7 Agosto 2020

Regione, Iss e Comitato Tecnico chiesero una zona rossa ad Alzano e Nembro, ma il Governo non la istituì

Il Comitato tecnico scientifico, nella riunione del 3 marzo nella sede della Protezione civile propose di “adottare le opportune misure restrittive già adottate nei Comuni della zona rossa anche in questi due comuni”, ovvero Alzano Lombardo e Nembro e questo “al fine di limitare la diffusione dell’infezione nelle aree contigue“. Lo si legge nel verbale della riunione reso pubblico dal consigliere regionale della Lombardia Niccolò Carretta che lo scorso 6 aprile ha fatto una richiesta al Pirellone di accesso agli atti riguardo la zona rossa bergamasca. Il motivo della proposta, si legge nel verbale è “limitare la diffusione dell’infezione nelle aree contigue”.

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Anche la senatrice Pirro confonde libanesi e libici

Anche la senatrice Pirro confonde libanesi e libici. Non bastava il sottosegretario Di Stefano, ci voleva anche un’altra grillina a commettere lo stesso errore. I due esponenti del Movimento Cinque Stelle hanno confuso nei loro tweet i libanesi per i libici. Esprimendo solidarietà ai secondi per l’esplosione di Beirut. Sbagliare può capitare, si chiede scusa e si passa oltre. Però i due politici non sembrano sufficientemente umiili: invece di limitarsi alle scuse, hanno rilanciato difendendosi dietro le vittime. Di Stefano ha proprio citato “i morti” che “restano”. Mentre la senatrice piemontese ha scritto: “Ieri ho commesso un errore, un lapsus corretto immediatamente. Mi dispiace che a latere di una immane tragedia come quella accaduta a #Beirut  faccia notizia un mio tweet. Rinnovo la mia profonda vicinanza al popolo libanese”. Ora forse il punto non è il suo tweet senatrice, ma il fatto che nel Movimento 5 Stelle ci sia così tanta attenzione ai social network da cercare prima il tweet del pensiero. Sarebbe stato difficile riflettere due minuti in più prima di scrivere? No, però avrebbe implicato tempo. Perché ovviamente i libanesi, così come nel caso fosse successo in Libia i libici, non se ne fanno nulla dei vostri tweet. Certo forse nelle vostre riunioni interne (ah a proposito: che fine a ha fatto lo streaming?) vale molto chi ha pubblicato prima su twitter. Voi però ricoprite cariche pubbliche pagate lautamente, avete l’obbligo di pensare prima di agire. O di scrivere. Se no l’unica notizia che passa è che anche la senatrice Pirro confonde libanesi e libici. E giustamente. E speriamo che in questi anni abbia giustificato meglio il suo stipendio, oppure alla fine del mandato mostrerà solo una serie di tweet?

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Tamponi, i guai della Ames arrivano fino in Campania

Tamponi, i guai della Ames arrivano fino in Campania. Non c’è pace per gli effetti del dopo emergenza per la giunta lombarda, dopo i conti in Svizzera e alle Bahamas del governatore Attilio Fontana, ora anche l’inchiesta sulla ditta che si era aggiudicata una commessa da 72 milioni di euro per processare i tamponi. Alla Ames di Napoli sono arrivati infatti i carabinieri nei giorni scorsi. Come andrà a finire come al solito lo sapremo tra anni, quando la faccenda sarà dimenticata. Intanto però la Ames rappresenta l’ultima tegola caduta in testa alla giunta della Lombardia. Non solo la Guardia di Finanza va avanti e indietro da Palazzo Lombardia quasi fosse un bar che offre caffè gratis, ora pure i carabinieri indagano. A livello mediatico un’altra bomba, o almeno bombetta, che viene subito sfruttata dai 5 Stelle: “Perquisizioni negli uffici della Ames di Casalnuovo, il centro polidiagnostico strumentale che si trova a Napoli, vincitore a giugno di una maxi commessa in Lombardia da 72 milioni di euro per eseguire fino a 20 mila tamponi al giorno per la sanità pubblica della Lombardia. Massimo De Rosa, capogruppo M5S Lombardia commenta: “Dopo la conclamata inefficienza lombarda ci appoggiamo alla Campania ma, a quanto pare, sbagliando ancora. Ames, già coinvolta in indagini, ieri ha ricevuto anche una perquisizione da parte dei carabinieri. Complimenti al presidente Fontana, vuole l’autonomia e manda in Campania a processare i tamponi lombardi, intanto, i soldi delle donazioni nel periodo di emergenza Covid sono finiti a far cassa in regione”.

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Moduli temporanei per le aule. Assegnata la fornitura e posa in opera

È la Bettiol S.r.l. di Bolzano l’azienda che, a seguito della procedura negoziata aperta dall’Amministrazione, ha ottenuto l’affidamento della fornitura e posa in opera di moduli temporanei destinati ad aule scolastiche e locali accessori, per l’importo complessivo di 2.620.932 euro (iva esclusa). Si tratta di spazi che si aggiungeranno a quelli a disposizione delle scuole per svolgere le attività in sicurezza. I plessi scolastici nei quali saranno installati i moduli ‘classe’ temporanei sono stati individuati e da domani partiranno i sopralluoghi dell’impresa. La scelta della loro localizzazione è stata complessa e ha dovuto tenere conto di diversi fattori: in primo luogo la necessità di reperire spazi nei plessi in cui sono in corso, o sono programmati, lavori edili che impattano sulla fruibilità degli edifici. In secondo luogo la possibilità di installare queste strutture nei pressi dell’edificio principale. DOVE ANDRANNO I MODULI Nel Municipio 6 saranno installati otto moduli presso la primaria di via Narcisi, che ospiterà due materne in cui sono previsti lavori di manutenzione straordinaria. Nel Municipio 7 un modulo sarà destinato alla primaria di Via Rasori 19, in cui sono programmati interventi edili molto importanti, e altri 8 moduli sono previsti per l’Istituto comprensivo Cabrini: quattro destinati alla secondaria di I° grado in via Martinetti e altri quattro per il plesso di via Forze Armate 65, dove in autunno partiranno i lavori per la messa in sicurezza dei solai. Sono in totale 27 i moduli previsti nel Municipio 8, area in cui sono in corso il maggior numero di interventi di manutenzione straordinaria. Cinque per la primaria di via Quarenghi, quattro invece per la Rinnovata Pizzigoni in via Castellino da Castello oggetto di un intervento complesso di ristrutturazione. Per la primaria di via Console Marcello sono previsti 6 moduli, quattro per la secondaria di I° grado di Via Gallarate, cinque per la scuola d’infanzia di via Gattamelata 22 e tre per la primaria di via Cilea, Istituto comprensivo Borsi, che ospita i bambini destinati alla nuova Scuola Viscontini che sarà pronta il prossimo anno. Queste scelte potranno essere soggette a modifiche in seguito a necessità tecniche rilevate nei sopralluoghi da parte dell’impresa aggiudicataria. Al conto totale mancano ancora sei moduli, la cui definitiva collocazione rimane in sospeso per situazioni di emergenza che dovessero verificarsi nel mese di agosto o per i casi in cui non si riuscisse a recuperare spazi con gli interventi di manutenzione ordinaria programmati. Il Comune di Milano ha acquistato questi moduli e finita l’emergenza Covid, potranno essere utilizzati nuovamente per ospitare gli alunni di altri plessi in cui saranno programmati lavori di manutenzione straordinaria, per questo nelle prestazioni richieste all’azienda aggiudicataria è prevista la possibilità di smontaggio o rimontaggio dei prefabbricati per un eventuale successivo riutilizzo in periodo di normale attività. “Grazie ai poteri commissariali del Sindaco – commenta Paolo Limonta, assessore all’Edilizia scolastica – siamo riusciti in venti giorni a costituire l’elenco degli operatori economici e ad aggiudicare la procedura. Un tempo record, necessario in questo periodo di emergenza, per garantire ai bambini e alle bambine la ripartenza in sicurezza della scuola a settembre. Per operare una scelta coerente – continua Limonta – siamo partiti dalle situazioni più critiche, ovvero quelle che non disponevano di alcuno spazio ulteriore nel loro edificio perché oggetto di lavori in corso o perché ospitano le classi di altre scuole in cui insistono opere di manutenzione straordinaria. Nello stesso tempo abbiamo accelerato i lavori di manutenzione ordinaria in tutti i plessi. Per questo vorrei ringraziare i tecnici dell’Edilizia Scolastica che hanno lavorato senza sosta per verificare gli spazi, incontrare presidi e trovare soluzioni per recuperare più spazi possibili e gli operatori di MM che si occupano di manutenzione ordinaria per il grande numero di interventi svolti”.

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Il Consiglio Direttivo dei AIDC Milano candida all’unanimità Edoardo Ginevra alla presidenza dell’Ordine di Milano.

Il Consiglio Direttivo dei AIDC Milano candida all’unanimità Edoardo Ginevra alla presidenza dell’Ordine di Milano. Una soluzione assicurativa per far fronte ai mancati pagamenti, in un periodo in cui il rischio di credito per i professionisti è sempre più elevato. AIDC (Associazione Italiana Dottori Commercialisti) sezione di Milano ha collaborato con Aon, il principale gruppo in Italia e nel mondo nella consulenza dei rischi e delle risorse umane, alla definizione di   inedito e innovativo prodotto a tutela dei crediti professionali. Questa copertura assicurativa, studiata da Aon con AIDC Milano, tutela il Commercialista dalle situazioni di difficoltà legate a clienti inadempienti, arrivando a garantire l’indennizzo di importi fino al 90% del credito in caso di insolvenza o mancato pagamento della parcella. Il prodotto assicurativo è una assoluta novità nel mondo professionale e sarà disponibile dal mese di settembre inizialmente per i colleghi associati alla sezione di Milano e successivamente su tutto il territorio nazionale. “La tutela del credito professionale è un tema di assoluta rilevanza per tutti noi professionisti, ancor di più in momenti come questi in cui ci troviamo a lavorare sempre esposti al rischio di non incassare le nostre parcelle – dichiara Edoardo Ginevra, Presidente di AIDC Milano. Per questo abbiamo fortemente voluto un prodotto come questo, già da tempo sul mercato per le società commerciali e adesso per la prima volta disponibile anche per il credito professionale”. Come dichiara Andrea Parisi, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Aon S.p.A., “questo nuovo prodotto è frutto della continua e proficua collaborazione tra l’Associazione Italiana Dottori Commercialisti e Aon. Si tratta di una copertura credito tailor-made, studiata appositamente per le esigenze del commercialista per consentire lo svolgimento della propria attività con maggiore serenità, anche in considerazione della mutata condizione economica dei propri clienti”. In merito ai prossimi appuntamenti elettorali di categoria il Consiglio Direttivo di AIDC Milano riunitosi ieri ha proposto all’unanimità la candidatura di Edoardo Ginevra alla presidenza dell’Ordine di Milano. Ginevra dal canto suo ha dichiarato: “Ringrazio i colleghi per la stima. Come Associazione intendiamo presentare la nostra proposta in stretta continuità con la visione e l’idea di professione che orienta da sempre il nostro operato associativo: etica, indipendenza, innovazione e competenza. Accogliendo quindi con entusiasmo l’invito ricevuto da parte di molti colleghi dentro e fuori il Direttivo, presenterò la mia candidatura alla Presidenza dell’Ordine di Milano nel prossimo autunno”. *** AIDC – Sezione di Milano è espressione milanese, Sezione fondatrice e ispiratrice dell’AIDC Nazionale. Trae origine dalla nascita dell’Associazione Dottori Commercialisti Milano il 13 giugno 1991 per effetto della fusione delle tre organizzazioni sindacali allora attive nel milanese. Ben presto si conferma la casa comune di tutti i Dottori Commercialisti milanesi. Oggi AIDC – Sezione di Milano è un’Associazione sindacale di categoria che vanta più di 1300 associati e la cui attività istituzionale è quella di: valorizzare l’immagine della professione di Dottore Commercialista; tutelare gli interessi e le prerogative della Categoria rafforzando il ruolo di sindacato di riferimento; difendere e sostenere la Cassa di Previdenza e Assistenza dei Dottori Commercialisti; aiutare i Praticanti ad affrontare gli ostacoli nell’ingresso alla professione e sostenere i Giovani dottori Commercialisti.

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Bando per l’animazione territoriale dei comitati inquilini delle case popolari

Pronto un bando che prevede un sostegno economico per comitati inquilini e autogestioni delle case popolari del Comune di Milano. L’Amministrazione, insieme a MM, intende supportare e aumentare l’offerta di attività di animazione territoriale e di microservizi collaborativi all’interno delle case popolari di sua proprietà attraverso il rafforzamento della presenza e del funzionamento dei Comitati inquilini, che in questi quartieri già lavorano per aumentare la qualità della vita e dell’inclusione sociale. L’idea è quella di aprire i cortili e gli spazi comuni perché accolgano le idee degli abitanti e le loro iniziative, dando maggiore impulso all’attivazione delle organizzazioni di inquilini. Con questo obiettivo viene pubblicato l’avviso Casecittà, rivolto appunto ai comitati inquilini e alle autogestioni, volto a sostenere economicamente, mediante l’assegnazione di un premio una tantum, le migliori iniziative che coinvolgano gli abitanti delle case popolari nella cura del proprio quartiere e del contesto ambientale e sociale in cui abitano, per renderlo più aperto e accogliente, che dovranno svolgersi entro il 31 dicembre 2021. Il bando, comprensivo delle modalità di partecipazione, si trova sul sito istituzionale di MM, che gestisce le case popolari per conto del Comune. Rimarrà aperto fino all’esaurimento delle risorse disponibili, e comunque non oltre il 31 marzo dell’anno prossimo. “Da qualche anno ormai – interviene l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti – girando per le nostre case, incontro inquilini animati dalla voglia di superare la situazione non sempre facile in cui vivono, desiderosi di rendere più belle le case e i cortili che abitano, attenti a chi, tra loro, si trova in una situazione di bisogno. Sono persone attente, determinate, pazienti che lavorano in silenzio per costruire una città più accogliente e più giusta. Anche grazie a loro i quartieri popolari di Milano rappresentano luoghi di cambiamento e di speranza. Per questo abbiamo cercato di sostenere il loro sforzo e di premiarli per quanto hanno fatto e faranno. Il loro impegno deve essere riconosciuto dall’Amministrazione e dall’intera città“. Con un plafond complessivo di 100mila euro a disposizione, i vincitori avranno diritto a un contributo fino ad un massimo di 10mila euro a progetto. Le proposte potranno riguardare, per fare alcuni esempi, la valorizzazione degli spazi condivisi e delle aree comuni (cortili, androni, aiuole) con scambi, incontri, rassegne musicali, cinematografiche, teatrali e di altre arti, la nascita di reti di vicinato, attraverso pranzi e cene comuni, spese a domicilio, visite alle persone sole, servizi di babysitting e di doposcuola, attività formative e di sensibilizzazione sul consumo consapevole, sull’educazione sanitaria, sul risparmio energetico. Il bando si rivolge ai comitati inquilini e alle autogestioni e associazioni formalmente costituiti, dotati di codice fiscale, da soli o in rete con altri soggetti del Terzo settore. Possono partecipare anche comitati non ancora costituiti formalmente all’atto della candidatura, ma solo se intendano assumere l’impegno di costituirsi – in caso di aggiudicazione del premio – entro la data di attivazione del progetto vincitore. In caso contrario, non avranno diritto all’assegnazione. I progetti presentati verranno poi selezionati da una Commissione valutatrice mista composta da tre membri nominati congiuntamente da MM e dal Comune di Milano. Casecittà (avviso del 4 agosto 2020, 1° edizione): premio a sostegno delle iniziative promosse dai comitati inquilini

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