13 Aprile 2020

Gallera: rispettate chi non infrange la quarantena

Nel corso del giornaliero aggiornamento sull’emergenza coronavirus, l’Assessore Gallera ha così commentato i dati, “Il dato è stabile, ma non scende con quella determinazione con cui dovrebbe soprattutto a Milano città. Bisogna essere ancora più incisivi anche per rispetto di chi la quarantena la rispetta“. Gallera vista la giornata festiva ha voluto anche raccontare anche delle “storie belle” che arrivano dagli ospedali. A Cremona, ad esempio, Egidio e Anna, ricoverati insieme, hanno potuto riabbracciare virtualmente la famiglia il giorno di Pasqua grazie ai tablet che sono stati donati alla Regione Lombardia e quindi trasferiti nei presidi sui territori. C’e’ anche Alessandro, che in una lettera, scrive all’assessore: “Ho 9 anni e da quasi due mesi non esco di casa. Tutti i giorni guardo la tua conferenza ed in questo momento difficile, aspettando la fase 2, so che dobbiamo fare tutti la nostra parte. Io ho costruito con le costruzioni Lego, che sono il mio gioco preferito, due terapie intensive di cui ti mando la foto. Vorrei che fossero vere per aiutare voi e Brescia la mia citta“. ‘L’affetto – ha detto Gallera – è una delle caratteristiche che tocchiamo con mano tutti i giorni, tanti gesti semplici. Anche ieri sono stati tantissimi coloro che hanno preparato un dolce, donato colombe e uova ai nostri medici e infermieri. Davvero un’altra grande testimonianza del cuore lombardo”. Tornando ai numeri, Gallera ha sottolineato che lo “sforzo chiesto e fatto sta dando risultati positivi, nonostante le prime settimane facessero prevedere scenari agghiaccianti. Le nostre ordinanze – ha spiegato – sono sempre state più restrittive di quelle nazionali e – ha concluso – hanno portato a una flessione del contagio“. Dati Lombardia: positivi sono: 60.314 (+1.262), ricoverati 12.028 (+59), in terapia intensiva 1.243 (-33), dimessi 36.242 (+ 956) decessi: 10.901 (+280). Tamponi effettuati 211.092 (+5.260). Provincia di Milano 14.161 (+481) di cui in città 5.857 (+296).  

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Mercati, Pellegrini: “Riaprire i mercati per generi di prima necessità”

Mercati, Pellegrini: “Riaprire i mercati per generi di prima necessità”. Il consigliere del Municipio 9 Andrea Pellegrini, Lega, interviene sul tema dei mercati settimanali e in particolare sulla proposta di riapertura per gli operatori di generi di prima necessità. Un’idea sostenuta in questi giorni anche dagli stessi operatori che ora si trovano a non capire più il governatore lombardo Attilio Fontana. “La Lombardia è l’unica Regione d’ Italia che ha negato agli operatori commerciali su piazza di generi di prima necessità ( prodotti alimentari) di commerciare alla pari dei loro colleghi negozianti e della Grande Distribuzione Organizzata. Da oramai più di 1 mese gli ambulanti di generi alimentari di Regione Lombardia sono impediti dal vendere ai loro clienti la loro merce in quanto Regione Lombardia ha sentenziato che i mercati scoperti sono luoghi pericolosi. Con la conseguenza che una incredibile quantità di persone affolla giorno e sera i supermercati delle proprie città per fare la spesa, file e code molto lunghe anche di alcune ore, costretti a pericolose esposizioni fuori e dentro i locali commerciali, queste situazioni aumentano vistosamente il rischio di contagio tra i clienti, in quanto gli spazi ridotti delle corsie l’elevato numero di clienti rende tutto molto più critico, ma pare che questa evidenza NON risulti un problema. Desidero fare alcune considerazioni in merito : – i contagi aumentano in Lombardia, i mercati scoperti non sono attivi, però i supermercati sempre affollatissimi. – Nelle altre Regioni del Paese, dove nei mercati possono operare i commercianti di soli generi alimentari le curve dei contagi pare NON presentino elementi di incremento simili a Milano e alla Lombardia. ( in queste REGIONI operano nei mercati, ripeto SOLO i commercianti di generi alimentari, come dispone il decreto governativo ) – i mercati di prodotti alimentari che commerciano frutta , verdura, salumi, formaggi e pollame potrebbero in qualche modo assumere un importante funzione di ” valvola di sfogo ” per alleggerire il quantitativo di spesa di molti clienti che prima di questo sospensione dei mercati scoperti si recavano al supermercato per fare spese più ridotte e quindi più veloci. – A mio modesto parere i reparti più a rischio dei SUPER MERCATI sono le corsie della frutta e verdura, dei prodotti alimentari a libero servizio e chiaramente la zona casse, qui i clienti si trovano molto spesso a meno di 1 metro ma toccato le merci con le mani per poi molto spesso rimetterla negli scaffali – trovandosi questi clienti in luoghi chiusi e stretti il rischio di contagio é molto più probabile che avvenga anziché all’aperto. Concludo dicendo che forse l’aumento dei contagi in Lombardia potrebbe essere anche causato da questa forzata “modalità” di fare la spesa che ha costretto tutti i clienti a recarsi solo in alcuni luoghi ( senza offrire alternativa) dove si ritrovano spesso ammassati, costretti a lunghe ed estenuati ( spesso anche per comperare solo pochi prodotti) dentro e fuori i locali commerciali – ebbene da analisi e studi fatti da ricercatori i SUPER MERCATI sarebbero i principali luoghi nei quale è più facile contrarre l’infezione, per tanto NON è ESCLUSO che il trend negativo dei contagi potrebbe anche derivare da questo modo di fare la spesa. Ecco perchè vale la pena, con tutti i crismi e le attenzioni possibili, attivare presidi commerciali all’aperto con spazi più ampi e sicuri , attuando tutti i PROTOCOLLI POSSIBILI. Ecco perchè credo che i mercati di soli prodotti alimentari vadano VELOCEMENTE riaperti”.

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I Municipi: “Sala non ci dà le mascherine”

I Municipi: “Sala non ci dà le mascherine”. I novecentomila pezzi consegnati da Regione al Comune non sono stati consegnati al Municipio 4 e la politica di zona ha alzato la voce tornando a chiedere a Palazzo Marino un gesto di buon senso: i Municipi hanno infatti contatti diretti con una larga parte della cittadinanza e possono sapere come distribuire al meglio le mascherine. La distribuzione però essere ancora poco fluida: nei giorni scorsi abbiamo intervistato un responsabile di Confesercenti che raccontava come agli edicolanti aperti siano state date 50 mascherine ciascuno da distribuire ai clienti. Poche, meglio di niente, ma sempre poche. Oggi i Municipi dicono “Sala non ci dà le mascherine: “Oggi insieme al mio Presidente del Consiglio di Municipio Oscar Strano e al consigliere di Municipio 4 Alfonso di Matteo siamo andati a consegnare delle mascherine che verranno distribuite gratuitamente ai cittadini del quartiere di Rogoredo”. Lo fa sapere il Presidente del Municipio 4 di Milano, Paolo Guido Bassi. “I dispositivi – spiega l’esponente della Lega – ci sono stati regalati dalla Fondazione Eris, che ringrazio, importante realtà nel mondo delle comunità terapeutiche per il recupero delle persone con tossicodipendenze con la quale collaboriamo ormai da anni, soprattutto in zona Rogoredo. Le mascherine sono prodotte proprio da loro ragazzi e ciò rende il gesto di solidarietà ancora più bello. Per la distribuzione, in forma assolutamente gratuita – prosegue Bassi – ci danno una mano alcuni cittadini del quartiere che si sono subito attivati. E’ una vera – sottolinea il Presidente – iniziativa ‘dal basso’, nata dalla voglia di fare qualcosa a beneficio della cittadinanza. La settimana scorsa – fa sapere il Presidente Bassi – quando Regione Lombardia ha distribuito le prime 900.000 mila mascherine gratuite al Comune di Milano, ho scritto al sindaco per proporre che una quota di esse, anche piccola, venisse assegnata ai Municipi così da poter rispondere direttamente e rapidamente alle tante richieste che arrivano dal territorio. Ad oggi, purtroppo, non ho ricevuto alcuna risposta da Beppe Sala. Mi spiace molto, perché è una proposta di buon senso. L’iniziativa di oggi – osserva Bassi – è la dimostrazione che esistono delle micro-reti territoriali che magari non hanno forza e capacità di relazionarsi con le strutture centrali cittadine, ma che invece hanno uno stretto rapporto con il Municipio, l’istituzione loro più vicina. Noi ci attiviamo in tutti i modi, ma certo, se anche Palazzo Marino ci desse una mano, non sarebbe male. In fondo si tratta solo di dare una risposta concreta a delle esigenze dei cittadini”

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A Lambrate la super gara di torte anti Covid19

A Lambrate la super gara di torte anti Covid19. Non è un modo di dire: hanno partecipato al contest in molti e a vincere è stato un geometra pasticcere dilettante con la sua torta diamond. Luoghi comuni associano ai Milanesi l’amore per le apericene, lo streetfood e i ristoranti nei luoghi di tendenza della città. Il Coronavirus ci ha costretti tutti ad una lunga quarantena che invece sta tirando fuori da ognuno di noi capacità culinarie sopite, o forse mai testate. E così a Lambrate -quartiere noto per creatività e vivace socialità- una intraprendente signora ha lanciato tramite Facebook il contest culinario “Master Chef – Best Bakery Lambrate, Covid Edition”, anche con l’intenzione di tenere alto il morale del vicinato durante il “lockdown”. Decine di residenti del quartiere si sono sfidati a colpi di piatti dolci e salati, rigorosamente fatti in casa, postandone le foto sul social per sottoporli al giudizio di una giuria tecnica di tutto rispetto. La valutazione è stata affidata ad occhi esperti: la famiglia Danelli dell’omonimo panificio di piazza Gobetti; la squadra di cucina della gastronomia “Il Mercato Verde” di via Bassini; lo chef Michele Maino; Irene e Andrea della boutique e bottega creativa RedRoom di via Conte Rosso; e infine la celebre drag queen e buongustaia La Wanda Gastrica. A lei è stato anche affidato il compito di proclamare i vincitori e le menzioni speciali, tramite diretta dalla sua pagina Facebook il giorno di Pasquetta, lunedì 13 aprile alle 18.30. A Lambrate la super gara di torte anti Covid19 è stata vinta da Luca Fusaro, geometra 30enne e pasticciere amatoriale che con la sua geometrica e coloratissima Torta Diamond si è aggiudicato il primo posto nella categoria Dolci oltre alla “Menzione Design” da parte dello chef Michele Maino. Visto il successo di questa prima edizione online, Adriana Da Lambrate (questo il nickname Facebook della ideatrice della gara) sta già pensando ad una edizione in piazza durante un prossimo Sabato di Lambrate, il celebre street market che da anni anima il quartiere. Proprio gli organizzatori del mercatino -la RedRoom di via Conte Rosso e gli artigiani da loro coordinati- hanno dato vita ad un’altra bella iniziativa durante questa Pasqua segnata dal Covid: un’asta benefica online il cui ricavato sarà devoluto alla mensa di via Ponzio che offre pasti gratuiti ai bisognosi del quartiere.

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Sala: buona Pasqua, Milano risorgerà

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel consueto messaggio video postato sulle sua pagine social ha voluto fare gli auguri di Buona Pasqua a tutti coloro “che si prendono cura della città” che lavorano negli ospedali, nei centri di assistenza, nelle parrocchie e a tutti i cittadini. “Il nostro modo comune di prendersi cura della città si chiama solidarietà. Certo è una Pasqua surreale – ha aggiunto nel video dove ha parlato con alle spalle il gonfalone della città di Milano che ritrae Sant’Ambrogio, il santo patrono della città -. Ma la Pasqua ha un senso profondo, è risurrezione e Milano risorgerà anche grazie alla protezione di Sant’Ambrogio”. “Viviamo questo periodo, ascoltiamo questo silenzio forzato ma necessario per trovare la traccia per il futuro. – ha concluso – Un futuro che vogliamo ma che possiamo meritarci. Rilke dice ‘Il futuro entra in noi prima che accada’, Buona Pasqua“.  

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Delpini: trovate la gioia nella normalità

Dopo l’intera Quaresima in quarantena ed isolamento a causa dell’emergenza coronavirus, anche la Pasqua si festeggia in solitudine: l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ha celebrato la messa della Resurrezione in un Duomo deserto, senza la presenza dei fedeli, collegati però in streaming sui canali della Diocesi. Gli unici presenti alla messa pasquale sono stati due rappresentanti delle Forze dell’ordine: l’agente Alessandro Raucci per la Polizia di Stato e il maresciallo Rocchetta Minnone per i Carabinieri, che hanno partecipato come lettori. “Non ho più parole da dire, in questi tempi siamo stati travolti da un’alluvione di parole che non accenna a finire e forse anche io ho messo la mia parte – ha detto l’arcivescovo Delpini al termine della celebrazione -. Adesso non voglio più dire parole se non invocare la benedizione del Signore, che entri in tutte le case dove essere chiusi in casa è più noioso, più irritante, che arrivi la benedizione di Pasqua come un dono della gioia” e che siano “momenti di gioia” anche il “pregare, telefonare, sedere a mensa, fare lavori di cui siamo capaci“. “Voglio che la benedizione di Pasqua arrivi anche in quelle situazioni in cui, anche volendo e anche permettendolo le autorità, non si può uscire di casa come nel caso di chi non ha casa e non ha un luogo dove rimanere chiuso, o per chi è malato, in carcere e per tutti coloro che sono costretti anche per altri motivi a non uscire di casa. A tutti il signore porti la sua gioia“.  

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