6 Agosto 2019

Parte la riqualificazione di Piazza Sant’Agostino

Più verde, vivibile e decorosa. Così sarà piazza Sant’Agostino al termine dell’intervento di riqualificazione in partenza oggi, dopo la risoluzione, a favore del Comune di Milano, dei contenziosi con aziende che avevano partecipato, senza vincere, al bando per l’affidamento dei lavori. “Parte un intervento molto atteso dal quartiere che  trasformerà un’area caotica di parcheggio in uno spazio prevalentemente pedonale dotato di 80 nuovi alberi – dichiarano gli assessori all’Urbanistica Pierfrancesco Maran e alla Mobilità Marco Granelli -. L’intervento rientra in una strategia cui stiamo lavorando da tempo, che riporta le piazze al centro dei quartieri, incrementando lo spazio pubblico e il verde.  Pensiamo alla rigenerazione di Rimembranze di Lambrate, Beccaria, Negrelli, Leonardo da Vinci, Liberty, agli interventi di urbanistica tattica a Dergano, Corvetto, Porta Genova, Gasparri, alla nascita di piazza Olivetti e al sistema di piazze di Cascina Merlata, ai progetti già presentati per Castello, Lavater, San Luigi, Madonna delle Grazie, Archinto, Cordusio. È un lavoro che continuerà verso Milano 2030, che rigenererà sette piazze da elevata accessibilità poste sull’asse della 90/91, a partire da piazzale Loreto”. Le prime attività sono già iniziate con lo spostamento della stazione di bike sharing da via Numa Pompilio a via Cesare da Sesto e  la posa della telecamera tra via Ausonio e via Cesare da Sesto per la creazione di una zona a traffico limitato, con transito garantito ai residenti e in alcune fasce orarie ai commercianti. Da oggi inizia la cantierizzazione della piazza con il relativo spostamento provvisorio del mercato in viale Papiniano (fino all’incrocio con via degli Olivetani), in via Numa Pompilio (fino all’incrocio con via Servio Tullio) e in via Bragadino (in questa via, solo nella giornata di sabato).Successivamente inizieranno gli scavi per lo spostamento dell’acquedotto e il rifacimento della piazza: verranno realizzati 5.000 metri quadrati di nuova pavimentazione in asfalto levigato e piantumati ottanta alberi (ginko e aceri), oltre ad arbusti alimentati da un nuovo impianto di irrigazione. Saranno posate anche nuove sedute e garantita la coesistenza tra spazi urbani e il mercato. Al termine dei lavori, che dureranno circa un anno e 4 mesi per un importo di circa 1,5 milioni di euro, il mercato tornerà completamente nella piazza il martedì con circa 55 banchi; il sabato invece 55 banchi si insedieranno nella piazza ed altri 25 si collocheranno lungo l’asse viario di viale Papiniano. “Grazie al lavoro congiunto di tecnici e operatori del mercato siamo giunti a una visione condivisa dell’area capace di valorizzare l’aspetto urbanistico della piazza che sarà sicuramente più vivibile e fruibile, da cittadini e residenti, e nel contempo abbiamo preservato la  fruizione commerciale di uno dei mercati più frequentati e apprezzati dalle città“, commenta l’assessora alle Politiche per il lavoro, Attività produttive e Commercio Cristina Tajani.  

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Extracomunitari bloccano i mezzi dell’AMSA, un arresto, due denunce e cinque fermi

Otto stranieri sono stati portati in Questura perchè dopo essersi rifiutati di alzarsi per far passare i mezzi dell’Amsa, sono stati scoperti in possesso di droga. E’ accaduto in piazza Duca D’Aosta, nei pressi di un McDonald, sotto i portici: all’arrivo delle Volanti un gambiano di 22 anni è stato arrestato per spaccio, altri due, un guineano di 21 e un gambiano di 25, sono stati denunciati in stato di libertà mentre gli altri cinque, che erano ubriachi, sono stati accompagnati per accertamenti. In tutto sono stati sequestrati poco più di una cinquantina di grammi di marijuana. Un problema, quello della pulizia dei portici intorno alla stazione, e più in generale dell’arredo urbano, segnalato più volte dai netturbini per la permanenza di clochard e di migranti che bivaccano in zona. Secondo l’Assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia, Riccado De Corato, l’episodio non rappresenta “niente di nuovo“, poiché la “notizia non fa altro che confermare che ormai la piazza Duca d’Aosta e lo scalo ferroviario sono assediati da balordi, principalmente clandestini spacciatori“. Quando il centrodestra era al governo della città di Milano – ricorda De Corato – mandavamo tutti i giorni 3 autobotti dell’Amsa a ripulire la piazza con gli idranti mentre le Forze dell’Ordine e la Polizia Locale procedevano alla richiesta dei documenti e all’identificazione di tutta l’umanità varia che occupava l’area della Stazione Centrale. Questo serviva per disturbare i disturbatori che, prima o poi, si stufavano di ricevere questo trattamento tutti i giorni e sloggiavano“. “Perché Sala non manda a ripulire la piazza come facevamo noi?” si chiede quindi De Corato, concludendo “Oggi il Ministro dell’Interno ha parlato di tolleranza zero nei confronti della droga e degli spacciatori: molto bene, partiamo con una sperimentazione proprio dalla Stazione Centrale di Milano“. Anche Silvia Sardone, Consigliere Comunale della Lega, ha commentato l’episodio sottolineando che “l’assessore Maran spiega da tempo che il suo sogno è veder sorgere un’area giochi da quelle parti” concludendo con ironia” vista la situazione, mi immagino già la coda di mamme coi bambini per mano in mezzo a pusher e rapinatori”.  

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Questa volta scegliamo prima l’anti Sala?

Questa volta scegliamo prima l’anti Sala? In questo periodo agostano in cui tutti pensano ai lettini loro e a quelli di Salvini forse è il momento di lanciarsi su pensieri più ampi. Magari non lunghi come l’orizzonte del mare, diciamo quanto basta per dimostrare di aver imparato dagli errori del passato. Per sconfiggere una macchina come quella che sostiene Beppe Sala è necessario cambiare paradigma: l’ultima volta  si aspettarono le settimane a ridosso delle elezioni e ci si basò sugli accordi tra segreterie. Una scelta che non premiò, perché sono accordi fragili, nelle mani di poche persone. Al primo segno di cedimento dei patti, ci si schianta contro le truppe ben organizzate del salismo. Il centro sinistra sa bene di non avere speranze come sé stesso: negli ultimi anni ha sempre vinto con candidati che non rappresentavano il principale partito dello schieramento, il Pd, anzi, vinceva proprio perché Pisapia e Sala si sono presentati come qualcosa di diverso. Certo, qualcosa che senza il Partito democratico non sarebbe andato da nessuna parte, ma ufficialmente era così. Forse anche il centrodestra dovrebbe imparare dagli errori e non riproporre il modello Parisi. Lui sarà anche stata una buona scelta, ma troppo anni Novanta: oggi come oggi non si può cercare un candidato e pomparlo quei due o tre mesi pensando di poter vincere. Bisogna costruirlo, avendo anche il tempo di farlo conoscere agli alleati della coalizione a ai milanesi, al fine di evitare scontri autolesionistici come all’ultimo giro. Creare solide fondamenta in grado di reggere agli scossoni sia prima che dopo. Ma perché sia una scelta giusta forse bisogna imparare dal centrosinistra ma declinato a destra: e se fosse un capo partito a candidarsi? Lo stesso Salvini potrebbe conquistare così davvero un’aura di invincibilità perché i successi alle europee se non confermati durano poco. Chiedete a Renzi.

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