11 Agosto 2022

Elezioni 2022: che ne sarà dell’Italia?

Elezioni 2022: che ne sarà dell’Italia? Quella che nei fatti è già iniziata si prospetta una campagna elettorale aspra e senza esclusione di colpi. Sarà velocissima, la più veloce credo della storia parlamentare italiana, questo dato inciderà moltissimo sull’organizzazione e gestione dei comitati elettorali e di tutta la campagna in generale. Si ambienterà in un Paese che vive una crisi che ha pochi precedenti: pandemia che ancora perversa; crisi economica, la reazione dei mercati alla crisi di Governo era prevedibile ma le cose non sarebbero andate bene per l’Italia nemmeno se Draghi fosse stato confermato a palazzo Chigi. L’Italia, dopo la guerra di Putin e le sanzioni europee, è l’anello debole dell’Europa: ha tanto debito, una burocrazia disfunzionale con una spesa fuori controllo, e un sistema industriale sul punto di morire per mancanza di energia. La crescita sostenuta ipotizzata per il 2022 sembra un lontano miraggio: l’effetto guerra si fa sentire sul Vecchio Continente ed è solo l’inizio. Chi il 25 settembre uscirà vincitore dalle urne riceverà una pesante eredità, ci sarà bisogno di un lavoro concreto, forte, certosino. Ci sarà bisogno delle persone giuste ai posti giusti di comando, non dei soliti noti professionisti occupanti di poltrone di governi di ogni sorta, ma di capacità pervasa di passione e di voglia vera di migliorare lo stato delle cose e soprattutto di amore viscerale per la nostra Italia e i suoi figli, i nostri figli. Ed io sono fiduciosa: si può fare, siamo italiani! di Rosangela Cesareo, esperta di comunicazione e relazioni istituzionali

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Bronzo per l’Italia agli europei di parapendio

Bronzo per l’Italia agli europei di parapendio. Un campionato di volo libero in parapendio a senso unico verso la Francia quello che si è chiuso a Nis in Serbia dopo due settimane di gare. I piloti e le pilote francesi hanno lasciato al resto d’Europa solo le briciole e in certi casi neanche quelle. Delle sei task disputate in dieci giorni su distanze tra i 72 e i 101 km la squadra nazionale francese ne ha vinte ben cinque; le restanti quattro sono state cancellate per meteo avversa. Lo strapotere dei cugini di oltralpe ha trasudato nell’individuale con addirittura sei piloti nei primi sette posti, unica eccezione il nostro Denis Soverini, buon sesto e migliore degli azzurri in gara. Quindi Luc Armant ha conquistato la medaglia d’oro, Maxime Pinot quella d’argento e Honorin Hamard il bronzo. Tutte nel paese di Asterix anche le medaglie assegnate con la neonata classifica Junior mista donne e uomini. Per la precisione: primo Loïs Goutagny, secondo Simon Mettetal e terza Meryl Delferriere. Nel femminile le uniche due francesi in gara, Meryl Delferriere e Constance Mettetal, si sono classificate rispettivamente prima e seconda davanti all’austriaca Elisabeth Egger. Il team italiano ufficiale, guidato dal CT Alberto Castagna di Cologno Monzese, ha agguantato all’ultimo volo la medaglia di bronzo a squadre dietro la Repubblica Ceca e, ovviamente, la Francia, nuovo campione d’Europa. Ne facevano parte la milanese Silvia Buzzi Ferraris, Cristian Biasi di Rovereto (Trento), il catanese Marco Busetta, l’ex campione del mondo 2019 Joachim Oberhauser di Termeno (Bolzano) e il friulano di Gemona Denis Soverini. Altri italiani in gara erano i bolognesi Alberto Vitale e Paolo Facchini, i parmensi Michele Boschi e Marco Valentini e Marco Littamé di Torino. All’evento serbo erano presenti 130 piloti provenienti da 30 nazioni. Delle passate edizioni l’Italia aveva vinto quelle del 2004 e del 2010 e mancato d’un soffio il titolo nel 2018.

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Loggia dei Mercanti, De Corato: “Sala inadeguato per sicurezza sotto la Madonnina, figuriamoci per tutta la città”

Loggia dei Mercanti, De Corato: “Sala inadeguato per sicurezza sotto la Madonnina, figuriamoci per tutta la città”. “Oggi, nella giornata del ricordo delle vittime di Piazzale Loreto, ANPI ha ancora sottolineato come in Piazza dei Mercanti non sia cambiato nulla nonostante le continue denunce. E’ del tutto evidente- afferma l’assessore alla sicurezza di Regione Lombardia Riccardo De Corato- che il Sindaco Beppe Sala e la sua giunta siano inadatti e incapaci a gestire il problema sicurezza”. E aggiunge: “Non riuscire a mettere in sicurezza un portico la dice lunga su come è gestito il controllo del territorio eppure siamo sotto la Madonnina a due passi da Palazzo Marino e da Piazza Beccaria, sede della Polizia Locale. Un’ordinanza contro il consumo di ogni genere alimentare da asporto e dei controlli seri risolverebbero il problema, ma la sinistra prima di risolvere i problemi deve aprire tavoli e tavolini e far intervenire sociologi per capire perché i giovani si siedono su un monumento realizzato impropriamente con delle sedute. Dopo due anni il problema non è ancora risolto! Cosa deve succedere per mettere in atto provvedimenti seri per risolvere la questione? Davanti a questa manifesta inefficienza i milanesi non dormono certo sonni sereni”.  

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Regionali 2023: la sinistra parte perdendo il candidato presidente

Regionali 2023: la sinistra parte perdendo il candidato presidente. Perché se Sparta non ride, pure Atene ha i suoi guai: nel centrodestra infatti non si sa ancora chi sarà il candidato e la diatriba andrà avanti come minimo fino al 26 settembre. Ma nel centrosinistra si stavano già coccolando l’idea di un Carlo Cottarelli candidato alla presidenza e invece se lo ritrovano nelle liste nazionali del Partito democratico. Un vero fenomeno, visto che ha un mezzo piede in Azione (vedasi comitato scientifico). Così mentre Carlo Calenda gli sbatte la porta in faccia perché sono troppo di sinistra, i piddini caricano Carlo Cottarelli che di sinistra di fatto ha la mano, il piede, insomma tutta la parte del corpo opposta alla destra. Da una parte sarà contenta Giorgia Meloni perché la sempre maggior presenza di profili di destra anche nella sinistra politica dimostra la vittoria di una battaglia culturale ultradecennale. Dall’altra sarà quanto meno basito (F4) il Partito democratico lombardo e i suoi alleati che si trovano senza  candidato e senza nemmeno qualcuno che gli abbia usato la cortesia di avvertirli per tempo. Così per le regionali 2023 la sinistra parte perdendo il candidato presidente: non esattamente un buon auspicio per una sfida che sembra già segnata dopo decenni di schiaffi pesantissimi nelle urne. Tra pandemie e tragedie annesse questa volta forse la Regione era contendibile, ma forse per restare fedeli alla tradizione il centrosinistra ha preferito azzopparsi subito. Ora qualcuno ha fatto trapelare che il sostituto potrebbe essere Pierfrancesco Maran. Probabilmente lo stesso Maran. Ma è anche vero che è uno dei pochi nomi noti del Pd lombardo, anche se soprattutto a Milano. In ogni caso, pure in caso di trovare il nome giusto le migliori speranze del centrosinistra lombardo risiedono nelle possibili divisioni del centrodestra.

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