19 Ottobre 2023

Green Web Meter verifica la sostenibilità digitale ESG del web

Green Web Meter verifica la sostenibilità digitale ESG del web. E’ la prima piattaforma che grazie all’AI e alla Blockchain aiuta a rispettare la Corporate Sustainability Reporting Directivedi Paolo Brambilla17 Ottobre 2023Green Web Meter verifica la sostenibilità digitale ESG del web Valutare, migliorare e certificare la carbon footprint e la sostenibilità digitale di un sito web per ottimizzare l’efficienza energetica, l’usabilità e la user experience, attraverso l’AI e la tecnologia della Blockchain. Questo è l’obiettivo di Green Web Meter, piattaforma – lanciata dalla società Zero Carbon Audit – e primo marchio verticale in Italia che apre le porte ad aziende e professionisti che vogliono migliorare le proprie performance in linea con gli obiettivi aziendali e ESG e ridurre il proprio impatto ambientale. Ogni anno, infatti, il web e il digitale sono responsabili di circa 1,4 miliardi di tonnellate di emissioni di CO2, una produzione pari quasi al doppio (3,7%) di quella prodotta dal traffico aereo (2%), il mezzo di trasporto tradizionalmente considerato come il più inquinante al mondo. Raccomandato da I dati parlano chiaro: ogni gigabyte di dati trasmesso su Internet produce fino a 1 Kg di CO2; una semplice ricerca su Google, ad esempio, può generare oltre 2 grammi di CO2. Quindi, se si considera il fatto che ogni giorno vengono fatte circa 3,5 miliardi di ricerche sul web, significa che nel mondo vengono prodotte oltre 7.000 tonnellate di CO2 al giorno. Per non parlare di media in streaming: guardare un film per due ore può avere un impatto ambientale pari a un viaggio in macchina di 45 minuti*. Nell’attuale era della trasformazione digitale, stiamo assistendo a un’enorme proliferazione di contenuti online e all’ascesa di siti web aziendali come principali punti di contatto con il pubblico. Ciò che spesso passa inosservato, però, è l’impatto ambientale nascosto di questa crescita, di cui va tenuto il debito conto in ottica di sostenibilità responsabile. La Direttiva Europea 2022/2464 CSRD, Corporate Sustainability Reporting Directive, richiede infatti alle grandi aziende e alle PMI quotate in borsa di redigere un bilancio di sostenibilità. Questo include la rendicontazione ESG per garantire la conformità ai requisiti di rendicontazione sostenibile. Tuttavia, non conformarsi ai criteri ESG può comportare una serie di sfide, soprattutto per le PMI, tra le quali ottenere credito dalle banche, limitazioni nell’accesso alle assicurazioni, esclusione da bandi pubblici e perdita di competitività. Tra le conseguenze, vi sono anche rischi di non conformità e sanzioni. Ed è proprio da questa esigenza di mercato, sociale ed ambientale, che nasce Green Web Meeter: la piattaforma, realizzata da Mariagrazia Abruzzese e Andrea Rosini, e lanciata sul mercato dalla società Zero Carbon Audit, permette alle aziende di valutare e certificare l’impronta ecologica dei propri siti web attraverso l’Ai e la tecnologia Blockchain. In particolare, mediante l’utilizzo di algoritmi avanzati, Green Web Meter analizza ogni aspetto del sito web, dall’hosting ai contenuti multimediali, e fornisce una stima precisa delle emissioni di CO2. Questa analisi dettagliata, insieme alle note metodologiche fornite, ha l’obiettivo di accompagnare le imprese in un percorso atto a migliorare la propria compliance web. Inoltre, la piattaforma è l’unica ad aver sviluppato un badge di conformità ESG rilasciato in forma di NFT, tracciato sulla Blockchain Arbitrum, che non solo garantisce un riconoscimento tangibile dell’ecocompatibilità di un sito web, ma assicura anche una tracciabilità inattaccabile e l’incorruttibilità assoluta. Questo significa che ogni claim relativo alla sostenibilità può essere verificato e validato, garantendo alle aziende un livello di trasparenza e verificabilità senza precedenti, essenziale per guadagnarsi la fiducia dei consumatori e degli stakeholder nonché per mantenere un vantaggio competitivo nel panorama ESG. “Zero Carbon Audit nasce da un’esigenza di mercato e ambientale non soddisfatta. Con Green Web Meter, la nostra innovativa piattaforma, offriamo alle aziende gli strumenti necessari per misurare la sostenibilità dei loro siti web e asset digitali in termini di ESG, contribuendo così ad un futuro sempre più sostenibile”, dichiara Marco Testini, CEO di Zero Carbon Audit Srl. “Se consideriamo che le applicazioni online, i servizi Saas, nonché gli e-commerce sono asset fondamentali di molte aziende, crediamo sia necessario che gli asset digitali entrino a pieno titolo nell’analisi di materialità delle aziende. Con Green Web Meter, miriamo a fornire alle aziende gli strumenti necessari per misurare, comprendere e ridurre l’impatto ambientale e a verificare la sostenibilità in termini di ESG dei loro siti web e asset digitali” dichiara Mariagrazia Abruzzese, autore di Green Web Meter e shareholder di Zero Carbon Audit Srl. “Se da un lato il nostro obiettivo è aiutare le aziende a diventare più rispettose dell’ambiente, dall’altro, è per noi altrettanto importante fornire servizi che siano di per sé sostenibili. Proprio per questo motivo, abbiamo pensato alla tecnologia Blockchain Arbitrum – una soluzione layer 2 basata su Ethereum e Proof of Stake – che permette l’emissione 100% green degli NFT per la certificazione,” afferma Andrea Rosini, autore di Green Web Meter e shareholder di Zero Carbon Audit Srl. Zero Carbon Audit sta attualmente attraversando un processo di acquisizione di una certificazione ISO 14064, la norma internazionale che fornisce linee guida e standard per la quantificazione e la relazione delle emissioni di gas serra.

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Senzatetto a Milano: quelli censiti sono più di 2000

Sono 2.021 i senzatetto a Milano, o almeno quelli censiti dopo essere stati trovati in strada o nelle strutture di accoglienza, dal 12 al 16 giugno, dai 700 volontari che hanno effettuato la rivelazione promossa dal Comune di Milano insieme alla Fondazione Rodolfo Debenedetti. È la prima volta che una rilevazione di questo tipo si effettua durante il periodo estivo, dunque per fare confronti bisognerà aspettare una seconda fase di rilevazione, più avanti. Poco più di 2mila persone, dunque: lo 0,15% della popolazione cittadina, cioè 15 su mille. La maggior parte dei senzatetto rintracciati in strada era nel centro storico: il 39%. Gli altri due Municipi più rappresentati sono il 2 (con il 18% dei senzatetto) e il 3 (con il 13%). Molti senzatetto permangono in centro per essere vicini alle zone più ad alto passaggio. Nel Municipio 2 ci sono in particolare le aree di via Vittor Pisani e della Stazione Centrale. Il 90% è uomo e i due terzi hanno più di 35 anni. Più di 1 senzatetto su 2 (il 52%) ha detto d’incontrare, almeno una volta alla settimana, le unità mobili, che forniscono assistenza immediata (pasti, coperte e così via). Il primo bisogno espresso dai senzatetto intervistati è quello di poter conservare gli oggetti personali: lo ha segnalato il 62%. E poi quello di avere accesso ai servizi sanitari (52%), a una connessione a Internet (46%), a vestiti puliti (46%). “Questi dati – ha commentato l’assessore al welfare Lamberto Bertolé – ci devono responsabilizzare a lavorare ancora di più per rafforzare la rete costruita nel corso di questi anni a sostegno delle persone senza dimora. I dati, ancora parziali, ci confermano che quello della grave emarginazione è un problema che riguarda tutti i centri urbani e che i numeri di Milano sono in linea, se non inferiori a quelli delle grandi città europee, da Barcellona a Budapest, da Parigi a Lisbona”. Rilevazioni come questa “offrono una visione scientificamente accurata del fenomeno dell’assenza di dimora in città”, ha sottolineato il gruppo di ricerca della Fondazione Debenedetti: “Avere a disposizione dati di questo tipo è un passo fondamentale per ragionare in modo informato sul fenomeno dell’assenza di dimora, con l’obiettivo di rendere questa condizione un’eventualità sempre più rara e di breve durata”.

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Le “agende ritrovate” in mostra a Palazzo Pirelli

Inaugurata l’esposizione fotografica dedicata a Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e a tutte le vittime della mafia Federico Romani: “La lotta alla criminalità organizzata non è un problema dei magistrati o delle forze dell’ordine, ma una questione che coinvolge tutti“ “Questa mostra è, prima di tutto, un ‘presidio della memoria’. Lo è, soprattutto, per i più giovani perché serve a ribadire, sempre e con forza, l’importanza della lotta alla mafia, alla camorra, alla ‘ndrangheta e, in generale, ai sistemi criminali. E, soprattutto ci ricorda, che le organizzazioni criminali non sono un problema solo dei magistrati o delle donne e degli uomini delle forze dell’ordine, ma una questione che coinvolge tutti. Perché, come amava ripetere Paolo Borsellino, ‘possiamo sempre fare qualcosa’”. Con queste parole il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Federico Romani ha inaugurato oggi pomeriggio la mostra “L’agenda ritrovata: i volti” che, dopo aver girato l’Italia, fa tappa a Palazzo Pirelli. “Ciò che più apprezzo di questa mostra – ha evidenziato la Presidente della Commissione Antimafia Paola Pollini – è l’aspetto dinamico, la scelta di essere itinerante, ma soprattutto il voler parlare della figura di Paolo Borsellino, non solamente narrando un tragico evento, ma costruendo una nuova storia fatta di volti e persone che quel racconto possono tramandarlo, interpretandolo e quindi arricchendolo e innovandolo. Per quanto le figure dei giudici Falcone e Borsellino siano scolpite nella storia del nostro Paese e nella memoria collettiva, spesso i giovani hanno bisogno di nuovi linguaggi per comprendere quello che è avvenuto e fare propri quei messaggi. Per questo vi ringrazio, per questo è molto importante questa mostra e il lavoro che c’è dietro”. La mostra, attraverso ventuno pannelli, ripercorre il “giro d’Italia” della ciclostaffetta che dal 25 giugno al 19 luglio 2017, in occasione del 25° anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio, ha unito Milano e Palermo. Donne e uomini che hanno appuntato le loro impressioni di viaggio su un’agenda rossa, che negli anni è diventata il simbolo della memoria di Paolo Borsellino, e che raccontano questa esperienza di lotta alla mafia con i loro sorrisi, gli sguardi e le emozioni. La mostra, allestita presso lo spazio espositivo al piano terra di Palazzo Pirelli, potrà essere visitata fino al 30 ottobre nei seguenti orari: dal lunedì al giovedì dalle 9.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.30, il venerdì dalle 9.30 alle 12.30. Ingresso libero. “L’agenda ritrovata: i volti” è un progetto de “L’Orablù Associazione Culturale” insieme al “Movimento delle Agende Rosse”.

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Guardia di Finanza: 58 arresti per traffico internazionale di stupefacenti tra l’Italia e la Spagna, riciclaggio e frode fiscale

La Guardia di Finanza di Milano, su delega della Procura della Repubblica di Milano – Direzione Distrettuale Antimafia, sta eseguendo una maxi operazione a contrasto del traffico internazionale di sostanze stupefacenti, riciclaggio, esercizio abusivo del credito e frode fiscale. Oltre 400 finanzieri sono impegnati nell’esecuzione di 46 ordinanze di custodia cautelare (33 in carcere e 13 ai domiciliari) emesse dal Gip di Milano su richiesta della D.D.A. e di 12 fermi per indiziato di delitto emessi dalla Procura della Repubblica, eseguiti nelle province di Milano, Bergamo, Brescia, Monza, Varese, Mantova, Torino, Alessandria, Asti, Prato, Roma, Teramo, Catania, Salerno e Spagna, con il supporto del Servizio Centrale Investigazioni Criminalità Organizzata di Roma, della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga – Dipartimento di P.S. e del Corpo della Polizia Locale di Milano. Con l’ausilio di unità cinofile cash dog e antidroga, sono inoltre in corso 96 perquisizioni su tutto il territorio nazionale, Spagna e Svizzera in abitazioni ed aziende risultati nella disponibilità dei soggetti coinvolti. Le attività investigative hanno condotto all’individuazione dei canali di approvvigionamento e della rete di spaccio di hashish e marijuana per circa 30 tonnellate, ricostruendo traffici per 42 milioni di euro e un giro di contante di 26 milioni di euro in poco più di un anno. Sono stati inoltre sequestrati 10 compendi aziendali, 52 immobili in Lombardia e altre Regioni del Nord Italia, beni mobili e disponibilità finanziare per 9 milioni di euro, ritenuti di provenienza illecita ovvero sproporzionati rispetto al reddito o all’attività economica svolta dai sodali dell’organizzazione criminale, composta da un gruppo di italiani e spagnoli, coadiuvati da soggetti di etnia albanese e cinese. In particolare, l’indagine si è focalizzata sulla ricostruzione delle modalità di pagamento utilizzate dai narcotrafficanti, i quali, per saldare gli acquisti delle partite di droga, si avvalevano di “servizi bancari” abusivi gestiti da soggetti di etnia cinese, che fungevano da veri e propri “centri di raccolta” del denaro da trasferire in Spagna. Il sistema in questione si basa su un meccanismo di rimessa informale di denaro denominato fei’chi en, simile alla hawala islamica. I soggetti cinesi (nella quasi totalità titolari di esercizi commerciali) ricevevano contante da trasferire in Spagna, in modo anonimo, veloce e non tracciabile, dietro pagamento di una commissione variabile dall’1,5% al 2%. Il metodo di pagamento dello stupefacente individuato si basava sulla compensazione senza trasferimento fisico di valuta, secondo partite di credito/debito bilanciate tra connazionali cinesi inseriti in un circuito criminale transnazionale e che offrono analogo servizio all’estero. Per l’accettazione del controvalore “nominale” della somma versata in Italia veniva utilizzato un codice di riconoscimento (tipo token), solitamente rappresentato dal seriale di una banconota di piccolo taglio, consegnata dal corriere al collaterale spagnolo. Solo in caso di coincidenza tra il seriale della banconota e il numero comunicato dal punto di raccolta in Italia, la compensazione poteva considerarsi andata a buon fine. È stato appurato inoltre che il denaro consegnato dai trafficanti di droga negli esercizi commerciali cinesi (nell’ordine delle decine di milioni di euro) veniva subito dopo “venduto” a una diversa associazione criminale composta da imprenditori italiani operanti nel settore dell’acciaio e della plastica, dediti a sistematiche frodi Iva con l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti (con bonifici all’estero verso Cina, Svizzera e Hong Kong). Nello schema fraudolento il pagamento di fatture per operazioni inesistenti è correlato alla successiva retrocessione dei relativi importi in denaro contante, senza essere tracciati dagli organismi antiriciclaggio. La peculiarità dell’indagine è rappresentata dalla documentata circostanza che lo stesso contante provento del traffico di droga diventa la provvista in nero degli evasori fiscali, realizzando una perfetta commistione tra profitti illeciti della criminalità comune e della criminalità economica e tutto ciò per milioni di euro! La responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata con la sentenza irrevocabile di condanna. Le misure restrittive sono state emesse in fase di indagini preliminari e, allo stato delle attuali acquisizioni probatorie, in attesa di giudizio definitivo, è doveroso sottolineare che vale la presunzione di non colpevolezza degli indagati. La diffusione del presente comunicato stampa è autorizzata dalla Procura della Repubblica di Milano in ottemperanza alle disposizioni del Decreto Legislativo n. 188/2021, ritenendo sussistente l’interesse pubblico all’informazione, con particolare riferimento al contrasto dei traffici illeciti, nonché di ogni altra forma di criminalità economico-finanziaria. L’odierna operazione testimonia il costante impegno dell’Autorità Giudiziaria e della Guardia di Finanza a contrasto del narcotraffico, dei traffici illeciti nonché di ogni altra forma di criminalità economica, attraverso l’individuazione degli enormi flussi finanziari riciclati nel circuito economico legale.

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Zaki: Europa Verde, sbagliato revocare l’invito

Sorprende ed amareggia che la Sindaca di Brescia, di centro-sinistra,  pensi di aiutare Israele e di lavorare per la pace, revocando l’nvito al ricercatore egiziano Patrick Zaki al festival della pace nella città della “Leonessa”. La prima cittadina dovrebbe invece sapere che, per chi vuol sostenere Israele, si debbano  ricordare anche gli errori e i limiti dell’attuale gestione politica. Aprirsi al pensiero degli intellettuali arabi, significa per noi occidentali capire che il nostro punto di vista non è l’unico e assoluto. Ritenere “divisiva” la sua presenza e “contraria al messaggio che la città vuol trasmettere” è un atto di cecità che non aiuta l’incontro tra le diverse culture e religioni, lasciando a noi occidentali la presunzione di essere i detentori del saper interpretare e governare il mondo. L’egiziano cristiano Patrik Zaki ha pagato, con la sua libertà,  la libertà di dire quel che pensa.

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Nuova Ikea aprirà all’interno del centro commerciale di Citylife

Non ci saranno mobili da portare a casa e montare, anzi all’interno della nuova Ikea che aprirà all’interno del centro commerciale di Citylife mercoledì 25 ottobre non si potrà comprare neanche un tovagliolo. Non ci sarà uno spazio dedicato alla vendita, ma si potranno progettare gli ambienti di casa, confermare e pagare gli ordini. Tutto verrà poi recapitato a destinazione in un secondo momento. Il negozio, dunque, sarà un “plan & order point”, come lo definisce il colosso svedese. E, assicurano dalla società, sarà leggermente diverso da quello aperto nel dicembre 2021 in via Albricci (zona Missori). All’interno del negozio i consulenti d’arredo Ikea saranno a disposizione dei clienti e li guideranno passo dopo passo nella pianificazione di cucine, soggiorni e camere da letto, e forniranno loro anche idee sullo stile più adatto ai singoli gusti e spunti utili su come organizzare al meglio gli spazi secondo le esigenze di ciascuno. Il nuovo store, più nel dettaglio si troverà nella Galleria Anna Castelli Ferrieri (sul lato di viale Boezio).

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