13 Marzo 2020

Gallera: rammaricato con la Protezione Civile, Europa dimostri che c’è

A causa di una riunione fiume con le ASST e le ATS per organizzare il “fronte anti coronavirus“, l’assessore Gallera non è riuscito a svolgere la consueta conferenza stampa per aggiornare sull’emergenza, ma ha comunque fornito i dati salienti nel corso di un’intervista rilasciata alla stampa davanti a Palazzo Lombardia. Il primo dato fornito dall’Assessore è stato quello dei contagiati: “9820” e i decessi “890 con una crescita ancora importante“,  però. “gli ospedalizzati sono 4435 con una crescita di 188 da ieri, quindi inferiore a quella che c’è stata nei giorni precedenti“. “Un dato positivo che non può ancora essere preso come un elemento di soddisfazione“, spiega Gallera, “però è un elemento, abbiamo bisogno per una settimana ancora di stringere i denti… dobbiamo stare in casa è assolutamente fondamentale“. Gallera, ha quindi definito “commovente la “voglia di riscatto e di stare in casa per battere il virus” finalmente dimostrata dai milanesi, per poi dirsi “rammaricato” per avere lavorato per una settimana “facendo i salti mortali” per realizzare 500 posti letto in fiera, per poi sentirsi dire solo oggi, che la Protezione Civile non dispone delle apparecchiature e del personale per avviarlo, concludendo il punto con il dire, “dalla Protezione Civile ci aspettavamo una mano forte, prendiamo atto, ma noi faremo tutto per resistere anche in queste condizioni“. Comunque, “non desistiamo sulla strada di un grande ospedale, stiamo vedendo sul mercato internazionale se riusciamo a recuperare un numero ampio di respiratori“, altrimenti saranno allestiti e utilizzati spazi disponibili e attualmente inutilizzati in alcuni ospedali lombardi e milanesi. A oggi, “Siamo arrivati a 1090 posti in terapia intensiva”, dove sono ricoverate, “650 persone, con una crescita di 45”. Infine, riferendosi alla Richiesta del Presidente Fontana alla Germania di liberare le autorizzazioni per permettere alle aziende tedesche di vendere respiratori all’Italia, Gallera ha affondato il colpo dicendo “Tutti dicono che c’è una grande Europa unita, questa è l’occasione per dimostrarlo”, sottolineando “io sono un europeista convinto da sempre questo è il momento per confermare a me e agli italiani che l’Europa non è solo quella che ci impone i limiti del rigore, ma è anche quella che aiuta i paesi in difficoltà“. I dati completi: casi positivi sono 9.820, deceduti 890, in isolamento domiciliare 2.650, ricoverati in terapia intensiva 650, ricoverati non in terapia intensiva sono 4.435, dimessi 1.198, i tamponi effettuati 32.700. Casi in provincia di Milano 1.307 (di cui 534 a Milano città).  

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Chiusi tutti i parchi cittadini, aggiornamenti giornalieri da Sala

Il sindaco Giuseppe Sala, ha deciso di chiudere i parchi della città e ieri una ordinanza in questo senso. “Oggi pomeriggio firmerò una ordinanza per chiudere i parchi recintati da domani mattina. – ha detto in un video su Facebook -. È necessario farlo, non possiamo estendere la stessa regola ai parchi non recintati. Ma invito tutti a un comportamento in linea con le regole stabilite“. Sala ha anche annunciato che “Tutti i giorni – più o meno alle 11:30 – vi darò informazioni sulla situazione e vi spiegherò quello che stiamo facendo“.      

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La Farmacia Boccaccio si difende

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato emesso dalla Farmacia Boccaccio con i chiarimenti in merito a quanto contenuto nostro articolo “La denuncia contro i prezzi folli per le mascherine“: Farmacia Boccaccio dichiara: NAS e  Guardia di Finanza hanno appurato la piena regolarità del prezzo delle nostre mascherine FP3 Infondate tutte le accuse. Farmacia Boccaccio, storico hub del benessere milanese, in via Boccaccio 26, tra le poche farmacie in città a fornire le mascherine FP3, raccomandate per la tutela della salute, contro il rischio di contagio da Covid19, nei giorni scorsi è stata oggetto di aspre critiche, offese e perfino minacce sui social per il prezzo del prodotto che offre la massima protezione rispetto ai modelli FP2 e FP1. La titolare dottssa Paola Colombo in merito fa sapere quanto segue: “La farmacia Boccaccio il 12 Marzo è stata oggetto di indagini di NAS e Guardia di Finanza e hanno appurato la piena regolarità del costo delle nostre mascherine FP3, che ha destato tante illazioni, e di conseguenza l’infondatezza delle accuse ricevute“.  

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Il contagio rallenta, ma non ferma la criminalità

In una città che vede una ridotta presenza in strada di persone per l’emergenza sanitaria in corso, prosegue senza sosta l’attività di prevenzione della Polizia di Stato, tramite il capillare controllo del territorio con l’Ufficio Prevenzione Generale della Questura e con i Commissariati, per contrastare fenomeni di microcriminalità e i reati contro il patrimonio. I poliziotti delle volanti della Questura di Milano hanno arrestato 5 persone: alle ore 10 circa di ieri giovedì 12 marzo, in via Panigarola, la volante del Commissariato Mecenate ha arrestato un 21enne cittadino egiziano per detenzione e spaccio di stupefacenti. Gli agenti hanno notato l’atteggiamento sospetto del giovane avvicinatosi ad un altro uomo che è scappato alla vista dei poliziotti. Fermato e controllato, il 21enne, con precedenti, è stato trovato in possesso di 3 dosi di cocaina, 1 dose di cocaina e 1 di hashish. Sempre per spaccio, è stato arrestato un cittadino 30enne del Ciad in piazza Duca d’Aosta alle ore 22 di ieri sera. L’arresto è stato fatto al termine di un controllo effettuato dagli agenti del Commissariato Garibaldi-Venezia nei pressi della Stazione Centrale. Il 30enne era in possesso di più di 5 grammi di cocaina suddivisa in dosi, un coltello e un grammo di marijuana. Questa mattina alle ore 3.50, gli agenti del Commissariato Sempione, nel corso del controllo del territorio nella zona di competenza, sono intervenuti presso un ristorante in viale Serra dove due persone stavano forzando l’ingresso del locale. I due giovani, un ventenne e un diciannovenne algerini arrestati poi per tentato furto aggravato in concorso, stavano danneggiando con una spranga la finestra del gazebo posteriore e, alla vista dei poliziotti, avevano tentato invano la fuga. Successivamente, alle ore 5.30, la volante Padova della Questura di Milano ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 38enne cittadino tunisino. Mentre effettuavano il turno notturno, i poliziotti hanno notato l’uomo che, in largo Tel Aviv,  si aggirava tra le auto in sosta con fare sospetto. Una volta controllato ai terminali, l’uomo è risultato destinatario dell’ordinanza per reati contro il patrimonio.

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Controlli: 7.000 persone controllate, 124 denunce e 5 arresti

Sono state 124, su 6.934 persone controllate ieri dalle varie Forze dell’ordine, le denunce in provincia di Milano per la violazione delle norme per contenere la diffusione del coronavirus in base all’articolo 650 del Codice penale (Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità). Una, è riportato nel bilancio della Prefettura, è invece stata denunciata per Falsa attestazione o dichiarazione a Pubblico ufficiale e False dichiarazioni sulla identità o su qualità personali proprie o di altri (articoli. 495 e 496 C.p.). Dieci quelle denunciate per altri reati mentre sono stati cinque gli arresti. Gli esercizi commerciali controllati sono stati 781 con tre titolari denunciati in base all’articolo 650 del Codice penale.

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Misure straordinarie per contenere gli effetti negativi di COVID-19 sullo svolgimento dell’attività giudiziaria

Il decreto legge n. 11/2020 recante “Misure straordinarie ed urgenti per contrastare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 e contenere gli effetti negativi sullo svolgimento dell’attività giudiziaria” è entrato in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione (8 marzo 2020) ed ha fornito in materia di giustizia ulteriori misure rispetto a quelle già contenute nell’art. 10 del Decreto legge n. 9/2020. Tale decreto, però, non appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale ha suscitato dubbi interpretativi. La confusione è stata determinata anche dal “Comunicato urgente” diffuso alle 17:30 dell’8 marzo 2020, che indicava la sospensione dei termini per gli atti dei procedimenti rinviati, verbo non presente nel testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale. In questo contesto, la relazione illustrativa trasmessa ieri dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri al Senato, avente ad oggetto il disegno di legge di conversione, ha fornito alcuni chiarimenti sulle disposizioni introdotte dal d.l. n. 11/2020. È stato infatti precisato che oggetto della sospensione sono tutti i processi civili e penali “pendenti” e non soltanto per quelli “pendenti” con udienza già fissata e da rinviare d’ufficio. Pertanto la sospensione è da intendersi “disposizione di portata generale, riferita a tutti i procedimenti e processi civili e penali pendenti (anche quando non sia fissata udienza nel periodo interessato)” la quale “dispone la sospensione di tutti i termini per il compimento di qualsiasi attività processuale, ivi inclusi gli atti di impugnazione”. Tutte le udienze comprese tra il 9 marzo e il 22 marzo 2020 dei procedimenti civili e penali pendenti (art. 1, comma 1), nonché quelle di fronte alle commissioni tributarie e alle magistrature militari (art. 1, comma 4) sono rinviate d’ufficio, tranne le eccezioni espressamente elencate all’art. 2, comma 2, lett. g). Del pari, nello stesso periodo, sono sospesi tutti i termini per il compimento di qualsiasi atto nell’ambito dei medesimi procedimenti (art. 1, comma 2). Ove il decorso abbia inizio durante il periodo di sospensione, l’inizio stesso è differito alla fine del periodo (art. 1, comma 2, secondo periodo). Il differimento immediato delle udienze è previsto anche per consentire ai capi degli uffici giudiziari di poter adottare le misure organizzative necessarie ad evitare assembramenti all’interno dell’ufficio e contatti ravvicinati tra le persone fino al 31 maggio 2020 (art. 2, comma 1). Per i procedimenti civili, non sono rinviate le udienze relative ad una serie di materie, specificate all’art. 2, comma 2, lett. g), n. 1. Si segnala che non sono, altresì, soggette a rinvio le cause per le quali la ritardata trattazione potrebbe produrre “grave pregiudizio” alle parti. In questo caso, la dichiarazione di urgenza è disposta con decreto non impugnabile: a) del presidente dell’ufficio giudiziario in calce alla citazione o al ricorso per le cause per le quali non sia già stata celebrata alcuna udienza; b) del giudice istruttore o del collegio nel caso in cui siano state già celebrate udienze. Nelle ipotesi in cui 3 non sia ravvisabile la figura del giudice istruttore (controversie del lavoro, e, più in generale, tutte quelle di competenza del Tribunale in composizione monocratica). Per i procedimenti penali, non sono rinviate le udienze indicate all’art. 2, comma 2, lett. g), nn. 2) e 3), ed in particolare quelle: – di convalida dell’arresto o del fermo; – relative a procedimenti nei quali nel periodo di sospensione scadono i termini di cui all’articolo 304 c.p.p. di durata massima della custodia cautelare; – nei procedimenti in cui sono state richieste o applicate misure di sicurezza detentive; Altresì, se i detenuti, gli imputati, i proposti o i loro difensori espressamente richiedano che si proceda, non sono rinviate le udienze: – dei procedimenti a carico di persone detenute; – nei procedimenti in cui sono state applicate misure cautelari o di sicurezza; – nei procedimenti per l’applicazione di misure di prevenzione o nei quali sono state disposte misure di prevenzione; – nei procedimenti a carico di imputati minorenni. Infine, non sono rinviate le udienze nei procedimenti che presentano carattere di urgenza. La dichiarazione di urgenza è fatta dal Giudice o dal Presidente del Collegio, su richiesta di parte. In ogni caso, per maggiori dettagli si rinvia alla scheda di analisi a cura dell’Ufficio Studi del Consiglio Nazionale Forense https://www.consiglionazionaleforense.it/documents/20182/677549/Scheda+di+analisi+decreto+legge+11-2020+%289-3-2020%29.pdf/839660f0-119b-42d2-baa8-6c1cf88265f5  

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