementare. Il composto naturale a base di alfa-ciclodestrine e polifenoli di cui si è molto discusso in queste settimane è il prodotto più promettente secondo la Società europea di biotecnologie: il dottor Matteo Bertelli, genetista e presidente del gruppo Magi, è stato premiato a Praga per il suo integratore. I biotecnologi di quella società del Vecchio continente sono convinti che Bertelli abbia tirato fuori il miglior prodotto (http://www.ebtna.eu/haber/the-best-anti-covid-product-award-to-drmatte-8773). Molto di questa storia ha inizio in Lombardia ed in Trentino Alto Adige, dove i laboratori guidati dal Bertelli studiavano, prescindendo dal Sars-Cov2, il complesso meccanismo della endocitosi. Lo stesso che viene utilizzato dal virus che sta sconvolgendo il pianeta. “Nel primo lavoro, attraverso studi bioinformatici e sul confronto con altri coronavirus conosciuti – fanno sapere da San Felice del Benaco, che è il centro di comando dell’azienda che ha ideato e creato il composto naturale – , si è evidenziata un’omologia di sequenza tra Sars-Cov2 e Sars-CoV-1: entrambi usano l’endocitosi come meccanismo di ingresso nella cellula. Era insomma già chiara la dimostrazione di come le alfa-ciclodestrine ed un polifenolo dell’ulivo potessero ridurre l’infettività di molti tipi di virus, inclusa la famiglia dei coronavirus, attraverso l’interferenza con l’endocitosi lipid-rafting mediata del virus sulle cellule umane ospitanti”. A questo punto, viene predisposta una combinazione di molecole, tramite cui fare dei tentativi. Le prime prove lasciano ben sperare, e allora Bertelli ed i suoi insistono: viene sviluppato uno spray: “Questo studio mirava tanto dimostrare il profilo di sicurezza dello spray in vitro – continuano dal bresciano – quanto il profilo di sicurezza dello stesso spray sull’uomo. Il prodotto è stato testato su 87 individui volontari negativi al COVID-19, con diverse caratteristiche cliniche e con differenti farmaci assunti in uno studio osservazionale senza braccio di controllo. Nessuno di questi individui dopo l’utilizzo dello spray per una settimana ha presentato effetti collaterali”. Ma la ricerca medico-scientifica ha bisogno di tempo e di prove sempre più estese. La questione balza su alcuni organi di stampa, ma non tutti capiscono a pieno la portata della novità. Il dottor Fabrizio Pregliasco, lui sì, individua la natura dello spray, e parla di utilità su La7. Nel frattempo, le ricerche continuano: vengono pubblicati due studi, con la collaborazione del prof. Giampietro Farronato dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e del prof. Mahmut Çerkez Ergören della Near East University di Cipro (https://www.mattioli1885journals.com/index.php/actabiomedica/article/view/10817).  Prove e controprove tirano in ballo la costanza: altri studi stanno per essere pubblicati, mentre un altro – già emerso (https://www.europeanreview.org/article/23061) riguarda l’identikit delle persone che finiscono in terapia intensiva. Durante questa seconda ondata, anche in Russia (https://www.rts.rs/page/stories/sr/%D0%9A%D0%BE%D1%80%D0%BE%D0%BD%D0%B0%D0%B2%D0%B8%D1%80%D1%83%D1%81/story/3148/zivot-u-vreme-pandemije/4112096/kovid-antikovid-sprejevi.html) ed in Germania (http://medical-text.de/wissenswertes/neues-nasenspray-soll-covid-19-vorbeugen/) si accorgono dello spray bresciano che punta a ridurre il rischio di contrarre il Covid-19. La battaglia continuerà. La certezza è che uno spray di questo tipo non possa concorrere rispetto alle misure di distanziamento sociale, d’igienizzazione e di prevenzione disposte dalle autorità civili e mediche. Ma c’è chi è convinto che le molecole naturali siano uno strumento in più di cui la popolazione dovrebbe poter disporre.

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Nella scuola media Gemelli trenta alunni intossicati da spray

Trenta alunni della scuola media Gemelli in via Pescarenico hanno manifestato problemi respiratori a causa di uno spray al peperoncino spruzzato all’interno dei bagni. E’ accaduto alle 11.50, i responsabili sono due 11enni. Tre studenti sono stati trasportati in ospedale in condizioni più serie: una 13enne, asmatica, è stata accompagnata all’ospedale San Paolo; una 11enne e un 13enne alla clinica De Marchi. I vigili del fuoco hanno bonificato i locali interessati. ANSA  

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Spray urticante in metro, una decina di malori fra i passeggeri

Lo spruzzo di spray al peperoncino ha causato disturbi respiratori ad alcuni passeggeri alla stazione della metropolitana di Cimiano. Lo rende noto il 118. Le persone che sono state visitate sul posto sono dieci, tra cui alcuni minori. Nessuno è stato portato in ospedale. I sintomi sono quelli di una leggera intossicazione dovuta, secondo quanto riferito, a uno spray al peperoncino spruzzato ai tornelli della stazione metropolitana di Cimiano, a Milano. È accaduto poco prima delle 15. Atm ha chiuso la stazione fino alle 15.25, consentendo comunque il transito dei treni. Le persone soccorse dal 118 vanno hanno un’età compresa fra 1 e 56 anni. Al caso lavora la polizia, che visionerà i filmati delle telecamere nel tentativo di individuare l’autore del gesto. ANSA  

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Spray al peperoncino in classe, studenti intossicati

L’uso di spray al peperoncino ha causato alcuni malori tra gli allievi di una scuola superiore in via padre Salerio. La classe è composta da 25 ragazzi e circa la metà ha presentato disturbi di carattere respiratorio, non preoccupanti (vi è stata solo maggior attenzione per una ragazza asmatica, anche lei comunque non preoccupante). Sul posto – rende noto il 118 – sono intervenute un’ambulanza e un’automedica. A essere soccorsi sono stati una decina di studenti per una leggera intossicazione. L’episodio è accaduto attorno alle 13, nessuno dei ragazzi ha riportato gravi problemi, si tratta per lo più di lievi problemi respiratori e tosse. Secondo quanto ricostruito finora, qualcuno dei ragazzi avrebbe spruzzato lo spray in classe mentre erano presenti circa 25 alunni e sono in corso accertamenti per ricostruire la vicenda e le responsabilità. ANSA  

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Spray al peperoncino all’Hollywood, discoteca evacuata

Due ragazzi sono rimasti leggermente contusi e due intossicati alla discoteca Hollywood di Milano, dopo che è stato spruzzato in pista dello spray al peperoncino. Dalle prime testimonianze, attorno alle 2.30 due persone hanno spruzzato lo spray all’interno del locale e sono scappate, scatenando il panico. Immediatamente la gente si è diretta verso le uscite e nella calca due persone sono rimaste contuse. Secondo quanto riferito dai Carabinieri, intervenuti sul posto assieme ai vigili del fuoco e a due ambulanze, lo spray è stato spruzzato in quantità modeste dato che solo due persone sono state medicate per lievi intossicazioni e la discoteca è stata riaperta un’ora dopo. Nella calca che si è però creata quando l’odore è stato avvertito dai presenti, una ragazza italiana di 20 anni è caduta procurandosi una contusione al fianco, ed è stata portata al Policlinico così come un ragazzo marocchino di 18 anni. Sono in corso indagini e verranno ora visionate le immagini delle telecamere. ANSA  

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Marocchino tenta di sottrarsi a un controllo usando lo spray

Ieri sera durante un servizio di controllo del territorio, la volante del Commissariato Mecenate ha fermato un cittadino marocchino di 34 anni in Via Ravenna. Il soggetto ha cercato di darsi alla fuga, ma solo dopo pochi metri è stato raggiunto dagli agenti, cui ha cercato di sottrarsi spruzzando uno spray antiaggressione al peperoncino. I poliziotti lo hanno bloccato e arrestato per resistenza a pubblico ufficiale.  

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