15 Giugno 2020

Gallera: a un mese dal termine del lockdown nessuna situazione critica

“I dati di oggi risentono di 109 tamponi eseguiti a fronte della positività al test sierologico regionale sui cittadini, 8 tamponi conseguenti a sierologici su operatori socio sanitari e 17 su ospiti delle RSA. Degli altri 125 cittadini positivi oggi, alcuni sono riferibili alla positività a seguito di sierologici privati”. Lo ha spiegato l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, commentando i dati odierni. “La maggior parte dei casi – ha continuato Gallera – risulta essere ‘debolmente positivo’. Questo elemento evidenzia la presenza di anticorpi e di tracce del virus, la cui insorgenza risale però alle settimane precedenti. Regione Lombardia ha deciso di avviare una massiccia campagna di screening con prelievi ematici a cittadini in quarantena, contatti di sintomatici, operatori sanitari, forze dell’ordine, personale dei tribunali. I tamponi, invece, vengono eseguiti sui cittadini che si rivolgono al servizio di emergenza urgenza, ai pazienti in fase di ricovero, a coloro che manifestano sintomi anche lievi, e ai loro contatti, segnalati alle ATS dai medici di base o dai datori di lavoro. Contestualmente sono state avviate importanti campagne di screening promosse da aziende private”. “L’ampliamento della platea delle persone alle quali stiamo eseguendo il tampone, quindi – ha concluso Gallera – determina un maggior numero di positività che nella maggior parte dei casi non è legata a nuove insorgenze. Questo vasto sistema di screening serve proprio per prevenire e monitorare eventuali situazioni critiche, che al momento gli esperti delle ATS non evidenziano, soprattutto se si considera il fatto che siamo a un mese dal termine del lockdown”. Fino a oggi in Lombardia sono stati riscontrati 91.917 (+259) contagi da coronavirus. I ricoverati sono 2.098 (-98) dei quali 94 (=) in terapia intensiva. I decessi sono stati 16.457 (+8). I tamponi effettuati sono stati 899.278 (+6.637). Nella provincia di Milano sono stati riscontrati 23.863 (+52) casi di cui 10.156 (+23) a Milano città. Il rapporto fra tamponi effettuati e casi positivi è al 3,9%.  

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Politici e cittadini sotto la statua di Montanelli. Indaga la DIGOS. LUME rivendica

Nell’arco di tutta la giornata di ieri, sotto la statua dedicata a Indro Montanelli, si è succeduta una processione di politici e cittadini passati sia per rendersi conto dello  scempio avvenuto, sia per cercare di porvi in parte rimedio. Lo hanno fatto i ragazzi del Giovanile di Fratelli d’Italia pulendo simbolicamente i piedi di Montanelli, sia i volontari di Retake che hanno tolto il grosso della vernice, in attesa che intervenga il Comune per una pulitura definitiva. Unanime la condanna del gesto da parte di tutti gli esponenti del centrodestra, della maggior parte della società civile e, salvo qualche distinguo, anche di molti esponenti di sinistra. Mentre la Procura di Milano apriva un fascicolo sull’imbrattamento e la DIGOS incaricata delle indagini passava al setaccio i filmati delle telecamere nelle vicinanze del parco è arrivata la rivendicazione sui social da parte di Rete Studenti Milano e LuMe (Laboratorio universitario Metropolitano). Lo hanno fatto attraverso un post in cui hanno scritto “Chiediamo, ad alta voce e con convinzione, l’abbattimento della statua a suo nome“, ma dalle reazioni della rete la loro azione non ha avuto l’effetto sperato, sono stati infatti coperti di insulti e critiche, al punto che a un certo punto hanno dovuto iniziare a cancellarli.  

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Osnato (FdI): Prefetto e Questore si prendano le loro responsabilità

Osnato (FdI): Prefetto e Questore si prendano le loro responsabilità. “Nelle scorse settimane abbiamo segnalato al Ministro degli Interni che il clima di intolleranza politica, alimentato da centri sociali ed estrema sinistra, ma anche da alcuni rappresentanti della sinistra istituzionale, rischiava di fomentare lo scontro sociale, con il rischio si verificassero episodi eclatanti. L’imbrattamento della statua dedicata a Indro Montanelli dimostra che non siamo stati ascoltati”. Lo dichiara il Parlamentare di Fratelli d’Italia Marco Osnato. “Delle due l’una – continua Osnato – o il Ministro non ha sensibilizzato Prefetto e Questore, o questi non lo hanno ascoltato. Certo è che ora ai milanesi, che hanno subito questo sfregio, una spiegazione va data. Per questo con la collega Paola Frassinetti presenteremo un’interrogazione urgente per avere chiarimenti sull’omessa sorveglianza e valutare se sentita la risposta sarà il caso di chiedere la rimozione dei funzionari che se ne sono resi responsabili. Un’omissione che andrebbe considerata tale anche in assenza della segnalazione del Ministro visto che erano sicuramente al corrente del clima avvelenato che si respira a Milano e delle richieste avanzate da Sentinelli e ARCI”. “Per quanto riguarda il Sindaco Sala – conclude Osnato – da parte sua c’è stata sicuramente una colpevole disattenzione nel non mettere una pattuglia della Polizia Locale a vigilare sul monumento, dopo che alcuni ne avevano chiesto direttamente a lui la rimozione. Ci auguriamo almeno che provveda al più presto a farlo ripulire per riportarlo al suo stato originale”.  

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De Chirico (FI): sgomberare LUME nonostante l’amicizia fra Scavuzzo e Proverbio

“Con un lungo post di accompagnamento alla pubblicazione del video dell’atto vandalico contro la statua di Indro Montanelli di ieri sera, il collettivo LUME ha rivendicato l’azione”, riassume il Consigliere Comunale Alessandro De Chirico, auspicando, “che il Comune di Milano si attivi prontamente per risarcire i danni arrecati e i costi per la pulizia del monumento”. “Un’altra azione immediata – aggiunge –  è quella di chiedere lo sgombero sia il casello di piazzale Baiamonti che il magazzino di via Vittorio Veneto entrambi occupati dal collettivo. Anche se ho i miei dubbi” perché, sottolinea. “in passato l’assessore Scavuzzo, delegata alla sicurezza, non ha mai preso le distanze dal suo amico Tommaso Proverbio, tra gli animatori del movimento studentesco. Intanto – conclude – dal Sindaco Sala un video comizio senza alcuna condanna o dura reprimenda contro l’episodio”.

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Arrestato per stupro l’ex assessore Massari

Si conoscono da una vita e sono stati anche compagni di classe. Lei gli ha lanciato un sos chiedendo aiuto perché, per via del lockdown, il suo lavoro da imprenditrice non andava più bene. Un problema di cui ieri hanno parlato davanti a un drink e che avrebbero dovuto continuare ad affrontare a cena. Ma invece quella che avrebbe dovuto essere una serata tra vecchi amici si è trasformata in un dramma. Con lei aggredita e stuprata da un uomo di cui si fidava e lui finito in cella a san Vittore. Paolo Massari, 55 anni, ex assessore all’Ambiente del Comune di Milano della giunta guidata da Letizia Moratti e attualmente giornalista televisivo, è stato arrestato nella notte nella sua abitazione milanese con l’accusa di violenza sessuale. A denunciarlo è stata la donna, sua coetanea e con cui ieri sera aveva organizzato una serata per discutere di lavoro. La donna è stata soccorsa attorno alle 21.45 dalle volanti mentre nuda in strada, in via Nino Bixio, chiedeva aiuto. Trasportata alla Mangiagalli, dove i medici hanno accertato la violenza subita, la cinquantenne ha raccontato quel che è accaduto Massari nel 2010 venne costretto a lasciare il suo incarico a Palazzo Marino, in seguito a due lettere inviate all’allora sindaco Moratti in cui una funzionaria del Consolato Norvegese e un impiegata di Palazzo Marino denunciavano di aver subito molestie dell’esponente politico (ma non sporsero mai querela e quindi non venne aperta alcuna indagine), nonostante lui avesse ripetuto di non essere “un violentatore“. Questa volta invece è stata avviata una inchiesta e ora spetterà al gip convalidare la richiesta di arresto che in queste ore il pm di turno Donata Costa sta predisponendo. ANSA

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Nascondeva hashish in cucina, arrestata

Ieri pomeriggio la volante del Commissariato Lorenteggio ha fermato una donna per un controllo in via Giambellino angolo via Odazio. La donna, cittadina italiana di 46 anni, da accertamenti è risultata avere precedenti in materia di stupefacenti. I poliziotti hanno esteso il controllo alla sua abitazione trovando 100 grammi di hashish, materiale per il confezionamento, un bilancino di precisione e 120 euro. Gli agenti l’hanno arrestata per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.  

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