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Codice rosso antiviolenza, tribunali in difficoltà

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A venti giorni dall’entrata in vigore del cosiddetto codice rosso, la nuove legge a tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, gli uffici della Procura di Milano e, in particolare, quelli dei pm di turno sono stati sommersi, stando a quanto riferito da fonti giudiziarie, da “una marea” di segnalazioni di presunti abusi, violenze o atti persecutori, giorno dopo giorno. E ciò ha causato ovviamente alcune “difficoltà” nella gestione di segnalazioni e denunce, con conseguente aumento di fascicoli da seguire, e i vertici della Procura stanno, dunque, lavorando in questi giorni per far fronte al boom di notizie di reato.

Tra i punti principali della nuova legge, infatti, oltre all’aumento delle pene, c’è l’obbligo per la polizia giudiziaria di comunicare al magistrato (il pm di turno) le notizie di reato di maltrattamenti, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni aggravate avvenute in famiglia o tra conviventi. E le vittime, secondo le nuove norme, devono essere sentite dal pm entro 3 giorni dall’iscrizione della notizia di reato.

 

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Economia e Diritto

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