22 Aprile 2022

Gli alberi monumentali della città

Dalla storica quercia rossa di piazza XXIV Maggio al platano centenario di Villa Litta, passando per il Noce del Caucaso del Giardino Montanelli e molti altri: un patrimonio di alberi monumentali e centenari da scoprire, valorizzare e preservare. Sono i protagonisti del convegno “Gli alberi di Milano. Il ciclo della vita degli alberi di città”. A confrontarsi sul tema, nel corso del convegno ospitato dall’Acquario Civico esperti e tecnici del verde pubblico. Il patrimonio arboreo in carico al Comune di Milano è costituito da oltre 254mila alberi singoli cui si aggiungono quelli in aree boscate e quelli gestiti da altri enti per un totale di oltre 520mila alberi presenti in città. Le tipologie arboree più diffuse sono Aceri, Platani, Tigli e Bagolari oltre agli storici 17 alberi monumentali. La superficie a verde pubblico è di oltre 25milioni di mq di cui 19milioni gestiti dal service del Comune. Nello specifico più di 17milioni di mq sono a prato, 724mila mq volti alla forestazione urbana, 671mila mq destinati alla fruizione cani, mentre 76mila mq sono occupati da orti urbani e 5.500 mq da orti didattici. Il programma prevede interventi di Francesco Ferrini, responsabile scientifico Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali dell’Università di Firenze e Alessandro Mantegazza, agronomo di Global Service Avr. Prevista anche una tavola rotonda con Massimiliano Cecchetto, agronomo con master europeo in Architettura del paesaggio, Susanna Magistretti, Responsabile di Cascina Bollate-Vivaio del Carcere di Bollate, Francesco Macazzola, curatore del Libro bianco del Verde-AssoVerde, Aldo Greco, Vice brigadiere del Corpo Forestale Carabinieri Lombardia, Paola Pastacaldi, scrittrice e madrina della quercia di Montale ai Giardini pubblici Montanelli. Chiamati a raccontare esperienze e contributi a tutela degli alberi e del verde urbano. Presenti all’incontro anche i rappresentanti della Famiglia Capè, donatori, nel 1924, della quercia di piazza XXIV Maggio e le Guardie Ecologiche Volontarie del Comune di Milano.

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Al via i National Erasmus Games al Saini

Al via i National Erasmus Games (NEG), l’evento sportivo collettivo promosso da Erasmus Student Network Italia (ESN Italia), aperto al pubblico, che sarà ospitato al Centro Sportivo Saini di Milano (via Arcangelo Corelli, 136) fino a domenica 24 aprile. Più di 400 studenti di 55 nazionalità, in mobilità studio con il programma Erasmus, gareggeranno in quattro differenti discipline sportive in rappresentanza della Sezione ESN d’appartenenza durante il loro periodo di scambio in Italia. Gli sport in gara sono: basket misto (5×5), calcio misto (5×5), pallavolo mista (5×5), 100 metri uomini e donne e 1500 metri uomini e donne. Gli atleti selezionati a livello italiano potranno partecipare agli International Erasmus Games (IEG), iniziativa paneuropea per la salute e il benessere promossa dalla rete di studenti, che quest’anno si terrà a Coimbra, in Portogallo, dal 12 al 15 maggio. L’edizione 2022 dei NEG è realizzata in collaborazione e grazie al sostegno del Comune di Milano, nell’ambito del progetto Food Wave, finanziato dall’Unione Europea, realizzato con 30 partners internazionali e guidato dal Comune di Milano, con l’obiettivo di promuovere il benessere fisico, ma anche il rispetto per la natura, la lotta ai cambiamenti climatici e la sostenibilità ambientale. Le attività in supporto delle gare sportive mireranno a promuovere i temi del progetto tra i partecipanti, gli spettatori e gli organizzatori dell’evento, a cominciare dalla relazione tra cibo e cambiamento climatico e l’attivismo giovanile. Il programma Venerdì 22 aprile Aprirà i National Erasmus Games una conferenza, che si terrà nell’Aula Magna del Centro Sportivo Saini, domani, venerdì 21 aprile, alle ore 11. Interverranno rappresentanti di ESN Italia e di Food Wave che presenteranno agli atleti-studenti il programma delle attività e le iniziative correlate all’appuntamento. Le gare avranno inizio alle ore 14, con la prima fase di qualificazioni, e proseguiranno per tutta la giornata, fino alle ore 19.30. A conclusione, si terrà un pic nic serale. Sabato 23 aprile La seconda fase di qualificazioni e le finali saranno giocate sabato 23 aprile. I tornei avranno inizio dalle ore 9:30. Le gare termineranno alle ore 19 circa. Le premiazioni si terranno alle ore 19:30. Conclude la giornata un pic nic serale. L’appuntamento si chiuderà nella mattinata di domenica 24 aprile, con la partenza dei ragazzi. Nella tre giorni sono previsti momenti di interazione e scambio, con il Social Programme dedicato alla sostenibilità. I PARTECIPANTI L’evento coinvolgerà 402 giovani, tra cui 171 ragazze e 231 ragazzi che si divideranno in: •14 squadre di futsal; •17 squadre di volley; •11 squadre di basket; •58 partecipanti alle gare di atletica. Sono 83 in totale i partecipanti italiani, il resto dei giovani proviene da quattro continenti: •87% Europa (348): •6% Asia (25); •1% Africa (4); •6% America (25). Di seguito la lista delle nazioni di provenienza: Afghanistan, Albania, Algeria, Argentina, Austria, Belgio, Brasile, Bulgaria, Canada, Cile, Cina, Colombia, Croazia, Cuba, Repubblica Ceca, Olanda, Ecuador, Egitto, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Guatemala, Ungheria, India, Iran, Irlanda, Israele, Italia, Kazakistan, Lettonia, Libano, Libia, Lituania, Macedonia, Malesia, Messico, Marocco, Norvegia, Palestina, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Russia, San Marino, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Thailandia, Turchia, Ucraina, USA e Zimbabwe.

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Allerta gialla per forti temporali nel fine settimana

Il Centro funzionale monitoraggio rischi di Regione Lombardia ha diramato un’allerta meteo gialla (rischio ordinario) per rischio idrogeologico dalle 12 di domani alle 12 di domenica 24 aprile e per rischio temporali forti sempre dalle 12 di domani, fino alle 9 di domenica. Sono attese precipitazioni diffuse benché deboli sulle aree pianeggianti di nord ovest della Lombardia, che potranno intensificarsi anche sul nodo idraulico di Milano nel corso della giornata di domani, soprattutto nel tardo pomeriggio, e in serata assumendo carattere temporalesco. Il Centro operativo comunale (COC) della Protezione civile sarà attivo per monitorare e coordinare gli eventuali interventi. ANSA

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90 posti per i profughi fra via Sammartini e via Stella

Circa 50 posti disponibili nel centro di via Antonio Fortunato Stella 5, e altri 40 in quello di via Sammartini 75. Milano, grazie alla collaborazione tra il Comune e Fondazione Progetto Arca, aggiunge un nuovo tassello per l’accoglienza dei profughi ucraini. I due centri sono stati inaugurati ufficialmente oggi. In quello di via Stella, operativo da settimana scorsa, hanno già trovato una sistemazione temporanea circa 20 mamme e una decina di bambini. Nel centro di via Sammartini, invece, che aprirà settimana prossima, troveranno accoglienza altri 40 profughi. Entrambi i centri sono strutturati per una prima accoglienza residenziale emergenziale e temporanea di famiglie ucraine inviate dalla Prefettura di Milano. Un’équipe di operatori e volontari della Fondazione è a disposizione degli ospiti ventiquattro ore su ventiquattro in entrambi i centri; in particolare sono presenti mediatori in lingua ucraina e uno psicologo per supportare adulti e bambini nei recenti traumi. I 90 posti totali dei due nuovi centri “si aggiungono agli oltre 100 già attivi a Casa Jannacci e in viale Puglie. Gli arrivi si sono assestati su un centinaio al giorno, ma dobbiamo essere pronti ad affrontare e gestire flussi più importanti”, hanno commentato gli assessori milanesi Lamberto Bertolé (Welfare) e Marco Granelli (Sicurezza). “Il numero di cittadini ucraini che arrivano a Milano è contenuto ma è un flusso costante”, ha aggiunto Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca. “Ikea ha donato gli arredi per i centri, stiamo lavorando a un progetto con cui a Corsico metteranno a disposizione una palazzina e favoriranno l’integrazione lavorativa delle famiglie – ha concluso Sinigallia – sarà un progetto interessante per chi avrà bisogno ovviamente di lavorare”. ANSA

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Il 30 aprile in Duomo la beatificazione di Armida Barelli e Don Mario Ciceri

Il 30 aprile in Duomo la beatificazione di Armida Barelli e Don Mario Ciceri. Sabato 30 aprile, alle ore 10, nel corso di una Messa solenne in Duomo, saranno proclamati beati Armida Barelli e don Mario Ciceri, due figure che con l’attività di apostolato e l’impegno culturale ed educativo hanno lasciato un segno profondo nella storia della Chiesa ambrosiana e del mondo cattolico italiano. Presiederà la Messa per la doppia beatificazione, in rappresentanza di papa Francesco, Sua Eminenza il cardinale Marcello Semeraro. Tra i concelebranti l’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini. La celebrazione – che sarà trasmessa in diretta su TV2000 – sarà preceduta, a partire dalle ore 9, da un momento di preghiera per aiutare i presenti a entrare in un clima di raccoglimento. Modalità di accredito Giornalisti, fotografi e operatori televisivi che intendono seguire la cerimonia di beatificazione in Duomo devono accreditarsi entro le ore 12 di venerdì 29 aprile scrivendo a comunicazione@diocesi.milano.it e indicando nome, cognome e testata. Alle persone accreditate verrà inviato un pass da esibire (in formato cartaceo o digitale) all’ingresso dalle porte laterali, lato Arcivescovado. Fotografi e operatori potranno posizionarsi nell’area delimitata attorno alla prima colonna sul lato destro, guardando l’altare; i giornalisti nelle panche del transetto indicate dal servizio d’ordine. Presentazione alla stampa In preparazione alla celebrazione, giovedì 28 aprile alle ore 11.30 si svolgerà in Università Cattolica (presso lo Studio Multimediale / Aula Malinverni di via Sant’Agnese 2) un incontro con la stampa, dove verranno illustrati i profili biografici dei due nuovi beati e presentate diverse iniziative culturali connesse all’evento, promosse dai soggetti coinvolti nel processo di beatificazione. Interverranno: Antonella Sciarrone Alibrandi, pro-rettrice vicaria, in rappresentanza dell’Ateneo; Paolo Seghedoni, vicepresidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana; mons. Ennio Apeciti, responsabile del Servizio diocesano per le cause dei santi e postulatore della causa di beatificazione di don Mario Ciceri; Barbara Pandolfi, vicepostulatrice della causa di beatificazione di Armida Barelli. In conclusione sarà presentata una breve anteprima del documentario Armida Barelli. Essere per agire, a cura di Monica Mondo, realizzato da TV2000 in collaborazione con l’Università Cattolica. Per partecipare all’incontro – riservato a giornalisti e operatori della comunicazione – è necessario segnalare la propria presenza a ufficio.stampa@unicatt.it, indicando nome, cognome e testata. Si accede solo in possesso del Green pass rafforzato. Veglie di preghiera, Messe di ringraziamento e memorie liturgiche Venerdì 29 aprile, vigilia della cerimonia di beatificazione in Duomo, sono previste due veglie di preghiera: per Armida Barelli a Milano, nella Basilica di Sant’Ambrogio alle ore 2o, presieduta da padre Massimo Fusarelli, Ministro generale dei Frati minori; per don Mario Ciceri a Sulbiate, nella chiesa parrocchiale alle 21, presieduta dal vicario episcopale di zona, mons. Luciano Angaroni. Inoltre, sabato 30 aprile e domenica 1° maggio, dalle 8 alle 20, sarà possibile visitare la tomba di Armida Barelli nella Cappella dell’Università Cattolica. Dopo la beatificazione verranno celebrate due Messe di ringraziamento. Il 1° maggio, alle ore 11, in Università Cattolica (Aula Magna, largo Gemelli 1), in occasione della Giornata dedicata all’ateneo, la celebrazione dedicata ad Armida Barelli sarà presieduta dall’assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, mons. Claudio Giuliodori. Il 4 maggio alle ore 21, a Sulbiate, presiederà la Messa per don Mario Ciceri l’arcivescovo mons. Mario Delpini; lo stesso farà il vicario generale, mons. Franco Agnesi, in contemporanea a Veduggio, il paese natale del beato. La memoria liturgica di Armida Barelli ricorrerà il 19 novembre, quella di Mario Ciceri il 14 giugno. Chi sono i due nuovi beati Armida Barelli (1882-1952) è stata fondatrice della Gioventù Femminile dell’Azione Cattolica e cofondatrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dell’Istituto secolare delle Missionarie della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo e anche dell’Opera della Regalità per la liturgia. Ha contribuito a formare migliaia di giovani donne che attraverso l’esempio della “Sorella Maggiore” hanno imparato ad amare Dio, il prossimo, la Chiesa e a spendersi attivamente nella società del proprio tempo. Nato in Brianza, Mario Ciceri (1900-1945) viene ordinato sacerdote nel 1924 e nominato vicario parrocchiale di Brentana di Sulbiate (MB). Vive tutto il suo ministero in quella parrocchia a servizio dell’oratorio, dell’Azione Cattolica, dei malati e degli sfollati di guerra. Durante il secondo conflitto mondiale accompagna i ricercati verso la Svizzera, fornendo loro documenti e lasciapassare falsi. Per questo impegno riceve postuma la Medaglia d’oro per la Resistenza.

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Il dibattito su San Siro è anti democratico

Il dibattito su San Siro è anti democratico. Sembra una sparata? Già perché in questi tempi di delirio mentale ormai va tutto bene, basta urlare forte qualcosa e tutti si devono adeguare. Altrimenti sei un nemico pubblico. Da queste pagine avevamo già avvertito i lettori del pericolo di aggredire anche solo verbalmente la “categoria novax”. Perché in democrazia dissentire è concesso, anzi: è salutare che ci sia sempre  qualcuno contrario alla linea comune, perché aiuta a vedere i limiti delle scelte collettive. Scelte che, pure se giuste, hanno certamente limiti o difetti da correggere. Non è possibile dunque decidere di scaricare l’odio su altri, come non è possibile nascondere la verità semplicemente rubando certi concetti alla loro giusta collocazione per i propri scopi: come un novax resta un cittadino come gli altri col diritto di manifestare, allo stesso tempo un dibattito pubblico non può avere valenza amministrativa. Altrimenti questa non è una città democratica, ma un soviet gestito da persone che nessuno ha eletto. Personaggi spesso oscuri, sia nei curricula che negli scopi. I tanto bistrattati politici almeno devono sottoporre la propria vita allo screening di giornalisti e votanti prima di essere eletti. Invece i “comitati” non li ha eletti nessuno. Poche decine o centinaia di persone si arrogano il diritto di decidere del futuro della città. Eppure noi eravamo rimasti che il popolo esercita la sovranità nei limiti previsti dalla Costituzione, dunque nelle forme democratiche come i Consigli comunali o municipali. O, in caso di guai, pure nei tribunali. Insomma ci si confronta con chi ha titolo per parlare per tutti. Perché i collettivi alla fine si risolvono in un magma di persone non identificate se non vagamente per i propri interessi personali che contribuiscono più o meno consapevolmente agli interessi di un ristrettissima élite. Cioè tutto il contrario della democrazia che ha sviluppato forme chiare e aperte a tutti per garantire i diritti di tutti. Detto in altre parole: se alle persone che stanno animando i comitati contro il nuovo stadio (o ennesimo progetto di gentrificazione che sia) non piace l’agire di Sala, forse dovevano pensarci prima di sostenere che fosse un grande sindaco (visto che a quanto dice senza l’aiuto del governo non è nemmeno capace di chiudere un bilancio). E invece di riproporre alle elezioni le stesse posizioni che si ripetono dalla metà del Novecento, cercare di votare qualcuno più in linea con la propria idea di città. Certo è molto più semplice autonominarsi “comitato” e pretendere che il Comune si pieghi a ogni capriccio di pochi, perché proporre una revisione della macchina amministrativa è cosa lunga, faticosa e per la quale servono competenze. Invece un comitato non necessita nemmeno di uno statuto, può auto eleggersi a protettore del popolo e rivolgere l’odio collettivo verso chi dissente come fosse un novax qualunque.

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