9 Marzo 2020

Addirittura, la parola scelta da Delpini per il Coronavirus

Addirittura, la parola scelta da Delpini per il Coronavirus. L’arcivescovo di Milano Mario Delpini, dopo essere già intervenuto nei giorni scorsi, ha parlato ieri in televisione dell’attuale emergenza e ha deciso di farlo con queste frasi: “Mi piacerebbe riassumere tutto in una parola, Addirittura”. Così l’Arcivescovo di Milano, Sua Eccellenza Monsignor Mario Enrico Delpini a Che tempo che fa, intervistato da Fabio Fazio, per esprimere la situazione attuale a Milano, in Lombardia e in tutta Italia. “Addirittura è una determinazione a resistere, è possibile a Milano addirittura curarsi dei malati, è possibile addirittura affrontare le questioni con razionalità e con competenza, senza improvvisazione e senza troppe emozioni ed emotività. Addirittura la determinazione a resistere di quelli che hanno cura del bene comune, addirittura è anche una specie di stupore, credo si possa dire addirittura che a Milano è possibile pregare, è possibile che la nostra preoccupazione non diventi una disperazione ma una relazione più profonda con Dio. Addirittura è possibile usare il tempo per seminare sorrisi, laddove serpeggia preoccupazione o talvolta l’indifferenza. Addirittura è possibile persino a Milano leggere un libro quando non si può andare a scuola e non si può fare altro che curarsi un po’ di sé. Vorrei dire questo a questa città che rischia da un lato forse di sottovalutare i problemi e di trasgredire troppo facilmente le norme più sensate che vengono date e dove l’emotività induce a dire andiamo, scappiamo, salviamoci. Ecco io dico si può addirittura essere razionali, sorridere, utilizzare il tempo per fare del bene”. Non manca anche un messaggio al personale sanitario: “Nutro una grande ammirazione per il personale sanitario, avrei 3 parole da dire: la prima è grazie, che forse non si fa nemmeno in tempo a dirla quando si è malati o preoccuparsi per sé però penso che la gratitudine sia un modo per riconoscere il bene che si riceve; la seconda parola è ammirazione, merita di essere visto questo spettacolo di gente che si espone al pericolo, che lavorano, che faticano; la terza è una raccomandazione, curatevi anche di voi stessi, avere il giusto tempo per un attimo di respiro, per un po’ di riposo, un po’ di preghiera, un po’ di vita famigliare; fa bene a voi e fa bene anche ai malati che dovete curare”.

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Coronavirus: l’ottima idea dei club del libro

Coronavirus: l’ottima idea dei club del libro. Duole dirlo, ma una delle migliori idee per affrontare il periodo di crisi non viene da destra, ma da un esponente della sinistra milanese. Daniele Nahum ha lanciato l’ottima idea dei club del libro. Un pensiero semplice e che potrebbe avere riverberi importanti: ci si riunisce virtualmente in gruppi di lettura, ciascuno si sceglie uno o più libri da leggere in questo periodo di limitazione dei rapporti umani, poi quando si potrà uscire di nuovo organizzeremo degli incontri per parlare dei libri letti. Un’idea semplice e con grandi potenzialità, specialmente in una nazione di analfabeti letterari come l’Italia. Usare questo tempo per prendersi qualche ora in cui leggere in silenzio, possibilmente non la biografia di Cristiano Ronaldo, potrebbe aiutare a salvare vite e anche qualcuno dall’ignoranza profonda che contraddistingue gli italiani contemporanei. Inoltre bisogna inviare i complimenti a Nahum perché ora il problema in questa società isterizzata è diventato impossibile chiedere di non fare nulla, l’ozio è stato estromesso dalle attività umane come nemico massimo dei numeri. Dunque trovare qualcosa da far fare ai propri elettori potrebbe essere un buon impegno per i tanti politici che abbiamo e che al momento sono impegnati per lo più a dire idiozie. Rilanciamo per il coronavirus l’ottima idea del club del libro. E  se possibile inventiamocene delle altre. Uniti come una legione possiamo farcela a vincere una guerra, egoisti come al solito dovremmo invece prepararci a una lunga serie di funerali.

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De Chirico (FI): serve l’Esercito nelle strade

“A poche ore dalla pubblicazione del decreto che chiude la Lombardia sono ancora troppi i milanesi che non hanno compreso la gravità della situazione. – denuncia Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale di Forza Italia – Oggi la maggior parte dei parchi cittadini è stata letteralmente presa d’assalto. Barbecue non autorizzati, partite di calcio, basket, pallavolo e bocce. Non è vietato andare al parco a fare una passeggiata – spiega l’azzurro – ma sono da evitare in maniera categorica gli assembramenti di persone. Sto tenendo informati i milanesi tramite i social network e Whatsapp – aggiunge il Consigliere – e cerco di rispondere alle loro perplessità, soprattutto perché in alcuni casi è difficile interpretare il decreto emanato ieri notte. Poi – purtroppo – ci sono quelli che chiedono se possono andare al maneggio, dall’estetista oppure a cena dalla sorella“. “Caro sindaco, grazie per aver finalmente capito la serietà dell’emergenza sanitaria – attacca De Chirico rivolgendosi a Sala – Non basta. Devi chiedere a gran voce al premier Conte di chiudere tutto. Bisogna fare come a Wuhan. Il popolo italiano sta dimostrando di non essere in grado di mettersi in autoquarantena. Prendiamoci la responsabilità di fare ciò per cui siamo stati eletti: governare! L’esercito è la Polizia Locale devono presidiare le strade per far rispettare gli obblighi che siamo ottenuti ad ottemperare nel rispetto della salute pubblica. Sindaco e prefetto dove siete? Uscite dai vostri palazzi per vedere quello che accade in città. Applicate l’art.4 del DPCM – conclude – Solo così ce la faremo in tempi brevi“.  

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Prefetto: nessun posto di blocco, ma controlli a tappeto sulle attività

Al momento, in attesa di direttive precise, a Milano non saranno organizzate cinturazioni o posti di blocco per controllare chi entra ed esce dalla città. Nella seduta del comitato per l’ordine e la sicurezza, presieduto dal prefetto Renato Saccone, si è invece deciso di stabilire controlli a tappeto per assicurarsi che negozi e locali rispettino le norme sull’assembramento e sugli orari, dunque facendo in modo che i clienti rispettino la distanza di almeno un metro. Non è una domenica come le altre, ma i milanesi non si sono chiusi in casa in attesa di capire le esatte prescrizioni del decreto del Governo sulla ‘chiusura’ della Lombardia. Nella prima giornata di quarantena con cielo limpido e clima quasi primaverile , in molti hanno deciso di trascorrere la mattina al parco Montanelli, uno dei polmoni verdi della città in pieno centro. tra padroni di cani, persone che fanno jogging e famiglie con passeggini e bambini al seguito, sembra quasi una domenica come le altre. ANSA  

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Il Questore emette i primi quattro DASPO urbani

Il Questore, a seguito dell’attività istruttoria svolta dai poliziotti della Divisione Anticrimine, ha emesso i primi quattro DASPO urbani nelle aree individuate con il nuovo regolamento di polizia urbana approvato dal Comune di Milano, in vigore dallo scorso settembre. I primi due provvedimenti riguardano alcuni parcheggiatori abusivi attivi nella zona della movida milanese “C.so Garibaldi, C.so Como, Piazza Gae Aulenti”, nota per la grande concentrazione di locali pubblici. I soggetti colpiti dai provvedimenti del Questore sono due cittadini rumeni, entrambi con precedenti di polizia per estorsione, minacce e molestia o disturbo alle persone, il primo attivo nella zona di via Bastioni di Porta Volta e il secondo attivo in via Tocqueville. I due negli ultimi mesi sono stati più volte destinatari dell’ordine di allontanamento per 48 ore dalla zona, ma nonostante ciò hanno continuato a svolgere l’attività di parcheggiatore abusivo, creando disturbo ed insicurezza ai cittadini che solitamente parcheggiano in quelle strade per recarsi nei bar, nei ristoranti e nelle discoteche. Per entrambi è stato emesso il DASPO urbano della durata di 12 mesi, con il divieto perentorio di accedere alla zona, pena l’arresto da sei mesi ad un anno. Un terzo provvedimento ha colpito un altro parcheggiatore abusivo, italiano, anche lui con precedenti penali per molestia o disturbo alle persone, che operava nell’area del Politecnico, dove è stato sanzionato ed allontanato 3 volte negli ultimi mesi. Il DASPO Urbano, nei suoi confronti, riguarda tutte le strade che circondano il plesso universitario e tutte le altre strade limitrofe. Infine, il quarto provvedimento ha riguardato la zona dello Stadio “Meazza”, ed è stato emesso nei confronti di un cittadino italiano, con precedenti per furto e associazione a delinquere, più volte sanzionato per commercio senza autorizzazione di bibite e generi alimentari in occasione delle partite. La condotta in questo caso, oltre che illegale, ha causato anche un pericolo per la “safety”, limitando le possibilità di evacuazione, di fuga o di intervento dei mezzi di soccorso perché svolta con grossi ed ingombranti recipienti riposti nelle zone attigue alle uscite dello stadio o agli imbocchi della metropolitana.  

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De Corato: accoltellamento in Cadorna, controlli a tappeto serviranno anche per la criminalità

“Questa notte si è verificata l’ennesima rapina con aggressione, nella quale è rimasto ferito un giovane di 17 anni, accoltellato mentre attendeva il treno nella stazione della MM2 Garibaldi. Mi auguro che finalmente l’emergenza sicurezza che affligge tutta la città, dalle periferie al centro, possa essere contenuta dai controlli a tappeto che il prefetto Renato Saccone ha predisposto per far rispettare le norme sugli assembramenti indicate dal DPCM. Spero che la maggiore presenza e circolazione di uomini delle forze dell’ordine, decisa nella seduta del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza di questa mattina, tengano alla larga i balordi, le cui attività criminali e violente non si sono fermate nemmeno per paura del contagio da Coronavirus”. È il commento dell’ex vicesindaco di Milano e assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale Riccardo De Corato alla notizia del ferimento di un 17enne nella stazione della MM2 Garibaldi. Nel corso di un’aggressione per rapina da parte di un gruppo di ragazzi, il giovane è stato accoltellato al fianco da un egiziano di 19 anni irregolare, poi arrestato dalla polizia.

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