28 Aprile 2020

Contagi in calo. Fontana: siamo sulla via giusta

“Siamo sulla via giusta”: è stato il laconico commento dato dal Governatore Attilio Fontana all’aggiornamento dei dati relativi alla diffusione del contagio da coronavirus in regione Lombardia, che anche oggi hanno confermato essere in calo soprattutto per quanto riguarda i parametri ospedalieri: casi positivi 74.348 (+869), ricoverati 7.280 (-245), in terapia intensiva 655 (-25), dimessi 49.438 (+ 1.012), decessi 13.575 (+126). Tamponi effettuati: 351.423 (+8.573). Provincia di Milano 18.837 (+278) di cui in città 8.016 (+149).    

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Comune e protezione civile consegneranno mascherine su indicazione dei municipi

Al via un progetto sperimentale coordinato dalla Protezione Civile del Comune di Milano e da AREU, in collaborazione con ANPAS, CRI, FAPS e FVS, per consegnare mascherine chirurgiche direttamente al domicilio delle famiglie. Le 25 Associazioni di Soccorso attive a Milano e convenzionate con AREU hanno ricevuto dalla Protezione civile comunale 100 confezioni di mascherine chirurgiche ciascuna, suddivise in kit da 5 mascherine, per un totale di 12.500 pezzi. I soccorritori le distribuiranno già da oggi, nel corso della loro attività, ai familiari dei pazienti che soccorreranno. “Il Comune vuole arrivare a distribuire le mascherine a chi ne ha più bisogno e si fa aiutare da chi ogni giorno è vicino a tanti cittadini: ogni settimana riforniremo le Associazioni – commenta la Vicesindaco Anna Scavuzzo –, perché ci danno garanzia di competenza, affidabilità e di grande vicinanza alle persone. Grazie ad AREU e alle realtà di pubblica assistenza per aver messo a disposizione la loro preziosa opera sul territorio, per raggiungere capillarmente le famiglie che ne hanno maggiore necessità”. Inoltre, la Protezione Civile della Regione Lombardia ha consegnato al Comune un ulteriore lotto di 300mila mascherine chirurgiche: anch’esse saranno destinate ai cittadini e alle organizzazioni che operano nell’ambito del Comune. I Presidenti dei 9 Municipi della città stanno inviando indicazioni e richieste prioritarie per le prossime distribuzioni.  

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Si oppongono all’arresto di uno spacciatore, un arresto e quattro denunce

Lunedì pomeriggio, in via De Pretis, la Polizia di Stato ha arrestato un 48enne italiano per resistenza a pubblico ufficiale e detenzione ai fini di spaccio ed ha indagato in stato di libertà per resistenza e minacce aggravate altre 4 persone. Gli agenti della Squadra Investigativa del Commissariato Porta Ticinese, in servizio per il contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, mentre transitavano in via De Pretis hanno notato un uomo, con al seguito un cane di razza rottweiler, mentre si addentrava nei portici con fare sospetto e pertanto lo hanno controllato e perquisito, trovandogli addosso 4 dosi di cocaina del peso complessivo di 10,2 grammi. Data la flagranza di reato, poliziotti hanno poi proceduto alla perquisizione della sua abitazione in via Ovada. Qui l’uomo, che durante il controllo in strada aveva già mostrato segni di nervosismo, ha dato in escandescenza tirando calci, spintoni ed inveendo contro gli agenti. Le sue urla hanno attirato alcuni inquilini dello stabile, conoscenti dell’uomo, i quali, sopraggiunti sul pianerottolo, hanno preso a calci la porta d’ingresso per entrare, offendendo e spintonando i poliziotti. Nel frattempo sono sopraggiunte sul pianerottolo altre persone, che inveivano contro gli operanti. L’intervento di altri 5 equipaggi delle Volanti inviati in ausilio ha consentito di riportare la situazione alla calma. In questo frangente il cane dell’uomo, che nell’agitazione aveva tentato di mordere più volte i poliziotti, è stato messo in sicurezza sul balcone dell’abitazione. Portato a termine l’arresto del 48enne per la detenzione a fini di spaccio dello stupefacente sequestrato e per resistenza aggravata, i poliziotti hanno identificato i conoscenti dell’uomo sopraggiunti. Si tratta di 4 cittadini italiani di 57, 54, 32 e 29 anni, tutti con precedenti, i quali infine sono stati denunciati per resistenza e minacce aggravate a pubblico ufficiale.  

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Arrestato spacciatore di cocaina in via Palmieri

Lunedì pomeriggio i poliziotti della Volante del Commissariato Scalo Romana hanno fermato un uomo dopo averlo sorpreso cedere una dose di cocaina in un parco cittadino. Il controllo è stato esteso alla sua abitazione in via Palmieri, dove durante la perquisizione i poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato 92 grammi di cocaina, 455 euro in banconote di piccolo taglio oltre a un bilancino di precisione. L’uomo, un cittadino italiano di 44anni, con numerosi precedenti di polizia in materia di stupefacenti, è stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.  

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Segnalazioni in Centrale Rischi e Covid-19

La Banca d’Italia, con alcuni recenti comunicati ha fornito precisazioni in materia di segnalazioni alla Centrale dei Rischi alla luce di quanto previsto dal decreto legge n. 18/2020, cd. Cura Italia, recante “Misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19“, approvato in via definitiva dalla Camera il 24 aprile 2020. La Centrale dei Rischi, gestita dalla Banca d’Italia, è un archivio di informazioni sui debiti di famiglie e imprese nei confronti del sistema bancario e finanziario. Questo archivio è alimentato dalle informazioni che le banche, le società finanziarie e gli altri intermediari trasmettono relativamente ai crediti e alle garanzie concessi, alle garanzie ricevute dai propri clienti e ai finanziamenti o garanzie acquistati da altri intermediari. È prevista una soglia di rilevazione: il cliente è segnalato se l’importo che deve restituire all’intermediario è pari o superiore a 30.000 euro (la soglia si abbassa a 250 euro se il cliente è in sofferenza). Gli intermediari classificano un cliente come debitore in sofferenza e lo segnalano come tale quando ritengono che abbia gravi difficoltà a restituire il proprio debito. Per potere effettuare legittimamente tale segnalazione l’intermediario dovrà accertare che il cliente si trovi in un vero e proprio stato di “insolvenza”, non essendo sufficiente, a tal fine, il mero inadempimento del cliente ad un solo rapporto o il suo tardivo adempimento. Per potere effettuare la segnalazione di un credito come sofferente, è necessario tenere in considerazione l’intera situazione economico-patrimoniale del debitore, vale a dire il quadro complessivo dei rapporti di dare/avere esistenti tra azienda di credito e cliente. La Centrale dei Rischi ha l’obiettivo di migliorare il processo di valutazione del merito di credito; migliorare la qualità del credito concesso dagli intermediari e rafforzare la stabilità del sistema finanziario. L’art. 56 del decreto legge n. 18/2000 (Misure di sostegno finanziario alle micro, piccole e medie imprese colpite dall’epidemia di COVID-19) prevede che le imprese – in relazione alle esposizioni debitorie nei confronti di banche, di intermediari finanziari previsti dall’art. 106 TUB e degli altri soggetti abilitati alla concessione di credito – possono avvalersi dietro comunicazione di alcune misure di sostegno finanziario: a) per le aperture di credito a revoca e per i prestiti accordati a fronte di anticipi su crediti, esistenti alla data del 17 marzo 2020, gli importi accordati, sia per la parte utilizzata sia per quella non ancora utilizzata, non possono essere revocati in tutto o in parte fino al 30 settembre 2020; b) per i prestiti non rateali con scadenza contrattuale prima del 30 settembre 2020 i contratti sono prorogati, unitamente ai rispettivi elementi accessori e senza alcuna formalità, fino al 30 settembre 2020 alle medesime condizioni; c) per i mutui e gli altri finanziamenti a rimborso rateale, anche perfezionati tramite il rilascio di cambiali agrarie, il pagamento delle rate o dei canoni di leasing in scadenza prima del 30 settembre 2020 è sospeso sino al 30 settembre 2020 e il piano di rimborso delle rate o dei canoni oggetto di sospensione è dilazionato, unitamente agli elementi accessori e senza alcuna formalità, secondo modalità che assicurino l’assenza di nuovi o maggiori oneri per entrambe le parti; è facoltà delle imprese richiedere di sospendere soltanto i rimborsi in conto capitale. L’Autorità di Vigilanza ha, quindi, fornito alle banche e agli altri intermediari finanziari le direttive per la corretta gestione delle segnalazioni delle micro, piccole e medie imprese che si avvalgono della sospensione di mutui, finanziamenti e leasing, e delle altre misure a sostegno della liquidità recentemente previste. In particolare, è stato precisato che nel caso di imprese beneficiarie della previsione di cui all’art. 56, co. 2, lett. a) e b) del decreto Cura Italia, nella segnalazione della relativa posizione debitoria si dovrà tener conto dell’impossibilità di revocare in tutto o in parte i finanziamenti in discorso o della proroga del contratto; gli intermediari pertanto non dovranno ridurre l’importo dell’accordato segnalato alla Centrale dei Rischi. Nel caso di imprese beneficiarie della sospensione ex art. 56, co. 2, lett. c), nella segnalazione della relativa posizione debitoria si dovrà tener conto della temporanea inesigibilità dei crediti in discorso, sia in quota capitale che in sorte interessi (ove prevista). Coerentemente, per l’intero periodo di efficacia della sospensione, dovrà essere interrotto il computo dei giorni di persistenza degli eventuali inadempimenti già in essere ai fini della valorizzazione della variabile “stato del rapporto”. Analoghi criteri di segnalazione dovranno essere seguiti in relazione ad altre disposizioni del suddetto decreto, ad altre previsioni di legge, ad accordi o protocolli d’intesa che prevedano l’impossibilità di revocare finanziamenti o il beneficio della sospensione dei pagamenti relativi a finanziamenti oggetto di segnalazione alla Centrale dei Rischi. La Banca d’Italia nei suoi comunicati ha sottolineato come gli intermediari dovranno tenere conto di queste previsioni ai fini delle segnalazioni alla Centrale dei Rischi e che, con riferimento alle disposizioni normative indicate nel documento, il soggetto finanziato non potrà essere classificato a sofferenza dal momento in cui il beneficio è stato accordato.  

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Fontana presenta a Conte le richieste della Lombardia

“Lunedì 27 aprile si sono svolti i lavori del Patto per lo Sviluppo, il Tavolo istituzionale di confronto e dialogo con tutti i principali stakeholder del sistema lombardo. È stato messo a tema un documento relativo alla ‘Fase 2‘ del coronavirus in Regione Lombardia”, lo ha detto il Governatore Attilio Fontana, in occasione della visita del premier Giuseppe Conte in Prefettura a Milano. “Nell’affrontare i principali temi di discussione – ha aggiunto Fontana – sono emerse alcune questioni chiave condivise da tutto il Tavolo. Che richiedono risposte da parte del Governo. Ho ritenuto opportuno, venuto a conoscenza dell’incontro di lunedì 27 sera, di consegnare un report dei lavori al presidente del Consiglio”. Ecco i punti principali del documento consegnato dal governatore Attilio Fontana al presidente Giuseppe Conte. 1. Sostegno alle famiglie: asili nido, servizi per l’infanzia, scuola e necessità di coniugare il rientro al lavoro dei genitori con la gestione dei figli e ipotesi di congedi parentali: il 50% della retribuzione non è sufficiente. 2. Sostegno alle imprese: necessità di rispondere in tempi rapidi alle richieste delle aziende e semplificazione per far ripartire i cantieri e le attività produttive. 3. Trasporto Pubblico Locale: necessità di definire chi può occuparsi, e con quale titolo (i funzionari/controllori delle aziende di trasporto non sono pubblici ufficiali), dei controlli all’ingresso delle stazioni e sui mezzi pubblici, del mantenimento delle distanze al loro interno. “Io sono convinto che sarebbe molto più opportuno che fosse un Governatore a poter decidere” sull’eventuale istituzione di ‘zone rosse’ se in futuro dovessero scoppiare nuovi focolai di Covid, “ma mi si deve mettere a disposizione anche la forza pubblica a quel punto”, ha poi detto Fontana nel corso della trasmissione Mattino Cinque. Per Alzano e Nembro, nella Bergamasca, ha aggiunto, “non ci sono state incomprensioni io ero ben cosciente del fatto che non fossi nelle condizioni di farlo. E in effetti la direttiva del ministero dell’Interno dell’8 marzo ha chiarito che queste competenze spettano esclusivamente al potere centrale, anzi al Governo nella sua complessità, ci deve essere un Consiglio dei Ministri per decidere“.  

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