28 Febbraio 2020

Gallera: prolungare le misure, se il contagio si estende gli ospedali andranno in crisi

“Se la diffusione si estende gli ospedali andranno in crisi tutti, non solo per i pazienti con coronavirus, ma per tutti i pazienti“, lo ha detto l’Assessore al Welfare Giulio Gallera nel corso della conferenza stampa sull’epidemia di coronavirus svolta a Palazzo Lombardia. “Le misure che sono state adottate domenica – ha aggiunto Gallera – alla luce dei dati di oggi sono assolutamente valide perché permettono di contenere la diffusione del virus, ed evitare che l’incidenza dei territori più colpiti raggiunga tutta la regione“. In funzione di questo, l’Assessore ha concluso, “Intendiamo mantenere per un’altra settimana sia nei Comuni della zona rossa che in tutta la regione gialla le misure previste dall’ordinanza di domenica scorsa. Questa è la nostra proposta“. Richiesta che è stata inviata ai ministri competenti dalla cui risposta dipenderà il testo della nuova ordinanza che dovrebbe essere resa nota entro domani sera. Secondo i dati esposti, a oggi sono stati fatti 4.835 tamponi: di questi il 75 per cento è risultato negativo, l’11 positivo e il 14 deve essere ancora processato. I casi positivi sono 531, di questi 235 sono ricoverati, 85 dei quali in terapia intensiva, mentre i decessi sono saliti a 17. In aree come quelle di Lodi arrivano in pronto soccorso anche 100 persone al giorno con quadri clinici compromessi, ha spiegato Gallera, motivando la preoccupazione su quanto potrebbe accadere se l’epidemia si estendesse ad aree più popolose. A supporto di quanto esposto da Gallera, le parole del professor Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, il quale ha confermato che gli ospedali lombardi sono “ai limiti della tenuta“, aggiungendo “gran parte dei letti, nei reparti di Rianimazione, sono occupati da questa patologia” e spiegando che per contenere il coronavirus, è necessario limitare il numero dei contagi, al momento ancora troppo alto: “Dobbiamo ridurre il numero riproduttivo del virus da 2-2,5 a 1“, ha spiegato il professore. In precedenza il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana in collegamento con L’aria che tira su La7 aveva spiegato l’emergenza verificatasi l’altra notte a Lodi: “Purtroppo questa notte è scoppiata un’altra emergenza a Lodi. Iprovvisamente nel pomeriggio di ieri c’è stata un affollamento di ricoveri: 51 ricoveri gravi di cui 17 in terapia intensiva. Lodi non ha un numero sufficiente di camere di terapia intensiva per cui sono stati trasferiti in altre terapie intensive della Regione“.  

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Al via il corso sullo spionaggio industriale e scientifico

Al via il corso sullo spionaggio industriale e scientifico. L’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici e la Società Geografica Italiana (SGI) organizzano un altro corso molto interessante per manager, studenti e forze dell’ordine. Si tratta del corso di alta formazione sul tema “Spionaggio economico, industriale  e scientifico: la sicurezza economica nazionale sotto attacco“, che  si svolgerà il 2-3-4 aprile 2020 presso la sede della SGI, Palazzetto Mattei in Villa Celimontana, Via della Navicella, 12 (Roma). Le attività del corso si svolgeranno dalle ore 9 alle ore 18:30. Introduzione Lo spionaggio economico-industriale e scientifico, praticato sia da Stati che da attori non-statali, rappresenta uno strumento sempre più diffuso di guerra economica. I servizi d’intelligence  di molti Stati mirano ad acquisire  segreti industriali  e scientifici di altre nazioni  da conferire alle proprie imprese e centri di ricerca nazionali, al fine di potenziarne la competitività e risparmiare ingenti costi di ricerca e sviluppo (e/o per modernizzare i propri apparati militari). Obiettivo privilegiato di tali attacchi spionistici, condotti con tecniche cibernetiche e/o tradizionali,  sono le imprese che  investono consistenti risorse in ricerca e sviluppo –  e  soprattutto quelle operanti  in settori strategici e high-tech –   ma nessun tipo di azienda o settore economico é escluso.     I danni inflitti dallo spionaggio economico-industriale  alle  imprese  e  alle economie nazionali sono  molto consistenti:  i paesi colpiti subiscono un calo  di competitività internazionale e  spesso la perdita di un grande numero di posti di lavoro, con possibili ripercussioni negative per la loro stabilità sociale e politica. Le aziende e i centri di ricerca scientifica italiani, anche quelli operanti in settori sensibili per la sicurezza e la difesa nazionale, subiscono danni crescenti a causa della  sottrazione – ad opera di servizi segreti esteri, imprese straniere e/o concorrenti,  e strutture private d’intelligence – di know-how pregiato, proprietà intellettuale, dati aziendali sensibili e altre informazioni  di carattere strategico. Ciò costituisce una grave minaccia allo sviluppo economico e alla competitività del sistema-Italia. La sicurezza economica nazionale, inoltre, è insidiata  da azioni di ingerenza economico-finanziaria poste in essere da attori stranieri, statali e non-statali, che mirano all’acquisizione di posizioni dominanti in settori d’interesse strategico del sistema-paese Obiettivi didattici Il corso approfondirà, anche con la discussione di casi-studio e testimonianze di operatori dell’intelligence, la minaccia crescente dello spionaggio economico-industriale e scientifico attuato da  servizi segreti  stranieri e da strutture private d’intelligence: un’attività condotta sempre più di frequente nello spazio cibernetico. I partecipanti, inoltre, acquisiranno una conoscenza panoramica delle metodologie e tecniche offensive, sia tradizionali che cibernetiche, utilizzate nelle operazioni di ricerca e acquisizione illecita di segreti economici e scientifico-tecnologici. Infine, il corso fornirà essenziali contromisure pratiche e tecniche di controspionaggio a tutela delle informazioni strategiche e del capitale intellettuale di imprese e centri di ricerca. Al termine del corso i corsisti riceveranno un Attestato di Partecipazione. Contenuti del corso 1) Lo spionaggio economico, industriale e scientifico (EIS) nell’era della guerra economica. a)Definizione del fenomeno e profili normativi. b)Evoluzione dello spionaggio come strumento di guerra economica nel XXI secolo. c)Azioni di ingerenza economico-finanziaria miranti ad acquisire il controllo di  industrie di interesse strategico. d)La crescente rilevanza dello spazio cibernetico nelle operazioni spionistiche in campo economico-industriale. e)Danni provocati   dagli attacchi spionistici alle  economie nazionali e alle imprese. f)I confini,  spesso sfumati,  tra spionaggio industriale e spionaggio militare. g)Attività di acquisizione illecita di tecnologie destinate alla  proliferazione di armi di distruzione di massa. 2) Gli attori dello spionaggio EIS: servizi d’intelligence stranieri avversari e alleati. a)I servizi d’intelligence cinesi. b)I servizi d’intelligence russi. c)I servizi d’intelligence iraniani e di altre potenze emergenti del mondo non-occidentale. d)Servizi d’intelligence di Paesi occidentali e alleati (Francia, Israele) . e)Società estere di alta tecnologia collegate a servizi segreti stranieri. 3) Gli attori dello spionaggio EIS: attori non-statali leciti e illeciti. a)Imprese che prendono di mira i propri competitors o agiscono per conto di attori statali. b)Strutture private d’intelligence dedite al commercio di informazioni segrete. c)Organizzazioni criminali attive nel business della contraffazione. d)Criminali informatici e hackers indipendenti che agiscono autonomamente o al servizio di attori statali o non-statali. 4) Metodologie e tecniche tradizionali utilizzate nello spionaggio EIS. a)Human Intelligence (HUMINT) e il ruolo dell’insider b)Ricerca tramite strumenti tecnologici: Signals Intelligence (SIGINT), Imagery Intelligence (IMINT), Measurement and Signatures Intelligence (MASINT). c)Open Source Intelligence (OSINT) d)Inganno e pretext tradecraft. e)Trash Intelligence (TRASHINT). 5) Metodologie e tecniche cyber utilizzate nello spionaggio EIS. a)Come evolvono le tecniche offensive: social engineering e attacchi spear phishing, back doors, malware, adminware, supply-chain operations. b)Il ruolo dell’insider infedele nelle operazioni di cyber-spionaggio c)Le tecnologie di nuova generazione (Intelligenza Artificiale e Internet of Things) e il loro impatto sulla sicurezza cibernetica. 6) Settori industriali  e scientifico-tecnologici di interesse prioritario per gli attori dello spionaggo EIS. a)Tecnologie  dell’informazione e della comunicazione. b)Industria della difesa, tecnologie militari, armi convenzionali e di distruzione di massa (nucleari, chimiche e biologiche). c)Settore energetico, incluse le energie alternative e rinnovabili. d)Nuovi materiali e tecnologie manifatturiere avanzate. e)Biotecnologie, tecnologie biomediche e farmaceutiche. f)Tecnologie avanzate di produzione agricola. g)Tecnologie di protezione ambientale.         7) Contromisure: strumenti e strategie di controspionaggio e controingerenza economico-industriale. a)Il ruolo dei servizi d’intelligence e sicurezza nel contrasto allo spionaggio EIS e all’ingerenza economico-finanziaria. b)Principali metodologie e tecniche di controspionaggio economico-industriale. c)Linee-guida di una strategia di protezione del patrimonio scientifico, tecnologico e industriale nazionale. Docenti Parteciperanno come docenti autorevoli esperti italiani e stranieri, tra cui:   Giulio Terzi di Sant’Agata, Presidente del Comitato Globale per lo Stato di Diritto  “Marco Pannella”, è stato Ministro degli Esteri. Paolo Salvatori, già Direttore della Divisione Controproliferazione e della Divisione Controterrorismo dell’AISE, è scrittore e docente in materia di intelligence, sicurezza  nazionale e internazionale. Adriano Soi, già responsabile delle relazioni istituzionali del Dipartimento Informazioni per la Sicurezza (DIS), è  docente di intelligence e sicurezza nazionale presso la Scuola di Scienze Politiche “Cesare Alfieri”  dell’Università  degli Studi di Firenze. Julian Richards, direttore del  Centre for Security and Intelligence Studies dell’Università di Buckingham [Regno Unito];  ha lavorato per circa 20 anni nel comparto intelligence e sicurezza del Governo britannico. Tommaso Profeta  è Chief Security Officer di Leonardo.  Ha prestato  servizio come funzionario nella Polizia di Stato presso le sedi di Roma, Palermo, Napoli e Washington, DC (USA). Michele Colajanni è professore ordinario presso il

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Isagro ridisegna il modello di business

Il Consiglio di Amministrazione di Isagro S.p.A., riunitosi in data odierna ha analizzato lo stato del processo di ridefinizione del modello di business di Isagro e ha deliberato di usufruire dei maggiori termini per l’esame ed approvazione del progetto di bilancio al 31 dicembre 2019, rinviandone la trattazione al 28 aprile 2020, rispetto alla data originariamente prevista del 12 marzo 2020. Stato del processo di ridefinizione del modello di business di Isagro – La ridefinizione del modello di business di Isagro, entrata in una fase attuativa lo scorso mese di dicembre con la cessione della società interamente controllata Isagro Asia Private Limited ( qui link articolo del 28 gennaio scorso), è proseguita con ulteriori approfondimenti e sono allo stato in corso contatti e trattative plurimi che si ritiene potranno meglio definirsi nel corso delle prossime settimane. A tal riguardo, si ricorda che Isagro, dopo aver già comunicato in passato la propria decisione strategica di non investire più nello sviluppo di nuove molecole di chimica organica originate dalla propria Ricerca Innovativa, sta lavorando allo sviluppo di un nuovo modello di business che dovrà basarsi prevalentemente su prodotti di origine biologica e naturale. Tale sviluppo sarà finanziato tramite operazioni di natura straordinaria volte a fare emergere, attraverso la cessione di asset relativi a prodotti e molecole di origine chimica, come già avvenuto per la dismissione della partecipazione in Isagro Asia, componenti di valore ad oggi non adeguatamente espresse; dette operazioni saranno accompagnate dalle necessarie misure di ridefinizione organizzativa. L’Assemblea ordinaria che sarà chiamata ad esaminare il Bilancio 2019 si terrà entro la fine del prossimo mese di giugno in data che sarà oggetto di separata comunicazione. Isagro Isagro S.p.A., società indipendente nata nel 1993 e di origine Montecatini/Montedison, è oggi la capofila di un Gruppo che offre soluzioni innovative e a basso impatto ambientale per l’agricoltura e con un progetto di crescita nel comparto dei prodotti di origine biologica e naturale.  Isagro S.p.A., quotata presso la Borsa di Milano dal 2003 e sullo STAR – Segmento Titoli ad Alti Requisiti – dal 2004, nel 2014 ha emesso le Azioni Sviluppo, una innovativa categoria di azioni speciali appositamente concepita per società con un Soggetto Controllante. Le loro principali caratteristiche sono l’assenza del diritto di voto, un extra dividendo rispetto alle Azioni Ordinarie (20% nel caso di Isagro) e la conversione automatica in Azioni Ordinarie nel rapporto 1:1 in ogni caso di perdita di controllo e/o di OPA obbligatoria. 

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Tutti gli appelli per non cedere alla paura del virus

Tutti gli appelli per non cedere alla paura del virus. In questi giorni se ne contano sempre di più, uno dopo l’altro si sommano gli appelli a non lasciarsi trasportare dall’ansia per il virus e ritornare a vivere. Milano è letteralmente andata in paranoia vedendo le strade e gli scaffali dei supermercati che si svuotavano. In tanti hanno scoperto il significato di telelavoro e smart working, ma ora è già il momento della reazione: il Comune di Milano, le associazioni di categioria, le parti sociali, è tutto un alzarsi di appelli per riaprire le attività e lasciar scorrere la vita. Così se il sindaco di Milano Beppe Sala lancia #milanononsiferma, lo storico ristorante Biffi della Galleria risponde con MilanoMeno10, promuovendo una petizione per convincere i ristoratori a applicare uno scontro del 10 per cento su tutto il menu. Le università come la Bicocca lanciano un programma di lezioni online e tutti cercano di dare una spinta alla locomotiva che si è fermata. Ma ecco alcuni altri appelli per il ritorno a respirare: ARISA – “Facciamo ripartire Milano dallo sport e dal benessere fisico” è la richiesta di più di 5.000 palestre, centri fitness, piscine e centri sportivi a Milano costretti alla sospensione di tutte le attività a causa delle ordinanze necessarie al contenimento del Coronavirus. “Per gli operatori del nostro settore è una situazione di grande difficoltà – denuncia Marco Contardi il presidente di Arisa, l’Associazione delle imprese dello sport, delle arti e del benessere fisico aderente alla Confcommercio milanese – perché non è possibile svolgere qualsiasi tipo di attività fisica e sportiva negli impianti di tutto il territorio”. “Si tratta di una restrizione fortemente impattante – continua Marco Contardi – Ricordiamo che fino a settimana scorsa, nei nostri centri sportivi e nelle palestre migliaia di milanesi, oltre a fare attività legate allo sport ed al benessere fisico, svolgevano anche attività relative al recupero motorio come ginnastica dolce e psicomotricità. Tutte queste forme di attività necessarie, in particolare per i bambini e per gli anziani, sono di fatto oggi bloccate con conseguenti gravi disagi se le restrizioni dovessero perdurare”. A.R.I.S.A. chiede di valutare l’apertura di tutte le palestre e centri sportivi per riporre l’attenzione delle Istituzioni non solo allo sport professionistico, ma anche a quello di base, oggi in forte difficoltà a Milano e hinterland. #milanononsiferma #losportcè   Federalberghi – Federalberghi e le altre organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative del settore turismo hanno sottoscritto oggi presso il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo un avviso comune sull’emergenza coronavirus, allo scopo di promuovere iniziative per la tutela di 300.000 imprese e 1,5 milioni di lavoratori, che producono ogni anno un valore aggiunto di 90 miliardi di euro, con più di 430 milioni di presenze turistiche ed oltre 48 miliardi di euro spesi in Italia dai turisti stranieri. Un primo blocco di interventi riguarda attività di diretta competenza delle parti sociali, come la stipula degli accordi che consentono l’accesso agli ammortizzatori sociali e l’attivazione di interventi di sostegno mediante la rete degli enti bilaterali. Ulteriori misure, che richiedono l’intervento delle istituzioni, riguardano la necessità di garantire l’intervento del fondo integrazione salariale e della cassa integrazione in favore di tutte le aziende e tutti i dipendenti, concedere indennizzi per le imprese e i lavoratori autonomi del turismo che abbiano subito una significativa riduzione dell’attività, sospendere i vari termini, inclusi quelli inerenti il pagamento di tasse, contributi e mutui, realizzare una campagna straordinaria di promozione del nostro sistema turistico e rilanciare l’immagine turistica dei territori. Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, evidenzia l’obiettivo perseguito dalle parti sociali: salvaguardare le attività economiche e i posti di lavoro, in tutto il territorio nazionale, condizione imprescindibile per assicurare la sopravvivenza del sistema turistico italiano, in attesa che passi la bufera e si ripristinino condizioni di normalità. L’avviso comune, immediatamente dopo la firma, è stato portato all’attenzione del Mibact, nel corso di una riunione per l’esame degli effetti dell’emergenza coronavirus, che si è svolta questa mattina presso il Ministero. FONDAZIONE CENTRO STUDI DOC – In seguito alle misure adottate per affrontare la diffusione del Coronavirus in Italia, è in costante aumento la cancellazione di spettacoli ed eventi culturali su tutto il territorio nazionale, con una perdita d’introiti irrecuperabili nel tempo e senza nessun tipo di copertura, accesso al credito o dilazione di pagamenti. Solo nel settore dello spettacolo dal vivo, Assomusica ha valutato almeno 10,5 milioni di minori entrate in 2 giorni. «Questa crisi che il D.C.M. del 25.2.2020 si propone di risolvere con smart working e periodi di ferie ha contribuito a far emergere la totale mancanza di riconoscimento per il lavoro di centinaia di migliaia di professionisti dello spettacolo, con enormi discriminazioni previdenziali e reddituali»: spiega Chiara Chiappa, presidente della Fondazione Centro Studi Doc, parte della Rete Doc, il più grande network cooperativo italiano nei settori cultura, musica, spettacolo e creatività, con oltre 8mila soci, 30 anni di storia e un fatturato aggregato di 71 milioni di euro nel 2019.   FONDAZIONE CENTRO STUDI DOC – L’appello lanciato oggi dalla Fondazione e inviato al ministro del Lavoro Catalfo, al ministro dei Beni Culturali Franceschini e al presidente INPS Tridico, richiede il riconoscimento di uno status giuridico specifico per i lavoratori dello spettacolo, che preveda in primo luogo l’assegnazione delle tutele previdenziali necessarie a scongiurare l’abbandono della professione in caso di malattia o difficoltà. Si richiedono con urgenza protezioni adeguate alla precarietà del settore, anche attingendo ai fondi ex-Enpals. Bisogna considerare, infatti, che per i lavoratori non assunti da fondazioni, cooperative o teatri, è quasi impossibile ottenere adeguate prestazioni, nonostante l’INPS disponga di un cospicuo e milionario fondo ex-Enpals e il lavoro nello spettacolo sia soggetto fin dal primo giorno al versamento di contributi INPS per malattia, FIS (Fondo d’Integrazione Salariale in caso di crisi) e disoccupazione (Naspi). Di seguito le 5 richieste più urgenti da riconoscere nell’immediato per affrontare la crisi causata in tutto il centro-nord Italia in seguito alle restrizioni del D.L. 6/2020 e del D.P.C.M. 25.02.2020: 1. Indennità di malattia riconosciuta a partire dal primo giorno come accade in tutti gli altri settori al di fuori dello spettacolo. Oggi è richiesto il versamento minimo di 100 giornate di contributi INPS dal gennaio dell’anno precedente; 2. Per l’accesso alla Naspi, l’abolizione del “ticket” licenziamento in caso di licenziamento per giustificato motivo a causa della

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Smentito contagio del comandante della Polizia Locale

“In merito alle notizie di stampa che stanno circolando, si precisa che il Comandante della Polizia locale di Milano Marco Ciacci non ha avuto contatti ravvicinati e prolungati con la persona dello staff del Presidente di Regione Lombardia trovata positiva al Coronavirus e, pertanto, non necessita di alcun isolamento“. “Si precisa inoltre che il Comandante della Polizia locale non fa parte dell’Unità di crisi regionale. Il lavoro del Comandante prosegue secondo le indicazioni di comportamento fornite a tutti i cittadini dal Ministero della Salute”. Lo comunica il Comune di Milano in merito alle notizie secondo cui il comandante della Polizia Locale, Marco Ciacci, fosse stato esposto al contagio da coronavirus.  

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Affari d’oro per la grande distribuzione

L’effetto coronavirus e l’assalto ai supermercati ha fatto registrare un aumento vertiginoso delle vendite nelle catene della grande distribuzione: + 100% per Esselunga, fanno sapere dalla società, +50% in Coop. Nei 58 punti vendita di Coop Lombardia, l’incremento è stato del 50% domenica, ha avuto picchi fino al 100% lunedì ed è continuato fino ad avere una media del 50%. ANSA  

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