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Europa Verde: “Regione risolva il contratto con Trenord”

Europa Verde: “Regione risolva il contratto con Trenord”. Per mettere fine ai disservizi subiti quotidianamente dai pendolari lombardi Europa Verde chiede la risoluzione del contratto di servizio. Ci sono tutte le condizioni affinché Regione Lombardia applichi l’articolo 39 del contratto di servizio 2015-2020 che recita: “la Regione potrà comunicare a Trenord la propria intenzione di risolvere il contratto per inadempimento, specificandone le cause. Ciò anche per attuare la direttiva europea che raccomanda una netta separazione tra il programmatore dei servizi di trasporto pubblico e il gestore degli stessi (la regione lombardia). Una separazione che sarebbe stata garantita se si fosse assegnato il servizio tramite gara (come avviene in Europa) e non attraverso l’affidamento diretto. Dalla sua nascita nel 2011 Trenord ha avuto parecchie crisi gestionali con lunghi periodi di disservizi, ritardi e piani di soppressioni per fronteggiare l’emergenza. Nel dicembre 2012 fu l’introduzione del nuovo sistema informatico per la gestione del personale“Goal rail” ha provocare la peggior Caporetto della storia delle ferrovie italiane. (Quel costoso sistema non è ancora stato ancora applicato, anzi è ancora oggi motivo di un incredibile conflitto tra sindacati ed azienda che ha portato a 5 scioperi nel 2021 per questo motivo ed il sesto è programmato per il 30 di gennaio). Furono una decina di giorni di blackout durante i quali sono stati soppressi migliaia di treni e i pendolari lombardi hanno vissuto i loro tempi peggiori. Da allora una inenarrabile sequenza di disservizi. La seconda settimana nera arrivò dal 9 al 16 dicembre del 2013 quando vennero i soppressi quasi 1.500 treni. Nel 2014 esplose la vicenda degli straordinari gonfiati, stipendi “normali” che diventavano maxi fino a 5mila euro al mese. Anche in questa occasione la Regione fece orecchie da mercante. Nel 2015 un nuovo piano d’emergenza colmo di soppressioni di treni sostituiti (parzialmente) da autobus, stessa cosa nel novembre del 2018. Il piano (oltre 150 corse giornaliere soppresse) doveva essere solo invernale ed invece è durato fino all’estate del 2019. I già bassi indici della puntualità sono scesi dall’87,5% del 2015 all’80% del 2019, sono crollati nonostante la riduzione dell’offerta, e l’emergenza Covid ha mascherato le storiche soppressioni dei treni per disfunzioni tecniche e organizzative. Sono invece aumentati i costi di produzione raggiungendo il record di 20 euro per KM percorso, costo quasi doppio del resto della rete ferroviaria nazionale. Alle soppressioni e ai ritardi si sono aggiunte composizioni limitate, aria condizionata non funzionante, porte guaste, inadeguata se non assente informazione all’utenza e treni non sanificati. Insomma ecco la posizione di Europa Verde: “Regione risolva il contratto con Trenord”.

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Terremoto: Trenord in balia della burocrazia, viaggiatori in balia di Trenord

Terremoto: Trenord in balia della burocrazia, viaggiatori in balia di Trenord. Surreale, ma vero. Perché il terremoto avvertito nella bergamasca ha messo in luce una volta  di più quanto ormai siamo in una società decaduta più che decadente. Produciamo miliardi, ma le strade sono piene di poveri. C’è cibo per sfamare due Italie, ma l’unica abbondanza percepita è quella di diabetici ultrasessantenni. E allo stesso modo, abbiamo un’eccellente rete di trasporto locale, ma non sappiamo come gestirla: l’esempio è proprio il terremoto. Tre secondi che hanno mandato in vacca tutta l’organizzazione che conta migliaia di dipendenti e va sotto il nome di Trenord. Prendiamo il caso di chi abbia avuto la sfortuna di trovarsi proprio su un treno diretto a Bergamo e che nel momento del terremoto quel treno passasse proprio nell’epicentro della scossa. Ecco fino a un primo momento tutto bene: il controllore è passato vagone per vagone spiegando che si era fermi perché a causa del sisma erano partiti i controlli precauzionali. Ora, lasciamo pure stare il fatto che dire qualcosa come “secondo le nostre procedure i controlli dureranno tre ore”. Sei, otto, insomma un numero. Non pretendiamo che addirittura abbiamo fatto delle prove, siamo in Paese dove il piano pandemico non era mai stato nemmeno verificato. Cioè era pura carta straccia. Ma almeno dire: entro breve partiranno i bus sostitutivi. E invece no. Perché? Perché il bus sostitutivo può partire solo se il treno viene dichiarato soppresso e a norma di regolamento il treno fermo per terremoto non è soppresso. Dunque cari viaggiatori prendetevela in saccoccia. Mica si può trovare un dirigente con le spalle larghe e la testa normale che vada oltre quanto espressamente prescritto da un pezzo di carta. Hai visto mai che gli chiedono i soldi degli autobus a lui. E così con la consueta disorganizzazione e panico immotivato tipicamente italiani, si è mossa la folla verso mille direzioni. Creando assembramenti sulle linee regolari oltre che molti mal di pancia, speriamo non troppi contagiati. Ma ci rendiamo conto? Una compagnia da 4mila dipendenti bloccata dal suo stesso regolamento. Con migliaia di persone a interrogarsi sul senso del regolamento invece che sul ripristino della circolazione, l’assistenza alle persone, ecc. Sono diventati così importanti questi regolamenti del cazzo (scusate il francesismo) che oltrepassano la vita delle persone. Perché tu puoi rimanere a piedi o subire qualunque disagio, ma il regolamento no. Non possiamo biasimare i dipendenti Trenord perché come ragionava Manzoni “il coraggio chi non lo ha non se lo può dare” ma noi stessi come società: abbiamo permesso che le parole scritte diventassero più importanti delle nostre vite, che la nostra società fosse in balia di un bollo fisico o digitale, permettendo alle nostre leggi di diventare un pericolo e non una difesa. Oggi il terremoto di Bergamo ci ricorda quanto abbiamo fallito e quanto siamo caduti in basso.

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Domani sindacati di Trenord in sciopero

Domani sindacati di Trenord in sciopero. A causa di uno sciopero indetto dalle rappresentanze sindacali unitarie di Trenord dalle ore 3 di martedì 14 dicembre alle ore 2 di mercoledì 15, in Lombardia i treni regionali, suburbani e il collegamento aeroportuale Malpensa Express potranno subire limitazioni e cancellazioni. Martedì 14 dicembre tra le ore 6 e le ore 9 e tra le ore 18 e le ore 21 circoleranno le corse indicate sul sito Trenord al link www.trenord.it/trenigarantiti Sono previsti autobus sostitutivi senza fermate intermedie per le eventuali corse non effettuate tra Milano Cadorna (da via Paleocapa, 1) e Malpensa Aeroporto e tra Stabio e Malpensa Aeroporto. Informazioni sull’andamento della circolazione saranno comunicate su sito e App Trenord e nelle stazioni, tramite i monitor e gli annunci sonori.

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Linea Lambrate-Milano, Onlit: “Trenord bocciata anche in comunicazione”

Linea Lambrate-Milano, Onlit: “Trenord bocciata anche in comunicazione”. Pur essendo programmati da agosto scorso e visibili sul sito di RFI i lavori di potenziamento della linea “Venezia” sulla tratta Lambrate- Milano Centrale , Trenord si è mossa, come sempre, in ritardo anche nella comunicazione al pubblico delle variazioni del servizio. I lavori di potenziamento infrastrutturale, cambio della massicciata, delle traversine e dei binari comincierannoda martedì 9 novembre a venerdì 3 dicembre pertanto la linea Bergamo-Milano via Pioltello avrà capolinea a Milano Lambrate, anziché a Milano Centrale. Ciò significa che per un mese i bergamaschi non avranno nessun collegamento ferroviario diretto con la principale stazione milanese, ma che i treni della linea Bergamo-Milano via Pioltello arriveranno e partiranno da Lambrate. La notizia resa nota mercoledì 3 novembre sei giorni prima dei lavori, ha scatenato la giusta rabbia dei pendolari. Ciò ha costretto Trenord a correre ai ripari consentendo ai pendolari già in possesso di un abbonamento mensile ferroviario Milano-Bergamo di sostituirlo con un abbonamento Ivol, che consente anche l’utilizzo dei mezzi urbani, inoltre in biglietteria riceveranno il rimborso integrale dell’abbonamento “solo treno” e potranno acquistare il nuovo titolo di viaggio integrato. Chi invece non intende sostituirlo, in biglietteria riceverà un rimborso sui giorni di validità residua a partire dalla data di consegna del titolo di viaggio.

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Trenord, Onlit: “L’assessore Terzi si dimetta”

Trenord, Onlit: “L’assessore Terzi si dimetta”. Si allunga il “filotto” di scioperi a Trenord del 2021. Quello di domenica 24 ottobre sarà il settimo dall’inizio dell’anno. Pur in un anno di pandemia e di difficoltà per assicurare le norme sanitarie è esplosa la conflittualità sindacale nell’azienda nata 11 anni fa dal matrimonio delle FNM con le FS ma gestita con un patto di sindacato dalla regione Lombardia. L’allora presidente della regione che tanto volle il matrimonio, Roberto Formigoni, definì Trenord un passo federalista che avrebbe migliorato i servizi e ridotto i costi di gestione grazie a relazioni sindacali innovative. Nulla di tutto ciò è accaduto. Sono aumentati i costi di gestione, gli scandali (i più noti sono quellidi Norberto Achille per le spese pazze 2015, Gold rail 2012, straordinari pagati e non fatti 2014 ed altri ancora) ed i disagi per i pendolari con record di ritardi e soppressione dei treni. L’assessore ai trasporti Claudia Terzi dovrebbe dimettersi, come chiedono da alcune settimane i comitati pendolari. E’ dal 2002, che l’azienda cerca di passare dalla gestione manuale dei turni del personale ad uno informatizzato (Arco) costato 6 milioni di euro ma non ci riesce ed è proprio per la pessima gestione dei turni del personale che siamo al settimo sciopero annuale. Relazioni sindacali improntate al consociativismo e con forti contenuti corporativi hanno portato al collasso tecnico e gestionale permanente Trenord. Le continue proroghe della concessione e le garanzie del monopolio a Trenord da parte della Regione hanno totalmente deresponsabilizzato i maneger (scadenti) ed i sindacati fino a questo incredibile “filotto” di scioperi.

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TRENORD: ONLIT, OGGI 6/0 SCIOPERO DA INIZIO ANNO/Effettuate in media 10 proteste all’anno dal 2012

TRENORD: ONLIT, OGGI 6/0 SCIOPERO DA INIZIO ANNO/ Effettuate in media 10 proteste all’anno dal 2012 I disagi per lo sciopero del settore ferroviario indetto per oggi dai sindacati di base “sono imputabili anche a Trenord”. Lo afferma l’Osservatorio nazionale su liberalizzazioni e trasporti (Onlit) sottolineando che nell’Impresa ferroviaria attiva nel trasporto regionale in Lombardia “ci sono stati 6 scioperi in piena emergenza sanitaria dall’inizio dell’anno”. “Ultimo – si legge in una nota – quello di oggi dei Cobas, che segue quello di domenica 5 settembre di Cgil, Cisl Uil e dell’Orsa, che ha fatto imbestialire migliaia di passeggeri increduli, che non potevano contare neppure su un servizio minimo visto il giorno festivo”, durante il quale non sono previste le tradizionali fasce di garanzia. “Con il matrimonio tra Fnm e Fs che diede vita a Trenord 12 anni fa – spiega il presidente dell’Onlit Dario Balotta – il monopolio ferroviario si è solo spostato dal livello nazionale a quello regionale ed è per questo che Trenord è responsabile oltre che dei disservizi quotidiani anche degli scioperi”. “In media – conclude – se ne sono effettuati 10 all’anno dal 2012”.

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