1 Agosto 2020

Piscina (Lega): “Via Cavalcanti ancora aperta nonostante la condanna dell’Imam”

Piscina (Lega): “Via Cavalcanti ancora aperta nonostante la condanna dell’Imam”. La moschea abusiva è uno dei tanti buchi neri della legalità di Milano: sulla carta dovrebbe essere chiusa, ma c’è sempre il tema del rispetto delle libertà di culto. Cioè: se un prefetto o un magistrato la chiudessero, dovrebbero garantire ai musulmani di potersi riunire altrove. Quindi a quanto pare anche in questo frangente la linea dei governanti è lasciare tutto così com’è. Per alcuni però non va bene e si alzano ancora una volta le proteste della Lega. “Era Settembre 2019”, ricorda Samuele Piscina, Presidente leghista del Municipio 2, “quando l’Imam di Via Cavalcanti venne condannato per aver adibito un magazzino accatastato C2 (senza permanenza di persone) in luogo di culto”. “La situazione a seguito della condanna non è mai cambiata e assembramenti abusivi proseguono tutt’ora, nonostante il luogo sia palesemente inadeguato e, in periodo di Covid-19, anche pericoloso”. “Considerando che Beppe Sala, nel 2016, promise la chiusura di questa moschea abusiva il giorno dopo la propria elezione a Sindaco”, conclude Il Presidente municipale, “siamo nuovamente a chiedere, con forza, al Sindaco di far mettere i sigilli al magazzino, di ripristinare la legalità e di garantire finalmente serenità ai residenti nelle immediate vicinanze. Le regole valgono per tutti, non solo quando conviene al Sindaco”. La situazione non può durare ancora a lungo, anche perché come potete vedere dal video che segue la presenza della moschea nello scantinato di via Cavalcanti continua ad attirare persone.

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Alla fine Fontana è collassato

Alla fine Fontana è collassato. Che la classe politica lombarda fosse allo stremo se ne erano accorti in molti: i due volti di punta sono sbriciolati dopo la quarantena. Da una parte Giuseppe Sala, il sindaco di Expo 2015, della Milano che rilancia sempre in avanti, che guarda solo al futuro, ha ammesso di essere un uomo in pezzi. Nonostante nella vita ne abbia passate parecchie, oggi non riesce più a dormire. Ha perso il sonno e in fondo, almeno così pare dalle sue dichiarazioni, la voglia di ricoprire la carica di sindaco. Adesso è il turno del vertice più alto della politica camuna: Attilio Fontana ha dichiarato che il suo corpo lo ha avvertito. Cioè alla fine Fontana è collassato. Si vedeva quanto i mesi avevamo messo alla prova l’uomo di Varese. Doveva rappresentare un volto ragionevole della nuova Lega salviniana, invece è andato a sbattere sulla crisi più grave dalle ultime guerre mondiali. Ci ha provato e riprovato anche a autoconvincersi: pochi giorni fa scartava con decisione l’ipotesi di dimissioni perché aveva “tanta benzina”, poi è collassato. Una reazione comprensibile perché i mesi di lockdown hanno messo a durissima prova la Lombardia, una regione che sembrava immune o quasi dai mali italiani. Ma anche comprensibile perché negli ultimi anni certe idee hanno seminato male e raccolto peggio, un esempio è proprio Milano: una città che aveva sostituito 300mila operai di inizio Novecento con 300mila studenti di inizio Duemila, non ha saputo far altro che trasformarli in camerieri e hostess per eventi. In un delirio organizzato di eventi che si succedevano a eventi. Tutto sempre temporaneo. Non c’era nessuna prospettiva di crescita se non quella di lasciar mano libera a Manfredi Catella nella sua frenetica corsa verso un nuovo futuro di cemento e mattoni. Poteva diventare una città della startup, nel senso di mettere a sistema seriamente come fatto dagli israeliani le università le industrie e le amministrazioni pubbliche e private. Puntare a produrre qualcosa, non sempre e solo a eventi e case per ricchissimi sperando che caschi qualche yuan o dollaro dalle loro tasche. Produrre tecnologie, applicazioni pratiche delle scienze sociali, insomma stare al passo coi tempi e non pensare a ripulire portafogli altrui. Non pensiamo però che sia colpa loro: Fontana e Sala sono sottoprodotti di un ambiente circostante marcito. Sono l’eredità di un Novecento che ancora domina molti nodi della società italiana, quelli che lo sviluppo è dare soldi alla Fiat (ops FCA o Stellantins). O che ancora oggi punterebbero sull’automotive nel senso di auto a motore a scoppio. Alla fine Fontana è collassato perché come Sala non ha davvero le spalle per reggere situazioni di crisi vera: nessuno sottovaluta l’impatto del Covid19, anzi, ma se i due anziani della politica sono a pezzi dopo quattro mesi di emergenza, dobbiamo tutti ringraziare gli dei che non si sia trattato di tre anni.

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De Corato (FdI): Sala tutela gli animali concedendo l’ex Palatrussardi per la festa del sacrificio

“Il 3 febbraio Sala e la sua maggioranza hanno approvato il regolamento per la tutela degli animali, mentre oggi, senza colpo ferire, concedono l’ex Palatrussardi di via Sant’Elia 33 di proprietà comunale, per la festa del sacrificio”. Lo afferma l’Assessore regionale alla Sicurezza  Riccardo De Corato, in merito alla celebrazione della ricorrenza della Festa del Sacrificio,  che prevede lo sgozzamento di un ovino, caprino, bovino o camelide con la recisione della giugulare lasciando morire dissanguato l’animale. “L’assessore comunale con delega alle Politiche per la tutela e difesa degli animali, Roberta Guaineri, all’indomani dell’approvazione del documento aveva commentato – ricorda De Corato – Il nuovo Regolamento vuole avere un ruolo educativo, di formazione di una rinnovata cultura del rispetto degli animali in città. Ma oggi, a distanza di 6 mesi, cosa dice? Hanno introdotto regole per il rispetto e la tutela dei pesci, anfibi, rettili e invertebrati vita prevalentemente acquatica. Addirittura un intero articolo, il 33, riguarda la conservazione dei crostacei da alimentazione vivi e stabilisce anche il grado di densità dell’acqua e prevede l’anestesia termica prima della cottura per evitare sofferenze al povero crostaceo, sanzionando con multe da 150 a 500 euro chi contravviene al regolamento”. “In seguito alla posizione presa dal Comune con questo documento lo scorso febbraio – conclude De Corato -, non è incoerente, oggi, concedere degli spazi pubblici per la festa del sacrificio?”

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De Chirico (Forza Italia): Sala mette il costume e lascia i milanesi in mutande

“Poverino. Sarà stanco il sindaco influencer dopo tutti questi mesi di dolce far nulla, comodamente seduto sulla sua poltrona Frau”, ironizza il Consigliere Comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico. “Che poi non è vero che non ha fatto nulla – prosegue – perché tra una diretta Instagram e un video su Facebook, un viaggio a Roma a difesa dei migranti e ai suoi consigli di virologo improvvisato è stato sempre preso e ha partecipato solo a 2 consigli online (su una ventina) per un totale di 30 minuti, a stare larghi. Qualcosina ha fatto. Più danni che risoluzione dei problemi. Basti vedere il traffico che c’era anche questa mattina a causa di ciclabili che hanno ridotto le carreggiate creando problemi a lavoratori e residenti. Quest’ultimi inascoltati nonostante le migliaia di mail per segnalare la movida impazzita che spesso sfocia in rissa e in violenza gratuita. I milanesi vorrebbero dormire tranquilli, ma in questo Sala gli è vicino perché anche lui di notte non riesce a chiudere occhio“. “Però lui domani se ne va per tre settimane a Paraggi – annuncia l’azzurro – con le sue infrandito di coccodrillo, mentre i suoi concittadini rimangono a Milano a preoccuparsi di quello che sarà il loro futuro, con una crisi economica e sociale che preoccupa tutti. Al presidente Bertolè ho manifestato preoccupazione perché è inconcebile che anche il Consiglio comunale chiuda per un mese nonostante parecchi colleghi ci abbiano dimostrato che si può partecipare a sedute a distanza anche mentre si è distesi sul bagnasciuga. Più che telelavoro, il telegettonificio che dimostra tutti i limiti e il distaccamento dalla realtà di questa sinistra salottiera”. “E allora buone vacanze, signor sindaco – conclude De Chirico – Non frequenti troppo l’altro Beppe, Grillo, e rifletta bene su quale sarà il suo avvenire… possibilmente lontano da Palazzo Marino”.

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Lombardia: approvati criteri per iscrizione associazioni combattentistiche

La Giunta di Regione Lombardia, su proposta dell’assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale, Riccardo De Corato, ha definito le modalità e i criteri per l’iscrizione all’elenco delle associazioni combattentistiche e d’arma e delle forze dell’ordine. Tale albo è previsto dalla legge regionale ‘Sostegno alle associazioni combattentistiche, d’arma e delle associazioni delle forze dell’ordine’. Il primo elenco sarà pubblicato entro la fine dell’anno sul sito istituzionale di Regione Lombardia. All’elenco possono essere iscritte le associazioni operanti in Lombardia che rappresentino, prevalentemente, coloro che prestino servizio o lo abbiano prestato nelle Forze Armate o nelle Forze dell’Ordine. Oltre a coloro che abbiano combattuto o siano reduci di guerra o prigionia. La domanda dovrà essere inviata esclusivamente tramite la piattaforma Bandi Online (www.bandi.servizirl.it).

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293 assunzioni per garantire a tutti i bambini un posto negli asili nido

Grazie all’intesa tra Comune, organizzazioni sindacali e RSU si è chiuso l’accordo per la ripresa, dal prossimo 7 settembre, di tutti i servizi all’infanzia (nidi d’infanzia, scuole dell’infanzia e servizi integrativi) con la definizione di 293 nuove assunzioni necessarie a garantire il corretto avvio delle attività educative, nel pieno rispetto della sicurezza e della tutela della salute di bambini bambine, lavoratori e lavoratrici in sintonia con il perdurare dell’emergenza Covid-19. “Come Amministrazione mettiamo in campo un piano occupazionale straordinario di notevole importanza sia nei numeri sia nella qualità del personale – spiega l’assessora alle Risorse umane Cristina Tajani –. Una scelta dettata non solo dall’emergenza Covid ma anche dalla volontà di compiere un investimento importante per il futuro di un servizio, quello all’infanzia, particolarmente sentito dai cittadini e che nel contempo costituisce anche una garanzia di rientro al lavoro per molte donne”. Il piano assunzioni  L’Amministrazione ha approvato oggi un piano straordinario da 293 assunzioni, sia a tempo determinato sia indeterminato, per consentire lo svolgimento delle attività educative dell’infanzia. Un piano che garantisce per tutti i bambini e le bambine della fascia 0-6, circa 30mila piccoli milanesi, una frequenza di nove ore continuative, tra le 7:30 e le 16:30: un’ampiezza oraria non scontata nella complessa situazione attuale, che tutela anche la “stabilità dei gruppi” come misura di attenzione al fine di garantire la tracciabilità dei contatti. Nello specifico, saranno 111 quelle a tempo indeterminato, tra scuole dell’infanzia e nidi. Preventivate anche diverse assunzioni a tempo determinato: 63 per la sostituzione di personale giudicato fragile (50 per le scuole dell’infanzia e 13 per i nidi d’infanzia), 45 assunzioni volte all’insegnamento di religione, 54 andranno a potenziare la scuola d’infanzia cui si aggiungono 20 assunzioni per il potenziamento dei nidi. Ulteriori assunzioni a tempo determinato potranno essere effettuate a copertura dei maggiori vuoti dovuti a eventuali passaggi alle scuole dello Stato. Il piano delle assunzioni completa un percorso che ha impegnato tutta l’Amministrazione in una chiara convergenza di obiettivi finalizzata ad accogliere tutti i bambini ancora in attesa, attraverso una ricognizione puntuale – plesso per plesso, sezione per sezione – di tutti gli spazi di ognuna delle 300 strutture comunali, per garantire un’accoglienza adeguata e sicura, prevedendo, laddove necessario, una riorganizzazione e una rifunzionalizzazione degli ambienti. “Il Comune – dichiara l’assessora all’Educazione Laura Galimberti – ha già confermato le iscrizioni per circa 27mila bambini e bambine e nei giorni scorsi si sono concluse per loro le operazioni di accettazione o rinuncia del posto. Gli uffici hanno contattato anche personalmente tutti i genitori che non hanno aderito alla procedura online. Per non lasciare indietro nessuno. Siamo molto contenti del lavoro di squadra che ha messo al centro i cittadini più piccoli, di cui non ci siamo mai dimenticati, lavorando quotidianamente per permettere loro una rinnovata socialità e autonomia, avviata con i centri estivi e che proseguirà con la riapertura a settembre”. Entro la prossima settimana anche le famiglie dei 3mila bambini e bambine ancora in attesa, pur utilmente collocati nelle graduatorie, saranno contattate per la comunicazione delle procedure di inserimento. Per quello che riguarda l’organizzazione del tempo scuola, il lavoro prosegue ogni giorno e certamente dovrà tenere conto delle indicazioni che saranno contenute nelle nuove linee guida specifiche annunciate dal Governo. Come già previsto dal cosiddetto Piano Scuola, gli ingressi e le uscite potranno essere organizzati in maniera scaglionata e flessibile, per evitare affollamenti. Le misure di igiene saranno potenziate e le attività saranno rinnovate e, dove possibile, si terranno all’aperto. È previsto un vero e proprio “patto di corresponsabilità” con le famiglie, che saranno coinvolte sia nel percorso di verifica della salute dei piccoli, sia nel rispetto delle entrate e uscite. Le famiglie dei nuovi iscritti verranno contattate direttamente dalle Unità educative di riferimento per fissare i colloqui di inserimento, che si svolgeranno nel mese di settembre. Gli inserimenti saranno poi valutati individualmente e si svolgeranno gradualmente come di consuetudine. Coinvolgendo il Coordinamento pedagogico ed esperti delle università, l’Amministrazione ha studiato un progetto nuovo di ambientamento che terrà in considerazione le esigenze e i tempi di bambini e bambine, ma anche le necessità di conciliazione dei tempi dei genitori lavoratori. Fondi per dispositivi di protezione e sanificazioni  La Giunta ha anche approvato uno stanziamento di un milione di euro che verrà impiegato per provvedere alle forniture dei dispositivi di protezione individuale necessari al personale, alla sanificazione straordinaria dei luoghi, alla stipula di specifiche coperture assicurative anche per l’utenza, all’esecuzione di test sierologici per il personale e al triage per l’accoglienza. Fondi per il comparto privato  Si sono intanto concluse le operazione relative all’avviso pubblico per l’assegnazione di risorse provenienti dal Fondo di Mutuo Soccorso a sostegno del sistema educativo integrato che ha subìto importanti perdite economiche a causa dell’emergenza sanitaria e della prolungata sospensione delle attività. Un segnale concreto di collaborazione tra il pubblico e il privato che da sempre amplia l’offerta educativa per i più piccoli in città. Sono state 243 le attività private che offrono servizi educativi per i bambini nella fascia di età compresa tra 0 e 6 anni che hanno aderito all’avviso pubblico pubblicato lo scorso giugno: 151 nidi d’infanzia, 6 centri prima infanzia, 20 micronidi, 11 nidi famiglia e 55 scuole dell’infanzia hanno partecipato alla procedura che si è chiusa il 17 luglio. Per questa manovra dalla Giunta una disponibilità finanziaria di 2,5 milioni di euro, con cui saranno coperte tutte le richieste pervenute: sono in corso i necessari controlli e si procederà all’erogazione del contributo assegnato dopo l’estate.

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