26 Ottobre 2018

Sala: ospiterò volentieri Mimmo Lucano a Milano

Domenico Mimmo Lucano, il sindaco di Riace “penso che verrà a Milano la prossima settimana. Siamo ancora in attesa della conferma. Ci tengo che venga“. Lo ha detto il primo cittadino Milanese, Giuseppe Sala, conversando con i cronisti a margine di un incontro sulle periferie. “Un gesto forte – ha spiegato – ma in linea con la nostra visione politica. Sull’idea di affrontare il tema dell’immigrazione e non voltarmi dall’altra parte, mi sembra di essere in linea“. “Probabilmente io nella stessa situazione avrei rischiato di fare la stessa cosa” ha sottolineato Sala, spiegando che durante l’incontro vorrà parlare con Lucano “perché i problemi che i sindaci hanno, in grande o in piccolo, sono sempre gli stessi“. Questo e’ il motivo per cui “io mi lamentavo molto con il governo precedente e lo faccio anche con questo: non lasciamo soli i sindaci, perché senza un piano nazionale, il problema alla fine ricade su di noi” ha denunciato. Sulla situazione che Lucano, accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e ora obbligato a restare fuori dal suo comune, sta vivendo a livello giudiziario “non voglio fare il suo avvocato difensore: se ha infranto la legge, lo deciderà la legge“.

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A processo stalker condominiale

Lo stalker avrebbe causato “gravi disturbi psichici” ad una coppia di vicini, dormendo e “bivaccando” davanti alla loro porta e minacciandoli in piu’ occasioni, e avrebbe infastidito anche gli altri residenti del condominio, situato nella cosiddetta ‘chinatown’ di Milano, arrivando addirittura a chiudere il rubinetto dell’acqua condominiale con un lucchetto. Con l’accusa di stalking e’ finito a processo, davanti al giudice Luigi Varanelli, un 64enne di origine egiziana, arrestato lo scorso settembre e difeso dal legale Enrico Belloli. Stando all’imputazione, l’uomo in piu’ occasioni avrebbe dormito e bivaccato “sul ballatoio e sulle scale condominiali che conducono all’abitazione dei coniugi, bagnando la porta della loro abitazione” con dell’acqua e “proferendo espressioni minacciose del tipo: è inutile che metti l’allarme perché ti taglio il cancello con il flessibile e te lo butto giù“. Inoltre, avrebbe anche pedinato i due provocando loro “un grave e perdurante stato di ansia e di paura“. Oggi il giudice ha deciso di disporre per l’imputato una perizia psichiatrica. Nell’imputazione, infatti, vengono elencati tanti altri atti persecutori ai danni di tutti i condomini come “aver tinteggiato l’androne, il cancello d’ingresso, il locale contatori e il locale spazzatura comuni e avere eseguito lavori di ripristino sulle parti comuni, senza autorizzazione e chiedendone il rimborso“. L’uomo, tra l’altro, in passato, era stato anche processato e poi assolto dall’accusa di maltrattamenti ai danni della 76enne con la quale conviveva. Il procedimento era nato da una segnalazione dei servizi sociali, perche’ l’uomo rendeva difficile ai medici entrare in casa per curare la donna malata e che poi e’ stata ricoverata in una casa di cura.

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Pellegrini si dimette, rimpasto in Giunta anche per il Municipio 9

A rendere necessario un rimpasto in Giunta nel Municipio 9, sono le dimissioni dell’Assessore alla Sicurezza, il leghista Andrea Pellegrini, che dopo averle comunicate al Presidente Lardieri e ai colleghi in Consiglio, oggi le ha annunciate ai suoi sostenitori tramite un post pubblicato sulla su bacheca facebook. “Da oggi ritorno consigliere” scrive pellegrini, poi prosegue “Ringrazio il Movimento della Lega per avermi sostenuto in questi 2 anni di impegno politico come assessore di Municipio 9“, poi per evitare illazzioni aggiunge, “Desidero, a scanso di eventuali altre interpretazioni , precisare che la decisione di rassegnare le dimissioni da assessore di Municipio 9 è dovuta esclusivamente a motivi personali“. Poi rivolgendosi ai cittadini che non lo hanno “mai abbandonato anche nei momenti più critici”  conclude rassicurandoli sarà “sempre al loro fianco”. Ora la palla passa al presidente Lardieri, toccherà a lui districare una matassa che sembra essere ben più complicata di come la fa apparire il messaggio di Pellegrini. I giochi politici che potrebbero esserci dietro alla decisione dell’ex assessore, sono abbastanza conplessi e forieri di conflitti sia interni che esterni al parlamentino di via Guerzoni. Se quello che bolle in pentola, corrispondesse a quanto spiegato nell’articolo di  Milano Post “Il Mistero Delle Dimissioni Fantasma Dell’Assessore Pellegrini“, per chi dovrà occuparsene sarà una brutta gatta da pelare.  

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Padri gay, Tribunale impone la trascrizione

Padri gay: riconoscere “alla minore” due “genitori dello stesso stesso” non viola “alcun principio fondamentale“, anzi è “superiore interesse della minore” garantirle i “diritti alla bigenitorialità“. Lo scrive il Tribunale civile di Milano nel decreto con cui ha ordinato all’Ufficiale di Stato civile del Comune di Milano di rettificare l’atto di nascita di una bambina, nata negli Stati Uniti con la fecondazione assistita e la maternità surrogata, e di indicare entrambi i padri, due uomini italiani, come genitori, e non solo quello biologico. L’ottava sezione civile, presieduta da Giovanni Battista Rollero, sulla scia di altre decisioni simili di altri Tribunali italiani degli ultimi mesi, ha accolto il ricorso degli avvocati Giacomo Cardaci, Manuel Girola e Luca Di Gaetano di Rete Lenford, Associazione Avvocatura per i diritti Lgbt. Il Comune di Milano, invece, spiega l’associazione, “aveva rifiutato di rettificare l’atto di nascita italiano e di aggiungere il secondo genitore“. Ora il Sindaco Giuseppe Sala dovrà registrare sul certificato di nascita della piccola Anna, anche il nome del papà non biologico, intimando agli Ufficiali di Stato civile che avevano sospeso la richiesta di trascrizione, di correggere l’atto di nascita con esplicita menzione della doppia paternità.

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Il discorso di Rosa Di Vaia, ultimo atto del rimpasto nel Municipio 5

Si è consumato ieri sera durante la seduta del Consiglio di Municipio 5, l’ultimo atto della vicenda che ha visto l’avvicendamento fra le forziste Silvia Soresina e Rosa Di Vaia all’interno della Giunta guidata dal Presidente Bramati. La Di Vaia, da cui tutti si aspettavano maggiori spiegazioni in merito all’accaduto, rispetto alle poche parole uscite dall’ufficio di Bramati, non ha deluso le attese. Presa la parola a inizio seduta, dopo i saluti e i ringraziamenti di rito ha esordito spiegando “Non era mia intenzione intervenire questa sera per dare spiegazioni… ma molti cittadini me ne hanno chieste e ritengo doveroso rispondere alle loro sollecitazioni”. L’azzurra, dopo avere lamentato di non poterne però dare, perché nemmeno lei ne avrebbe ricevute “di chiare e definitive” ha riassunto quanto fatto in questi due anni e mezzo in cui “con onestà e trasparenza”  ha ricoperto la carica di Assessore. Lex Assessore alla cultura ha quindi sciorinato un lungo elenco di attività svolte “per strada e fra la gente, per comprenderne le esigenze“, come l’avere “presidiato tutti i fine settimana insieme alle forze dell’ordine, per prevenire gli schiamazzi notturni” il parco di via San Dionigi, sottolineando di avere sempre comunicato al “Presidente Bramati tutte le segnalazioni in merito a problemi di sicurezza“. Poi è passata alle iniziative deliberate nel tempo: “corsi di dialetto milanese… bookcrossing… eventi per mantenere viva la memoria storica di tragici eventi  come la Shoa, le Foibe, le stragi di Nassirija e Sebrenica, l’omicidio seminarista Ronaldo Rivi…” e ancora “tombolate, tornei di carte e gite” nei centri anziani, con “un occhio di riguardo per i fedeli delle 12 parrocchie” del Municipio 5 “organizzando  concerti e corali canti natalizi e l’evento in memoria di Papa Giovanni Paolo II“. Infine: “musica lirica, classica, poesia, corali,  musica leggera, musical, serate danzanti , tributi ai grandi autori della musica italiana e milanese ed eventi benefici come quello per raccogliere fondi per i terremotati di Amatrice“. Attività con la partecipazione di “artisti, rappresentanti istituzionali, Forze dell’Ordine, Esercito e clero” cui hanno assistito “migliaia di persone con punte di oltre 400 spettatori in una sola serata“, che all’apparenza non giustificherebbero il cambio al vertice, tant’è che la Di Vaia a concluso recriminando “non so spiegarvi perché mi sono state ritirate le deleghe, nemmeno io l’ho capito“, per poi invitare i cittadini a rivolgersi al Presidente Bramati, per avere da “lui i chiarimenti“, che lei non ha potuto dare. Nulla di chiarificatore quindi rispetto agli interrogativi che in molti si sono posti. Una dichiarazione che certo non ha cancellato, ma ha anzi alimentato, le voci le voci secondo cui il cambio sarebbe maturato in seguito a invidie personali da parte di alcuni che si sentivano messi in secondo piano dall’attivismo della Di Vaia, per il cattivo rapporto con il Presidente Bramati e, soprattutto, allo scontro fra due correnti forziste, da cui una è uscita vincente e l’altra perdente e silenziosa.

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Consiglio Comunale: Forza Italia si divide sull’aborto

Lo “strappo”, maturato in seguito a posizioni etiche sull’aborto, dopo la presentazione della “mozione pro vita” da parte del Consigliere Comunale, Luigi Amicone, che non era stata firmata dal vicecapogruppo di Forza Italia, Alessandro De Chirico in attesa di poterla leggere in modo più approfondito.  Un approfondimento che ha portato l’azzurro a dichiarare: “Ora che l’ho letta sono convinto di non sostenerla“. De chirico spiega: “Capisco perfettamente la provocazione politica, ma da liberale ritengo che non si possa tornare al Medioevo. Noi dobbiamo sostenere il diritto alla vita, alla procreazione e alla famiglia. Ma dobbiamo sostenere in maniera ancora più forte la libertà di scelta di una donna. Non siamo più negli anni ‘70 in cui il sesso libero era un tabù. Oggi bisogna parlare di sesso sicuro e protetto, di genitorialità consapevole e di welfare aziendale. Investire nei consultori pubblici e nei centri alla vita, come peraltro già si fa“. Il vicecapogruppo è però d’accordo con il collega  “quando afferma che oggigiorno è più facile comprare un animale domestico piuttosto che mettere al mondo un bambino“. Infatti, si domanda: “Come fanno le giovani coppie a mantenere un figlio se non hanno un lavoro e certezze nel loro futuro?” sottolinenado che  “Nel XXI secolo non si vive di aria e amore, e nemmeno di reddito di cittadinanza. Servono politiche attive per sostenere il lavoro perché senza di quello non si costruiscono solide basi per far crescere una famiglia“. Infine, De Chirico ha concluso chiedendosi dove sta andando il suo partito: “Mi domando se Forza Italia, nato come un partito liberale, non stia prendendo una piega un po’ troppo conservatrice, diventando un partito di nicchia, più interessato ai voti dei nostalgici piuttosto che guardare alla società contemporanea“.

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