26 Ottobre 2023

Samuele Piscina (LEGA): “Sala nervoso, si occupi della sicurezza invece di insultare giornalisti”

“La solidarietà della Lega Milano va tutta ai giornalisti di Mediaset, vittime oggi di un attacco irrispettoso e senza precedenti da parte del Sindaco Sala”, interviene Samuele Piscina, Segretario provinciale della Lega e Consigliere comunale di Milano. “Vediamo Sala molto nervoso sul tema sicurezza in città. Evidentemente si è reso conto che la retorica del ‘è solo frutto della percezione dei cittadini’ gli è sfuggita di mano e non riesce a far passare più nessuno per fesso. Di sicuro, prendersela con dei giornalisti che gli chiedono perché non stia facendo nulla per arginare l’insicurezza a Milano non risolverà la situazione”. “Voglio ricordare al Sindaco che Milano è maglia nera per la sicurezza in Italia e i reati più frequenti sono proprio quelli di strada. Lì la Polizia Locale può e deve dare il suo contributo avendo poteri di polizia giudiziaria e quindi potendo intervenire per effettuare gli arresti! Il Primo cittadino può spiegarci perché dal 2018 a oggi ci sono 400 vigili in meno in organico, mentre invece aveva promesso di assumerne 500 in più? Sala può spiegarci perché la metà degli agenti della Locale lavora negli uffici invece di presidiare le nostre strade? Il Sindaco riesce a spiegare ai cittadini perché non si veda una pattuglia dei Ghisa per le strade se non a fare multe e dirigere il traffico e come mai di notte siano a disposizione solo 5 auto in tutta la città? Non basta nominare Gabrielli se poi le forze a disposizione sono sempre meno e ciò che si ha a disposizione viene gestito malamente. I nostri vigili devono tornare a svolgere compiti degni del loro ruolo presidiando i nostri quartieri”. “Ancora una volta Sala, in difficoltà, sbaglia bersaglio: invece di riformare la Polizia Locale mandando a casa Granelli e Ciacci, se la prende con chi gli fa notare che Milano è allo sbaraglio. Il Sindaco decida in tempi brevi se intraprendere la carriera d’attore, che gli consigliamo nonostante le scarse doti, o se intenda fare seriamente il Sindaco”, conclude Piscina.

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Pista ciclabile occupata da un tir a Corso Buenos Aires, intervengono i vigili

È successo proprio ieri, quando un autista poco attento ha pensato bene di posteggiare il suo mastodontico camion per più di un’ora nel bel mezzo della ciclabile, bloccando il transito di decine di ciclisti nel centro di Milano. Per oltre un’ora, un enorme camion ha occupato la pista ciclabile in Corso Buenos Aires, una delle strade principali di Milano. Lo ha segnalato sulle sue pagine social, con tanto di fotografia, la presidente del Municipio 3 Caterina Antola. Anche l’assessora alla Mobilità del Comune, Arianna Censi, ha commentato l’incidente, precisando che sono state emesse pesanti multe nei confronti del mezzo pesante da parte della Polizia locale di Milano. Un atto gravissimo che ha messo in pericolo i ciclisti e bloccato la circolazione in una delle zone più trafficate della città. I ciclisti sono stati costretti a deviare il percorso o a scendere dalla bici e camminare sul marciapiede. Per oltre 60 minuti le auto sono rimaste incolonnate, con conseguenti ritardi e disagi per tutti. Un evento simile non dovrebbe mai ripetersi. Le piste ciclabili sono luoghi dedicati esclusivamente alla circolazione di biciclette e monopattini, non certo ai mezzi pesanti. I conducenti di camion e auto devono prestare maggiore attenzione e rispettare la segnaletica stradale per non mettere in pericolo gli utenti più vulnerabili. Solo così Milano potrà diventare una città a misura di ciclista. Per oltre un’ora, un enorme tir ha occupato la pista ciclabile, impedendo il passaggio di ciclisti e monopattini. A denunciare l’accaduto è stata la presidente del Municipio 3, Caterina Antola, che ha postato sui social una foto del mezzo pesante parcheggiato dove non doveva. L’assessora alla Mobilità Arianna Censi ha commentato l’episodio, annunciando pesanti multe per il tir da parte della Polizia Locale. Occupare una pista ciclabile è infatti illegale e può mettere in pericolo l’incolumità di chi si sposta in bici o con altri mezzi di micromobilità. Una vicenda che dimostra come a Milano la convivenza tra diversi mezzi di trasporto sia ancora complicata. Forse più controlli, telecamere e dissuasori potrebbero aiutare a scoraggiare comportamenti irresponsabili come quello del tir in Corso Buenos Aires. La Polizia Locale è intervenuta prontamente dopo la segnalazione dell’ostruzione della pista ciclabile. Hanno sanzionato il conducente del TIR con una multa salata per aver parcheggiato il mezzo pesante in un’area non consentita. Il conducente del TIR è stato multato per aver violato il Codice della Strada. Le sanzioni per questo tipo di infrazione possono essere piuttosto pesanti, fino a diverse centinaia di euro. La polizia ha anche intimato al conducente di rimuovere immediatamente il veicolo dalla pista ciclabile per evitare ulteriori provvedimenti. La presenza del TIR parcheggiato sulla pista ciclabile costituiva un serio pericolo per i ciclisti e gli altri utenti della strada, oltre a causare intralcio al traffico. La prontezza dell’intervento della Polizia Locale ha permesso di risolvere rapidamente la situazione, garantendo la sicurezza dei ciclisti e consentendo la normale circolazione nell’area. Episodi come questo evidenziano l’importanza di una costante vigilanza sulle strade, soprattutto in una metropoli trafficata come Milano. La Polizia Locale svolge un ruolo fondamentale per garantire la sicurezza di tutti gli utenti della strada e reprimere comportamenti irresponsabili come quello del conducente del TIR in questione. E così, un altro giorno in città e un altro esempio di come le regole della convivenza civile vengono ignorate. Speriamo che la sanzione, per quanto salata, serva almeno da monito per il futuro. Nel frattempo, armatevi di santa pazienza e godetevi il vostro giretto in bici o a piedi, scansando tir, auto in doppia fila e tutto il resto. Dopo tutto siamo milanesi, gente che non si fa certo spaventare da un po’ di traffico impazzito! E se proprio non ce la fate, beh, c’è sempre il tram…

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Convegno: la violenza relazionale

Sabato 18 novembre, presso il Palazzo Pirelli a Milano, l’Associazione Ankyra si confronterà con ricercatori e amministratori sui fenomeni della relazione violenta e sulla loro trasversalità di genere e di orientamento sessuale Sabato 18 novembre 2023 alle ore 9.30, presso la sala “Pirelli” del Palazzo Pirelli in via Fabio Filzi, 22, a Milano, l’Associazione Ankyra organizza con il patrocinio di Regione Lombardia il convegno “La violenza relazionale”. Parteciperanno ai lavori docenti, ricercatori e amministratori pubblici per analizzare i volti molteplici e spesso oscuri della violenza che scaturisce dalle relazioni intime disfunzionali e il loro manifestarsi al di là di ogni schema di genere e di orientamento sessuale. Programma degli interventi: SALUTI ISTITUZIONALI – Vice Presidente Regione Lombardia MARCO ALPARONE Senatrice CINZIA PELLEGRINO PATRIZIA MONTALENTI – Fondatrice dell’Associazione Ankyra Il contrasto alla violenza nelle relazioni. La nascita del progetto Ankyra. VERONICA COPPOLA – Avvocato, presidente dell’Associazione Ankyra Le diverse forme di violenza. MARCO MONZANI – Giurista, criminologo, docente Ist. Universitario Salesiano di Venezia (IUSVE) ILARIA ROVEDA – Centro Studi e Ricerche in Scienze Criminologiche e Vittimologia, IUSVE Dalla violenza di genere alla violenza relazionale. Una nuova prospettiva di giustizia. ELISABETTA ALDROVANDI – Avvocato, Garante tutela delle vittime di reato, Regione Lombardia La violenza domestica nei rapporti di coppia. Aspetti identificativi e risvolti giuridici. ANTONINO GIORGI – Psicologo, psicoterapeuta, docente Università Cattolica di Brescia La violenza relazionale come psicopatologia del legame. BARBARA BENEDETTELLI – Saggista, assessore a Sicurezza e Cultura del Comune di Parabiago Simmetria e bidirezionalità della violenza nelle relazioni: uno sguardo de-sessuato. Fondata nel 2013 a Milano, l’Associazione Ankyra offre assistenza psicologica e legale alle vittime di violenza domestica, violenza relazionale e stalking. Ad oggi ha seguito oltre 900 casi di maltrattamenti. Fin dalla sua costituzione, Ankyra si batte affinché tutti coloro che subiscono forme di violenza in ambito relazionale – uomini e donne, eterosessuali e omosessuali, italiani e stranieri – siano accolti e aiutati senza discriminazioni.

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