26 Aprile 2019

Serra di hashish in via Rosselli, un arresto

Lo scorso 24 aprile, alle 15.30, gli uomini della Squadra Mobile lo hanno notato mentre entrava e usciva da un locale cantina in via Rosselli: l’uomo, un italiano di 41 anni con alcuni precedenti per spaccio, aveva allestito nei locali una piccola serra con 15 piantine di marijuana e gli strumenti necessari per il confezionamento sottovuoto. Il ritrovamento ha spinto gli agenti a effettuare un’ulteriore perquisizione presso l’abitazione dell’uomo, in via Rovereto, dall’altra parte della città, dove sono state sequestrate altre piantine insieme a un etto di marijuana pronto per la vendita e 60 grammi di hashish.  

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Arrestati mentre tentano di derubare un distributore

Due giovani, un moldavo e un italiano, entrambi minorenni, poco dopo la mezzanotte, hanno tentato di derubare un distributore di benzina di via Castelbarco con un tubo di ferro, una mazza da baseball e diversi cacciavite. Avvertiti da due condomini, gli uomini della Polizia sono intervenuti arrestando entrambi per tentato furto. Da accertamenti successivi è poi emerso che uno dei due ragazzi, fermato ieri in mattinata, era stato riaccompagnato alla comunità di affidamento a Cuneo.  

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Ponte del 25 aprile: uffici comunali in tilt

Tutti in vacanza, ma per chi resta c’è il disagio. Personale assente, disorganizzazione e tutti i luoghi comuni degli uffici pubblici nell’ufficio più centrale della ricca bella ed efficiente Milano. Una situazione inaccettabile per i milanesi e in particolare per il consigliere comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico: “Ecco come si presentano al pubblico gli uffici di via Larga. La fila è solo per chiedere informazioni o per ritirare il biglietto per l’attesa del servizio richiesto. Poi con molta pazienza bisogna aspettare in androne la chiamata. Nonostante l’appuntamento fissato da tempo, gli uffici preposti sono sotto organico a causa del ponte. Quei milanesi che hanno approfittato delle ferie per rimanere in città e districarsi nei meandri delle innumerevoli tappe burocratiche rientreranno al lavoro più stressati di prima. Possibile che né la Tajani, assessore al personale, né la Cocco, assessore ai servizi civici, non abbiano pensato di diramare una circolare per chiedere la copertura degli uffici aperti al pubblico durante il lungo ponte? È questa la Milano efficiente di cui Sala ne declama il modello?”.  Lo sfogo postato su Facebook sottolinea un altro dei talloni di Achille del mito di Milano come città in cui va tutto bene. Ne stanno emergendo sempre di più: ad ogni passo che ci allontana dalla possibilità di dire che sta succedendo qualcosa di buono. Milano si è riscoperta città più indebitata d’Italia, così come non c’è stata nessuna grande notizia da dare ai cittadini. Expo rimane un momento magico per questa cittadina da meno di due milioni di abitanti. Il sindaco Giuseppe Sala senza l’aiuto di un governo guidato da Renzi non sa più dove trovare i soldi per andare avanti. Chi vuole fare debiti per Milano? Nessuno, almeno non adesso. E prima o poi dovranno ammetterlo anche Sala e i suoi scherani.

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Rapina all’ufficio postale in pieno giorno

Una rapina all’ufficio postale in pieno giorno. In viale San Giminiano i dipendenti dell’ufficio postale si sono trovati improvvisamente in uno scenario di altri tempi: un uomo armato di pistola è entrato a volto coperto e li ha rapinati. Un bottino consistente per un colpo così semplice nella sua esecuzione: 64mila euro. Un evento che Fratelli d’Italia non ha mancato di stigmatizzare per bocca di Riccardo De Corato, assessore a Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale di Regione Lombardia:”Rapina in pieno giorno a Milano nell’ufficio postale in viale san Giminiano. Rapina da 64 mila euro ad opera di un uomo che è entrato armato di pistola con il volto coperto si è fatto consegnare i contanti da due dipendenti che si sono sentiti male per lo spavento e per questo sono stati ricoverati all’ospedale. Purtroppo all’arrivo della Polizia il delinquente era già scappato con la refurtiva. Questi episodi sono la dimostrazione piu’ evidente che invece di essere a Milano sembra di essere a Chicago ai tempi di Al Capone. Se continueremo così, chissà dove andremo a finire”. Un gesto forse di un disperato, forse di un delinquente abituale, ma che senz’altro ha gettato altra paura in chi vive nella zona. Paura che non serviva, soprattutto in un periodo elettorale dove le tensioni si acuiscono con l’avvicinarsi del giorno del voto. L’ultima rapina in un ufficio postale in pieno giorno, in ogni caso, non mancava a nessuno.

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Arrestato rapinatore riconosciuto grazie a un un tatuaggio

Lo hanno arrestato gli uomini della Polmetro alla fermata metropolitana della linea rossa, in Duomo, riconoscendolo grazie alla descrizione fisica e a un particolare tatuaggio sulla mano sinistra. L’uomo, un italiano di 39 anni con precedenti, alle 11.20 aveva rapinato una farmacia di via Broletto minacciando la dipendente alla cassa per farsi consegnare 180 euro in contanti. Il rapinatore, reo confesso, è stato condotto a San Vittore, ma da ulteriori accertamenti l’uomo sembra essere responsabile di almeno altre due rapine avvenute nei mesi precedenti.  

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Indagati ultrà della Lazio, il Milan li denuncia per i cori razzisti

Sono otto gli ultrà laziali identificati per aver preso parte al blitz neofascista di ieri vicino a piazzale Loreto, denunciati dalla Digos per manifestazione fascista e che a breve saranno iscritti nell’ inchiesta del capo del pool antiterrorismo Alberto Nobili. Un numero destinato ovviamente a crescere, anche perché già ieri i sospettati erano 22. Si è saputo che alcuni passanti hanno preso il numero di targa di alcune macchine degli ultrà. Un ultrà interista è stato denunciato perché aveva un manganello. L’indagine sullo striscione fascista esposto a Piazzale Loreto terrà conto anche di altri episodi di violenza ultrà, anche fisica, come la rissa con un morto prima di Inter-Napoli del 26 dicembre. Gli inquirenti, infatti, stanno valutando anche l’ipotesi di associazione per delinquere per indagare sulle ‘bande’ di ultrà. Intanto, il pm Nobili, d’intesa col procuratore Francesco Greco, ha aperto un’inchiesta per manifestazione fascista. Contestualmente all’avvio delle indagini, il Milan ha emesso una nota con cui ha comunicato che, “AC Milan sente il dovere di denunciare ai massimi Organi sportivi i gravi episodi di ieri avvenuti sia all’esterno che all’interno dell’impianto sportivo, per i quali la Procura Federale non ha ritenuto opportuno avviare le procedure per porvi fine, con l’auspicio che, con l’impegno di tutti, vengano presi dei provvedimenti affinché il razzismo possa essere debellato da tutti gli stadi italiani“.  

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