19 Febbraio 2021

Aborto: la legge di iniziativa popolare arriva in Consiglio Regionale

Aborto: la legge di iniziativa popolare arriva in Consiglio Regionale. La seduta di Consiglio regionale, convocata dal Presidente Alessandro Fermi per martedì 23 febbraio alle ore 10, si aprirà con la relazione annuale del Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione delle leggi e delle politiche regionali sull’attività svolta nel 2020. E’ quindi previsto l’esame della proposta di legge di iniziativa popolare presentata da Michele Usuelli (+Europa-Radicali) per l’applicazione della legge 194 sull’aborto in tutto il territorio regionale. Il progetto di legge, che fra le altre cose prevede l’eliminazione dell’obbligo di ricovero per l’aborto farmacologico, la riqualificazione dei consultori familiari e la continuità terapeutica nelle strutture accreditate, è stato promosso da diversi attori tra cui l’associazione Luca Coscioni, i Radicali Italiani e l’Associazione Enzo Tortora Radicali Milano. Prima di essere depositata, la proposta ha raccolto 8436 firme. I lavori proseguiranno con la discussione di due mozioni, una che chiede il potenziamento delle misure di contenimento del virus Sars-CoV-2 per il passaggio a zona bianca (prima firmataria Maria Rozza, PD), l’altra che esprime sostegno alla Risoluzione del Parlamento europeo per la liberazione immediata e in condizionata di Alexei Navalny (primo firmatario Michele Usuelli, +Europa-Radicali). La seduta sarà trasmessa anche in diretta streaming sul sito del Consiglio regionale.  

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De Rosa (M5S): “Moratti licenzia la direzione voluta da Fontana, a fallire ancora una volta è il loro modello di sanità”

De Rosa (M5S): “Moratti licenzia la direzione voluta da Fontana, a fallire ancora una volta è il loro modello di sanità”. “Nel giro di un anno sono cambiati tre direttori generali e l’assessore al Welfare. Se non è efficienza questa. La testa di Trivelli è l’atto di accusa pubblico dell’assessore Moratti alla gestione Fontana, che lo aveva nominato direttore solamente a giugno 2020. Evidentemente la gestione della Sanità, in particolar modo della pandemia, non è quell’emblema di perfezione che la propaganda del centrodestra racconta, nonostante le puntuali e ripetute smentite da parte della realtà.  Una realtà in cui, dopo le agenzie anonime della Lega che hanno pubblicamente defenestrato l’ex assessore Gallera, mostra come ora sia in atto un regolamento di conti. Evidentemente anche a Palazzo Lombardia sono ben consapevoli dei disastri di cui sono responsabili, ma l’unico modo in cui sono capaci di porvi rimedio è facendo girare le poltrone. Continuano i cambi, ma la situazione non muta e il sistema continua a non reggere. Questo modo di governare la nostra regione, che ricordiamolo è al mondo fra le più colpite dalla pandemia, deve finire. Non possiamo continuare ad essere noi cittadini a pagare il conto delle loro inadeguatezze.” così il capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Regione Lombardia, Massimo De Rosa, commenta il cambio al vertice della DG regionale Welfare dove Giovanni Pavesi ha preso il posto di Marco Trivelli.

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Covid: tasso positività e ricoveri in intensiva in crescita

Con 42.508 tamponi effettuati (di cui 30.140 molecolari e 12.368 antigenici) sono 2.540 i nuovi casi in Lombardia, con il tasso di positività in crescita al 5.9% (ieri 4.6%). Aumentano i ricoverati in terapia intensiva (+5, 368 in totale), diminuiscono negli altri reparti (-24, 3.716). I decessi sono 55 per un totale complessivo di 27.938 morti in regione dall’inizio della pandemia. I dati di oggi:  i tamponi effettuati: 42.508 (di cui 30.140 molecolari e 12.368 antigenici) totale complessivo: 6.235.973  i nuovi casi positivi: 2.540 (di cui 92 ‘debolmente positivi’)  i guariti/dimessi totale complessivo: 492.112 (+1.205), di cui 3.355 dimessi e 488.757 guariti  in terapia intensiva: 368 (+5)  i ricoverati non in terapia intensiva: 3.716 (-24)  i decessi, totale complessivo: 27.938 (+55) I nuovi casi per provincia: Milano: 773 di cui 263 a Milano città; Bergamo: 238; Brescia: 559; Como: 142; Cremona: 93; Lecco: 91; Lodi: 53; Mantova: 121; Monza e Brianza: 96; Pavia: 119; Sondrio: 10; Varese: 209.

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Fidanza (FdI): campagna senza insulti? Sala lo dica ai suoi

“Sala dice di volersi dare da fare per gli altri e fa appello a tutta la politica affinché segua questo esempio. A noi questo sembra un messaggio buonista che poco ha a che fare con la realtà. In questi cinque anni il sindaco ha avuto a cuore il centro, l’élite, quell’immagine patinata di Milano che ribadisce in ogni occasione. Dove sono le periferie, i cittadini più svantaggiati, i milanesi che chiedono sicurezza e decoro anche lontano dai quartieri cari a Sala e alla sua giunta?”, Così in una nota l’eurodeputato milanese di Fratelli d’Italia, Carlo Fidanza. “Sala aggiunge di volere una campagna elettorale concentrata sui contenuti e senza insulti. A questo punto ci aspettiamo che il sindaco rivolga questo stesso appello alle frange più radicali della sua coalizione, che puntualmente alzano i toni trasformando la campagna elettorale in un ring”.

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De Corato (FdI): periferie diventate campeggi per i rom

“Per i nomadi, Milano è tutta un’area di campeggio, da via Pestagalli nel Municipio 4 a via Emanuele Jona in Zona 8. Panni stesi, camper e roulotte su aree verdi e tutto quello che da ogni regolamento comunale a chiunque sarebbe vietato, a loro è invece concesso. In particolare le periferie, sono diventate campeggi per le tribù rom. C’è persino chi, come il Municipio 6, ha proposto di mettere docce e servizi pubblici in giro per la città per favorire il loro nomadare”, commenta così il Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia, Riccardo De Corato,  in merito alle segnalazioni dei residenti di carovane nomadi accampate lungo le strade della città. “In dieci anni di governo della città il centrosinistra è solamente rimasto a guardare e a subire il fenomeno. – continua De Corato – Come ha recentemente detto il vice Sindaco, Anna Scavuzzo, la priorità del Comune prima di agire negli sgomberi dei campi o delle aree occupate è quella di garantire loro una degna sistemazione, magari accompagnati da un programma di reinserimento. Il regolamento del verde, tanto dibattuto e portato in pompa magna dalla maggioranza come una delle tante svolte green di questa città, dice chiaramente che è vietato campeggiare ed effettuare operazioni di pulizia di veicoli o oggetti di ogni genere. Si tratta di infrazioni che comportano una sanzione che va dai 40 ai 240 euro. A questo divieto poi c’è da aggiungere l’articolo 185 del Codice della Strada, che il Comune ha sempre applicato a favore dei nomadi. Durante una commissione di Zona 9, infatti, la Scavuzzo aveva evidenziato come fosse vietato campeggiare e non sostare”. Nel 2010, quando ricoprivo la carica di Vice Sindaco di Milano – ricorda De Corato -emanai un’ordinanza che rafforzava quanto previsto dalla precedente firmata nel 1988 dall’allora sindaco Paolo Pillitteri, che vietava il campeggio su tutto il territorio comunale tranne che nelle aree appositamente attrezzate. La multa passava da 50 euro per la rimozione e il trasporto nei depositi comunali a 700 euro e arrivammo a rimuovere 531 camper. Adesso siamo davanti a una vera e propria anarchia! – conclude De Corato –  A giugno 2019 il sindaco Sala, aveva parlato di daspo urbano per nomadi reticenti a occupazioni di aree, oggi possiamo dire, riprendendo una celebre canzone di Mina che in 5 anni da parte del centrosinistra sono arrivare solo ‘Parole, Parole, Parole’!”,

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Sala: manifesto per una campagna non ostile

Il sindaco Giuseppe Sala, in in occasione del quarto compleanno di “Parole O_stili” firma di nuovo il Manifesto della comunicazione non ostile in qualità di candidato sindaco. Lo aveva già sottoscritto nel novembre del 2019, ma ha deciso di risottoscrivere l’impegno per “una campagna elettorale concentrata sui contenuti e sulle idee attraverso un linguaggio rispettoso e non ostile. E’ un dovere di noi politici.” “Ma – ha aggiunto in un video pubbliocato su facebook – voglio alzare l’asticella” e “invitare tutti i prossimi candidati delle elezioni amministrative a fare lo stesso, perché i ragazzi e le ragazze delle nostre città se lo meritano”.

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