3 Febbraio 2021

Trenord minaccia i pendolari, ma i ritardi non si fermano mai

Trenord minaccia i pendolari, ma i ritardi non si fermano mai. Bisogna sperare che la diffida inviata da Trenord all’associazione di pendolari MI.MO.AL (Milano-Mortara-Alessandria) sia un fotomontaggio, o un colossale meme. Se così non fosse ci sarebbe veramente da preoccuparsi. Innanzitutto, in quanto il preteso sfregio ad un’opera d’arte sembra più un gesto innocente che non un deliberato attentato al patrimonio culturale mondiale. Non stiamo parlando infatti della Pietà di Michelangelo oppure della Gioconda di Leonardo, ma di un video con cui il gestore ferroviario pubblico augurava buone feste ai suoi clienti. Sarebbe peraltro interessante conoscerne l’autore ma soprattutto il compenso pattuito (notizia sempre interessante considerando che FNM è una società pubblica concessionaria di un pubblico servizio).   Nel merito, poi, probabilmente l’azienda non vuole che – come al solito – qualcuno batta sul suo dente più che dolente. Infatti, con il freddo o con il caldo, d’estate come d’inverno (e a prescindere dalla pandemia) i treni FNM continuano a viaggiare in ritardo, fino anche a 10 minuti per convoglio nelle ore di punta.   Che saranno mai dieci minuti?, si dirà. Tuttavia, se alla fine si tirano le somme, in una settimana lavorativa sono quasi un’ora della vita di un pendolare. In un mese diventano 200 minuti, oltre tre ore. E in un anno 40 ore, un’intera settimana di lavoro. Insomma, ogni pendolare può ben dire di andare in ferie grazie alle FNM. Sarebbe interessante provare a capire quanta ricchezza si perde grazie a tutto il tempo trascorso in più sui treni, ma finora nessuno si è cimentato in quest’impresa.   A ben a vedere, però, il comitato pendolari un errore madornale l’ha commesso. Doveva infatti prendere il treno Milano-Varese (gestito anch’esso dalle Nord) utilizzata tutte le mattine dall’avvocato Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia (padrona delle FNM), per fargli capire i disagi sulla linea Milano-Mortara-Alessandria. Perché siamo tutti sicuri che l’avvocato Fontana, seguendo l’esempio dell’onorevole Biden (gran pendolare quando era al Congresso), tutte le mattine prende il treno per andare a Milano e non sfreccia quindi sull’autostrada Milano-Varese con un nugolo di auto blu a lampeggiante acceso.

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Milano, De Corato: No clemenza per Nikolic, offesa per parenti agente Savarino

Milano, De Corato: No clemenza per Nikolic, offesa per parenti agente Savarino. “Il patteggiamento accolto oggi dal Tribunale di Milano è l’ennesimo schiaffo e l’ennesima offesa ai parenti di Nicolò Savarino, l’agente di polizia locale investito ed ucciso da un suv guidato da Remi Nikolic, insieme al complice Milos Stizanin, il 12 gennaio 2012 in via Varè a Milano. Agente a cui è stato dedicato un parco. Credere nella riabilitazione di un simile delinquente, dopo che, appena scarcerato per l’omicidio, è subito tornato a rubare, è grottesco”. Così in una nota così l’ex vice sindaco di Milano assessore regionale alla Polizia Locale, Sicurezza e Immigrazione, Riccardo De Corato, in merito all’accoglimento del patteggiamento di Nikolic da parte del Tribunale di Milano. “E pensare – prosegue De Corato – che Don Gino Rigoldi aveva creduto che Nikolic fosse pronto per rientrare nella società tanto da affermare che: ‘Abbiamo visto il ragazzo seguire un percorso fatto di impegni rispettati all’interno di regole e limitazioni. Gli esiti hanno alimentato le motivazioni dei giudici e le ragioni, per noi del Beccaria, per proporre non la libertà, semplicemente, ma una libertà dentro regole precise dettate dai giudici e dai servizi, con orari e possibilità di movimento limitati’. Ora il delinquente vorrebbe ancora prendere in giro le istituzioni proponendosi per un tirocinio formativo in una cooperativa sempre della Fondazione Don Gino Rigoldi. Rimango basito – conclude De Corato – dal fatto che a un delinquente incallito come questo venga ancora dato credito. Lo scorso anno ha nuovamente dimostrato la sua indole criminale compiendo dei furti dopo soli 11 giorni dalla sua scarcerazione e per questo avrebbe dovuto scontare la pena di tre anni e mezzo in carcere. Sono certo che tanto tra qualche mese le porte della galera si riapriranno per lui e mi auguro che allora nessuno gli darà più credito”.

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Respinta mozione di sfiducia contro Fontana

Il Consiglio regionale della Lombardia ha respinto a maggioranza la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni per la settimana trascorsa in zona rossa per errore. La richiesta di dimissioni di Fontana e della sua giunta è stata bocciata con 47 Sì e 30 No. In Aula non era presente al momento del voto Patrizia Baffi (ex Pd poi passata a Italia Viva e ora nel Gruppo Misto), unico consigliere di minoranza a non aver sottoscritto la sfiducia. La Baffi è rientrata in aula al termine della votazione. “Non sarà la vostra ennesima mozione di sfiducia a distrarci dal nostro lavoro. In questi mesi abbiamo affrontato una emergenza di portata straordinaria” e “in ogni azione abbiamo sempre perseguito il bene dei nostri cittadini, l’unica cosa che conta”, aveva dichiarato Fontana, intervendo in aula prima del voto. “Vi chiedo di respingere la mozione di sfiducia per proseguire il lavoro con la solita determinazione. Il mio compito mi è stato assegnato dai lombardi, gli unici ai quali ogni giorno sono chiamato a rispondere”, ha aggiunto Fontana. Nel corso dei mesi di pandemia, ha rivendicato Fontana, “abbiamo lavorato senza risparmiarci mettendoci sempre la faccia – concludendo – Avremmo potuto fare a meno perché questa sarebbe una competenza esclusiva dello Stato: abbiamo fatto anche quello che avremmo potuto non fare”.

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Mascaretti (FdI) a Milano servono tanti alberi non tanti garanti

“Il Garante del Verde non è un politico, ma non è neppure un tecnico. Dovrebbe lavorare molto, ma senza stipendio. Dovrebbe essere indipendente e invece sarà scelto dal Sindaco (il controllato sceglie il controllore). Dovrebbe fare tanto, ma non avrà poteri e – continua Mascaretti –  infine, avrebbe dovuto essere scelto all’inizio del mandato e invece, per evitare giudizi negativi, la Giunta Sala ha pensato bene di istituirlo esattamente negli ultimi giorni di mandato” commenta Andrea Mascaretti Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia. “Avevo proposto quantomeno di farlo eleggere dal Consiglio Comunale – continua mascaretti – in modo che la sua autonomia dalla Giunta fosse garantita, invece nulla. Si tratta di un’operazione di greenwashing perché il vero garante del verde dovrebbe essere il Sindaco e non un soggetto, anzi addirittura tre, senza poteri e senza stipendio, ma che costeranno comunque ai cittadini milanesi. Di fatto rappresenteranno un alibi per un sindaco poco green, uno scudo dietro il quale nascondere il mancato rispetto degli impegni elettorali in tema di ambiente. I garanti del verde finiranno piuttosto per essere delle semplici foglie di fico. Alla fine – conclude – questa Giunta che avrebbe dovuto moltiplicare gli alberi in Città ha invece moltiplicato le poltrone”.  

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Commissione Urbanistica. De Corato: avremo un un Maran di lotta o di Governo?

“Oggi in Commissione Urbanistica di Palazzo Marino andrà in onda la seconda puntata del punto all’ordine del giorno: Disposizioni relative al patrimonio edilizio dismesso con criticità ai sensi dell’art. 40 bis della Legge Regionale 11 marzo 2005 n. 12 e s.m.i. e disposizioni relative al recupero dei piani terra esistenti ai sensi dell’art. 8 della Legge Regionale 26 novembre 2019, n. 18”, lo ha scritto in una nota il Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato. L’assessore all’urbanistica del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran, e tutta la sua Giunta hanno sempre avuto parole di biasimo rispetto alla legge regionale sulla rigenerazione urbana al punto da proporre un ricorso alla Corte Costituzionale per il suo annullamento affermando che era “Lesiva delle prerogative dei comuni lombardi”. “Del tutto contrario il suo compagno di partito, l’assessore ai lavori Pubblici e Vice Sindaco (Pd) di Cremona, Leonardo Virgilio, che l’ha definita un’opportunità. Sono curioso, il prossimo 3 febbraio, di sentire cosa dirà in commissione l’Assessore Maran anche su via Pirelli 38, lo stabile del Comune venduto a un privato e ricadente nel piano di Rigenerazione Urbana. Mentre l’assessore comunale conduce le sue battaglie di principio, Palazzo Marino riesce a mandare deserta, per la seconda volta, l’asta per lo stabile di sua proprietà di via Zama diventato ormai un dormitorio. Magari, se lo avesse inserito in quelli da rigenerare attribuendogli delle premialità volumetriche, sarebbe risultato più appetibile. Ormai è chiaro: il centrosinistra cittadino più che pensare a quanto potrebbe fare per una città futura, pensa solo a contestare Regione Lombardia. Evidentemente – conclude De Corato – la campagna elettorale alle porte sta scaldando gli animi”.  

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Covid: 912 casi (rapporto 4%) e 63 decessi

Ieri i nuovi casi di positività al coronavirus in Lombardia sono stati 912 di cui 47 ‘debolmente positivi’ a fronte di 22.699 (di cui 12.557 molecolari e 10.142 antigenici) tamponi effettuati per un rapporto del 4%. Si registrano 63 nuovi decessi. I nuovi guariti/dimessi da ieri sono 2.765 e le persone in terapia intensiva sono 361, 10 in meno di ieri. Sono 3.544 i pazienti attualmente ricoverati non in terapia intensiva, 55 in più di ieri. I dati di ieri:  i tamponi effettuati: 22.699 (di cui 12.557 molecolari e 10.142 antigenici) totale complessivo: 5.705.263.  i nuovi casi positivi: 912 (di cui 47 ‘debolmente positivi’)  i guariti/dimessi totale complessivo: 466.287 (+2.765), di cui 3.077 dimessi e 463.210 guariti  in terapia intensiva: 361 (-10)  i ricoverati non in terapia intensiva: 3.544 (+55)  i decessi, totale complessivo: 27.213 (+63)   I nuovi casi per provincia: Milano: 313 di cui 149 a Milano città; Bergamo: 16; Brescia: 114; Como: 67; Cremona: 17; Lecco: 35; Lodi: 25; Mantova: 52; Monza e Brianza: 45; Pavia: 80; Sondrio: 50; Varese: 66.

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