16 Settembre 2022

Housing sociale non distrugga il verde: una proposta

Housing sociale non distrugga il verde: una proposta. Avete saputo? Sul terreno oltre alla lamiera in via Giudice Donadoni hanno deciso di edificare. Proprio in quello spazio in cui pareva che il Municipio 9 volesse accogliere le richieste dei cittadini per farne un giardino condiviso: 36 firmatari sotto una lettera di qualche anno fa diretta all’assessore Maran si auguravano che l’area rimanesse verde. Il quartiere Bovisa ha un enorme bisogno di alberi e prato. In luglio la Fondazione metereologica di Milano Duomo ha segnalato Bovisa come il quartiere più caldo di Milano. Invece Pierfrancesco Maran, ora nelle vesti di assessore alla Casa e Piano quartieri, ha lanciato un bando, ovviamente in luglio, perché l’amministrazione colpisce preferibilmente in estate, per regalare, a un euro, il terreno del giardino davanti a casa a chi lo volesse edificare. L’operazione è pubblicata sul sito del Comune di Milano con titolo “la scelta di mettere a bando sei aree a un euro.” Il giardino Donadoni infatti è mescolato con altri cinque spazi di Milano, tutti regalati a chi costruirà. La foto del giardino Donadoni sul bando mostra solo alcuni dei sette grandi carpini che caratterizzano il giardino. Nel bando non se ne parla proprio. Cancellati? Nel bando il giardino Donadoni viene presentato come superficie non impermeabilizzata. Il fatto che il giardino non sia impermeabilizzato vuol dire che non è cementificato né asfaltato, e quindi è caratterizzato da suolo vivo! Che in trenta centimetri di profondità contiene miliardi di radici, batteri, vermi, funghi, e molto altro, che stanno alla base della vita e si riproducono. Erba, piante, alberi. E presumibilmente è suolo non inquinato. Il Comune non l’ha nemmeno analizzato. Tramite alcuni vecchi abitanti del quartiere, che andavano tanto tempo fa nel giardino quando vi era una piccola costruzione, abbiamo saputo che fungeva da dopolavoro per i dipendenti della Montedison. Quindi non dovrebbe essere inquinato. Il professore del Politecnico Paolo Pileri, nel suo libro “L’intelligenza del suolo”, si domanda quale sia l’intelligenza di chi non lo protegge: in Italia ancora oggi viene coperto e ucciso 2 metri di terreno al secondo. Però poi la scusa contenuta nel documento è che chi costruirà sul terreno regalato dovrà tenere una parte degli appartamenti per housing sociale. Ebbene, siamo talmente a favore dell’housing sociale e del verde, da introdurre qui una proposta. Proprio di fronte ai 1800 metri, ex dopolavoro Montedison non inquinato, di proprietà del Comune, dove il terreno è pronto per farvi un giardino, ci sono addirittura 90.000 metri quadri di terreno inquinato, sempre ex Montedison e sempre di proprietà del Comune. Allora lasciamo i 1800 metri quadri del giardino tra via Donadoni e via Bovisasca a verde, visto che “non è impermeabilizzato”. E dedichiamo piuttosto all’housing sociale tutti i 90.000 metri quadri, sempre di proprietà comunale, che da via Bovisasca arrivano alla ferrovia, partendo dall’attuale parcheggio di piazza Alfieri fino alla fabbrica Livellara. Un terreno inquinato, ex Montedison, che può essere bonificato e costruito. E’ territorio chiamato MoLeCoLa – Mobility Learning Coworking Lab: uno slogan pubblicitario per sistemare 90.000 metri quadri di suolo comunale per alloggi “prestigiosi ed esclusivi” come si dice quando vanno a favore dei vari ferragnez che potranno permetterselo. All’interno della iniziativa di Reinventing cities, Il bando per case di lusso è stato vinto da Hines e Park associati. Se il Comune volesse essere coerente con l’obiettivo di fornire il più possibile housing sociale alla città avrebbe l’occasione di farlo nei 90.000 metri quadri di MoLeCoLa. Che ora invece si presenta sui rendering come una clonazione dei quartieri di lusso tipo CityLife e Gae Aulenti. Eppure il nostro quartiere è’ pieno di vuoti. Il grande scheletro di metallo in Durando, lì da una vita, che si dice dovesse essere uno studentato. La leggendaria piazza di cui siamo in attesa da anni, tra Andreoli e Durando, che da tempo è solo un enorme buco vuoto in attesa non si sa di che. Lo studentato promesso in via Baldinucci che da anni è rimasto solo un vasto cantiere vuoto. Le case Mendini, coloratissime, misteriose e deserte. Scendete da Google, venite a vedere. Francesca Grazzini e Luciana Bordin

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Scandalo molestie in Confcommercio: un’altra mazzata al teorema Sangalli

Scandalo molestie in Confcommercio: un’altra mazzata al teorema Sangalli. Perché in sordina sui giornali è passata un’altra notizia: la versione di Sangalli sui 200mila euro che ha versato alla sua ex collaboratrice non sarebbero il risultato di un’estorsione come sostenuto dal capo di Confcommercio, ma il giusto risarcimento per una donna che ha dovuto subire le attenzioni non richieste del boss dei commercianti. Il titolo del Corriere di ieri è una vera mazzata: “Le accuse di Sangalli? Inattendibili e fantasiose, voleva coprire la realtà”. L’ex assistente è stata infatti assolta, come riporta il sempre ottimo Guastella sul Corriere. Lei è un ex dirigente non erano in combutta per ricattare il potentissimo Sangalli, anzi più si va avanti e più appare chiaro che Sangalli sembra scaduto nella più classica situazione da manager/politico: ha pensato di potersi “fare” la segretaria senza conseguenze, quasi fossimo in un film sugli anni Cinquanta del Novecento. Per poi, una volta denunciato, descriverla come una donna avida e truffatrice. Ma il suo teorema sta crollando: prima lo ha colpito la testimonianza di Guzzetti che ha di fatto confermato le accuse della donna, poi la sentenza sulla presunta truffa. In tutto questo resta da capire come Sangalli possa rimanere al suo posto: il codice etico di Confcommercio sembra molto lontano da un dirigente che paga centinaia di migliaia di euro per chiudere una storia di molestie. L’Osservatore ha provato a chiedere un commento o la conferma di possibili dimissioni al capo dei commercianti, ma non è arrivata risposta. Attendiamo fiduciosi. Intanto va sottolineato ancora come la famosa società civile che spesso bastona la politica e i costumi altrui sembri ogni giorno più incivile.

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Le APP,  suggerimenti sulla tutela giuridica, focus gratuito della Camera di commercio lunedì 26 settembre

Le APP,  suggerimenti sulla tutela giuridica, focus gratuito della Camera di commercio lunedì 26 settembre. Arriva il webinar gratuito della Camera di commercio lunedì 26 settembre, ore  14:30 – 16:30 sul tema “Le app,  suggerimenti sulla tutela giuridica”. Informazioni e iscrizioni al link. L’obiettivo dell’evento è quello di fornire alcune indicazioni preliminari sulla tutela giuridica delle APP per smartphone o tablet. In particolare, vengono trattati i temi: la tutela del nome e/o del logo delle APP, la tutela del layout grafico delle APP e delle relative icone, l’eventuale registrazione presso la SIAE delle APP e l’eventuale tutela del contenuto tecnico e funzionale delle APP. Il webinar tratta questioni pratiche con alcuni esempi tratti da casi concreti. Programma: le App: suggerimenti sulla tutela giuridica, la tutela del nome e/o del logo delle App, la tutela del layout grafico delle APP, l’eventuale registrazione presso la SIAE delle APP, l’eventuale tutela del contenuto tecnico e funzionale delle APP, problemi pratici e possibili soluzioni. L’esperto è Monica Cesareo. Destinatari sono: imprese con sede legale e/o operativa iscritte alla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi; aspiranti imprenditori; persone fisiche. imprese con sede legale e/o operativa iscritte alla Camera di commercio di Milano.

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Tecnologia applicata alla medicina 12 startup italiane e francesi presentano i loro progetti innovativi

Tecnologia applicata alla medicina 12 startup italiane e francesi presentano i loro progetti innovativi. Un’iniziativa Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi-Tavolo Giovani e CCI di Nantes-Saint Nazaire. A Milano: sono un centinaio le startup dei settori Life science e crescono del 14% in un anno le imprese attive nelle biotecnologie. Soluzioni innovative per curare le malattie e migliorare la qualità della vita: 12 startup del settore MedTech italiane e francesi presentano i loro progetti in un appuntamento online, martedì 20 settembre dalle ore 16 alle ore 18. È un’iniziativa nata dalla collaborazione tra la Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi – Tavolo Giovani e la CCI di Nantes-Saint Nazaire con il supporto di Atlanpole Biotherapies. È possibile registrarsi all’evento virtuale a questo  link . Per maggiori informazioni contattare: tavologiovani@mi.camcom.it Le 12 startup italiane e francesi on stage al Tavolo Giovani Milano-Nantes MedTech: Apo Tech Care (Rennes), ARTINESS Srl (Milano), BioMAdvanced (Nantes), BiomimX Srl (Milano), ComplexData (Milano), GUTY Care (Rennes), KLISBio (Como), MGSHELL Srl (Milano), NEUROKYMA (Cesson-Sévigné), PROCOPE Medicals (Nantes), SeaBELife (Roscoff), WISE (Milano).   Elena Vasco, Segretario generale di Camera di commercio Milano Monza Brianza Lodi ha dichiarato: “Il territorio di Milano, Monza Brianza e Lodi si conferma come l’incubatore privilegiato e il maggior polo attrattivo per le startup innovative in Italia, nuove imprese con un grande potenziale che possono diventare motore di sviluppo sostenibile. L’impegno di Camera di commercio è accompagnarle e sostenerle nella delicata fase di consolidamento ed espansione, con diverse iniziative di confronto e scambio e strumenti dedicati. Anche oggi con la Camera di commercio di Nantes-Saint Nazaire vogliamo fare networking a livello internazionale sulle imprese del MedTech, driver di innovazione e ricerca e soprattutto settore strategico per migliorare la qualità della vita di tutti”. Chiara Danieli, Vice President International Development, CCI Nantes – ST Nazaire ha dichiarato: “Il CCI Nantes St-Nazaire, un’istituzione pubblica al servizio di aziende e territori della Loira Atlantica, e il cluster di competitività Atlanpole Biothérapies, collaborano con laboratori, istituzioni sanitarie, aziende e startup per sviluppare la medicina di domani, l’immunoterapia, la nutrizione e la medicina rigenerativa. La nostra regione è all’origine della costituzione di un ecosistema dinamico in termini di aziende sanitarie e in particolare nel settore delle bioterapie e della nutrizione. Con Tavolo Giovani condividiamo l’ambizione di: portare la cultura europea nelle start-up, promuovere e accelerare il loro sviluppo e rafforzare le loro radici europee. Questo è ciò che ci spinge in questa collaborazione tra le due dinamicissime Camere di Commercio, Milano e Nantes Saint-Nazaire e questo incontro, il primo nel suo genere, è per le aziende un’ottima opportunità di innovazione e di business”.  Ecco i progetti che verranno presentati. Una app partecipativa, personalizzata e preventiva, per combattere le patologie croniche; una piattaforma software per il supporto a interventi di cardiochirurgia tramite un assistente virtuale che guida l’esecuzione dell’intervento; dei marcatori diagnostici che possono adeguare la terapia in pazienti trapiantati o che soffrono di colite ulcerosa; dei tessuti realizzati con cellule umane per realizzare test di sicurezza sui farmaci durante la fase di sperimentazione; una piattaforma che combina intelligenza artificiale con le caratteristiche biologiche del cancro al seno; un’applicazione che aiuta le persone con disturbi digestivi; una piattaforma tecnologica multidisciplinare basata sull’utilizzo della seta per realizzare prodotti e soluzioni per indicazioni cliniche che richiedono un rilascio prolungato di farmaci; un dispositivo intraoculare e biodegradabile per la cura della macula in grado di ridurre il numero di iniezioni intravitreali, rilasciando dosi precaricate di farmaco a tempi prestabiliti; una startup che cerca di migliorare la diagnosi e il trattamento delle malattie del sistema nervoso centrale; una pompa per creare una protesi cardiaca impiantabile e completamente autonoma; delle piccole molecole in grado di fermare la morte cellulare utili per il trattamento di patologie acute e gravi; degli elettrocateteri impiantabili per la neuromodulazione e il neuromonitoraggio, che garantiscono un’estrema adattabilità al tessuto nervoso. Tavolo Giovani è l’iniziativa della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi che mette a disposizione una piattaforma, fisica e virtuale, per dare visibilità alle giovani imprese innovative e per creare occasioni di networking e di confronto, oltre che di apprendimento reciproco e di collaborazione non solo tra le start up, ma anche tra le giovani imprese e realtà già consolidate sul mercato, investitori ed ecosistema. Startup e imprese dei settori Life science a Milano. Sono oltre 1.507 le imprese attive a Milano nel 2022, rappresentano il 49% del totale lombardo, il 9% di quello italiano e impiegano 26.595 addetti. E se i numeri della farmaceutica e dei prodotti biomedicali sono in lieve calo, le biotecnologie sono in crescita costante negli ultimi 4 anni, in particolare +15% dal 2020 al 2021 e +14% dal 2021 al 2022. Mentre le startup innovative milanesi dei settori Life science sono passate dalle 17 del 2015 alle 97 del 2022 e rappresentano il 16% del totale italiano (quasi una su sei). È quanto emerge da un’elaborazione dell’ufficio Studi, statistica e programmazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati registro imprese, aggiornati al 2022. Imprese attive del settore Life science a Milano– II trimestre 2020 – 2022 Fonte: elaborazione Studi, statistica e programmazione Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati registro imprese Milano-settori Valori assoluti Variazioni % 2018 2019 2020 2021 2trim 2022 2019/2018 2020/2019 2021/2020 2trim 2022/2021 Farmaceutica 186 187 173 175 174 0,5% -7,5% 1,2% -0,6% Prodotti biomedicali 1.268 1.259 1.234 1.192 1.175 -0,7% -2,0% -3,4% -1,4% Biotecnologie 94 106 121 139 158 12,8% 14,2% 14,9% 13,7% Totale Life science 1.548 1.552 1.528 1.506 1.507 0,3% -1,5% -1,4% 0,1%   Milano settori Life science 2018 2019 2020 2021 2022 Peso% Milano /Lombardia 38,8% 39,2% 38,7% 38,6% 38,8% Peso % Mi-Lo-Mb / Lombardia 49,1% 49,1% 48,8% 48,6% 48,7% Peso% Milano / Italia 7,5% 7,6% 7,5% 7,4% 7,4% Peso % Mi-Lo-Mb / Italia 9,5% 9,5% 9,4% 9,3% 9,3% Addetti settori Life science a Milano Settori 2018 2019 2020 2021 2trim 2022 Farmaceutica 16.731 17.926 18.278 18.837 18.739 Prodotti biomedicali 6.726 6.459 7.028 7.371 7.067 Biotecnologie 356 395 484

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Dal 21 ottobre chiude la villa Sacro Cuore di Triuggio

Dal 21 ottobre chiude la villa Sacro Cuore di Triuggio. A partire dal prossimo 21 ottobre termina le proprie attività la Villa Sacro Cuore di Triuggio (MB), storica struttura dal 1984 di proprietà della Diocesi di Milano, adibita a centro di spiritualità e sede di convegni, corsi e incontri. È quanto ha stabilito l’Arcivescovo, mons. Mario Delpini, alla luce dei risultati di un’attenta analisi che ha evidenziato le crescenti criticità nei costi di gestione e manutenzione di una struttura dotata di oltre 150 posti letto, oltre ai servizi, alle parti comuni e agli ampi spazi aperti. In particolare, il necessario e non più procrastinabile adeguamento dell’intera Villa alle normative di sicurezza e ad un urgente ammodernamento avrebbe comportato investimenti per centinaia di migliaia di euro. «Nella decisione – spiega il Vicario episcopale per gli Affari generali e Moderator Curiae, mons. Bruno Marinoni – ha influito anche la consapevolezza che la Diocesi di Milano può contare per le proprie attività pastorali, formative e di spiritualità su altre importanti strutture, come ad esempio il Centro pastorale di Seveso e la Villa Cagnola a Gazzada, che saranno più che sufficienti al fabbisogno. E anche per queste strutture occorre curare con grande attenzione il tema della sostenibilità, tanto più in questa congiuntura come sappiamo molto delicata per tutti». La chiusura della Villa Sacro Cuore non comporterà l’interruzione di rapporti di lavoro, dato che l’ente che attualmente gestisce le attività formative, il Centro Ambrosiano, ricollocherà il proprio personale nelle sue due altre sedi di Seveso e Milano. Nei prossimi mesi la Diocesi valuterà le possibili destinazioni dell’immobile, non escludendo l’ipotesi di una alienazione. «Sono riconoscente e ammirato – dichiara l’Arcivescovo – per i direttori e i loro collaboratori che hanno gestito l’accoglienza e l’animazione di Villa Sacro Cuore in questi anni. Hanno avuto il grande merito di creare uno stile familiare, una condivisione semplice di spazi di preghiera, di silenzio, di festa, nelle cappelle interne, negli angoli del parco caratterizzati da una creatività edificante, negli spazi in cui si allarga lo sguardo e si respira serenità».

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Sequestrati 2 milioni a Unione italiana vini e Verona Fiere per truffa

Sequestrati 2 milioni a Unione italiana vini e Verona Fiere per truffa. I finanzieri del Comando Provinciale di Milano, nell’ambito di un’attività di indagine coordinata dalla Procura Europea (EPPO – European Public Prosecutor’s Office) – sede di Milano, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca anche per equivalente di € 2.085.810,96, disposta dal Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Verona, nei confronti di una azienda leader nel settore vitivinicolo. Le indagini, che coinvolgono complessivamente 3 persone fisiche e 2 società, svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, hanno ad oggetto un’ipotesi di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche di matrice unionale, connesse alla partecipazione ad un bando europeo di cui al Regolamento (UE) n. 1144/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo per la promozione di prodotti agricoli, nel mercato interno e nei Paesi terzi. La frode ai danni dell’Unione Europea riguarda l’ottenimento di un finanziamento diretto, pari ad € 5.061.358,20 euro, di cui € 2.085.810,96 già erogati, in due tranche una nel 2018 e una nel 2020, dalla Agenzia Esecutiva dell’Unione Europea per i consumatori, la salute, l’agricoltura e la sicurezza alimentare (CHAFEA) ed incassati dalla cooperativa, in qualità di beneficiario-coordinator del progetto. Più nel dettaglio, le indagini hanno evidenziato la presenza di illeciti accordi tra la cooperativa (beneficiario-coordinator) ed il soggetto esecutore del progetto europeo (esecutore-implementing body), tesi a consentire al coordinator di vedersi riconosciuto un ingiusto profitto non contemplato dal progetto il quale, invero, prevedeva che il beneficiario avrebbe sostenuto il 20% dei costi dell’attività oggetto dei sussidi, non maturando quindi alcun guadagno. Il sistema fraudolento, secondo l’ipotesi investigativa, consisterebbe infatti nella pre-individuazione della società che avrebbe svolto il ruolo di implementing body la quale si sarebbe poi agevolmente aggiudicata la successiva procedura di selezione. Inoltre, le due società hanno anche stipulato un contratto di servizi denominato “Accordo Quadro”, apparentemente indipendente dal progetto ma in realtà destinato a dissimulare la retrocessione al coordinator del progetto, di un importo pari al 35% del costo ammissibile. In tal modo, le due imprese coinvolte nell’indagine avrebbero – secondo l’accusa – indotto in errore la competente Agenzia dell’Unione Europea, circa l’effettiva esistenza di un nesso strutturale e di un conflitto di interessi tra le parti, nonché sulla reale destinazione dei fondi erogati.

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