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Unareti: permane l’allerta blackout

Un nuovo blackout, dopo quelli avvenuti negli ultimi giorni a Milano, si sta verificando oggi nella zona di Porta Romana, mentre in mattinata ci sono state altre brevi interruzioni nel centro storico. E Unareti comunica che “date le riparazioni in corso e le temperature particolarmente elevate permane lo stato di allerta”. La società, che si scusa per i disagi, ha spiegato di aver quadruplicato le squadre di pronto intervento che lavorano 24 ore su 24 per aggiustare i guasti “e riportare la rete al suo assetto standard”. Per quanto riguarda Porta Romana, l’interruzione di corrente potrebbe durare diverse ore perché per riparare il guasto sono necessari anche lavori di scavi. Il caldo ha portato un aumento de consumi, a Milano “negli ultimi giorni – ribadiscono da Unareti -, è stato infatti raggiunto il carico massimo del 2021 sulla rete elettrica, in crescita di circa il 25% rispetto alla scorsa settimana. Per superare i disservizi che possono verificarsi in presenza di aumenti di carico sulla rete, sono necessari ingenti investimenti che richiedono tempi lunghi per poter essere portati a termine”. ANSA

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Il Consiglio di Stato dà ragione al Comune sulla gara del gas

Il Consiglio di Stato dà ragione al Comune di Milano e conferma la legittimità dei provvedimenti assunti dall’Amministrazione nella gara per la distribuzione del gas naturale, compreso quello di aggiudicazione in favore di Unareti. Nel dettaglio, oggetto della sentenza è la gara per l’affidamento in concessione del servizio di distribuzione del gas naturale, nel territorio del Comune di Milano e di altri sei comuni limitrofi (ATEM Milano 1), per un periodo di 12 anni e un importo stimato di circa un miliardo e mezzo di euro. Una gara di importo economico considerevole (il secondo in Italia dopo l’ATEM Roma), ma soprattutto di particolare complessità sotto il profilo giuridico, tecnico ed economico, tanto che sono occorsi anni per la sua preparazione, indizione ed aggiudicazione (solo la parte di esame delle offerte è durata oltre un anno per un totale di quaranta sedute). La gara si è conclusa a settembre 2018, dopo più di quattro anni di lavoro, con l’aggiudicazione ad Unareti S.p.A. La seconda in graduatoria, 2i Rete Gas, ha proposto ricorso al TAR Lombardia per l’annullamento dell’aggiudicazione, formulando censure di natura giuridica, tecnica ed economica, suddivise in ventidue motivi di ricorso, molti dei quali articolati in sub-censure, esposti complessivamente in oltre 150 pagine. A fine 2019, il TAR Lombardia ha deciso il giudizio, accogliendo alcuni dei motivi di natura giuridica, senza esaminare quelli più complessi di natura tecnica ed economica. Il Comune e i due concorrenti hanno presentato ricorso al Consiglio di Stato, secondo il quale, come si legge in un’articolata e ricca motivazione di 46 pagine, l’Amministrazione ha operato correttamente sia nella fase di ammissione di entrambe le società, sia nella fase della valutazione tecnico-economica delle offerte.

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Blackout, basta prendersela con i cittadini

Blackout, basta prendersela con i cittadini. L’ondata di caldo piovuta su Milano ha un solo precedente recente, quella arrivata durante il luglio del 2015. A essere scaramantici pare che a ogni manifestazione internazionale assegnata al capoluogo lombardo corrisponda un’onda di bollore, sarà il caso di ricordarselo per il 2026. Ma corna e cornetti a parte, non ci piace come si è incardinato il dibattito pubblico sulle evidenti carenze del servizio Unareti. La società, insieme ad A2A, chiede pesanti bollette ai privati cittadini, mentre favorisce le aziende perché sono clienti più consistenti. Ed è quindi una giusta vendetta del fato se sono proprio i rappresentanti delle aziende ad aver attaccato i gestori del servizio per i blackout dei giorni scorsi. Unareti per quanto ci riguarda è una pessima realtà perché pretende costi improbabili, (vogliamo parlare del perpetuo affitto dei contatori che siamo tutti stati obbligati a installare?), e servizi sempre meno efficienti perché quello che era normale oggi è un extra. In attesa che i cinesi riescano a normalizzare la situazione limitando il ladrocinio di massa come sta avvenendo nel mercato dei Giga per gli abbonamenti telefonici, bisogna sottolineare quanto sia patetica la linea di Lino Stoppani. Il rappresentante dell’Enpam ha criticato duramente Unareti per i blackout in Galleria Vittorio Emanuele II. Ora caro Stoppani per non superare ulteriormente il segno, la inviteremmo a chiedere prima ai suoi cari associati di non lasciare le porte aperte con l’aria condizionata a palla. Forse il marketing prevede che così più persone entreranno a farsi svuotare legalmente il portafoglio, ma è oggettivo che si consumi una quantità di energia sesquipedale. I treni di aria fredda che escono dai negozi del centro sono quasi in grado di cambiare il clima di certe vie, ma per colpa vostra migliaia di cittadini boccheggiano a casa propria. E si sentono pure dire che è colpa loro se salta la corrente perché non vogliono morire di caldo. Per i blackout è ora di smetterla di prendersela con i cittadini. Il diritto a usufruire di una tecnologia di massa è sacrosanto, pensino piuttosto le aziende a investire in altri modi per trovare l’energia che gli occorre per continuare nella tamarrata delle porte aperte, altrimenti si chiudano queste benedette porte e si abbassi il condizionatore.

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