28 Settembre 2022

De Chirico (FI): Sala boicotta il dibattito su San Siro

“La giunta Sala ha definitivamente tolto la maschera: il dibattito pubblico è una seccatura e la ripetuta partecipazione una grande balla. Lo dimostra il fatto che il primo incontro è stato comunicato con un solo giorno di preavviso, che in concomitanza con il primo incontro sono state convocate delle commissioni consiliari, che i prossimi appuntamenti siano stati fissati in orario mattutino quando la maggior parte dei milanesi lavora”. Lo scrive in una nota Alessandro De Chirico, Capogruppo di Forza Italia in consiglio  Comunale. “Paradossale, – aggiunge De Chirico – poi, che la presidente del Consiglio comunale dichiari che non ne sapesse nulla. Consiglio di rivedere il calendario degli incontri in orari più consoni, ma soprattutto che ci sia un reale coinvolgimento non solo dei Municipi 7 e 8, ma anche dei residenti perché, come sostengo da tre anni a questa parte, il progetto del nuovo stadio è un’occasione unica per dare una nuova identità al quartiere. C’è il sospetto, – conclude De Chirico – considerate le divisioni interne al PD esasperate dalla sconfitta elettorale, che l’intento sia quello non solo di boicottare il dibattito pubblico, ma anche di respingere l’investimento privato di Milan e Inter con l’intento di tenere insieme una coalizione che tra verdi delusi, snob calendiani e democratici in rivolta rischia di esplodere da un momento all’altro”.

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Sardone: precedenza agli immigrati nell’assegnazione di sostegno affitti e borse lavoro

“La sinistra milanese continua a dimostrare la propria anti-italianità in fatto di welfare. Anche per quanto riguarda il contributo per il sostegno agli affitti la quota di immigrati beneficiari della misura è ben più alta di quella degli italiani: nel 2020, su 7458 richieste accolte dal Comune 4744 erano di famiglie straniere e appena 2714 di famiglie italiane. Il discorso non cambia mai: se gli immigrati sono il 20% della popolazione milanese, quindi una netta minoranza in numeri assoluti, com’è possibile che usufruiscano sempre in misura maggiore dei contributi sociali? Bebè card, borse lavoro, sostegno al reddito, esenzione mense scolastica, ora anche il sostegno agli affitti su libero mercato o di alloggi dei Servizi abitativi sociali. I numeri non mentono mai e confermano ciò che da anni sappiamo benissimo: per la sinistra gli italiani sono cittadini di serie B. Per loro vengono prima gli stranieri e non fanno nulla per nasconderlo. Anzi, lo rivendicano con misure di welfare calibrate proprio sugli immigrati”. Così in una nota Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega. “In risposta a una mia interrogazione comunale – aggiunge la sardone – ho scoperto che oltre la metà dei beneficiari delle borse lavoro del Celav, erogate dal Comune di Milano, finiscono a immigrati. Dal primo gennaio al 31 luglio 235 sono andate stranieri e 232 a italiani mentre in tutto il 2021 379 a stranieri e 345 a italiani. Pur essendo gli stranieri quasi il 19% della popolazione milanese, quindi una netta minoranza, in numeri assoluti superano sempre gli italiani quando si parla di welfare. Ricordo la bebè card, le misure di sostegno al reddito, l’esenzione mensa: com’è possibile che per la sinistra gli italiani sono cittadini di serie B se si tratta di misure sociali destinate ai più fragili? Nel 2021 e nei primi sette mesi di quest’anno sono stati messi circa 800.000 euro per attivare borse lavoro in favore di immigrati. La disparità di trattamento è tanto evidente quanto inaccettabile. Questo sì che è vero razzismo da parte di Pd e compagni: l’anti-italianità, ormai, è la loro stella polare”.

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Marcora (FdI) e Uberti (UGL): tutela dei lavoratori comunali sia estesa a tutte le sigle sindacali

“Visto il risultato delle elezioni politiche nazionali, che si riflette inevitabilmente anche sulla nostra città, è arrivato il momento di rivedere l’elenco delle sigle sindacali coinvolte nella stipula di Accordi e Protocollo d’intesa Sindacale e contrattazione anche all’interno delle sue partecipate”. Lo scrivono in una nota Enrico Marcora, Consigliere Comunale di Fratelli d’Italia e Riccardo Uberti, Segretario Cittadino del Sindacato UGL. “Cgil, CISL e UIL, non sono più egemoni e rappresentativi di tutti i lavoratori italiani – continuano Marcora e Uberti – non possono più essere gli esclusivi interlocutori del comune con conseguente esclusione dalle contrattazioni di UGL e degli altri sindacati indipendenti o non allineati e dei lavoratori da loro rappresentati”. “I componenti della triplice sindacale e il Sindaco Sala, che convoca solo loro al tavolo delle contrattazioni, devono fare spazio anche alle altre sigle – concludono Marcora e Uberti – ammettendole in modo paritario, per tutelare i diritti e le richieste di tutti i lavoratori nello stesso modo”.

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De Corato: Sala straparla di ecologia

“Continua l’inutile crociata di Sala contro le auto che straparla di ‘momento di passare ad azioni concrete’. Dal 1° ottobre l’accesso in Area B sarà interdetto anche ai Diesel Euro 5. L’ennesima misura inefficace per migliorare la qualità dell’aria, ma decisamente utile per rimpinguare le casse del Comune. Sappiamo bene tutti che lo smog non è la principale causa di inquinamento a Milano. Il capoluogo lombardo sorge, infatti, in Pianura Padana, le cui condizioni geologiche, da sole, spiegano l’alto tasso di inquinamento dell’aria, causato da vari agenti e, solo in parte, dal traffico automobilistico. Nonostante ciò, e nonostante l’invito da parte di Regione Lombardia di derogare, alla luce della crisi energetica e socio-economica, fino al prossimo mese di marzo al blocco dei diesel euro 5 in Area B, Sala si tappa le orecchie e continua dritto per la sua strada. Rifiuto, quello di una deroga, comprensibile visto che il primo cittadino, a fine anno, dovrà far tornare i conti nel bilancio”, afferma l’onorevole Riccardo De Corato, già assessore alla sicurezza di Regione Lombardia ed ex vice Sindaco di Milano in merito al blocco degli Euro 5 in Area B a Milano.

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Fontana pronto a confronto su Area B ma Sala tira dritto

“Io e la Regione ci siamo”. Così, su Facebook, il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, risponde alla lettera ricevuta dal presidente dell’Aci di Milano, Geronimo La Russa, nella quale si chiede anche al sindaco di Milano, Giuseppe Sala, “di sederci intorno a un tavolo e condividere azioni urgenti sul tema dell’Area B”. Per Fontana, “individuare un percorso istituzionale per la sospensione del provvedimento che, per decisione dell’Amministrazione comunale di Milano, entrerà in vigore da primo ottobre, è una scelta di buon senso per non danneggiare migliaia di cittadini e imprese in questa fase economicamente complicata”. “Capisco che metto in difficoltà qualcuno che non può cambiare la macchina ma non raccontiamo le solite balle perché non sono 1 milione le macchine che saranno impattate”, ribatte il sindaco di Milano, Giuseppe Sala nel corso della presentazione della Green Week. “Voglio essere consistente e dire ai milanesi che quello che ho promesso in campagna elettorale lo sto facendo – ha aggiunto -. Io continuerò ad andare avanti per la mia strada sapendo che continuerò a ricevere delle critiche anche di chi sta dalla mia parte. Semmai prendetevela con quei politici che in campagna elettorale ne sparano di ogni e poi tanto sanno che non lo possono fare”. ANSA

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Sala: i diritti non si toccano o mi farò sentire dal governo

 “Milano c’è, io ci sono. Non posso piacere a tutti, francamente non lo voglio nemmeno ma spero di essere ricordato come un sindaco che ha cercato di fare quello che ha promesso e ora prometto di continuare a far crescere Milano e di essere un’attenta sentinella del rispetto dei valori per i quali ci siamo battuti”. Lo ha scritto sulle sue pagine social il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, commentando il voto delle elezioni politiche. “E di farmi sentire se dovessi percepire che ciò non stia avvenendo. L’ho fatto con Governi vicini a me, lo farò con il nuovo Governo – ha aggiunto postando una foto della città dalle guglie del Duomo -. Non è tempo di chiacchiere, tantomeno di proclami. C’è da lavorare, e c’è da essere più che mai fedeli a valori radicati nel vissuto della nostra città”. “Viviamo in un Paese democratico, cosa che purtroppo non è la normalità nel mondo contemporaneo. Ho sempre pensato che la nostra vita, la mia vita, debba basarsi su diritti e doveri – ha concluso -. Certo, anche doveri. Ma i diritti faticosamente acquisiti non si toccano”. ANSA

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