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Stadio. Sala: se Inter e Milan rinunciano ci faremo dei concerti. Monguzzi (verdi) ironizza

La prima puntata della diretta Instagram “Cose in Comune” condotta dal Sindaco Sala è stato dedicato allo Stadio di San Siro sul cui futuro il Primo Cittadino ha risposto alle domande degli ascoltatori. “Se Inter e Milan decideranno, a giugno, di non ristrutturare lo stadio di San Siro il sindaco come prima strada proverà a farlo diventare un impianto dedicato alla musica dal vivo” ha spiegato Sala, precisando “musica dal vivo ed eventi di varia natura”. Rivelando “Ho già avuto contatti in proposito. I concerti dal vivo ormai fanno riferimento a due, tre multinazionali ed io ho rapporti continui, loro sarebbero interessati”. “Non potrei mai lasciare lo stadio abbandonato” ha aggiunto, sottolineando “Ha molto senso lavorare su San Siro” e non solo per questioni amministrative, ma anche perché “è uno stadio storico, la Scala del calcio, per tanti e non solo per quelli della mia età é qualcosa che sta nelle abitudini, nelle tradizioni, nelle storie. É bene posizionato e i milanesi ci sono affezionati, é casa San Siro”. Dichiarazioni che non sono passate inosservate a Carlo Monguzzi Consigliere Comunali dei verdi che sulla sua bacheca social ha commentato non senza ironia: San Siro: il Sindaco e la volubilita’ Il Sindaco continua a dire le cose che noi avevamo proposto ma che aveva sempre sdegnatamente respinto ..5 anni fa Noi cattivi: ristrutturiamo il Meazza. Il Sindaco: neanche per idea, le squadre non vogliono, smettetela con queste sciocchezze, va abbattuto. Ora passa per il genio che ha inventato la ristrutturazione ..1 anno fa, le squadre fanno finta di andare via Noi cattivi: bando internazionale per musica e sport minori. Il Sindaco: siete matti! Non c’è sostenibilità economica, lo vendo. ..Stamattina Il Sindaco: se le squadre non ci stanno lo riconverto a musica. Mi sovviene un vecchio carosello di Virna Lisi: con quella bocca può dire ciò che vuole.

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Abbazia vs Stadio. Marcora (FdI): non si sacrifichi il sacro per il profano

Nel corso del suo intervento in Articolo 21, il Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia Enrico Marcora ha dato (finalmente) un punto di vista diverso da tutte quelli sentiti fino a oggi sulla questione stadio: “L’Abbazia di Chiaravalle rappresenta un unicum per Milano sia dal punto di vista monumentale che ambientale. Il Soprintendente verifichi che il progetto del nuovo stadio di San Donato non distrugga la magica atmosfera dell’Abbazia di Chiaravalle e tutto il clima storico di questa zona”. “Personalmente – ha spiegato –  ritengo che pensare di costruire uno stadio da 60.000 persone a 500 metri di distanza dall’Abbazia vuol dire rovinare in modo irreparabile un altro pezzo di storia della nostra città. Vuol dire portare il caos dei parcheggi selvaggi, gli inevitabili scontri anche violenti dei tifosi e tutta la baraonda che generalmente circonda uno stadio accanto ad un simbolo milanese che rappresenta calma, serenità e misticismo; due mondi, a mio avviso, inconciliabili”. Marcora ha continuato deciso “Scriverò una lettera al Soprintendente di Milano e al Ministro invitandoli a controllare e vietare il progetto in caso di incompatibilità ambientale” per poi concludere “Inoltre inviterò tutti i consiglieri di Milano di maggioranza e di opposizione a firmare con me questa lettera”.

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Stadio. Sala e De Chirico (FI) pensano al dopo Milan e Inter

“E’ legittimo che le squadre possano cercare di fare un altro stadio perché si patrimonializzano ed è non solo legittimo, ma doveroso che io lo difenda, anche perché se vanno via io cosa faccio?” si è chiesto il Sindaco Sala nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, arrivando alla conclusione: “Dovrò trovare una soluzione e metterlo in vendita”. “Questo” ha aggiunto il Sindaco “sapendo che le squadre hanno garantito di stare a San Siro fino al 30 giugno del 2030, che è apparentemente un lunghissimo percorso, ma conoscendo le complessità amministrative lo è fino un certo punto”.  “L’ho già detto e lo ripeto” è intervenuto sul tema Alessandro De Chirico, Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale  “Abbiamo dato il nostro contributo presentando uno studio che permetterebbe di riqualificare lo stadio di San Siro senza che le squadre debbano trovare un impianto alternativo dove poter traslocare durante i cantieri”. “Io l‘architetto Fenyves e tutti i professionisti che hanno elaborato solide proposte per la riqualificazione dell’impianto siamo disponibili a discuterne con Milan e Inter. Il sindaco lo sa e gliel’ho ribadito ieri” ha aggiunto De Chirico,  per poi accusare “Siamo in questa situazione dopo quattro anni di tira e molla a causa di una maggioranza in linea teorica guidata dal PD, ma in realtà ostaggio di ecotalebani”. “Fosse stato per me il Meazza poteva essere fatto implodere come avviene in USA” ma non si può per via del vincolo, ha continuato il forzista , concludendo “È giusto che il sindaco Sala pensi a un piano B. Anche se è difficile immaginare un centro commerciale dentro l’involucro delle rampe elicoidali di San Siro”.

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Stadio: da De Chirico (FI) a Barberis (PD) quelli che non si arrendono

Se pur partendo da posizioni e presupposti diversi, Il Capogruppo in Consiglio Comunale del PD, Filippo Barberis e quello di Forza Italia, Alessandro De Chirico, rappresentano gli estremi del folto gruppo di politi e non che non vogliono arrendersi all’idea che lo stadio di San Siro sia abbandonato dal calcio. Da un lato, De Chirico, davanti all’evidenza che l’acquisto del 90% SportLifeCity da parte del Milan “rappresenta un passo concreto per il trasloco del Milan a San Donato” rammaricandosi per “i commenti di alcuni colleghi che ne gioiscono” sottolinea che si tratta di “una questione delicata e complessa che riguarda tutti i milanesi e dovrebbe essere affrontata senza il preconcetto dello schieramento politico”. “L’obiettivo per me rimane chiaro – spiega l’azzurro – lo stadio di San Siro va salvato dall’abbandono. Il vincolo ci obbliga a mantenerlo in piedi, dobbiamo agire per garantire un futuro alla struttura senza pesare sulle tasche dei cittadini”. “Non faccio il tifo per l’eco del flop mediatico che avrebbero l’amministrazione Sala ed il PD se le squadre andassero via da Milano” aggiunge, concludendo “io faccio il tifo per Milano”. Più tranchant Barberis “Per noi nulla cambia, il Partito Democratico, come già detto più volte, è contrario alla costruzione di uno nuovo Stadio a San Donato” una contrarietà che tradisce un certo autoritarismo e che necessiterebbe della spiegazione di come il PD possa influenzare  le scelte di un’altro comune. Contrarietà di cui comunque spiega le motivazioni “si tratta di un intervento insostenibile e impraticabile da un punto di vista urbanistico, ambientale, infrastrutturale e gestionale”. “Siamo determinati a trovare una soluzione positiva, insieme alle squadre – continua in modo più costruttivo – nell’attuale area di San Siro  approfondendo le nuove e più sostenibili proposte di ristrutturazione sulle quali stiamo lavorando a seguito del vincolo posto dalla Soprintendenza” propositi che però si scontrano con la oramai conclamata volontà delle squadre di lasciare Milano. Insomma, alcuni per motivi romantici, altri per evitare una brutta figura al proprio schieramento e tutti (si spera) per il bene di Milano, sono ancora in molti quelli che non si arrendono all’idea del trasloco di Milan  e Inter dallo Stadio Mezza.

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Piscina (LEGA): Sala ha fatto scappare a San Donato una delle squadre più titolate al mondo

“E’ ufficiale la disfatta del Sindaco Sala che ha fatto scappare da Milano una delle squadre più titolate al mondo”  commenta Samuele Piscina, Consigliere comunale della Lega, in merito alla notizia dell’acquisto da parte del Milan dell’area di San Donato in cui intende realizzare uno stadio di proprietà. “Mentre il Sindaco presenta studi inutili sulla riqualificazione del Meazza – attacca Piscina –  per le squadre milanesi, senza neanche avvisare le 2 società, il Milan di fatto è fuggita dalla città. Lo dimostrano le dichiarazioni di Furlani, AD del Milan, che nei giorni scorsi ha sottolineato come il Milan continuerà nella realizzazione del suo stadio di proprietà a San Donato, ma non solo: oggi la società di RedBird ha di fatto acquisito il terreno sul quale sorgerà il nuovo impianto”. “Sala e la maggioranza di Sinistra – continua Piscina – sulla scia anche di Pisapia, hanno tergiversato per anni sul futuro del Meazza, incapaci di prendere una decisione definitiva. In tal modo, hanno lasciato trascorrere il tempo sufficiente affinché scattasse il vincolo d’interesse culturale semplice che qualsiasi amministratore conosce e che non è discrezionale, ma stabilito per legge dal 2004. Di conseguenza, le squadre si sono allontanate sempre di più dalla possibilità di rimanere a San Siro, fino a preferire Rozzano (Inter) e San Donato. La responsabilità di questa incredibile disfatta non può che essere unicamente del Sindaco e della compagine che costituisce la maggioranza in Consiglio Comunale. Non mi sarei mai immaginato una gestione così fallimentare da un Sindaco, che peraltro si definisce un manager di successo, che evidentemente non comprende quale sia l’indotto economico e il prestigio che portano le squadre alla città”. “Adesso, l’unica azione concreta che il Comune potrebbe fare per salvare il Meazza – propone Piscina – è quella di riconvertirlo e riqualificarlo attraverso gli oneri d’urbanizzazione, rendendolo fruibile tutto l’anno realizzando una copertura che garantisca la possibilità di svolgere eventi anche d’inverno, creando un sistema di riscaldamento, insonorizzando la struttura e realizzando i parcheggi sotterranei per deviare il traffico dal quartiere, come peraltro chiediamo da tempo e come è stato approvato in Consiglio Comunale a novembre in un Ordine del Giorno che chiedeva al Sindaco anche la convocazione delle squadre, mai avvenuta. In caso contrario, il Meazza diventerà una cattedrale nel deserto, uno stadio abbandonato e senza futuro, l’ennesimo pezzo di storia milanese cancellato dall’inettitudine della Sinistra che governa da quasi tre lustri la città” per poi concludere“Basta parole, ora servono fatti concreti!  Sala si dia una svegliata e ceda la gestione della questione stadio a chi ha più competenza”.

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Stadio: volano gli stracci fra De Chirico (FI) e Piscina (Lega)

Le diverse posizioni espresse da alcuni esponenti del centrodestra milanese sul “progetto” (non ce ne voglia il Consigliere De Chirico) di ristrutturazione dello Stadio Meazza, che avevamo evidenziato nel nostro articolo “Centrodestra quasi d’accordo sulla ristrutturazione del Meazza“, sono inaspettatamente uscite dalle stanze della politica per sfociare in una lite sui social. E’ successo la sera 2 Febbraio quando, commentando un post in cui Samuele Piscina (Lega) ribadiva la sua posizione critica, Alessando De Chirico (FI) lo ha attaccato scrivendo: “Ti esprimi su cose che non conosci perché lo studio (non un progetto come scrivi) non lo hai nemmeno sfogliato” e sottolineando che “riscaldamento”, “copertura retrattile” e “parcheggi” sono citati nel documento al contrario di quanto scritto dal leghista. La risposta di Piscina non si è fatta attendere “… la cosa bizzarra è stata vederti al fianco di Sala. Magari condividendolo prima la prossima volta potremmo trovare soluzioni migliorative” ha attaccato il leghista, ricevendo in risposta un laconico “leggere la parola condivisione su un tuo scritto è davvero buffo“. Piscina non si è però dato per vinto e ha insistito con l’accusa “hai fatto tutto da solo con Sala…”, cosa che ha indotto De Chirico a formularne una a sua volta “Avrei dovuto continuare a criticare senza provare a trovare una soluzione come fai tu?”. Dopo questo scambio di battute iniziale i due contendenti sono passati a confrontarsi su cose più concrete, senza però rinunciare a lanciarsi frecciatine, “in realtà la soluzione l’ho data e l’abbiamo approvata con un ordine del giorno. Forse sei stato poco attento, ma lo studio presentato non va nella direzione di quello che abbiamo approvato” , ha infatti scritto Piscina, accusando l’azzurro di non fare gli interessi dei cittadini e di promuovere un progetto plurimilionario che diventerà una cattedrale nel deserto e invitandolo a “fare una proposta seria come centrodestra invece di schiantarti sempre da solo”. De Chirico deciso a non retrocedere di un passo ha subito ribattuto sottolineando “talmente utile quell’ODG che è rimasto in fondo a un cassetto” e accusando a sua volta ” hai fatto schiantare il tuo gruppo e tutte le richieste dei tuoi colleghi di partito nelle trattative all’approvazione del bilancio per i tuoi piccoli interessi di bottega” e ancora “Non ho bisogno di apparire sui giornali quotidianamente come fai tu con le tue polemiche sterili” invitandolo infine a dormirci sopra in cerca di migliori consigli. Piscina ha quindi ribaltato su De Chirico l’accusa di presenzialismo “in realtà quello che stai facendo ha lo scopo di farti apparire sui giornali” e negato di aver fatto saltare gli accordi presi da altri esponenti del suo partito, con i quali ha detto di fare squadra e dopo una breve risposta di De Chirico “è evidente che quello studio non verrà realizzato, ma dà la possibilità di far sedere le squadre intorno al tavolo della trattativa”, complice anche l’ora tarda, la discussione si è spenta e con essa, probabilmente, anche la speranza di vedere tutti i partiti del centrodestra collaborare per trovare una soluzione condivisa all’annoso problema dello Stadio di san Siro.

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