26 Febbraio 2020

Contagiata collaboratrice di Fontana, Governatore in quarantena

Contagiata collaboratrice di Fontana, lo ha annunciato lo stesso Governatore di Regione Lombardia con un post su Facebook in cui ha scritto: “Una collaboratrice del mio staff è risultata positiva al Coronavirus. Oggi abbiamo quindi eseguito il test sia io che il resto della mia squara e, fortunatamente, al momento risultiamo negativi. “Questo comporterà per noi, come per tutti, un periodo di auto-quarantena di 14 giorni“. Fontana ha accompagnato il post con un video in cui ha dato aggiornamenti sull’evolversi della crisi sanitaria e sullo stato di salute suo e della squadra che se ne sta occupando assessori compresi.

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Coronavirus: a Milano riaprono i bar

Coronavirus: a Milano riaprono i bar. E’ durata poco, molto poco, la chiusura anticipata alle 18 per i bar di Milano. Oggi il Comune ha annunciato che sarà possibile rispettare gli orari normali, sebbene con alcune precauzioni: non potrà infatti esserci servizio al bancone, ma solo al tavolo. I locali dovranno dunque servire da bere solo a chi rientra nel numero massimo di coperti che ha a disposizione. Un segnale di Milano verso quel “Milano non si ferma” accennato dal sindaco Giuseppe Sala e auspicato da buona parte della popolazione. L’ansia per il Coronvirus è tanta e senza dubbio ha dei fondamenti da non sottovalutare, ma non è giusto fermare un’intera città per le ansie di una sua parte. Parte dei supermercati ha subito un assalto, ma buona parte no, segno che non tutti i milanesi avevano ceduto all’isteria prodotta dagli allarmi provenienti dalle varie autorità. Oggi si può già titolare, Coronavirus: a Milano riaprono i bar. E vogliamo festeggiare questa capacità di scommettere sulla serenità e moderazione che contraddistingue il milanese medio, seppur di fronte al panico generale e generalizzato di cui abbiamo già parlato sull’Osservatore. La riapertura dei bar è un piccolo segnale, ma sicuramente utile a lanciare un messaggio in controtendenza come solo il capoluogo sa fare anche nei momenti peggiori della propria storia, Coronavirus: a Mialno riaprono i bar. E la vita dei milanesi non si ferma.

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La speculazione ai tempi del coronavirus

Come è sempre accaduto nel corso della storia, in tempi di guerre e pestilenze, ci sono quelli che muoiono, quelli che vanno in rovina e quelli che si arricchiscono alle loro spalle. Lo stesso Renzo, ne “I promessi sposi” (approfittatene per leggerlo o rileggerlo visto che siete chiusi in casa) acquista a buon prezzo un filatoio di seta il cui proprietario è morto a causa della peste. In questi giorni, per fortuna, a morire sono in pochi, ma molti di più sono quelli che già rischiano la bancarotta. E sono trascorsi solo pochi giorni dall’inizio delle limitazioni imposte da Regione Lombardia. Personalmente conosco il titolare di un albergo in Brera che, viste le disdette, ha chiuso e in attesa di tempi migliori è andato a svernare dalla sorella a Roma. Quello di un autonoleggio con conducente, che viste ridotte le corse del 90%, ha fermato 9 macchine su 12 e messo a riposo 18 autisti su 27. Quello di un’agenzia viaggi, che si sta interrogando su quando e quanti dipendenti dovrà mandare in ferie, o mettere in cassa. Infine, gli amici tassisti, che oramai passano il tempo al bar sotto casa in attesa di corse che non arrivano mai. Tutte persone che si interrogano su quanto tempo reggeranno prima di non avere più le risorse per pagare bollette, mutui, dipendenti e nei peggiori dei casi per mettere un pasto in tavola. Ed è solo la punta dell’iceberg, rappresentata da ciò che io conosco, di un intero sistema che rischia di andare a rotoli molto più velocemente di quello che ci saremmo potuti immaginare. Una frana da cui attingeranno a piene mani gli speculatori che, forti del loro potere economico, potranno attendere la fine della crisi nel mentre faranno incetta di attività e immobili. Se non si porrà un freno a questo fenomeno, prevedendo aiuti e tutele per tutti gli imprenditori e lavoratori a rischio, nel giro di poche settimane un intero tessuto economico e sociale rischia di essere spazzato via dalla speculazione. Almeno questo ci spettiamo da quanti non sono stati capaci di prevenire il disastro, nel mentre altri cercano di porvi rimedio.  

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Milano reagisce con l’aperivirus

Milano reagisce con l’aperivirus. Sono sempre di più i bar che stanno reagendo alla chiusura imposta dalle autorità alle 18 e in modo molto milanese: parte l’aperivirus, un aperitivo anticipato per  rispettare l’ordine di serrata. Un’iniziativa che ai milanesi  sta piacendo vista la quantità di foto che iniziano a circolare su Instagram. Milano reagisce con l’aperivirus perché non è una città che si lascia andare al panico per troppo tempo. Già oggi le metropolitane si stanno riempendo nuovamente, segno che i milanesi  una volta recuperata l’amuchina e una sciarpa più abbondante si stanno rimettendo all’opera. Milano non si ferma, mai. Nemmeno il rischio dell’epidemia può davvero fermare l’unico posto in Italia dove sembra essere rimasta la voglia di vivere.  I rischi ci sono ma non possono determinare tutta la nostra vita, soprattutto perché come ha riportato un vecchio detto “vivere comporta inevitabilmente di morire”. Quindi con prudenza e misura Milano reagisce con l’aperivirus: la maggior parte dei clienti infatti può passare solo dalle 17 alle 18. Così letteralmente si “beve una cosa” e poi via verso nuovi impegni, secondo la religione laica del Milanese Imbruttito. Un sistema pratico ed equilibrato, una reazione molto meneghina al panico generale e generalizzato  che si sta espandendo in tutta Italia e nel mondo. Calma, l’influenza è grave, ma non per questo bisogna rinunciare all’aperitivo. Anzi, all’aperivirus.

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A Niguarda due cinesi febbricitanti

Indossavano le mascherine e hanno fermato una pattuglia della Polizia Locale per chiedere informazioni su come comportarsi visto che erano appena rientrati dalla Cina Passando per la Russia così, nonostante dicessero di sentirsi bene, gli agenti hanno deciso di chiamare i sanitari del 118 per fare le verifiche del caso. Purtroppo l’uomo e la donna cinesi così bene non stavano visto che ad entrambi è stata riscontrata una febbre superiore ai 38° e ora sono ricoverati all’Ospedale di Niguarda, dove sono stati sottoposti a tampone per il coronavirus. E’ successo ieri in via Livigno e non è ancora stato comunicato l’esito delle verifiche di laboratorio. Nel frattempo però è stato necessario sospendere dal servizio anche i due Agenti e, anche se si spera siano stati protetti dalle mascherine indossate dai cinesi, se questi risulteranno positivi, saranno a loro volta sottoposti al test e isolati per il tempo necessario a vedere se svilupperanno la malattia.  

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Area B, attivate altre telecamere, ora sono 45

Nei giorni scorsi sono state attivate nuove telecamere, che si aggiungono a quelle già in funzione, per un totale di 45 varchi di accesso ad Area B, attivi per consentire di estendere l’efficacia della Ztl istituita per contingentare i veicoli più inquinanti. I dati del 2019 ci dicono infatti che Area B  – nelle strade dove sono già state attivate le telecamere – ha permesso di diminuire il traffico di circa il 12-13%. I primi 15 apparecchi erano stati attivati all’avvio del provvedimento, un anno fa, lungo il confine della Ztl ai varchi delle vie Anassagora, Pirelli, Sarca, Giuditta Pasta, Gallarate, Tofano, Basilea, Zurigo, Gonin, Baroni, Cassinis, Rogoredo, Carlo Feltrinelli, Mecenate, Fantoli. Successivamente era stata avviata la procedura per la posa, il collegamento e la configurazione di nuovi apparecchi. Il 7 gennaio erano state installate le telecamere nelle vie Corelli, Camillo e Otto Cima, Rubattino, Caduti di Marcinelle, Monneret de Villard, Carnia, Palmanova e Palmanova altezza ponte della ferrovia, Cambini, Clitumno; il 13 gennaio, un altro gruppo di telecamere nelle vie Assietta, Gabbro, Bovisasca, Oriani, Certosa 1 e Certosa 2, Bressanone, Gallarate, Capodistria, Montefeltro; il 17 gennaio, in Columella, Sesto San Giovanni, Fulvio Testi 1, Comboni, Senigallia 1 e 2, Vincenzo da Seregno 1 e 2, Litta Modignani e Appennini. Tutti questi apparecchi dopo il consueto periodo di 30 giorni di pre-esercizio hanno progressivamente iniziato il conteggio degli ingressi e l’attività sanzionatoria per i veicoli il cui accesso in Area B non è consentito. In totale i varchi di Area B in funzione completa sono quindi 45. A queste telecamere si aggiungono gli apparecchi installati (e attualmente in fase di pre-esercizio) il 24 gennaio nelle vie Monsignor Romero 1, Seguro, Luraghi, Gozzoli, Lucca 1, Lucca 2, Ciconi, Lorenteggio, Lodovico Il Moro, Buccinasco; il 7 febbraio nelle vie La Spezia, Bordighera, Naviglio Pavese, Manduria, Pismonte, Ravenna, Fabio Massimo, Mazzucotelli, Futurismo; il 21 febbraio ai varchi di Rombon 2, Assunta e Raccordo Autosole. Sono quindi previste nuove installazioni nel corso del mese di marzo per completare 73 varchi nelle vie Leoncavallo, Teodosio, Ungheria, Rombon 1, Palatucci, Cilea, Sant’Elia, Borsa, Artigianato, Certosa 3; il 19 marzo in Forlanini, Grassi, Padre Morelli, Ornato, Fulvio Testi, via Chiesa Rossa, Padova, Castrovilla, dei Missaglia, Adriano, Certosa 4. A giugno, invece, inizierà progressivamente il pre-esercizio delle telecamere del successivo lotto ed entro il 2020 si completerà la rete delle 187 telecamere posizionate ai varchi di Area B, già oggi indicati con la segnaletica verticale. Nei giorni scorsi sono state varate dall’Amministrazione alcune modifiche al provvedimento. Grazie al meccanismo della lettera inviata a casa in concomitanza con il primo accesso in Area B ai proprietari di veicoli con limitazioni, è stato possibile informare direttamente i cittadini ancora inconsapevoli dei divieti ed evitare le sanzioni ripetute. Per questo il meccanismo che consente 50 giorni anche non consecutivi di accesso ad Area B, introdotto sperimentalmente per un anno, è stato prorogato ed è utilizzabile tra la data del primo accesso di un nuovo veicolo e il 30 settembre 2020 e sarà ulteriormente migliorato e automatizzato con la creazione di una piattaforma informatica che consentirà di renderlo definitivo, sempre per i primi accessi. Per quanto riguarda i veicoli (auto e moto) di interesse storico che abbiano almeno 40 anni e siano dotati di Certificato di Rilevanza Storica che ne attesti la regolarità, potranno accedere in Area B previa registrazione della targa. I veicoli di interesse storico con più di 20 anni e meno di 40, sempre a condizione che siano dotati di Certificato di Rilevanza Storica, potranno accedere ad Area B solamente per 25 giorni all’anno, oltre ai sabati e domeniche. Cambiano leggermente anche le regole per i veicoli trasporto cose pesanti N2 e N3 (superiori a 75 quintali) e bus M2 ed M3 diesel Euro 6 per i quali il divieto di accesso e circolazione ad Area B decorre dopo il ventesimo anno dalla data della prima immatricolazione se questa è stata effettuata entro il 31.12.2020; dopo il quattordicesimo anno dalla data di prima immatricolazione se questa è stata effettuata dallo 01-01.2021 al 31.12.2020 e dal 1° ottobre 2030 se immatricolati a partire dal 1° gennaio 2026. Infine poiché dal prossimo 1° aprile alcune deroghe che Regione Lombardia aveva definito, per esempio, riguardo al commercio ambulante saranno revocate in attuazione del progetto sperimentale ‘Move-In’ (monitoraggio dei veicoli inquinanti), anche Area B viene adeguata.L’adesione al progetto sperimentale ‘Move-In’ consente di avere a disposizione un numero di chilometri predefinito utilizzabile annualmente da ogni veicolo appartenente a una delle classi emissive soggetta alle limitazioni alla circolazione che possono essere utilizzati sui territori oggetto di blocchi alla circolazione per ragioni ambientali. Per conoscere nei dettagli la disciplina di Area B e informarsi sui calendari dei divieti, si può consultare www.comune.milano.it/areab dove sono presenti informazioni utili, atti e normativa di riferimento. Anche da qui è possibile accedere al portale https://areab.atm.it (consigliato l’utilizzo del browser Chrome) dove è possibile, previa registrazione, verificare e controllare gli accessi effettuati e richiedere la deroga: consente quindi di gestire le targhe dei propri veicoli attraverso una registrazione di campi obbligatori. Inoltre è anche aperto al pubblico, anche in questi giorni, un Infopoint nel mezzanino della stazione Duomo della linea rossa della metropolitana. Gli orari di apertura del servizio sono dalle 8.30 alle 15.30, dal lunedì al venerdì. Tutte le pratiche possono sempre essere fatte online attraverso le pagine web del Comune e di Atm.  

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