28 Febbraio 2021

La lunga corsa a breve

La lunga corsa a breve. Da mesi ormai Salvini annuncia “a breve” la nomina dello sfidante di Giuseppe Sala per la poltrona di sindaco di Milano. Rasia dal Polo zitto zitto continua a presentarsi qui e lì, perché se i leghisti sono convinti del suo nome, non lo sono altrettanto gli alleati. Lui intanto è partito con la corsa, alla peggio avrà stretto molte amicizie e conoscenze in più. Intanto Simone Crolla avanza e potrebbe togliergli la sedia da sotto il sedere ancora prima di esserci accomodato. Il profilo è senza dubbio di livello e a differenza di Roberto Rasia può vantare un’esperienza amministrativa notevole. Ma la lunga corsa a breve deve iniziare perché entrambi devono avere il tempo di costruire un’idea alternativa di città e comunicarla, oppure si risolverà tutto con la consueta corsa impazzita dell’ultimo mese in cui la città viene tapezzata di manifesti elettorali e le caselle di posta, digitali e non, si intasano di messaggi di illustri sconosciuti. Alle parole del Capitano è meglio non dare credito, perché il concetto di “a breve” evidentemente è molto ampio. E poi ora la Lega è di nuovo al governo e dunque ha di meglio da fare che amministrare una città da rifondare come Milano. La lunga corsa a breve dunque potrà partire solo se saranno gli altri a spingere i leghisti. Ma hanno Forza Italia e Fratelli d’Italia le energie per farlo?

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Burioni attacca Regione Lombardia sui vaccini

Burioni attacca Regione Lombardia sui vaccini. “Molti miei corregionali anziani stanno ricevendo questo SMS dalla Regione Lombardia. La salute dei cittadini è la priorità, strano modo di dimostrarlo rimandando le vaccinazioni che gli potrebbero salvare la vita. Ricordate che il pensiero non basta, ci vuole il vaccino” ha scritto nella notte il famoso virologo. Burioni attacca Regione Lombardia sui vaccini dunque perché ci sono ritardi, ma dal Pirellone hanno da tempo avvertito che non ci sono abbastanza vaccini.

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Un altro crollo per Bitcoin ed Ethereum

Un altro crollo per Bitcoin ed Ethereum. Le crypto parevano essere in rimbalzo dopo il crollo verticale dell’altro giorno, invece sono crollate ulteriormente scendendo ancora e probabilmente rovinando qualche speculatore dell’ultimo minuto. Ieri infatti qualcuno poteva ingolosirsi, ma oggi le tendenze parlano chiaro: cala tutto. C’è giusto qualche segno più come XEM, ma si parla di zero virgola zero zero qualcosa. Poco a meno che non si dispongano di grandi capitali.

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De Corato (FdI): in 2 mesi 784.000 euro per spese legali e cause perse

“Lunedì in Consiglio Comunale ci si riunirà ancora per deliberare debiti fuori bilancio. Siamo arrivati a ben 784.774 euro da inizio anno derivanti tutti dal pagamento di spese legali per provvedimenti giudiziali sfavorevoli al Comune di Milano. A questa cifra, vanno sommate la restituzione dell’ammenda o della tassa indebitamente percepite. A ciò si aggiunge ancora, come se non bastasse, la spesa del legale esterno che spesso difende l’amministrazione” lo dichiara il consigliere comunale di FDI a Milano, Riccardo De Corato,  in merito ai debiti fuori bilancio del Comune di Milano. “La geniale idea di prendere un legale esterno, nonostante il Comune abbia a disposizione un ufficio legale ad hoc, è venuta nel 2016 a Pisapia. Il Comune da allora si impegna ad affidare ad un legale esterno i contenziosi relativi agli atti di riscossione inferiori ai 10.000 euro. Il servizio di riscossioni è gestito dalla Società Municipia S. p. A. che per l’anno 2019 ha percepito 4 milioni 510mila euro. Ed è la stessa società che affida ad un proprio legale, pagato dal Comune di Milano, le cause. Il Comune quindi, oltre a pagare i legali della controparte, pagherebbe anche quello della Società Municipia. Nei prossimi giorni chiederò all’Assessore Roberto Tasca un riscontro su questa vicenda”, conclude De Corato.

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Covid: 4.191 positivi e 49 decessi

Con 45.865 tamponi eseguiti è di 4.191 il numero di nuovi positivi al Coronavirus registrati in Lombardia, con una percentuale quindi del 9,1%. Cresce il numero di ricoverati in terapia intensiva (435, 38 più di ieri), e leggermente anche negli altri reparti dove si trovano 4.062 pazienti, 28 più di ieri. E’ invece di 49 il numero dei decessi, che porta il totale da inizio pandemia a 28.324. Per quanto riguarda le Province, a Milano sono stati segnalati 1138 casi, e 955 a Brescia, 401 a Monza, 315 a Bergamo, 245 a Varese, 241 a Como, 182 a Mantova, 173 a Lecco, 169 a Pavia, 164 a Cremona, 74 a Lodi e 37 a Sondrio.

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Folla in centro nonostante l’appello di Sala

“Comportatevi in modo adeguato al difficile momento”: è questo l’appello con cui venerdì il Sindaco Sala, in un video su Facebook, invitava  i milanesi al rispetto delle regole annunciando che comunque ci saranno controlli più decisi. “Siamo in arancione da lunedì ma avendo un week-end di giallo e bel tempo – ha spiegato – vi chiedo di tenere un comportamento corretto”. “Era previsto l’arrivo di questa terza ondata ed è successo.  Alcuni nostri comportamenti – ha aggiunto il sindaco – l’hanno favorita. Ci sono immagini che tutti abbiamo in testa: i tifosi fuori da San Siro prima del derby, i Navigli pieni, che ormai sono diventati il set naturale per catturare immagine di gente assembrata. La verità è che a volte il rispetto delle regole manca davvero. Ieri sera ho fatto un giro per la città e ho visto troppi gruppetti di persone a parlare con la mascherina abbassata”. Troppi gruppi, “talmente tanti – ha osservato che diventano incontrollabili dalle forze dell’ordine. Detto ciò oggi rafforzeremo i controlli. Ne ho parlato con il Questore. Ho chiesto un intervento più deciso per questo week-end e così sarà”, ha concluso Sala chiedendo anche l’impegno di ciascuno. “Capisco che siamo tutti stanchi di questa situazione, lo sono anche io. Ma c’è una cosa che dovremmo avere imparato: più ce ne approfittiamo, e più paghiamo pegno”. Parole rimaste inascoltate visto che ieri imilanesi, vista anche la bella giornata con delle temperature primaverili, si sono riversati in centro per passeggiare, fare shopping e bere l’aperitivo seduti ai tavolini all’aperto dei bar che si affacciano su piazza del Duomo. Fuori da alcuni bar c’era la coda di persone  in attesa di sedersi ai tavoli per bere l’aperitivo anticipato, visto che la chiusura scattava alle 18. Folla anche in corso Vittorio Emanuele e da alcuni negozi di catene di fast fashion si sono create delle code, mentre macchine dei Carabinieri e della Polizia passavano per controllare la situazione, ma senza fare nessun intervento. Pieni anche i parchi, a partire dal Sempione e pure i locali dall’Arco della Pace. Migliaia di giovani seduti ai tavolini all’aperto di bar e ristoranti di corso Sempione, tantissime famiglie con bambini ad invadere la piazza antistante l’Arco.

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